5 August, 2024
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Sono 505 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 2.589 i tamponi eseguiti. Salgono a 18.998 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 505 nuovi casi, 238 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 267 da sospetto diagnostico.

Si registrano 6 decessi (395 in tutto): tre uomini e tre donne, in età compresa fra i 65 e i 90 anni. Le vittime: 3 residenti nella provincia del Sud Sardegna e 3 rispettivamente nella Città Metropolitana di Cagliari e nelle province di Sassari e Oristano.

In totale sono stati eseguiti 350.220 tamponi. Sono 512 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+9 rispetto al dato di ieri), 72 (+2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.880. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 6.070 (+214) pazienti guariti, più altri 69 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 18.998 casi positivi complessivamente accertati, 3.951 (+85) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 3.048 (+125) nel Sud Sardegna, 1.568 a Oristano, 3.286 (+158) a Nuoro, 7.145 (+137) a Sassari.

Questa mattina a Giba, a conclusione degli accertamenti investigativi svolti, i carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà un 36enne napoletano, residente a Quindici, in provincia di Avellino, disoccupato, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, indiziato del reato di truffa. Questi aveva pubblicato sul web falsi annunci di polizze assicurative, abilmente contraffatte, della “Reale Mutua Assicurazioni”, facendosi accreditare, per una RCA annuale, la somma di euro 255,00 da un 62enne operaio di Giba, tramite bonifico sulla carta “Postepay Evolution” a lui intestata, per la sottoscrizione di un contratto assicurativo. Non si tratta probabilmente dell’unico cliente caduto nel tranello teso dall’inserzionista sull’intero territorio nazionale ma, in questo caso, la truffa è stata smascherata. La copertura assicurativa non è mai partita come il cliente di Giba ha potuto verificare mediante una semplice telefonata ad una filiale reale della “Reale”. Come in altre circostanze, i carabinieri sono risaliti all’autore del raggiro, seguendo il denaro con la collaborazione di Poste Italiane, e verificando chi fosse il vero utilizzatore della scheda telefonica utilizzata per l’azione delittuosa che, ovunque abbia colpito, avrà comunque un processo a Cagliari. I carabinieri del posto, intanto, lo hanno raggiunto a Quindici, presso la sua abitazione, ove gli hanno chiesto di eleggere domicilio per le notifiche della Procura della Repubblica.

