26 July, 2024
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In merito alle dichiarazioni del presidente della Regione Autonoma della Sardegna, on. Christian Solinas, il presidente della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Antonello Mura, afferma quanto segue: «I Vescovi sardi pur apprezzando l’attenzione che il Presidente Solinas ha rimarcato nella conferenza stampa di oggi verso l’apertura delle chiese alle ‘celebrazioni eucaristiche’ si riservano di leggere e valutare il testo dell’ordinanza regionale che verrà firmata, tenendo conto che non sono stati consultati precedentemente e che decisioni di questo tipo – precisa mons. Antonello Mura – competono unicamente all’Autorità ecclesiastica». 

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«Liquidità immediata alle imprese del settore turistico in un momento di emergenza per sostenere l’occupazione e rilanciare il comparto.»

È quanto afferma l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che annuncia l’approvazione di 326 domande ammesse al finanziamento dalla data di presentazione a settembre 2019 – per un importo pari a 4 milioni 362.530 euro (fondi POR Sardegna FSE – 2014/2020) – a seguito dell’Avviso pubblico con procedura “a sportello” per il bando ‘Destinazione Sardegna Lavoro’ finalizzato alla concessione di incentivi per l’estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e l’allungamento della stagione turistica per l’annualità 2019.  

«Si tratta di incentivi a fondo perduto destinati sia a micro imprese che a grandi catene alberghiere, con l’obiettivo principale di incoraggiare la diversificazione dell’offerta turistica e ricettiva dell’Isola con aiuti alle imprese del settore, attraverso il sostegno dell’occupazione, per favorire una maggiore stabilità dei lavoratori con la stipula di contratti stagionali più lunghi», precisa l’assessore Alessandra Zedda, che sottolinea come «il bando sia stato espletato in tempi eccezionalmente brevi».

«Il turismo e le professionalità del settore rappresentano per l’isola uno straordinario motore di sviluppo e una risorsa che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare. Soprattutto in questo drammatico momento di emergenza abbiamo però anche la consapevolezza di indicare e costruire degli scenari per l’immediato futuro del settore, che dobbiamo perseguire con coraggio e determinazione. La Regione è pronta a sostenere e incoraggiare tutte le iniziative che possano rilanciare occupazione ed economia», ha evidenziato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.

La concessione del finanziamento è subordinata all’osservanza delle prescrizioni contenute nell’Avviso e in particolare alla presentazione, da parte delle imprese ammesse al finanziamento, entro 30 giorni dalla pubblicazione della determinazione di ammissibilità, (non oltre entro il termine del 31 luglio) della nota di adesione.

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«I settori coinvolti dalla crisi economica derivati dalla situazione emergenziale che stiamo vivendo sono molteplici, ogni singola richiesta deve essere pertanto portata avanti con coscienza e la ferrea volontà di dar loro risposte certe.»
Lo afferma Dario Giagoni, capogruppo Lega in Consiglio regionale.
«Il settore turistico è sicuramente uno dei più martoriati da questo protrarsi del lockdown e lo sarà certamente anche nella, ancora non totalmente definita, fase 2 insieme a tutto il suo indottoaggiunge Dario Giagoni -. Pertanto, è necessario ricomprendere negli interventi mirati alla salvaguardia delle aziende anche il comparto degli armatori di trasporto passeggeri, il quale conta in Sardegna circa 60 motonavi abilitate al traffico locale turistico e circa 400 lavoratori tra marittimi ed impiegati nelle biglietterie. Questo settore pur non rientrante nel blocco delle attività imposto dal governo ha registrato delle ovvie pesantissime perdite per totale assenza di domanda e rischia di veder vanificato il lavoro svolto nelle precedenti annualità, volto anche ad allungare la stagione lavorativa. Chiediamo, pertanto, che il presidente Christian Solinas si faccia portatore delle istanze del comparto con il governo centrale al fine di estendere ad essi i provvedimenti già messi in atto nel confronti delle attività aventi codice ATECO rientranti nella filiera turistica quali: cassa integrazione ordinaria o in deroga per i lavoratori, indennità per i lavoratori stagionali come previsto da DL  18/2020.»
«Oltre abbiamo anche proposto interventi ed un impegno ad opera della Regione Sardegnaconclude Dario Giagoni al fine di adottare specifici provvedimenti in grado di andare incontro alle esigenze di questo settore, colpevole solo di non essere riconosciuto a livello nazione come facente parte della filiera prettamente turistica.»

