26 July, 2024
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L’Istituto Comprensivo “Eleonora D’Arborea” di Iglesias organizza la rievocazione online, in occasione del Centenario, dell’Eccidio dei minatori, avvenuto l’11 maggio 1920.
Il progetto vede gli studenti coinvolti nella ricostruzione delle vicende che sconvolsero la vita dei minatori di allora, attraverso la memoria storica degli anziani, coadiuvata da ricerche d’archivio. La vicenda coinvolse un gruppo di lavoratori delle miniere di Monteponi e San Giovanni che, dopo alcuni giorni di protesta dovuti al razionamento dei viveri e al loro alto prezzo, marciarono verso il Municipio di Iglesias per chiedere l’intervento dell’allora sindaco Angelo Corsi. Ma ad accoglierli trovarono i carabinieri, che cominciarono a sparare contro i dimostranti. L’eccidio contò sette minatori morti e ventisei feriti, tra i quali ci furono cinque carabinieri.
A causa del Covid-19, non sarà possibile celebrare il centenario in forma classica, come avvenuto per le rievocazioni degli anni precedenti. Tuttavia, la dirigente scolastica, dott.ssa Emanuela Pispisa, in collaborazione con docenti ed alunni, per non privare la popolazione di un evento ormai molto atteso dagli iglesienti, ha organizzato una rievocazione online.
Il primo appuntamento si terrà domenica 10 maggio, alle ore 19.00, sul canale youtube dell’istituto, con la piece teatrale “Preludio”, in cui i ragazzi mostreranno ciò che avvenne la sera prima della tragedia sia in una famiglia di minatori che nella dimora del dirigente della  miniera. Gli studenti, che reciteranno in italiano e in sardo, vestiranno gli abiti dell’epoca. 
Lunedì 11 maggio, dalle 9,30, sempre sul canale youtube dell’istituto, verrà invece riproposto lo scontro tra i minatori manifestanti e le forze dell’ordine. A far da colonna sonora, saranno la campana della cattedrale di Santa Chiara e la sirena della miniera di Monteponi.
A chiudere l’evento saranno gli studenti che, in collegamento ognuno dalla propria abitazione, con indosso gli abiti di scena, solleveranno il pane al grido di “S’ant mortu po custu!”.

Federica Selis

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«Più che proclami trionfalistici ed ordinanze inapplicabili servono tamponi e test in larga scala. Ad oggi la nostra Regione, sul numero dei tamponi effettuati, poco più di 30.000, vanta un primato molto negativo nell’intero territorio nazionale, siamo infatti in fondo alla classifica. I dati ufficiali sulla pandemia in Sardegna sono sicuramente incoraggianti, ma non siamo per niente tranquilli. Un numero di analisi irrisorio se si pensa alla capacità di contagio di questo terribile virus e al fatto che si sta andando verso un allentamento delle misure restrittive e verso la riapertura delle attività economiche e sociali.»

La denuncia arriva dal coordinamento regionale del Partito democratico.

«In questa fase è di vitale importanza l’attività di prevenzione sulle persone da effettuarsi attraverso tamponi e test diagnostici su una percentuale della popolazione sarda ragionevole, in modo da avere un tracciamento del Virus aggiunge il coordinamento regionale del Pd -. Il Presidente Solinas ha addirittura illuso tutti di voler anticipare le aperture in Sardegna rispetto alle direttive nazionali con una sua ordinanza confusa e difficilmente applicabile con la quale scarica ogni responsabilità sui Sindaci, garantendo loro la messa a disposizione di un indice di trasmissibilità del contagio Rt che la Regione non è poi stata clamorosamente in grado di fornire a ben 366 Comuni su 377.»

«È assolutamente sbagliato immaginare provvedimenti di alleggerimento delle restrizioni senza un adeguata conoscenza che si basi su numeri importanti di test effettuati. Ancora una volta rivolgiamo un appello al Presidente Solinas: in Sardegna servono più tamponi e più test diagnosticiconclude il coordinamento sardo del Pd -. Spetta alla regione, questo compito, deve svolgerlo al massimo perché è in ballo la salute dei sardi e il futuro dell’isola.»

