27 July, 2024
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Settimana di riaperture per i settori dell’abbigliamento, calzature, gioiellerie, profumerie, studi di tatuaggi e servizi alla persona. Ma le linee seguite dai sindaci dei tre centri principali del Sulcis, sono molto diverse. Mentre Carbonia dà il via alle riaperture di tutti i settori, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, va più cauto e decide di riaprire i negozi ma non i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti. Ancora più dura la linea seguita dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, che decide di rimandare la data di apertura degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona al 18 maggio, data in cui si attendono protocolli e linee guida più chiare.
«Abbiamo deciso di dar seguito all’ordinanza del presidente Christian Solinas, raccomandando agli esercenti di rispettare alla lettera tutte le prescrizioni da seguire – dichiara Paola Massidda, sindaco di Carbonia. Il nostro Comune ha avuto una situazione fortunatissima, dovuta al fatto che i nostri cittadini si sono comportati bene. Confidiamo che anche in questa “Fase 2” di riaperture continueranno a seguire le regole. Il nostro è un territorio in cui la disoccupazione è alta e rischiamo di non veder risollevare le serrande di quei commercianti che, in questi due mesi, hanno sofferto la crisi, dovuta alle prescrizioni del Covid. Prima che sia troppo tardi, è opportuno ripartire.»

Per concludere, il sindaco Paola Massidda fa un augurio ai commercianti della sua cittadina: «Siamo con loro con tutto il cuore, insieme a loro. Perché è con loro che può ripartire la città. Non devono sentirsi soli. Noi ci siamo».

Tanta speranza traspare dalle parole di Maddalena Cascìu, titolare, assieme al marito Franco, di una gioielleria di Carbonia: «Siamo felici di essere tornati nel nostro negozio, al nostro lavoro. Un lavoro a cui siamo affezionati perché lo svolgiamo dal 1981. Io spero che si riprenda la vita di prima. Sappiamo che c’è crisi ma almeno che si ricominci a vivere». Saltando le cerimonie religiose, si è persa una grossa fetta di mercato. «Non ci sono matrimoni, non ci sono battesimi, non ci sono più ricorrenzeprosegue Maddalena Casciu -. È saltato tutto.»

Tra i settori merceologici che risollevano le serrande, c’è quello di Alessia Mirai, titolare di un negozio di calzature a Sant’Antioco.
«La nuova apertura è stata emozionante, nonostante la grande paura confida Alessia Mirai -. Ritrovare in negozio i nostri clienti, che ci sostenevano tramite social, è stato davvero entusiasmante. Mi ha dato una carica che non pensavo di riuscire a trovare.» Però c’è anche la paura per quanto riguarda l’aspetto della salute. Prosegue Alessia Mirai: «C’è stato da capire come potersi comportare. Comunque, abbiamo sanificato tutto il locale e, inoltre, abbiamo acquistato anche delle salviette disinfettanti da fornire ad ogni cliente».
Com’è stato il rapporto con la clientela? «C’è stato un grandissimo rispetto da parte di tutte le mamme, che sono arrivate in negozio munite di tutte le precauzioni necessarie e hanno rispettato rigorosamente le distanze di sicurezza. I bambini son stati meravigliosi, perché son stati educati dai genitori a casa e quindi sapevano già come comportarsi. È stato bello vedere questo grande lavoro da parte delle famiglie.»

In conclusione, per quanto riguarda la tipologia di vendita, Alessia Mirai aggiunge: «Per chi ancora non se la sentisse di venire in negozio ci siamo organizzati per la consegna a domicilio».

Federica Selis

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Solo 1 nuovo caso di positività al Covid-19 è stato riscontrato nelle ultime 24 ore in Sardegna su 835 tamponi eseguiti. Il totale è salito a 1.344 dall’inizio dell’emergenza. L’unico incremento nella Città Metropolitana di Cagliari. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 35.476 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 88, di cui 11 in terapia intensiva, mentre 418 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 506. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 626 pazienti guariti (+12 rispetto al dato precedente), più altri 92 guariti clinicamente. Non si registrano nuovi decessi (complessivamente 120).
Sul territorio, dei 1.344 casi positivi complessivamente accertati, 246 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 97 nel Sud Sardegna, 57 a Oristano, 78 a Nuoro, 866 a Sassari.

