26 July, 2024
Home2020 (Page 266)

[bing_translator]

Prosegue la consegna dei “Buoni spesa” alle famiglie di Carbonia che versano in condizioni di difficoltà economica rese ancora più acute dall’emergenza Coronavirus.

Oggi 47 nuove famiglie riceveranno a domicilio i “Buoni spesa” distribuiti dalle associazioni che fanno capo al Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.

Salgono così a 322 i nuclei familiari di Carbonia che hanno fino ad ora beneficiato della misura urgente di solidarietà alimentare a favore delle persone in ristrettezze economiche, introdotta all’ordinanza del Capo della Protezione Civile (O.c.d.p.c.) n. 658 del 29 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19.

Gli Uffici dei Servizi sociali stanno provvedendo ad esaminare le ulteriori 130 richieste pervenute entro la scadenza del 21 aprile e, pertanto, non ancora presenti in questi elenchi.

Le graduatorie dei beneficiari dei “Buoni spesa” sono consultabili al seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/servizi-sociali-e-politiche-giovanili/item/3212-misura-urgente-di-solidarieta-alimentare-cd-buoni-spesa-esito-richieste-seconda-scadenza-1-gruppo-domande-protocollate-dal-15-al-21-aprile

I “Buoni spesa” possono essere utilizzati negli esercizi commerciali che hanno aderito alla convenzione stipulata con la società fornitrice, la Edenred:

– Conad di via della Stazione;
– Conad di Piazza Ciusa;
– SuperPan di via Costituente;
– SuperPan di via Santa Caterina;
– Supermercato Nonna Isa di via Del Cimitero;
– Supermercato Nonna Isa di via Puglie;
– Discount Balia di via Fausti, Cortoghiana;
– Discount MD di via Sapri;
– Supermercato CRAI di piazza Nadia Gallico Spano.

[bing_translator]

Raggiunge oggi il traguardo dei 158 anni l’attività di Poste Italiane al servizio degli italiani e dello sviluppo del Paese. Un anniversario che cade nella drammatica fase di emergenza sanitaria globale provocata dal contagio da Covid-19, nel corso della quale il ruolo e la missione di Poste Italiane hanno acquistato ancor più valore e significato.

In presenza di provvedimenti restrittivi necessari per contrastare l’epidemia, le donne e gli uomini che lavorano in Poste Italiane si sono adoperati per mettere in atto tutte le misure atte a tutelare la sicurezza e la salute personali e dei clienti, garantendo continuità ad un servizio essenziale per la vita del Paese. Sono state avviate formule innovative nel campo della organizzazione del lavoro e sono state predisposte soluzioni efficaci per fornire in sicurezza tutti i servizi essenziali per i cittadini, garantendo una attenzione speciale alle categorie sociali più fragili e bisognose.

A conferma dell’attenzione riservata da Poste Italiane alla Sardegna anche in questa fase di emergenza, nell’isola ad oggi sono operativi 430 uffici postali su 441 complessivi (144 nella Città Metropolitana di Cagliari e nella provincia del Sud Sardegna, 75 nella provincia di Oristano, 94 nella provincia di Nuoro e 117 nella provincia di Sassari ed in Gallura) in cui i dipendenti assicurano la continuità del servizio ai cittadini, ai quali è stata costantemente garantita anche la consegna della corrispondenza grazie al quotidiano impegno dei portalettere dei 70 Centri di Distribuzione presenti sul territorio regionale.

In coerenza con i suoi 158 anni di attività, oggi come ieri la storia di Poste Italiane e dei suoi 130mila lavoratori si è così intrecciata con quella dell’Italia. Con i suoi portalettere, gli uffici postali, con la raccolta del risparmio che ha permesso la realizzazione delle grandi opere che hanno modernizzato l’Italia, Poste Italiane è oggi un punto di riferimento per tutti i cittadini come lo fu nel secolo scorso, in qualità di artefice della missione unitaria che puntava a “fare gli italiani”.

Oggi Poste Italiane, quotata alla Borsa di Milano, rappresenta la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia. Le sue attività comprendono il recapito di corrispondenza e pacchi, i servizi finanziari e assicurativi, i sistemi di pagamento e la telefonia mobile. Con una rete di oltre 12.800 uffici postali, circa 130mila dipendenti, 536 miliardi di euro di attività finanziarie totali e 35 milioni di clienti, il Gruppo è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese e rappresenta una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità e fiducia da parte della clientela.