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La pubblicazione degli indici di contagio Rt in soli 19 dei 377 Comuni sardi, fa discutere. Ieri sera nell’elenco diffuso dalla Regione, figura l’indice dei 17 Comuni della Città Metropolitana di Cagliari, 0.45 uguale per tutti, e quello di due Comuni della provincia di Sassari: il capoluogo Sassari, nel quale si registra l’indice più alto, 0.96; Ossi, il cui indice è molto basso, 0.11. L’indice medio calcolato per l’intera Sardegna è 0.48 ma quasi tutti i Sindaci stanno aspettando la comunicazione ufficiale Comune per Comune, prima di emettere le ordinanze di riapertura di tante attività commerciali e non.

Ricordiamo che la soglia sotto la quale deve attestarsi l’indice Rt per consentire la riapertura di diverse attività a partire da lunedì 11 maggio, è 0.50.

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Ieri mattina, su richiesta delle Segreterie Regionali di FP CGIL, FP CISL e UIL FPL, si è tenuto l’incontro convocato in video conferenza dal prefetto di Cagliari sullo stato dell’arte della procedura di concordato AIAS.

Vi hanno preso parte il Prefetto, l’assessore regionale alla Sanità, le OO.SS. di categoria di CGIL, CISL e UIL e l’AIAS, rappresentata dalla Presidente e dal Direttore generale, con l’assistenza di due nuovi consulenti dell’azienda, dott. Mocci e avv. Macciotta.

«Alle richieste di un puntuale aggiornamento sulla procedura di concordato e sullo stato delle misure per la sicurezza sul lavoro nonché al quesito posto sul significato del cambiamento dei consulenti incaricati dall’AIAS, manifestate – oltre che dalle organizzazioni sindacali anche dai rappresentanti istituzionali presenti, l’associazione non ha rispostosi legge in una nota dei segretari di FP CGIL Roberta Gessa, CISL FP Massimo Cinus e UIL FPL Fulvia Murru -. La proroga della conclusione della procedura di concordato a metà giugno ha consentito all’AIAS il proseguimento della propria ricognizione delle situazioni debitorie e delle attività economiche e di sostenere che è possibile l’uscita dalla procedura con la continuità aziendale, insieme al pagamento dei debiti a proprio carico. L’AIAS, su nostra esplicita richiesta, ha affermato di aver considerato per la sostenibilità della proposta di “continuità” anche i crediti vantati verso la committenza ed una significativa rivalutazione della produttività dei servizi gestiti come elementi essenziali di tale prospettiva.»

«Riguardo alla riapertura dei servizi chiusi per effetto dell’emergenza Covid-19aggiungono Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru, l’AIAS ha affermato di aver quasi terminato la predisposizione dei protocolli per la sicurezza nei singoli centri gestiti, che invierà nei prossimi giorni all’ATS ed all’Assessorato alla Sanità. Le OO.SS. hanno manifestato insoddisfazione, disappunto e perplessità per la genericità delle risposte fornite in merito al cambiamento di strategia aziendale che, proprio per l’assenza di qualsivoglia informazione utile a comprendere le possibilità di attuazione in termini concreti, esprimono forte preoccupazione.»

FP CGIL, FP CISL e UIL FPL hanno richiesto la presentazione di un quadro meno generico che renda noti i termini della proposta aziendale per il concordato nel massimo rispetto delle procedure di legge e del ruolo del Tribunale di Cagliari; istanza sostenuta dai rappresentanti istituzionali presenti.

«Su sollecitazione del Prefetto si è pervenuti a concordare una successiva riunione, che potrà tenersi ai primi del mese di giugno, alla quale l’AIAS ha richiesto che partecipino anche le OO.SS. autonome presenti in azienda, le quali – come chiarito dal Prefetto – non hanno partecipato all’incontro odierno in quanto non hanno avanzato richieste in tal senso. Per quanto riguarda la predisposizione dei protocolli aziendali per la sicurezza ai fini del contenimento dell’emergenza Covid, FP CGIL – FP CISL e UIL FPL hanno richiesto ed ottenuto che tali protocolli siano sottoposti alla valutazione preventiva delle OO.SS., in attuazione degli accordi nazionali sulla sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile, recepiti dal Governo italiano.»