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Il numero di casi positivi al Covid-19 oggi in Sardegna si è quasi azzerato (2, totale 1.315) e non sono state riscontrate positività nell’intera provincia di Sassari (il totale è rimasto fermo a 848). Il bilancio ampiamente positivo contrasta con i due nuovi decessi che portano il totale delle vittime a 119. I due casi positivi sono stati riscontrati 1 nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 240), l’altro nella provincia di Nuoro (totale 78). Nessun caso sia nella provincia di Oristano (totale 55) sia nella provincia del Sud Sardegna (totale 94).

Il numero dei tamponi eseguiti è stato di 748 (ieri 1.488), quello dei casi testati è 623 (ieri 1.084). E’ cresciuto sia il numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 86 (ieri erano 84), sia quello dei pazienti in terapia intensiva, 13 (ieri erano 12). E’ sceso sia il numero delle persone in isolamento domiciliare, 631 (ieri erano 648) sia quello degli attualmente positivi, 730 (ieri erano 744). Sono 14 i dimessi/guariti nelle ultime 24 ore, con il numero totale salito a 466. 

 

 

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«Il virus è ancora presente, e non bisogna abbassare la guardia. Ma – ha detto stasera durante il punto stampa il presidente della Regione Christian Solinas -, c’è l’esigenza di restituire al popolo Sardo la graduale ripresa delle proprie attività personali ed economiche. La serrata, necessariamente prolungata fino ad oggi per proteggere la salute pubblica, ha generato problemi non solo nel tessuto sociale ed economico, ma anche turbato profondamente lo stile di vita e le abitudini cittadini. Occorre, dunque, ripartire, con estrema prudenza e con l’osservanza di norme che assicurino ancora il necessario distanziamento.»
E la Sardegna, dunque, riparte, con la ripresa di molte attività interrotte a causa della pandemia.
Lo prevede la nuova Ordinanza emessa dal presidente della Regione, frutto del costante dialogo con gli scienziati del Comitato tecnico scientifico. Un’ordinanza che – ha detto il presidente Christian Solinas -, rappresenta un atto di fiducia nei confronti del Popolo Sardo, che ha dimostrato grande senso di responsabilità nell’osservanza delle precedenti misure restrittive. Una responsabilità che ha consentito di contenere in modo significativo la diffusione del virus; da alcuni giorni – ha sottolineato il Presidente -, i dati sui contagi e la curva dei positivi in costante discesa rappresentano un motivo di speranza.»
Sono, dunque, consentite molte attività, illustrate nel dettaglio del testo. Riprende l’edilizia pubblica e privata, la cantieristica nautica; riapertura di parchi, ville e giardini, possibile l’attività motoria all’aperto senza il limite dei 200 metri, le attività nei centri sportivi e l’addestramento di cavalli e cani. Riprende la pesca sportiva, ed è possibile tornare nelle seconde case insieme al proprio nucleo familiare purché convivente così come curare le barche, gli orti, i frutteti, i giardini.
Riprende la vendita di cibi d’asporto, l’attività delle agenzie immobiliari e finanziarie, la raccolta di legna, funghi, foraggio, la tosatura delle pecore.
Riaprono molte tipologie di negozi.
Tutte queste attività dovranno ovviamente svolgersi nell’osservanza di regole di distanziamento e di igienizzazione, illustrate nell’ordinanza.
Restano proibite le cerimonie religiose aperte al pubblico, ma, vera novità in campo nazionale e internazionale, l’ordinanza prevede la ripresa delle funzioni religiose, quindi la celebrazione delle Messe, con un protocollo di regole che i vescovi stabiliranno nelle loro diocesi.
Permangono le regole sugli arrivi in porti ed aeroporti.

