27 July, 2024
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Lunedì 11 maggio riaprono alcune attività anche a Sant’Antioco. Sarà consentita la riapertura degli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie, nel rispetto del distanziamento personale e del divieto di assembramento. In particolare:

  1. a) L’accesso al negozio dovrà essere consentito ad un numero di clienti non superiore al numero di addetti alla vendita e, comunque, in modo tale da garantire costantemente la distanza di almeno 2 metri tra persone;
  2. b) Gli operatori ed i clienti, all’interno delle strutture, hanno l’obbligo di indossare adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche) e preferibilmente di guanti.
  3. c) Gli ambienti andranno opportunamente arieggiati tra un turno e l’altro di accesso al negozio ed infine sanificati prima della successiva riapertura;
  4. d) I titolari degli esercizi sono responsabili della sanificazione dei prodotti che siano stati misurati o che comunque siano venuti a contatto con altri clienti, preventivamente alla loro rimessa in vendita;
  5. e) I titolari dell’esercizio devono altresì, mettere a disposizione dei clienti, prima e dopo l’accesso, idonee soluzioni idroalcoliche per l’igienizzazione delle mani.

Le prescrizioni di cui sopra vanno integrate con le misure previste nel “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale dell’INAIL, allegato alla presente ordinanza per farne parte integrante e sostanziale.

Il mantenimento delle aperture delle attività sopra elencate è vincolato al mantenimento dell’indice di contagio Rt (R con t) pari o al di sotto del valore 0,5. Nel caso in cui tale valore, rilevato nella comunicazione quotidiana dell’Assessorato Igiene e Sanità della Regione Sardegna, dovesse superare tale limite, la presente ordinanza verrà immediatamente sospesa.

 

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Anche il sindaco di Buggerru, Laura Cappelli, ha firmato l’ordinanza che prevede l’apertura delle attività inerenti servizi alla persona e di esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie.

A condizione che:

1) i dati ufficiali rendano noto che l’andamento della curva di diffusione del virus nel territorio del comune di Buggerru risulti con parametro dell’indice di trasmissibilità Rt (R con t) uguale o inferiore a 0,5;

2) vengano rispettate le prescrizioni contenute negli artt. 23 e 24 dell’ordinanza del presidente della Giunta regionale n. 20 del 02 maggio 2020;

3) venga rispettato il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020;

4) vengano rispettati i protocolli di sicurezza anti-contagio ufficiali specifici per l’attività;

A FAR DATA DAL 11 MAGGIO 2020

L’apertura delle attività inerenti i servizi alla persona nonché gli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie, profumerie, in armonia nel rispetto delle prescrizioni indicate negli artt. 23 e 24 dell’ordinanza n. 20 del 2 maggio 2020 del presidente della Regione Autonoma della Sardegna e in particolare:

PER LE ATTIVITÀ INERENTI I SERVIZI ALLA PERSONA:

– L’accesso ai locali potrà avvenire solo previo appuntamento e direttamente per essere serviti, con esplicito divieto di sostarvi sia all’interno per qualsiasi altra ragione sia all’esterno in attesa di farvi ingresso;

– Le postazioni di lavoro all’interno delle strutture potranno essere utilizzate esclusivamente in modo da garantire sempre una distanza di almeno due metri tra persone;

– Dopo ogni singolo servizio, le postazioni, le superfici, le attrezzature e gli strumenti utilizzati dovranno essere accuratamente igienizzati con l’utilizzo di idonei prodotti sanitari.

Per la protezione dei clienti, potranno essere utilizzati solo teli, camici o asciugamani monouso;

– Gli operatori ed i clienti all’interno delle strutture hanno l’obbligo di indossare adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche) e di guanti.

Per l’effetto, resta vietata l’esecuzione di trattamenti che prevedano un contatto diretto con la bocca, le narici o a zona oculare e perioculare dei clienti, quali – a mero titolo esemplificativo e non esaustivo – il taglio e la regolazione di baffi e/o barba;

– Dopo ogni chiusura dell’esercizio e comunque prima della successiva riapertura, i locali devono essere adeguatamente sanificati con prodotti certificati.

ESERCIZI COMMERCIALI DI VENDITA DI ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, GIOIELLERIE, PROFUMERIE

– l’accesso al negozio dovrà essere consentito ad un numero di clienti non superiore al numero di addetti alla vendita;

– obbligo dell’utilizzo di D.P.I. (guanti e mascherine) sia per gli esercenti che per gli acquirenti;

– obbligo di arieggiare gli ambienti tra un turno e l’altro di accesso al negozio ed infine sanificati prima della successiva riapertura;

– obbligo di sanificazione dei prodotti che siano stati misurati o comunque siano venuti a contatto con altri clienti;

– obbligo di messa a disposizione dei clienti, prima e dopo l’accesso, di idonee soluzioni idroalcoliche per l’igienizzazione delle mani.