Le segreterie regionali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL si sono riservate le valutazioni a riguardo delle proprie iniziative da oggi al mese di giugno, «perché intendono andare avanti per uscire definitivamente dalla crisi infinita, non accetteranno alcun passo indietro».

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La Giunta del comune di Buggerru guidata dal sindaco, Laura Cappelli, ha adottato alcuni importanti indirizzi deliberando una serie di misure a sostegno delle imprese nella fase emergenziale determinata dalla diffusione del Coronavirus.

Nel dettaglio, si tratta di:

1) esonero pagamento TARI per le attività commerciali soggette a chiusura (nel periodo della chiusura);

2) posticipo a settembre PER TUTTE le utenze (commerciali e domestiche) della bollettazione TARI 2019 con possibilità di rateazione in sei mensilità,

3) pagamento dell’IMU 2020 direttamente a saldo (a dicembre) Senza applicazione di mora e/o interessi.

«Sono le prime misure che è stato possibile adottare anche in virtù del fatto che i tributi locali finanziano la spesa corrente e quindi è stato necessario trovare le risorse per coprire il mancato gettitospiega il sindaco, Laura Cappelli -. Confidiamo nella possibilità di poter trovare ulteriori risorse in modo da poter ampliare gli aiuti concessi. La settimana prossima conclude Laura Cappelli -, il Consiglio comunale sarà chiamato a prendere atto di queste misure.»

 

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Il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha depositato una mozione sulla necessità che la Giunta regionale attivi misure particolari per la gestione della “Fase 2” dell’emergenza epidemiologica Covid-19 attraverso l’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati.

Si tratta di un’iniziativa nata dalla considerazione che, secondo il consigliere Gianluigi Piano ed i colleghi sottoscrittori, «si è venuta a creare la necessità che la Giunta regionale attivi misure particolari per la gestione della Fase2 dell’emergenza epidemiologica Covid-19 attraverso l’utilizzo di sistemi tecnologici avanzati».

La mozione pone in evidenza in fatto che la Regione Sardegna, mediante l’Agenzia Regionale Sardegna Ricerche, gestisce il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna che opera attraverso due sedi: a Pula (dove si trova anche il Crs4, centro di ricerca di rilievo internazionale per lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni innovative specializzate) e ad Alghero (Porto Conte Ricerche) dove insiste un sistema di infrastrutture avanzate e di servizi per l’innovazione tecnologica e la valorizzazione della ricerca.

E, i consiglieri del gruppo Pd sottolineano che «il CRS4 ha strutturato una piattaforma informatica, cosiddetta“Smart Operation Brain CoviDE (Coronavirus Digital Emergency)”, per la gestione sanitaria eeconomico-sociale della “Fase 2” dell’emergenza Covid-19, il cui progetto ha attualmente trovato applicazione nella Regione Piemonte attraverso l’iniziativa “Uniti si riparte”, ma con la possibilità di estensione a tutto il territorio nazionale, adattandolo alle esigenza delle realtà regionali interessate».

Partendo da questo presupposto, i consiglieri sottoscrittori, dopo aver ricordato che l’utilizzo della piattaforma deve essere limitato al solo periodo di emergenza epidemiologica Covid-19  e che tutti i dati registrati, riguardanti la tracciabilità degli individui e la geolocalizzazione dei contatti dei pazienti positivi e dei soggetti in isolamento nonché dei loro spostamenti, devo essere conservati e custodi al solo fine del monitoraggio e cessata l’emergenza andare distrutti, chiedono che il Consiglio regionale impegni il Presidente e la Giunta regionale:

– a valutare l’opportunità di attivare le necessarie interlocuzioni con il Centro di Ricerca Regionale CRS4 finalizzate adavviare l’applicazione immediata della piattaforma “Smart Operation Brain CoviDE (Coronavirus Digital Emergency)”, per la gestione sanitaria e economico-sociale della “Fase 2” dell’emergenza Covid-19) anche in Sardegna;
– a verificare se possano essere messe in campo ulteriori tecnologie e strumenti innovativi utili alla gestione della “Fase 2” dell’emergenza, attraverso il coinvolgimento delle alte professionalità che la Regione Sardegna può vantare nell’ambito dell’attività dei principali Centri Regionali di Ricerca attivi nell’ambito dell’innovazione tecnologica (Sardegna Ricerche, CRS4, Porto Conte Ricerche).