Il testo dell’ordinanza.

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Il 9 settembre 2011, lo stadio Comunale di Carbonia venne intitolato alla memoria di Carlo Zoboli, la “bandiera” del calcio biancoblù. Nei quindici campionati giocati con la maglia biancoblù Carlo Zoboli ha disputato complessivamente 380 partite, mettendo a segno 9 reti (andare in goal da difensore puro, con i sistemi di gioco di quei tempi, non era certamente impresa facile). Dietro di lui ci sono Aldo Scopa con 300 presenze e 23 reti e Floriano Congiu con 291 presenze e 62 reti.

Per celebrare l’evento, la società biancoblù, con la collaborazione del comune di Carbonia e della provincia di Carbonia Iglesias, organizzò un torneo nazionale, al quale vennero invitate le squadre giovanissimi di Atalanta, Genoa e Cagliari.

Il Memorial venne vinto dall’Atalanta che nella finalissima, disputata allo stadio Comunale Carlo Zoboli, ebbe la meglio sul Cagliari di Pietro Pillosu con il punteggio di 3 a 1 (reti di Boffelli e Baldrighi nel primo tempo per l’Atalanta; Barella su rigore per il Cagliari e La Vigna per l’Atalanta nella ripresa). «La squadra neroazzurra – riporta la cronaca pubblicata da “La Provincia del Sulcis Iglesiente” di allora – si è imposta con pieno merito, essendosi rivelata la più forte, con un potenziale umano davvero notevole per squadre formate da ragazzi di 14 anni, alcuni dei quali hanno mostrato qualità in prospettiva assai interessanti». L’Atalanta si era qualificata per la finale superando il Genoa ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull’1 a 1 (vantaggio iniziale del Genoa con Mandraccio e pareggio dell’ottimo La Vigna); il Cagliari, da parte sua, non aveva avuto difficoltà ad avere la meglio sul Carbonia di Frau e Manca, con un netto 6 a 0. Nella finale per il 3° e 4° posto il Genoa si era imposto nettamente sul Carbonia per 11 a 0. Va detto che Atalanta e Genoa, già espressione di vivai notoriamente molto ben curati, si presentarono all’appuntamento sulcitano con una preparazione molto più avanzata rispetto al Cagliari.

Oggi, a distanza di quasi 9 anni, rileggendo la cronaca di allora e, soprattutto, rivedendo il servizio fotografico di allora, emerge chiaramente – su tutte le altre – la figura di un giovanissimo del Cagliari che ha bruciato le tappe, arrivando prima a vestire la maglia della Nazionale, poi diventando protagonista del mercato dell’estate 2019, con il trasferimento all’Inter di Antonio Conte: Nicolò Barella.

Il giovane Nicolò Barella aveva già allora carattere e qualità fuori dal comune. Era il capitano della squadra di Pietro Pillosu, era il rigorista ed un vero leader in campo a soli 14 anni e mezzo (è nato a Cagliari il 7 febbraio 1997). A 16 anni entrò nell’Under 19 del Cagliari, a 19 non ancora compiuti andò a maturare a Como, al mercato autunnale del 2015: tornò a Cagliari a fine stagione e da lì è iniziata la sua scalata che lo ha portato prima in Nazionale, poi all’Inter.

Nella foto di copertina, c’è tanto del Nicolò Barella che il calcio italiano conosce oggi, ma allora aveva solo 14 anni e 7 mesi!