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha firmato l’ordinanza che prevede, con decorrenza domani, 11 maggio 2020 e fino al 17 maggio 2020, sull’intero territorio comunale la riapertura delle attività inerenti servizi alla persona quali, a titolo di mero esempio, saloni di parrucchieri, estetisti, tatuatori, nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) L’accesso ai locali potrà avvenire solo previo appuntamento e direttamente per essere serviti, con esplicito divieto di sostarvi sia all’interno per qualsiasi altra ragione sia all’esterno in attesa di farvi ingresso;

b) Le postazioni di lavoro all’interno delle strutture potranno essere utilizzate esclusivamente in modo da garantire sempre una distanza di almeno due metri tra persone;

c) Dopo ogni singolo servizio, le postazioni, le superfici, le attrezzature e gli strumenti utilizzati dovranno essere accuratamente igienizzati con l’utilizzo di idonei prodotti sanitari.

Per la protezione dei clienti, potranno essere utilizzati solo teli, camici o asciugamani monouso;

d) Gli operatori ed i clienti all’interno delle strutture hanno l’obbligo di indossare adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche) e di guanti. Per l’effetto, resta vietata l’esecuzione di trattamenti che prevedano un contatto diretto con la bocca, le narici o a zona oculare e perioculare dei clienti, quali – a mero titolo esemplificativo e non esaustivo – il taglio e la regolazione di baffi e/o barba, la depilazione del contorno labiale, l’iniezione di filler per il soft-lifting naso-labiale, la sistemazione di ciglia e sopracciglia e simili;

e) Dopo ogni chiusura dell’esercizio e comunque prima della successiva riapertura, i locali devono essere adeguatamente sanificati con prodotti certificati. Sono fatti salvi eventuali protocolli o linee-guida adottate in senso più restrittivo a livello nazionale con le rispettive associazioni di categoria.

L’ordinanza prevede che, qualora il numero Rt (R con t) dovesse risultare al di sopra del valore di 0,5, il sindaco dovrà immediatamente revocare la propria ordinanza, informandone la Regione ed il Dipartimento di Prevenzione dell’ATS territorialmente competente.

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, interviene sulla riapertura dei servizi alla persona e di varie attività, prevista domani mattina.

«In queste ultime ore si è ingenerata confusione ed incertezza sulla riapertura delle attività di servizi alla persona, dei negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie nella città di Carboniaspiega in una nota Paola Massidda -. Rispondo quindi alle domande di delucidazioni che mi sono arrivate da molti e molte di voi: domani, lunedì 11 maggio, è confermata la possibilità di riapertura di queste attività. Sabato mattina ho firmato un’ordinanza, la n. 64, che sarà appunto in vigore da domani.»

«Le notizie circolate sui siti Internet in cui si ipotizzava un’eventuale impugnazione dell’ordinanza regionale da parte del Governo, al momento non trovano riscontro ufficiale, pertanto sia l’ordinanza emessa dal presidente della Regione Sardegna che quella da me emanata sono efficaciaggiunge Paola Massidda -. La decisione che ho preso è un “atto di responsabilità” e, soprattutto, di “grande fiducia” verso i miei concittadini, che hanno rispettato in modo encomiabile tutte le restrizioni della “Fase 1”

«Di questo vi ringrazio e “confido” in voi anche in questa “Fase 2”, nella certezza che sarete ancora una volta diligenti, scrupolosi e prudenti. La riapertura dei servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti e tatuatori), negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie è doverosa nei confronti di decine di imprese cittadine che da circa due mesi hanno dovuto abbassare le saracinesche e patire in modo estenuante il peso della crisi economico-socialeconclude Paola Massidda -. A tutti gli operatori che da domani si rimettono in moto va il mio augurio di buon lavoro.»

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Sono 6 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 716 tamponi eseguiti. Salgono così a 1.340 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 34.046 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 93, di cui 10 in terapia intensiva, mentre 422 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 515. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 602 pazienti guariti (+44 rispetto al dato precedente), più altri 103 guariti clinicamente. Rispetto all’ultimo dato si registra 1 decesso (120 il totale).
Sul territorio, dei 1.340 casi positivi complessivamente accertati, 244 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 95 (+1) nel Sud Sardegna, 57 (+1) a Oristano, 78 a Nuoro, 866 (+3) a Sassari.