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«Questa è l’ultima settimana disponibile per decidere l’adozione di misure coordinate per le micro, piccole e medie imprese, se non si vuole correre il rischio che eventuali interventi successivi possano risultare tardivi per migliaia di loro.»

Lo dichiarano i consiglieri regionali del Partito democratico, che puntano il dito contro l’assenza di iniziative della Giunta Solinas e rilanciano la loro proposta di legge sul contributo a fondo perduto per le imprese.
«Le imprese sarde, a differenza di quanto sta accadendo nelle altre regioni, sono state abbandonate da una Giunta incapace, dopo due mesi di lockdown, di formulare una proposta di sostegno economico e un piano di ripartenzadenuncia il gruppo Pd -. Il nostro sistema economico è in gravissima difficoltà, in migliaia sono drammaticamente a rischio sopravvivenza e, come il Pd sta chiedendo da tempo, occorre subito un’iniezione consistente di liquidità, con un bonus a fondo perduto che dia respiro e crei i presupposti per la ripartenza. Abbiamo considerato di assoluto buon senso e responsabilità l’apertura al confronto, anche sulla nostra proposta di contributo al fondo perduto, dichiarata da una parte della maggioranza nel corso del Consiglio del 7 maggio scorso, ma a tutt’oggi, niente di più che un annuncio. Ora occorre essere conseguenti, altrimenti tanti sacrifici saranno resi vani.»
«La nostra proposta è chiara da tempo, a pieno e incondizionato sostegno al mondo delle imprese attraverso contributi a fondo perduto. Non è comprensibile e neppure giustificataconcludono i consiglieri del Partito democratico – la lentezza dell’azione politica della Giunta regionale che, inevitabilmente, ha effetti sull’intero sistema economico isolano, aggravando una crisi già di per sé drammatica. C’è da salvare il sistema delle imprese sarde e creare le condizioni per un piano di ripartenza credibile e che dia fiducia e speranza alle decine di migliaia di operatori economici. La Sardegna ce la può fare, ma occorre crederci e fare scelte coraggiose oggi.»

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Nel primo trimestre dell’anno in corso è proseguita la fase di ripiegamento della domanda di lavori pubblici che si era avviata nella seconda metà dello scorso anno e che, malgrado l’accelerazione di dicembre, si era attestata su un livello inferiore del 13% rispetto al 2018. Nei primi tre mesi del 2020 i bandi di gara promossi in regione sono stati 201, il 16% in meno rispetto al primo trimestre 2019, ampliando ulteriormente il divario e attestando la domanda trimestrale su uno dei livelli più bassi dal 2018: solo nel terzo trimestre 2018 e nel terzo 2019 il mercato era sceso sotto i 200 bandi promossi nel periodo. Guardando alla spesa invece il risultato del primo trimestre dell’anno in corso segna un livello eccezionale, pari a 421 milioni, in crescita esponenziale rispetto al corrispondente periodo del 2019. Si tratta di un risultato condizionato dalla pubblicazione di cinque maxi gare di Abbanoa per un importo complessivo di 306 milioni destinati al servizio di gestione e manutenzione degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, di sollevamento fognario e di pretrattamento. Al netto di questo valore la spesa promossa nel trimestre sarebbe pari a 116 milioni, il 15% in meno rispetto al primo trimestre 2019.

«In sintesi commentano Francesco Porcu ed Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della CNA Sardegna e presidente di CNA Costruzioniil carattere determinante del mercato in questo primo scorcio del 2020 è stata la riduzione della domanda dei principali enti locali e la concentrazione della spesa, per lo più riferita a servizi integrati, in capo ad alcuni soggetti, come Abbanoa a febbraio 2020 o Anas. Un trend che consolida quello di fine anno scorso, con le maxi gare Consip pubblicate a dicembre per affidare i servizi di facility management dei grandi immobili in uso alle pubbliche amministrazioni ubicati nei territori comunali delle province di Nuoro, Oristano, Sassari, Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari. Necessario ora per dare continuità e rilanciare il mercato semplificare le procedure e avviare un grande piano di investimenti pubblici.»