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Di cinese ho sempre avuto gli occhi, così mi dicevano, quando ero piccina piccina. Occhi a mandorla e scuri, tutti mi guardavano esclamando: «Oh, ma che bellina, sembra proprio una cinesina!» 
Crescendo poi, con l’andare del tempo non è stato poi così tanto evidente questo mio particolare asiatico e, onestamente, pensavo di non avere altre affinità con questa Nazione, la Cina, oltre al mio debole per la loro cucina. Ma, tra un involtino primavera ed un raviolo al vapore, ho scoperto un altro legame. Un incontro fortuito ed inaspettato è arrivato a sconvolgere completamente la mia vita, una presenza un po’ ingombrante, fastidiosa. Come le visite a sorpresa in casa. Quelle che quando rispondi al citofono e chiedi «chi è?», sentendo la risposta poi, esclami sussurrando: «Oh no, e itta boiri immou custu? Che p…e!». Solo che, a differenza dell’ospite qui citato in esempio, lui è arrivato da me senza suonare, senza chiedere nemmeno il permesso di entrare nella mia casa, nella mia vita, nel mio corpo.
È arrivato come un fulmine a ciel sereno e ha creato una tempesta interiore, un uragano di emozioni che ti assalgono, ti divorano. E così la testa inizia subito a mettersi in moto, viaggiando su ogni binario, ogni corsia: c’è quella dell’ansia, la paura, la preoccupazione, i sensi di colpa, le responsabilità verso il prossimo.
Inizi a fare calcoli diventando un genio della matematica, manco fossi Einstein.
E poi, ti senti spaesato, ti manca completamente la terra sotto i piedi.
Ti affidi a chi sicuramente può farti capire meglio di chiunque altro cosa fare, come comportarti. Seguendo anche un po’ la coscienza e l’intelligenza, cercando subito soluzioni che tutelino tutti e prima di tutto i tuoi cari. Chiami quello che poi sarà il tuo primo faro, quello che illuminerà il cammino da quel momento in poi: il medico di famiglia. Colui che molto spesso critichiamo perché «non capisce nulla», non ci dà la ricetta che volevamo e poi «mamma mia non risponde mai al telefono!!!»
Proprio con lui/lei inizi ad avere informazioni più sicure e diventa un po’ il tuo migliore amico in quel momento, lo consideri sì, un professionista che sa quel che dice ma diventa anche una valvola di sfogo non indifferente. A lui/lei da quel momento poni i tuoi mille quesiti e inizi a calmare un po’ le acque. Si ragiona insieme e si cerca di pensare e capire dove, come, quando questo ospite invisibile è arrivato da te.
Ma il «Perché? Perché a me?», quello non te lo può spiegare nessuno e te lo chiedi e forse d’istinto ti arrabbi e pensi «ma quello non doveva fare così». Ma per quanto uno si sforzi a cercare risposte, quelle non si troveranno, resterà un bel rebus impossibile da risolvere.
Non ci sono risposte, non ci sono colpevoli.
Anche se forse il colpevole è in ognuno di noi, perché ognuno di noi è responsabile di ciò che fa e ognuno di noi è responsabile dell’altro. Ma in quel momento non ci pensiamo. E no, perché il pericolo non è mai vicino a noi, è sempre lontano, è sempre in televisione, in Cina, in Lombardia e nelle altre zone rosse. Invece sono io, sei tu, siamo tutti. Ma quando ci succede non si può dare la colpa a qualcuno, perché quello che per noi è il colpevole è a sua volta vittima di un altro che, è vittima di un altro ancora. È una catena infinita con un solo responsabile. Quel responsabile che, purtroppo, ha colpito sì anche me, perché ho abbassato la guardia troppo presto, perché ci fidiamo di stare in famiglia, tanto siamo noi e chi incontriamo?
E invece no. Ho capito che è proprio la famiglia la trappola peggiore. Dove non ci sono barriere, protezioni, igienizzanti. Ci sono invece baci, carezze, abbracci e contatti. Cene e pranzi, aperitivi, chiacchierate spensierate. Sì, perché tutti noi abbiamo voglia e bisogno di riprenderci in mano ciò che era nostro. Una normalità strappata a tutti e che ritroviamo nelle riunioni familiari. Ed io così, con gli occhi a mandorla e mangiando ravioli al vapore, ora mi posso proprio considerare legata alla Cina per sempre. Ha portato il Covid dentro di me, mi ha infettato con la sua positività ma soprattutto mi ha reso forte. Perché io questo virus me lo mangio dentro un involtino primavera, perché non sa minimamente contro chi sta combattendo. Queste sono le esperienze di vita che vorresti non succedessero mai e che, quando ti succedono, allora inizi ad aprire gli occhi. E capisci anche che il paese dove vivi non è fatto solo di chiacchiere fastidiose e curiosità per fare lo scoop del giorno. Queste vengono completamente annientate da chi invece dimostra solidarietà ed altruismo davanti alla nostra solitudine e paura. Davanti ad una persona che non solo può star male fisicamente ma che moralmente si ritrova con le spalle contro il muro. Vittima dei propri pensieri e isolata dal resto del mondo per tutto il giorno. In questi casi si ringrazia e santifica chi ha inventato la tecnologia. Perché il telefono può fare grandi cose, il contatto con l’esterno e con i propri familiari lontani è un sollievo ed una ventata di positività.

Io non posso dare insegnamenti, perché non sono la persona più giusta per farlo ma posso, con questa mia testimonianza, raccontare la mia vicenda che delle volte definisco una disgrazia. Ma poi penso a chi, per il Covid, non cammina sulle sue gambe ed è costretto su un letto di ospedale, magari intubato. Magari in fin di vita. Io nella mia sfortuna mi ritengo fortunata sì, perché cammino sulle mie gambe e respiro a pieni polmoni, i miei. Ho capito che il virus si insidia nel tuo corpo andando a toccare i tuoi punti deboli e bisogna lottare da soli, nessuno può aiutarti fisicamente. La mia guerra contro questo nemico è già iniziata e voglio vincerla per i miei figli, mio marito e la mia famiglia. Pensiamo tutti che potrebbe capitare ad ognuno di noi, facciamo attenzione sempre e tendiamo una mano a chi si trova in difficoltà, perché sentire la vicinanza e l’affetto delle persone anche solo mandando un saluto, può fare tanto.
In bocca al lupo a tutti noi, positivi e non. Perché davvero siamo tutti sulla stessa barca.
Stefania Puddu

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Prima sconfitta stagionale, per il Muravera, sul campo del Cassino, nel recupero della 6ª giornata del girone G del campionato di serie D. Il risultato finale, 3 a 0, dice quasi tutto sull’andamento di un incontro che ha avuto poca storia, anche perché già al 10′ la squadra laziale era avanti di due goal, con doppietta del 24enne Domenico Vitiello. Il terzo goal è arrivato al 10′ della ripresa, realizzato dal 32enne Antonio Giglio.