[bing_translator]

Sarà trasmesso nelle prossime ore al Consiglio regionale il disegno di legge della Giunta con le misure a sostegno dell’intero comparto produttivo isolano per contrastare l’emergenza economica causata dalla diffusione del virus Covid-19. I contenuti del provvedimento sono stati anticipati questa mattina dall’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino alla Commissione “Attività produttive” presieduta da Piero Maieli.

L’esponente dell’esecutivo ha confermato la dotazione finanziaria da 200 milioni di euro. Sarà a disposizione delle imprese sotto forma di prestiti agevolati con l’intero ammontare degli interessi a carico della Regione. Il fondo, frutto dell’accordo tra la Sardegna e la Banca Europea degli investimenti, permetterà alle aziende messe in ginocchio dalla diffusione del Coronavirus di ripartire e programmare il futuro.

«L’obiettivo principale è dare liquidità alle attività produttive per consentire loro di rialzarsi dopo questi mesi terribili ha detto Giuseppe Fasolino lo faremo garantendo l’accesso al credito a tutte le imprese, anche a quelle considerate a rischio. Ogni concessione sarà a tasso zero per i prestiti fino a 800mila euro. Chi chiederà di più (fino a un massimo di 5 milioni di euro) potrà comunque avere condizioni favorevoli. I prestiti avranno 24 mesi di preammortamento e il capitale potrà essere restituito in 15 anni. Tutto questo grazie a un fondo di 200 milioni di euro finanziato da Regione e BEI in parti eguali.»

L’assessore ha chiarito che nel provvedimento saranno inserite anche aziende in forte crisi e per le quali è più difficile ottenere un prestito dalle banche: «Non potranno accedere al fondo solo quelle imprese che al 31 dicembre scorso erano interessate da procedure concorsuali o che stavano per chiudereha detto Giuseppe Fasolino l’accesso al credito sarà invece garantito a tutte le imprese che si trovano in difficoltà ma che con un intervento possono avere la speranza di andare avanti».

Il provvedimento della Giunta non contiene invece stanziamenti a fondo perduto, misura chiesta a gran voce dalle opposizioni. Su questo punto, hanno insistito i consiglieri regionali Gianfranco Satta, Salvatore Corrias, Eugenio Lai, Francesco Agus, Gigi Piano e Maria Laura Orrù. Secondo Giuseppe Fasolino prevedere un contributo a fondo perduto per le 113mila imprese isolane peserebbe sul bilancio della Regione per circa un miliardo di euro: «Non abbiamo tutti questi soldi ha sottolineato Giuseppe Fasolino – per questo bisognerà fare delle scelte. La Giunta crede che l’accordo con la Bei sia in questo momento lo strumento migliore per venire incontro a tutti i settori produttivi. In ogni caso siamo pronti a discutere con le opposizioni altre azioni di sostegno». Secondo la minoranza, il contributo a fondo perduto potrebbe essere previsto solo per le microimprese e per le piccole attività artigianali e commerciali, con risorse limitate per il bilancio regionale. Contraria, invece, la consigliera del Gruppo Misto Maria Elena Fancello.

Un altro punto affrontato durante l’audizione, è il reperimento delle risorse da mettere a disposizione per famiglie e imprese: «Nessuno poteva prevedere questa emergenzaha rimarcato Giuseppe Fasolino ci siamo trovati a contrastare una situazione molto difficile. E’ necessario fare scelte ponderate. La Sardegna, come regione a statuto speciale, ha un bilancio fondato, per l’80%, sulle entrate erariali. Dalle nostre stime, vista la riduzione del gettito determinata dall’emergenza Covid-19, alle casse regionali mancheranno tra i 600 e i 700 milioni di euro. Un buco che mette a rischio anche i servizi essenziali garantiti dalla Regione. Per questo occorre rivedere il fondo messo a disposizione dal Governo alle Regioni che stanzia solo 1,5 miliardi di euro per l’emergenza Covid. A noi toccherebbero 150 milioni, cifra evidentemente insufficiente. Un’altra possibilità è chiedere un anticipo delle risorse europee del prossimo programma di sviluppo».