Le dimensioni degli appalti

A confermare il quadro di frenata generale che riguarda i (piccoli) committenti territoriali è il dato relativo alle fasce dimensionali: tutte le classi di lavori più piccoli segnano una contrazione rispetto al primo trimestre 2019, più forte per i micro appalti sotto i 150mila euro (-28% il numero e -32% la spesa a base di gara), e comunque importante per la classe immediatamente più grande (-23% il numero e -10% la spesa a base d’asta per i bandi di gara fino a 500.000 euro di importo). Crescono invece tutti i lavori di importo più grande, sia in termini numerici e soprattutto in termini economici: nel complesso, passano da 26 bandi promossi per lavori e opere di pubblica utilità sopra i 500 mila euro a 49, per un valore complessivo a base d’asta in crescita da 111 a oltre 400 milioni. L’incremento della spesa si fa più importante al crescere delle dimensioni delle gare, con aumenti del 125% per i tagli medio-grandi e del 309% per le grandi opere sopra i 5 milioni.

Tra queste si contano in 5 lotti Abbanoa per il servizio di conduzione e manutenzione degli impianti di depurazione, di cui 3 di importo superiore a 50 milioni, uno pari a 40,7 milioni e il quinto pari a 10,5 milioni. La sesta gara a superare la soglia dei 5 milioni è stata promossa dal comune di Osilo e si riferisce all’iniziativa di partenariato pubblico privato, nella forma di concessione di servizi, per la gestione del locale ex Montegranatico e appartamenti per vacanze (albergo diffuso). Ad animare la classi di lavori medio-grandi è l’ANAS con 8 gare di importo pari a 5 milioni di euro per la manutenzione della pavimentazione e per il risanamento strutturale di gallerie. Superano i 4 milioni altre due gare, promosse da due Comuni: si tratta di altre due iniziative di PPP per l’affidamento del servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione e di efficientamento termico promosse dal comune di Quartucciu e dal comune di Sennori.

Tabella 1. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per classi di importo  – Importi in milioni di €

Gennaio-Marzo 2019 Gennaio-Marzo 2020 Variazione %
Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Importo non segnalato 37 21 -43,2
Fino a 150.000 103 7 0,07 74 5 0,07 -28,2 -32,2 -5,7
Da 150.001 a 500.000 74 18 0,25 57 16 0,29 -23,0 -10,1 16,7
Da 500.001 a 1.000.000 9 6 0,67 16 11 0,71 77,8 88,6 6,1
Da 1.000.001 a 5.000.000 12 29 2,40 27 78 2,89 125,0 170,3 20,2
Oltre 5.000.000 5 76 15,16 6 310 51,70 20,0 309,3 241,1
TOTALE 240 136 0,67 201 180 421 -16,3 209,1 248,6

Fonte: Cna Sardegna                                                                                                              

I committenti

Aziende Speciali, in particolare Abbanoa, e ANAS si confermano anche nel 2020 i protagonisti del mercato regionale dei lavori pubblici, contribuendo a contrastando, le prime, il calo della spesa dei Municipi, e l’Anas a contenere la flessione della domanda dei principali committenti locali.

L’Anas, che aveva chiuso il 2019 con bilancio positivo, continua a consolidare la propria attività nell’isola, concentrata in questo avvio d’anno su interventi di manutenzione della rete esistente. Il saldo positivo delle Aziende Speciali è definito, come detto, dai maxi lotti del servizio di gestione degli impianti di depurazione di Abbanoa, ma si osserva anche una tenuta del numero delle gare, a definire quindi un mercato stabile.

Il bilancio dei Municipi mostra invece la difficoltà della domanda nella fase attuale: in tre mesi hanno promosso solo 132 gare, il 21% in meno rispetto al primo trimestre 2019, per un importo a base di gara inferiore del 7,5% rispetto a quei livelli.