Giampaolo Cirronis

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Sono solo 2 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati in Sardegna su 748 tamponi eseguiti. Il totale dei casi positivi sale così a 1.315 dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 26.990 tamponi (24.065 i casi testati). I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 86, 13 quelli in terapia intensiva, mentre 631 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 730. I dimessi/guariti sono 466. Il numero delle vittime sale a 119 (2 oggi).
Sul territorio, dei 1.315 casi positivi complessivamente accertati, 240 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 94 nel Sud Sardegna, 55 a Oristano, 78 a Nuoro (+1), 848 a Sassari.

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Il Partito Democratico della Sardegna esprime vicinanza e solidarietà – in una nota diffusa dal segretario regionale Emanuele Cani – ai consiglieri comunali di Olbia Patrizia Desole e Davide Bacciu più volte insultati personalmente in aula dal sindaco Settimo Nizzi e dai suoi consiglieri.
«Condanna con forza le frasi sessiste pronunciate da una consigliera appartenente al gruppo di Forza Italia nei confronti della consigliera del Partito Democratico Patrizia Desole, presidentessa del Centro Antiviolenza Prospettiva Donna. Frasi inammissibili in qualsiasi contesto ma aggravate dall’essere state pronunciate da una donna che rappresenta le istituzioni durante una seduta di consiglio comunale.»
«Con quelle gravi esternazioni la consigliera ha offeso tutte le donne, le battaglie poste in essere per la parità di genere, per l’indipendenza delle donne e per la loro emancipazione aggiunge Emanuele Cani -. Le deprecabili esternazioni fatte dalla consigliera offendono tutte le donne e rammaricano ancor di più perché pronunciate da una donna verso chi, come la consigliera Patrizia Desole, è impegnata ogni giorno nella  lotta per la libertà e l’indipendenza delle donne, per tutelarne l’integrità fisica e morale. Atti come questo evidenziano purtroppo quanto ancora  ci sia da fare e quanto continuo e instancabile debba essere l’impegno del nostro partito per promuovere la lotta contro il sessismo , la violenza sulle donne a tutti i livelli, e a denunciare a gran voce, laddove, addirittura i rappresentanti delle istituzioni , si rendono protagonisti di siffatti linguaggi ed azioni.»
«Condanniamo inoltre il vile atto di censura posto in essere dalla maggioranzaconclude Emanuele Caniinfatti, non è più possibile accedere alla seduta di Consiglio comunale cancellata dal sito del comune di Olbia.»

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«La Regione prosegue con l’attuazione di una politica energetica innovativa per la sperimentazione di produzione di energia ‘intelligente’, integrata e sostenibile, rivolta alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’obiettivo è la riduzione drastica delle emissioni di CO2 associate ai consumi per abbattere i costi delle bollette per le famiglie, per rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando i dati del secondo Rapporto di monitoraggio del PEARS, Piano energetico ambientale regionale della Sardegna, pubblicato sul portale Sardegna Energia.

Il PEARS è lo strumento attraverso il quale la Regione, nello scenario nazionale ed europeo, persegue gli obiettivi di carattere energetico, socio-economico e ambientale al 2020 partendo dall’analisi del sistema energetico e della sostenibilità ambientale.

«Emerge un trend positivo ha proseguito l’assessore regionale dell’Industriache registra un continuo calo delle emissioni di CO2 associate ai consumi della Sardegna, sostanzialmente in linea con l’obiettivo strategico di sintesi del PEARS, che ne prevede una riduzione del 50% entro il 2030, rispetto ai valori di riferimento del 1990.»

Le informazioni riferite al 2018 attestano che il calo è pari al 21,5 %, ed è un risultato generato principalmente dalla contrazione registrata nel settore delle trasformazioni e dei consumi termici, nonostante il continuo aumento delle emissioni legate al macro settore dei trasporti.