Con i 3 punti odierni, il Cassino sale a 10 punti in 6 partite giocare, in compagnia dell’Insieme Formia, battuto nel recupero casalingo di metà settimana dal Gladiator, e scavalca il Muravera, fermo a quota 8, ma con una partita ancora da recuperare.

Nell’altra partita di recupero della sesta giornata disputata oggi, il Nola ha fermato sul pari, 1 a 1 (vantaggio ospite con l’attaccante 34enne Andrea Sivilla al 32′, pari del Nola al 42′ con il difensore 24enne Guido Cozzolino) la neocapolista solitaria Monterosi (unica imbattuta del girone dopo il ko odierno del Muravera), che precede in classifica di 1 punto il Savoia e di 2 il Latina che però ha disputato una partita in meno.

Per il Nola, si tratta del secondo punto in 5 partite giocare, ma in classifica sale a quota 1 perché paga 1 punto di penalizzazione. All’ultimo posto solitaria resta la Torres, unica squadra ancora a zero punti, avendo perso tutte le 5 partite disputate.

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Sono 404 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.932 i tamponi eseguiti. Salgono a 18.493 i casi dall’inizio dell’emergenza. Dei 404 nuovi casi, 251 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 153 da sospetto diagnostico.

Si registrano 10 decessi (389 in tutto): 6 uomini e 4 donne, in un’età compresa fra i 58 e gli 89 anni. Le vittime: 5 residenti nella provincia di Sassari, 3 nella provincia del Sud Sardegna e 2 nella Città Metropolitana di Cagliari.

In totale sono stati eseguiti 347.631 tamponi. Sono 503 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (uno in meno rispetto al dato di ieri), mentre è stabile a 70 il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.610. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 5.856 (+129) pazienti guariti, più altri 65 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 18.493 casi positivi complessivamente accertati, 3.866 (+83) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.923 (+62) nel Sud Sardegna, 1.568 (+102) a Oristano, 3.128 (+23) a Nuoro, 7.008 (+134) a Sassari.

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Considerato il previsto miglioramento delle condizioni meteo marine, domenica 22 novembre sarà ripristinato il collegamento marittimo Carloforte-Portovesme con la prima partenza da Carloforte delle ore 5.05. Venerdì 20 e sabato 21 novembre il traffico marittimo è stato dirottato verso lo scalo di Calasetta, con stessi orari e stesso naviglio.

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Ancora un rinvio per la ripartenza del campionato di serie D. Il Dipartimento Interregionale, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che dovessero rendersi necessari, ha fissato la data del 6 dicembre per la ripresa regolare del campionato con le partite della 7ª giornata (la 9ª per i gironi A e C) che avrebbero dovuto disputarsi lo scorso 8 novembre. Priorità quindi ai recuperi ancora da giocare calendarizzati per il prossimo 29 novembre. I recuperi ancora non programmati si disputeranno dopo il 6 dicembre. Tra questi Giugliano-Carbonia.

Il programma dei recuperi del 29 novembre per il girone G.

5ª e 6ª giornata: Lanusei-Latina, Muravera-Giugliano, Nocerina-Nola, Vis Artena-Sassari Latte Dolce, Team Nuova Florida-Insieme Formia.

 

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Sono 511 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.702 i tamponi eseguiti. Salgono a 18.089 i casi dall’inizio dell’emergenza. Dei 511 nuovi casi, 277 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 234 da sospetto diagnostico.

Si registrano 12 decessi (379 in tutto): 5 uomini e 7 donne, in un’età compresa fra i 68 e gli 88 anni. Le vittime: 5 residenti nella Città Metropolitana di Cagliari, 3 nella provincia di Sassari, 2 nella provincia di Oristano e 2 nel Sud Sardegna.

In totale sono stati eseguiti 343.699 tamponi. Sono 504 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (ventidue in meno rispetto al dato di ieri), 70 (+1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.340. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 5.727 (+210) pazienti guariti, più altri 69 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 18.089 casi positivi complessivamente accertati, 3.783 (+108) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.861 (+39) nel Sud Sardegna, 1.466 (+70) a Oristano, 3.105 (+109) a Nuoro, 6.874 (+185) a Sassari.