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Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile, ha emesso a partire dalle ore 20.00 di oggi, 10.05.2020 e sino alle 5.59 di domani, 11.05.2020, un avviso di allérta per codice giallo (criticità ordinaria) per rischio idrogeologico per temporali sulle aree di allerta Iglesiente, Campidano, Montevecchio Pischinappiu, Tirso, Gallura e Logudoro.

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Dal 14 marzo sono 42.861 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 315 controlli: 69 nell’area di Cagliari, 15 Iglesias, 16 Oristano, 91 Sassari, 28 Tempio, 96 Nuoro. Non c‘è stata alcuna sanzione. Le sanzioni restano 824 complessivamente dal 14 marzo.

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Lettera aperta del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, sulle risorse destinate ai Comuni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

«La crisi pandemica e i suoi effetti devastanti hanno messo in luce ancora una volta il grande limite del “Sistema Italia”: l’incapacità dello Stato, del Governo centrale e del Parlamento di comprendere che il vero aiuto ai cittadini in un momento di crisi come quello attuale può arrivare solo se ai Comuni vengono concessi gli strumenti necessari per assolvere al ruolo di prossimità e di vicinanza al cittadino su cui si dovrebbe fondare il nostro Paese.

Invece i Sindaci sono costretti ancora una volta a tirare le somme prendendo atto che: il Principio di sussidiarietà è pari a zero; Stato e Regioni sono in conflitto perenne su chi mette in campo gli strumenti più adeguati per affrontare la crisi pandemica (senza coordinamento); i Comuni, ancora una volta, vengono lasciati con il cerino in mano, mandati in avanscoperta a combattere la battaglia della crisi sociale ed economica con le armi spuntate.

Per capire meglio quanto siano strette le scarpe dei sindaci è bene fare qualche esempio concreto, basato sull’attuale esperienza. Lo Stato ha dato spiccioli per le sanificazioni; briciole per gli straordinari della Polizia locale; ma, soprattutto, ha offerto la possibilità ai Comuni di usare le proprie risorse e quindi: l’avanzo di amministrazione libero per la gestione dell’emergenza (scelta quantomeno discutibile, perché in linea di principio i Comuni lo usano come vogliono e in questa circostanza non c’erano alternative); rinegoziazione dei mutui con possibilità di utilizzo del capitale sempre per la gestione dell’emergenza (anche qui siamo di fronte a risorse dei Comuni); anticipo Fondo di solidarietà parte capitale.

In sostanza non ha dato nulla in più ai Comuni che non fosse già loro e come risultato ha prodotto effetti paradossali. Mi spiego meglio: chi ha rispettato le Regole della contabilità armonizzata facendo programmazione prudente, veritiera, impegnando le risorse correttamente nell’anno finanziario di competenza, ovviamente non ha avanzi di amministrazione (comunque, avrà giustamente cifre irrisorie – dlgs 118/2011), e quindi ha ben poco da impegnare per fronteggiare l’emergenza.

Il capitolo mutui e rinegoziazione, poi, è ancora più “simpatico”: allunghi le scadenze fino a 24 anni con aumento degli interessi passivi e della spesa corrente (sic!). Sostanzialmente peggiori la performance gestionale e accresci l’indebitamento. Per essere ancora più chiaro, gli effetti reali saranno questi: più alta è l’esposizione debitoria di un ente, più apparirà “bravo” a gestire la crisi, in quanto disporrà di maggiori risorse per la spesa corrente e, di conseguenza, potrà addirittura riuscire a sospendere i tributi. Risultato: le prossime generazioni avranno sempre più debito pubblico rapportato alla scala comunale.

Veniamo al cosiddetto Contributo di solidarietà: il Fondo si genera sostanzialmente dal versamento dei tributi locali. Chi ha di più, dà a chi ha meno. Funziona con trattenuta alla fonte: o paghi, o paghi. Lo Stato quindi concede l’anticipo di cassa ai Comuni che ricevono la “solidarietà” degli altri Comuni mentre questi ultimi, che loro malgrado risultano essere solidali, non ottengono nulla e rimangono con un pugno di mosche in mano.

Nel frattempo, come anticipato in apertura di lettera, Stato e Regione fanno a gara mettendo in campo strumenti senza alcun coordinamento che spesso si sovrappongono tra loro con l’effetto iniquo che frequentemente i cittadini che già sono sostenuti dallo Stato (vedi Reddito di Cittadinanza) prendono anche dalle Regioni (vedi Sardegna e Sicilia). Così facendo si aiutano le stesse categorie di “soggetti in difficoltà” preesistenti all’emergenza sanitaria, lasciando a bocca asciutta i “nuovi poveri” che, se hanno la sfortuna di vivere in Comune finanziariamente virtuoso, difficilmente potranno ottenere la riduzione o la sospensione dei tributi. A meno che, tali Comuni non taglino i servizi al cittadino.