«Il dato è uno dei più significativi tra quelli emersi dai Rapporti di Monitoraggio del PEARS, uno relativo al 2017, pubblicato nel 2019 e l’altro relativo al 2018 ora pubblicato sul portale Sardegna Energia, nel rispetto della tabella di marcia prevista, e dall’aggiornamento del Bilancio Energetico Regionale (BER) ha precisato l’assessore dell’Industriaè particolarmente importante poi, rispetto al 2018, la possibilità di valutare l’evoluzione del contesto regionale dal punto di vista energetico, analizzando i consumi finali dei macrosettori elettricità, calore e trasporti, nel confronto tra i Bilanci Energetici Regionali del 2013, 2017 e 2018.»

Il documento evidenzia anche come, rispetto al 2013, nello specifico per il macrosettore elettricità emerga una sostanziale stabilità dei consumi complessivi, pur con una contrazione del settore industriale (-13%) a fronte di un aumento dei consumi del settore terziario (+8%). La quota di elettricità da fonti rinnovabili (FER) stimata per i consumi finali di energia elettrica è pari al 42.1%, in leggero aumento rispetto al 2013.

Per quanto riguarda l’energia termica, rispetto al 2013, grazie anche alle condizioni meteorologiche più favorevoli del 2018, si osserva una contrazione dei consumi di energia termica in tutti i settori, più accentuata nel settore terziario (-58%) rispetto ai settori domestico (-9%) e industriale (-4%), che complessivamente risulta pari al 14%.

«Il Rapporto presenta un orientamento decisamente positivo e soddisfacente. Così come pure, riguardo agli obiettivi di sostenibilità, sono notevoli i progressi ottenuti per gli aspetti energetici e della produzione da fonti energetiche rinnovabili, della promozione della mobilità sostenibile, della riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, della ricerca e innovazione in campo energetico-ambientale e della consapevolezza sulle tematiche energetico-ambientali e della promozione della partecipazione attiva», ha concluso l’assessore Anita Pili.

Tra le azioni attivate con il PEARS per il raggiungimento di questi obiettivi, rientrano i progetti pilota e sperimentali, anche europei, presso Università sarde e Comuni particolarmente virtuosi. Le azioni riguardano anche il tema della ricerca e innovazione in campo energetico, lo sviluppo dei trasporti elettrici e l’avvio della metanizzazione tramite il GNL, Gas naturale liquefatto, della Sardegna.

Tutti i documenti sono a disposizione del pubblico e sono consultabili nel sito http://www.regione.sardegna.it/sardegnaenergia/pears/.

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I consiglieri regionali del Partito democratico e di Leu, primo firmatario Roberto Deriu, sollecitano la Regione affinché disponga con urgenza la ripartenza della Coralità sarda nelle attività svolgibili nel rispetto delle disposizioni di prevenzione e contenimento della diffusione epidemiologica da Coronavirus.
«Al momento non è in corso alcun tipo di ragionamento sulla possibilità, per i Cori della Sardegna, di poter riprendere le attività di prove, esercitazioni e formazione di nuovi aspiranti coristi, che possono essere svolte nel rispetto delle norme di sicurezzadenunciano i consiglieri -. Una situazione che sta creando non pochi problemi alle numerose associazioni del settore che dovranno rinunciare alla consuetudinaria stagione concertistica estiva, e delle future stagioni, e di conseguenza alla principale fonte economica ad esse destinata, caratterizzata dai rimborsi necessari per la copertura di tutte le spese.»
«I Cori rappresentano un eccezionale patrimonio culturale per l’Isola, oltreché una preziosa occasione di incontro, crescita individuale, e condivisione di una passione che coinvolge e anima la Sardegna in tutte le sue stagioni concludono i consiglieri -. Per questi motivi risulta indispensabile prevedere la loro ripartenza attraverso un finanziamento ai comuni, così da permettere a questi ultimi di individuare delle strutture adatte a svolgere le attività dei Cori in assoluta sicurezza. Una misura necessaria per salvaguardare e conservare un patrimonio unico della Sardegna.»