Interventi rapidi con ulteriori passaggi in Commissione sono stati sollecitati da tutti i gruppi della minoranza e anche dal consigliere dell’Udc Giorgio Oppi che ha invitato la Giunta a una trasmissione più puntuale della documentazione.

I membri della commissione hanno poi sollecitato un chiarimento sulle misure a favore delle famiglie che stanno mettendo in difficoltà numerosi sindaci: «Serve un chiarimento interpretativo hanno detto in coro gli esponenti della minoranza altrimenti si rischia di non dare risposte a chi oggi si trova in forte difficoltà».

[bing_translator]

La notte scorsa il personale della Stazione Forestale di Guspini ha denunciato un bracconiere e sequestrato un cervo sardo abbattuto con arma caricata a pallettoni, tre fucili, una pistola calibro 7,65, 550 cartucce di vario calibro, varie torce da applicare alle armi e un autoveicolo.

I fatti. Due pattuglie della Stazione Forestale di Guspini in servizio notturno combinato per il controllo del territorio, intorno alle 3 del mattino del 3 maggio, hanno individuato un’auto proveniente dalla  zona di Torre dei Corsari, il cui conducente alla vista dei Forestali ha cambiato direzione, dandosi alla fuga.

Inseguita l’auto, raggiunta in località “Mitza Is Concas” in prossimità di Porto Palma, dopo una breve ricerca è stato individuato anche l’occupante dell’auto stessa, V.A. 44 anni di Sardara, artigiano, il quale non ha dato un’adeguata giustificazione circa la sua presenza nella zona in quell’orario.

Dal controllo dell’auto, è stata rilevata la presenza di sangue fresco nel pianale del bagagliaio. La circostanza ha indotto gli inquirenti ad intraprendere un controllo più accurato, che ha permesso di rinvenire anche residui di peli di selvatico; le ricerche estese alle immediate vicinanze del veicolo hanno consentito di individuare un esemplare di cervo sardo di circa 70 kg, appena abbattuto da una scarica di pallettoni.

Le ulteriori ispezioni hanno permesso di ritrovare, occultato in un macchione lungo la strada, un fucile calibro 12, sul quale era montata una torcia elettrica. L’arma, verosimilmente adoperata per abbattere l’animale, è risultata di proprietà della persona che conduceva l’auto.

Il personale della Forestale inoltre ad eseguire le perquisizioni domiciliari a carico dello stesso soggetto, che è risultato in possesso di altre armi e munizioni regolarmente denunciate, le quali sono state comunque sottoposte a sequestro.

Gli incidenti. Il bracconiere, con precedenti penali e con licenza di porto di fucile sospesa, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per una serie di reati, sia in materia venatoria che di armi.

In materia di armi le ipotesi di reato sono le seguenti, associate a pene sino a 2 anni di reclusione:

  • porto abusivo d’arma, poiché con licenza di porto di fucile sospesa;
  • mancata custodia di arma, avendola occultata nella vegetazione;
  • alterazione di arma, avendo applicato la torcia elettrica.

In materia venatoria, il bracconiere è stato denunciato per i seguenti reati, sanzionati con pene massime sino ad un anno di reclusione:

  • cattura di specie particolarmente protetta;
  • caccia in periodo di divieto generale.

Alla persona è stata anche contestata la violazione delle norme di  prevenzione dalla diffusione del COVID 19, poiché si è allontanata dalla propria abitazione senza un lecito motivo.

L’operazione si inquadra nell’attività istituzionale di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro l’ambiente a tutela della biodiversità, che il Corpo Forestale applica capillarmente nel territorio regionale.

[bing_translator]

«Gli errori contenuti nell’ordinanza regionale n. 20 rischiano di vanificare gli sforzi delle imprese che in queste ore si stanno organizzando per la riapertura: i saloni dei parrucchieri, gli estetisti, i tatuatori, i negozi di abbigliamento e di calzature, le gioiellerie e le profumerie (che non hanno mai chiuso ma inspiegabilmente sono state incluse in questo elenco).»

Lo scrive, in una nota, Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti e componente della Commissione VI del Consiglio regionale.