Ecco, questo è il risultato.»

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Antonello Pirotto, per anni leader della RSU Eurallumina, ha presentato una nuova querela al Commissariato di Carbonia, nei confronti dell’autore «di insulti diffamatori e dai contenuti minacciosi pubblicati su Facebook, che sfociarono con una querela ratificata in data 9/11/2019, cui  faceva seguito un’ulteriore segnalazione e deposito di nuovi allegati contenenti affermazioni dello stesso tenore dei precedenti».

«Più volte, in questi lunghi anni, a seguito della mia attività e avendo avuto una visibilità esponenziale sui mediadice Antonello Pirotto -, sono stato oggetto di vili ed infami attacchi attraverso il subdolo mezzo dei social, da parte di chi evidentemente è contrario alle istanze che portavo avanti. La maggior parte delle volte ho soprasseduto nel perseguire i responsabili, a parte alcuni casi, quando il limite della sopportazione era stato ampiamente superato, arrivando sino al tavolo di un giudice ed ottenendo ampia soddisfazione. Questo è uno di quei casi, dove l’accanimento è evidente, creando ripercussioni concrete alla mia dignità, nel tentativo di ledere o indebolire la mia attività sindacale e di costante azione nella vertenza Eurallumina e dell’intero comparto industriale di Portovesme.»

«Ribadisco che tali atti hanno conseguenze negative sui miei familiari, mia moglie e i miei figli, e tra i tanti amici che mi stimano e hanno apprezzato la mia opera che sin qui ha portato indubbi vantaggi a tanti lavoratori e alle loro famiglie, che se ancora hanno una possibilità di portare a casa un reddito ed avere una speranza di piena ripresa lavorativa, lo devono all’incessante azione di lotta portate avanti da me e dai miei colleghiconclude Antonello Pirotto -. Una situazione per me penalizzante e credo ingiustificata, che deve avere una conclusione. Non sono disponibile a tollerare oltre, è per questo che sono determinato ad avere soddisfazione attraverso le corrette vie legali, perché oltre alle reiterate querele mi sono affidato, a mia tutela, alle prestazioni professionali di un legale, conferendogli l’incarico di seguire l’iter previsto in questi casi.»

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«Da lunedì il team sanitario della Difesa e quello della Sanità civile dell’ATS di Sassari, dopo aver eseguito circa 1.900 visite e 3.200 tamponi in 72 case di riposo e residenze sanitarie assistite nel Sassarese, proseguiranno lo screening a favore di ulteriori 39 strutture in Gallura, ove si stima saranno effettuati ulteriori 1.300 tamponi.»

Lo rende noto il sottosegretario della Difesa (con delega alla Sanità Militare), Giulio Calvisi.

«La Task Force sanitaria, guidata dal colonnello Stefano Ciancia, composta dai medici e infermieri del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, della Brigata Sassari e della Marina Militare, sposterà la base operativa ad Olbia. Il team della Sanità civile che accompagnerà i militari sarà composto da medici e infermieri dei distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena aggiunge Giulio Calvisi. Il supporto logistico continuerà ad essere garantito dalla Brigata Sassari. Gli interventi programmati si svolgeranno nei comuni di Olbia, Aggius, Aglientu, Alà Dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Bortigiadas, Buddusò, Calangianus, La Maddalena, Luogosanto, Luras, Monti, Oschiri, Padru, Palau, Telti e Tempio Pausania. Verranno sottoposte a screeenig tutte le strutture per anziani con più di 20 ospiti, ma su richiesta dei sindaci sarà possibile estendere l’intervento anche in realtà più piccole.»

«L’invio di medici ed infermieri militari presso le strutture sanitarie della Gallura conferma ulteriormente il sostegno che la Difesa sta fornendo ai cittadini fin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria. In particolare, dal 25 marzo scorso i nostri medici operano in Sardegna in coordinamento e in stretta sinergia con il personale dell’Azienda Tutela della Salute della Sardegna, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari e con l’Unità di Crisi Locale. Oggi la collaborazione e la sinergia si allarga ai distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena. Un supporto garantito con elevata professionalità dalla sanità militare e che sta contribuendo alla gestione di questa emergenza sanitariaconclude il sottosegretario di Stato della Difesa -. La Difesa continuerà a garantire la massima collaborazione alla Regione Sardegna sia attraverso il supporto dei nostri medici ed infermieri, sia mediante il trasporto e la distribuzione di indumenti e materiali di protezione al Covid-19, così come continuerà ad essere assicurato il trasporto aereo dei pazienti in bio-contenimento, grazie all’impiego di un elicottero HH-21 dell’Aeronautica Militare, operativo presso la base aerea di Decimomannu.»