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I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno inviato oggi una lettera al presidente della Regione Christian Solinas per sollecitare la riapertura delle attività ippiche in Sardegna.
Dopo aver rammentato che l’indotto del settore ippico in Sardegna da sostentamento ad oltre 5mila famiglie, i consiglieri del PD hanno messo in evidenza come l’attività ippica, per il suo svolgimento, risponda appieno ai requisiti per la ripresa contenuti nel DPCM della cosiddetta “Fase 2”.
Per questo motivo, non esistendo ulteriori motivi ostativi, i consiglieri hanno formulato la richiesta che il settore dell’ippica, che in Sardegna conta moltissimi estimatori, possa riavviare la propria attività sin dal 18 maggio prossimo.
Non si tratta, infatti, solo di dare ossigeno ad una attività ormai al collasso, ma anche di difendere un settore che fa parte dei tratti identitari del popolo sardo e per il quale i sardi sono conosciuti ed apprezzati a livello nazionale, vedi Palio di Siena, ed internazionale.

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«La revisione dello Statuto sardo, che è una legge costituzionale e ha bisogno di tempi non brevi. Ma in contemporanea una discussione con lo Stato partendo dalle norme di attuazione dello Statuto.»
Sono queste le due strade indicate dal professor Gian Mario Demuro, ordinario di diritto costituzionale, chiamato questa mattina in audizione dalla commissione speciale sull’insularità presieduta dall’onorevole Michele Cossa.
In video conferenza, come la gran parte dei commissari, lo studioso, già assessore regionale nella Giunta Pigliaru, ha premesso come «la situazione gravissima in atto derivante dalla pandemia» abbia evidenziato «una serie di limiti del Trattato dell’Ue, in particolare l’assenza di una politica sanitaria europea, che ha costretto i singoli Stati membri a procedere in modo disorganico e separato». Dall’analisi dell’Ue e delle sue competenze, il professor Gian Mario Demuro è passato poi a ricordare che «soltanto gli Stati membri e non le Regioni potrebbero ottenere un qualche risultato sull’insularità se agissero tutti assieme per le loro isole. Così la Francia, la Spagna e l’Italia affermando quel che in una precedente audizione il professor Frosini ha indicato come il cosiddetto “echo insular”, ossia il fattore insulare che si va affermando nella legislazione iberica». 
Per il professor Gian Mario Demuro, però, accanto alla trattativa con l’Ue che «porti a rivedere l’articolo 174 dello Statuto non nel senso della perifericità ma proprio della specialità insulare, per raggiungere l’obiettivo che il Consiglio regionale si sta proponendo resta la strada in atto ora per l’inserimento in Costituzione del principio di insularità. Ma, soprattutto, ritengo che il percorso classico della revisione dello Statuto sia quello più corretto: esattamente come nel 1948 si ritenne di dover incentrare lo Statuto sulla Rinascita economica della Sardegna ritengo che oggi lo si debba rileggere con gli occhi della modernità partendo dal fatto dell’insularità. In questo senso, c’è anche in parallelo il percorso immediato delle norme di attuazione, che sono state sfruttate proprio di recente dalla provincia autonoma di Bolzano».
Nelle prossime settimane saranno sentiti in commissione alcuni europarlamentari eletti nel collegio Isole.

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Dal 14 marzo sono 43.598 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 256 controlli: 39 nell’area di Cagliari, 3 Iglesias, 35 Oristano, 100 Sassari, 9 Tempio, 39 Nuoro, 31 Lanusei. Non è stata sanzionata alcuna persona, perciò il totale complessivo (dal 14 marzo) è di 825.

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Su 3 nuovi casi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna, 2 sono stati riscontrati nella provincia del Sud Sardegna (totale 97), 1 nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 245). Non sono stati riscontrati nuovi casi positivi nelle province di Sassari (totale 866), Nuoro (totale 78) ed Oristano (totale 57). E’ sceso il numero dei tamponi effettuati, 595 (ieri erano stati 716, due giorni fa 1.155, il totale ora è di 34.641), così come quello dei casi testati, 496 (ieri erano stati 583, due giorni fa 984, il totale ora è di 30.582).

I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 84 (ieri erano 83), quelli in terapia intensiva 10 (numero invariato); le persone in isolamento domiciliare sono scese a 417 (ieri erano 422), il totale degli attualmente positivi è di 511 (ieri erano 515). I dimessi/guariti sono saliti a 712 (ieri erano 705). Non si sono registrati decessi (il totale delle vittime è di 120).

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Nessun caso positivo all’interno della Comunità-alloggio “Papa Giovanni XXIII”, che opera nel comune di Ortacesus.
Ad annunciarlo è il commissario del comune della Trexenta, Francesco Cicero, che sottolinea come le autorità sanitarie competenti abbiano eseguito gli accertamenti sanitari a 52 tra ospiti, operatori sanitari, dipendenti e tutte le persone che, a vario titolo, frequentano la struttura, senza che sia stato accertato nessun caso positivo di contagio al virus Covid-19.
«L’Amministrazione comunaleafferma Francesco Cicero in questo momento difficile di diffusione della pandemia, ha rispettato e fatto rispettare in modo rigoroso tutti i protocolli sanitari delle autorità competenti, mettendo al primo posto la salute dei cittadini.»