«L’11 maggio, ai sensi dell’ordinanza pubblicata il 2 maggio, queste attività potrebbero riaprire con discreto anticipo rispetto a quanto stabilito a livello nazionaleaggiunge Francesco Agus -. Questa condizione è però subordinata alla promulgazione di un’ordinanza comunale possibile solo nel caso in cui l’indice di trasmissione del contagio R(t), calcolato nel comune sia inferiore a 0,5. La Regione per questo si è impegnata a pubblicare, per tutti i comuni della Sardegna, una tabella analitica, “aggiornata con cadenza giornaliera” entro venerdì 8 maggio.»
«Ed è qui che sta il problema: si tratta di un valore difficilmente calcolabile e che necessita di una gran numero di casi analizzati sottolinea Francesco Agus. Non solo: lo stesso indice può essere ottenuto utilizzando metodi di calcolo molto diversi ed avendo risultati enormemente differenti. Il che lo rende totalmente inutilizzabile per uno scopo come quello previsto dall’ordinanza che di fatto confonde un indicatore statistico con una quantità determinabile esattamente con un apposito strumento di misura. Sarebbe come pretendere di utilizzare come parametro per la concessione di un aiuto economico l’andamento dell’inflazione o del PIL calcolato quotidianamente comune per comune. Una follia.»
«La conclusione, senza una modifica dell’ordinanza, sarà una sola: niente R(t) calcolato su base comunale, niente ordinanza dei sindaci, niente possibilità di apertura anticipata. Ci vuole rispetto per il lavoro e serietà nell’azione: il rischio è che centinaia di piccole aziende spendano centinaia di euro per sanificare i locali e dotarsi dei dispositivi di protezione, richiamino i dipendenti dalla cassa integrazione, prendano appuntamenti e poi, al momento di tirare su la serranda, siano costrette a rimandare l’auspicata ripartenza per giorni o settimaneconclude il capogruppo dei Progressisti -. Ho scritto al presidente della commissione Sanità di cui faccio parte per affrontare il tema celermente e individuare una soluzione rapida.»

[bing_translator]

1 solo nuovo caso positivo al Covid-19 e nessun decesso, per il terzo giorno consecutivo in Sardegna.
Il numero totale di casi positivi sale così a 1.318 dall’inizio dell’emergenza. L’unico incremento è stato registrato nella Città Metropolitana di Cagliari. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 28.867 tamponi (815 oggi). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 103, di cui 94 con sintomi e 9 in terapia intensiva, mentre 539 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 452 pazienti guariti (+19 rispetto al dato precedente), più altri 105 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime (119).
Sul territorio, dei 1.318 casi positivi complessivamente accertati, 243 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 94 nel Sud Sardegna, 55 a Oristano, 78 a Nuoro, 848 a Sassari.

[bing_translator]

Dopo la seduta svoltasi ieri, in cui sono stati trattati 3 dei 6 punti previsti all’ordine del giorno, il Consiglio comunale si riunirà anche nella giornata odierna, martedì 5 maggio, alle ore 18.15, con chiusura dei lavori alle ore 20.30.

Tre i punti all’ordine del giorno.

1. “Misure di sostegno economico alle famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Sospensione e differimento dei termini di versamento delle entrate tributarie ed extratributarie”;

2. Ratifica deliberazione di Giunta municipale n. 50 del 1/04/2020 adottata in via d’urgenza dalla Giunta comunale, ai sensi degli artt. 42 e 175 del Testo unico 267/2000. “Variazione al bilancio di previsione 2020-2022”;

3. Modifica art. 7 del regolamento comunale. Proposta presentata dai consiglieri Federico Fantinel, Giovanni Spanu, Massimo Usai, Bruno Ugo Piano, Ivonne Fraternale, Michele Stivaletta, Pietro Morittu, Silvio Marco Soddu.

I consiglieri potranno partecipare alla riunione del Consiglio comunale in presenza o in videoconferenza.

La seduta sarà chiusa al pubblico, ma verrà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook Carbonia Newsletter.

[bing_translator]

Il sindaco di Carbonia Paola Massidda ha disposto con apposita ordinanza, la riapertura a partire da oggi, martedì 5 maggio, dei cimiteri comunali di Carbonia e Cortoghiana-Bacu Abis.

I cimiteri comunali saranno aperti nei seguenti giorni: martedì, giovedì e sabato, la mattina dalle ore 7.30 alle ore 12.00 e il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

I visitatori dovranno utilizzare mascherina e guanti monouso, garantendo il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro, eccezion fatta quando si tratta di conviventi o di persone che accompagnano minori, anziani, disabili e soggetti con difficoltà motorie.