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La Giunta regionale ha inserito un finanziamento di 100.000 euro a favore del comune di Carbonia, nell’assestamento di bilancio approvato ieri che prevede uno stanziamento di ben 400 milioni di euro «per affrontare l’emergenza e rafforzare gli interventi già programmati e dare un forte sostegno al sistema produttivo sardo fortemente colpito e penalizzato alle conseguenze della pandemia in corso», destinato a interventi di ristrutturazione dello stadio Comunale “Carlo Zoboli”.

Si tratta, come si può ben capire, di un finanziamento importantissimo, grazie al quale sarà possibile superare l’emergenza strutturale dello stadio della città mineraria, che ha rischiato di mettere in dubbio lo svolgimento delle partite del campionato di serie D, prima che riesplodesse il contenzioso tra il comune di Carbonia e la società Carbonia Calcio, sul pagamento degli affitti arretrati, sfociato nella chiusura dell’impianto e nel forzato trasferimento della squadra a Villamassargia per gli allenamenti e per la partita di domenica scorsa con il Gladiator di Santa Maria Capua Vetere.

Sul finanziamento regionale per lo stadio “Carlo Zoboli”, alcuni minuti fa Checco Fele, ex amministratore delegato della società biancoblù, ha pubblicato nel suo profilo Facebook, il seguente post.

«A proposito dei 100.000 euro a destinazione vincolata, al comune di Carbonia per lo Stadio Zoboli, a nessuno sfugga (soprattutto ai “paladini” dell’ultima ora che si attribuiscono parte del merito senza averne neanche un briciolo), che ciò si deve al sensibile interessamento dell’on.le Giorgio Oppi e dell’assessore dello Sport on.le Andrea Biancareddu, per le problematiche economico/finanziarie che la nostra città attraversa in questo momento…con la speranza che il Carbonia Calcio rientri a Carbonia prima che sia troppo tardi…»

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La campagna sull’uso corretto degli antibiotici prosegue e si rafforza con un nuovo importante partner: a scendere in campo è Federfarma Sardegna, la federazione unitaria dei titolari delle farmacie, che ha aderito con entusiasmo al progetto e dalla prossima settimana distribuirà il materiale in tutta l’Isola attraverso la sua rete.

La campagna, promossa dalla Regione attraverso l’assessorato della Sanità, ideata e realizzata dal Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, coinvolge tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna. Si parte da uno slogan semplice ed efficace («Antibiotici, usarli non è un gioco. Prendili correttamente») con l’obiettivo di riuscire ad abbassare il consumo eccessivo e inappropriato degli antibiotici. Per farlo è necessario agire sugli attori della filiera del farmaco: il medico che lo prescrive, il farmacista che lo dispensa, il cittadino che lo assume. La campagna ruota proprio attorno a questo concetto con testimonial d’eccezione come la Dinamo Sassari, con Gianmarco Pozzecco e Marco Spissu.

«Il farmacistaspiegano il presidente di Federfarma, Giorgio Congiu, e la responsabile del progetto per la federazione dei farmacisti, Maria Pia Orrù  ha l’importante ruolo di istruire il paziente sul corretto uso dell’antibiotico. È fondamentale far capire ai pazienti che se non usiamo l’antibiotico nel modo corretto, cioè non interrompere la terapia anzitempo o utilizzare in modo inappropriato un antibiotico avanzato da una terapia precedente, rischiamo poi che questo antibiotico non funzioni più e che si dovranno assumere antibiotici sempre più forti fino ad arrivare all’antibiotico-resistenza che è provocato proprio da un uso inappropriato e indiscriminato degli antibiotici. Consideriamo poi – proseguono Giorgio Congiu e Maria Pia Orrù – che la farmacia e i farmacisti grazie alla loro capillarità e professionalità sono sempre disponibili ad ascoltare il cliente-paziente e suggerire delle regole a tutela della salute. Bisogna ascoltarli.»

Per l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, «la collaborazione con i farmacisti incarna a pieno lo spirito di questa campagna d’informazione. Il gioco di squadra è fondamentale per dare forza al messaggio e sensibilizzare le persone all’uso corretto e consapevole dei farmaci. La Regione è sempre in prima linea per la tutela della salute dei cittadini anche attraverso la corretta informazione. La cultura della salute è la componente essenziale di un sistema sanitario che funziona. Sugli antibiotici il progetto curato dall’Aou di Cagliari, con la partecipazione di interpreti d’eccezione, lancia un messaggio chiaro per prevenire i danni dell’antibiotico resistenza: usarli non è un gioco».

«Del restoaggiunge il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – le partite importanti si vincono sempre con il gioco di squadra. Il coinvolgimento di tutti è importante e l’appoggio di Federfarma è essenziale per la riuscita di questa campagna.»