In questa prima fase, per quanto di competenza, si è proceduto a sanificare le strade comunali, in particolare le zone più sensibili, e i locali della sede del Municipio, con la collaborazione dell’Arciconfraternita del Santissimo Rosario.

«È stata data la possibilità ai dipendenti comunaliprosegue il Commissariodi usufruire del “lavoro agile” da casa, facendo salva la presenza fisica per i servizi essenziali. L’attività amministrativa si è svolta senza interruzioni, ed è stato garantito l’accesso agli uffici previo appuntamento via email e/o telefono.»

Sono state consegnate, inoltre, 2030 mascherine alla Comunità integrata V. Porceddu, e altre 970 alla Comunità alloggio Papa Giovanni XXIII, oltre che a ulteriori 190 mascherine al personale che svolge il servizio di assistenza domiciliare, e 99 ai dipendenti comunali.
«Ad oggi, sono stati consegnati i “Buoni spesa” a 14 famiglie che ne hanno fatto richiesta e sono risultate in possesso dei requisiti previsti dalle recenti disposizioni in materia. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un nuovo bando che consentirà di erogarne degli altri. Sarà nostra curaconclude Francesco Cicerointervenire con ulteriori iniziative, qualora necessarie, al fine di tutelare la salute dei cittadini, nel rispetto rigoroso della normativa vigente.»

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I segretari FILCTEM-CGIL Sulcis Emanuele Madeddu, FLAEI-CISL Sardegna Mario Marras e UILTEC-UIL Sardegna Pierluigi Loi, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e al presidente del Consiglio di Amministrazione Sotacarbo Alessandro Lanza, sulla situazione della Sotacarbo SpA.

«Con la nostra lettera del 6 dicembre 2019, ormai oltre 5 mesi fa, avevamo chiesto un incontro, allora urgente, per affrontare la situazione della Sotacarbo SpA, azienda partecipata dalla regione e sottoposta alla direzione del Suo Assessorato scrivono i tre segretari sindacali -. Non avendo ottenuto alcuna risposta, il 29 gennaio scorso abbiamo sollecitato detto incontro, stante l’ulteriore aggravamento della già pesante situazione economico-finanziaria aziendale. Nemmeno a seguito di contatti informali con l’Assessorato siamo riusciti ad ottenere il richiesto incontro.»
«Nel tempo la pesante condizione aziendale si è ulteriormente compromessa, anche a causa dei ritardi riscontrati nell’approvazione dei nuovi progetti di ricercaproseguono i tre segretari sindacali -. Le vicende connesse alla emergenza Covid-19 non hanno inciso se non in misura marginale sulla condizione aziendale, che già soffriva e continua a soffrire di problematiche strutturali riguardanti la capitalizzazione dell’azienda ed il sistema di remunerazione delle attività svolte.»
«Consideriamo quindi che la situazione debba essere affrontata con assoluta priorità e, pertanto, Le chiediamo un’immediata convocazione, unitamente alla stessa Azienda in modo da approfondire congiuntamente e ricercare  immediatamente soluzioni già praticabili, al fine di evitare il precipitare della situazione concludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Purtroppo, ci troviamo costretti, anche per tutelare i lavoratori e la stessa Azienda, ad avviare, in caso di mancanza di immediato riscontro, le più opportune iniziative di lotta e sensibilizzazione della opinione pubblica.»

 

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Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando di concorso per l’assegnazione dei contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione (art. 11 comma 3 legge n. 431 del 9 dicembre 1998) relativi all’annualità 2020 con riferimento alle mensilità da gennaio ad aprile.

Destinatari dell’avviso sono i cittadini residenti nel comune di Carbonia in possesso dei requisiti prescritti nel bando, titolari di contratti di locazione ad uso residenziale di unità immobiliari di proprietà privata site nel comune di Carbonia ed occupate a titolo di abitazione principale.

Sono, altresì, destinatari dei contributi i titolari di contratti di locazione ad uso residenziale delle unità immobiliari di proprietà pubblica, destinate alla locazione permanente del programma “20.000 abitazioni in affitto” di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture n. 2523 del 27.12.2001, site a Carbonia ed occupate a titolo di abitazione principale.

Il contratto di locazione deve:

  • riferirsi a un alloggio corrispondente alla residenza anagrafica del richiedente;
  • sussistere al momento della presentazione della domanda;
  • essere registrato.

Le domande di partecipazione devono essere compilate unicamente sui moduli appositamente predisposti dal comune di Carbonia.