È consentita la sola visita diretta ai loculi dei propri cari, evitando ulteriori spostamenti all’interno dell’area cimiteriale, salve le attività connesse al riordino dei loculi stessi.

Sarà chiuso al pubblico l’utilizzo di servizi igienici e sarà consentito sostare all’interno del cimitero per un tempo non superiore a 30 minuti.

Sarà consentito recarsi in Cimitero una sola volta alla settimana e a un massimo di due componenti per nucleo familiare.

[bing_translator]

La Regione ha finanziato con 600mila euro un progetto sperimentale del comune di Sant’Antioco per l’attuazione di alcune azioni di salvaguardia ambientale previste nei Piani di gestione Sic “Stagno di Santa Caterina”, “Stagno di Porto Botte” e “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino”.

«L’obiettivoha spiegato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili – è quello di garantire la fruizione, la tutela e la valorizzazione delle specificità ecologiche ed ambientali dei tre siti. Creando collegamenti funzionali tra le zone umide, le spiagge, il centro intermodale di Carbonia, Calasetta ed il centro urbano di Sant’Antioco, con l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili. Quindi, non più esclusivamente viabilità tradizionale, ma anche percorsi e sentieri esistenti, ciclovie e vie d’acqua.»

E’ previsto l’acquisto di mezzi come biciclette a pedalata assistita, auto e barche elettriche, microcar e scooter a motore elettrico da affidare con servizio di car sharing e car pooling (condivisione dei tragitti), oltre alla realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica.

«Tenendo conto della valenza turistico-ambientale dell’itinerario, che produce importanti riflessi dal punto di vista socio-economico sul territorio – ha concluso Anita Pili -, l’intervento vuole favorire la sua fruizione turistica, creando adeguati collegamenti e garantendo l’utilizzo di mezzi ecocompatibili.»

 

[bing_translator]

«Abbiamo rafforzato la rete territoriale contro la violenza domestica per dare risposte e un aiuto concreto a tutte le persone vittime di abusi che vivono situazioni familiari difficili e che, in conseguenza alle limitazioni adottate per l’emergenza, rischiano di trovarsi isolate e senza punti di riferimento.»

Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, esprimendo soddisfazione per il provvedimento con cui la Giunta ha approvato le ‘Linee guida per la gestione delle situazioni familiari problematiche derivanti anche dalla prolungata condivisione degli spazi in seguito all’emergenza Covid-19‘.

«Grazie al massimo coinvolgimento delle istituzioni su tutto il territorio, abbiamo strutturato la retespiega Mario Niedduin modo da poter monitorare i casi ‘critici’, stabilire linee di intervento e segnalare le situazioni in cui dovessero emergere profili di reato. Sotto questo ultimo aspetto, un contributo importante arriva dalle Procure della Sardegna che, in raccordo con tutti i soggetti impegnati su questo fronte, hanno messo a disposizione di operatori e cittadini specifici canali di comunicazione dedicati.»

«Dall’inizio dell’emergenzaaggiunge l’assessore regionale della Sanità si registra una diminuzione delle denunce per maltrattamenti. Il nostro obiettivo è impedire che la condizione di isolamento possa costituire un freno alle richieste d’aiuto e, allo stesso tempo, portare alla luce tutte quelle situazioni di grave disagio e violenza dove a farne le spese sono le persone più fragili, le donne, i minori, i disabili e gli anziani.»

Fra i servizi istituiti e operativi per l’ascolto e il supporto delle vittime di violenza, il numero verde Filodiretto Psicologico Coronavirus 800.197.500, attivo tutti i giorni dalle 14.00 alle 20.00, il numero verde 800.630.622 istituito dal Dipartimento di Salute mentale dell’Ats, attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, ed il numero nazionale Antiviolenza donne 1522.

«In questa fase, particolarmente delicata sotto il profilo sanitario e sociale, è fondamentale stabilire e mantenere un contatto con tutte le situazioni critiche o potenzialmente critiche per poter intervenire tempestivamente anche con l’individuazione di alloggi, strutture o soluzioni, come il Reddito di Libertà, che consentano di allontanare o comunque proteggere le vittime da una condizione di pericolo e disagioconclude Mario Nieddu -. La rete costituisce la base per un sostegno stabile a favore delle vittim.»», conclude l’assessore.»