In uno scenario di riduzione generale della domanda dei committenti locali, oltre al dato espansivo delle aziende speciali si segnala il risultato delle province, che in tre mesi hanno promosso 10 gare per micro interventi di importo medio inferiore a 300 mila euro.

Tabella 2. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per committenti – -Importi in milioni di €

Gennaio-Marzo 2019 Gennaio-Marzo 2020 Variazione %
Numero* Importo Importo medio Numero* Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Amministrazioni territoriali 228 94 0,48 186 379 2,27 -18,4 305,0 370,5
Comuni 167 55 0,36 132 51 0,41 -21,0 -7,5 13,4
Province 6 1 0,22 10 3 0,26 66,7 94,3 16,6
Aziende Speciali 15 9 0,60 15 311 22,22 0,0 3.368,8 3.616,6
Regione 13 9 -30,8
Altri enti territoriali 27 28 1,34 20 15 0,76 -25,9 -48,3 -42,8
Grandi Committenze 12 43 4,72 15 42 3,20 25,0 -2,1 -32,3
Amministrazioni centrali 4 2 0,46 2 -50,0 -100,0
Anas e concessionarie 4 41 10,16 9 40 4,45 125,0 -1,4 -56,2
Altre Grandi Committenze 4 0 0,02 4 2 0,38 0,0 9.655,5 2.338,9
TOTALE 240 136 0,67 201 421 2,34 -16,3 209,1 248,6

Fonte: Cna Sardegna                                                                                                              * Compresi i bandi con importo non segnalato

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Il comune di Giba ha chiuso l’istruttoria delle 191 istanze presentate dai cittadini per la misura di sostegno al reddito regionale fino a 800 euro.

«Il lavoro svolto è stato immane – dice il sindaco, Andrea Pisanu -. Infatti, in queste settimane sono state presentate 191 istanze per l’esame delle quali è stato necessario un intenso lavoro interpretativo della Legge Regionale n. 12 del giorno 8 aprile 2020. Nei prossimi giorni verrà pubblicata la graduatoria relativa a tutte le domande finora presentate. Successivamente, si procederà alla liquidazione ed al pagamento della complessiva somma di € 108.000,00 (Cento-ottomila euro) che verrà erogata in favore dei cittadini beneficiari.»
«Nulla succede per caso! Soltanto l’impegno ed il lavoro degli uffici comunali coinvolti potevano portare ad un risultato finale di questo tipoconclude Andrea Pisanu -. In ogni caso, potranno essere ancora presentate istanze da parte di coloro che, in possesso dei requisiti, non hanno finora potuto farlo. Avanti tutta!»

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«Sono inaccettabili le esternazioni del sindaco di Assemini Sabrina Licheri che, in una nota pubblicata a mezzo Facebook dichiara che, i Sindaci dell’Area metropolitana di Cagliari non riapriranno le attivitàlo scrive, in una nota, Sara Canu, consigliere regionale della Lega -. Nel frattempo, il sindaco di Villaspeciosa, emana l’ordinanza di riapertura, delle attività consentite, dimostrando grande senso di responsabilità e vicinanza alle attività produttive del proprio territorio. Ho ricevuto il grido d’allarme, da parte di estetisti e parrucchieri, chiedo unitamente a loro, alla sindaca Licheri, la riapertura delle attività consentite, in modo da riportare la cittadina ad una graduale normalità.»
«Siamo tutti pronti a fare la nostra parte, vogliamo solamente lavorare, questo il grido di estetisti e parrucchieri di Assemini e dell’intera Area metropolitana di Cagliariaggiunge Sara Canu -. Ricordiamo inoltre che, la Regione Sardegna ha emanato le tabelle relative ai dati RT, dalle quali si evince per l’intera area metropolitana di Cagliari un 0,45 (Rt max consentito 0,50)
Le attività produttive non possono aspettare, è ora che si dia fiducia ai professionisti perché possano ripartire con tutte le dovute precauzioni per prestare le proprie professionalità nel rispetto di tutte le misure di sicurezza.»
«Non emanare le ordinanze di riapertura e vietare il lavoro, è anch’essa una presa di posizione ed un’assunzione di grande responsabilità conclude Sara Canu – che avrà ripercussioni sul tutto il tessuto economico comunale.»