I moduli, unitamente al bando sono reperibili presso:

  • Portineria del Palazzo Comunale sito in P.zza Roma, 1 – Carbonia (piano terra, uscieri): dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle 13,00;
  • Uffici Circoscrizionali: – dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 13,00

Sito web del comune di Carbonia all’indirizzo:https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/bandi-di-gara-e-contratti/atti-delle-amministrazioni-aggiudicatrici-e-degli-enti-aggiudicatori-distintamente-per-ogni-procedura/avvisi-e-bandi/itemlist/category/585

Le domande, debitamente sottoscritte, dovranno essere complete di tutti i dati e di tutte le autocertificazioni necessarie per i conteggi e dovranno inoltre indicare l’indirizzo e un recapito telefonico per consentire eventuali comunicazioni relative al concorso.

Occorre allegare alla domanda:

  • Certificazione ISEE rilasciata nell’anno 2020;
  • Copia delle ricevute di avvenuto pagamento del canone relativo ai mesi gennaio/aprile 2020.

Le domande di partecipazione devono pervenire tassativamente, a pena di esclusione, entro il giorno 10 giugno 2020

Le domande possono essere presentate:

  • a mano all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia – Piazza Roma 1, piano terra, dal lunedì al venerdì – dalle h 10,00 alle h 12,00 solo per appuntamento da fissare telefonando al seguente n. 0781 694295;
  • trasmesse al seguente indirizzo Pec (Posta Elettronica Certificata) del comune di Carbonia: comcarbonia@pec.comcarbonia.org ;
  • trasmesse al seguente indirizzo di posta elettronica: comcarbonia@comune.carbonia.ca.it ;
  • Spedite mediante raccomandata A/R (in tal caso farà fede il timbro dell’ufficio postale di spedizione) al seguente indirizzo:
    Comune di Carbonia
    Ufficio Politiche per la Casa
    Piazza Roma, 1
    09013 – Carbonia

In caso di spedizione per posta sul retro della busta contenente l’istanza di partecipazione, dovrà essere riportata la seguente dicitura “Domanda di partecipazione Bando Affitti annualità 2020 – mensilità gennaio – aprile”.

 

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L’11 maggio 1920 l’eccidio dei minatori. Un sacrificio che non si deve mai dimenticare perché ha portato alla conquista dei diritti dei lavoratori. Da quella tragica data sono passati cento anni, e molte cose sono cambiate. Le condizioni di lavoro, le relazioni sindacali, i tipi di impiego e, talvolta, anche le tutele. In questi anni le centinaia di studenti di Iglesias hanno ricostruito con passione e dedizione quegli avvenimenti, la sofferenza, la disperazione e la rabbia. E’stata una rivolta per un diritto: dignità, condizioni di lavoro e di vita migliori. Un mondo che non c’è più ma che non deve essere dimenticato.
Quest’anno la rappresentazione in piazza non ci sarà, ma la commemorazione, seppure in modi differenti, sarà comunque garantita. La pandemia ha modificato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, ma non ci ha fatto dimenticare il sacrificio dei minatori di cento anni fa. Oggi, più che mai, diventa importante ricordare il gesto di quegli uomini e di quel sacrificio che ha aperto la strada al riconoscimento di tutele per le quali ancora si combatte. Ci sono moltissime categorie di lavoratori che, ancora oggi, devono fare i conti con condizioni non certo ottimali. Pensiamo ai lavoratori delle campagne, in questi giorni si parla nuovamente di caporalato e di riconoscimento dei diritti, ma pensiamo anche ai numerosi precari che operano nei settori più differenti. Figure specializzate e con professionalità consolidate che lavorano con contratti a tempo, o a prestazione occasionale. Rispetto a cento anni fa lo scenario è mutato ma non troppo, perché la platea di chi opera in una condizione di precarietà cronica è abbastanza ampia. Per stare al settore minerario, in un’epoca di globalizzazione, ora più che mai da ripensare,  pensiamo ai minatori che estraggono il coltan in Congo e che a decine muoiono, molti dei quali poco più che bambini.
Per questo motivo riteniamo che l’11 maggio, il sacrificio di quei minatori in piazza per il pane non possa e non debba essere dimenticato. Loro, quei minatori e quella generazione di lavoratori che con il proprio sacrificio hanno dato la possibilità ai figli e nipoti di studiare e crescere, non possono essere dimenticati. E noi quell’insegnamento dobbiamo sempre tenerlo presente. In questo momento di emergenza sanitaria ed economia provocata dal Coronavirus, più che mai.

Emanuele Madeddu

Segretario Generale FILCTEM CGIL Sardegna Sud Occidentale