5 August, 2024
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È stato pubblicato l’Avviso per la concessione di contributi in conto occupazione che prevede un sostegno economico, nell’ambito del regime di Aiuti “de minimis”, a favore delle Cooperative Sociali di tipo “B” iscritte all’albo regionale, in attuazione della legge regionale del 22 aprile 1997.

«Il modello imprenditoriale delle Cooperative sociali di tipo ‘B’ risponde ai bisogni e alle esigenze espressi da cittadini svantaggiati sia in ambito lavorativo che di partecipazione attiva nella società e si conferma uno dei principali strumenti di sostegno di una cospicua fascia di popolazione fragile che la Regione intende tutelare e proteggere»ha osservato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

La dotazione finanziaria complessiva di 4 milioni e 500mila euro – equamente ripartita per gli anni 2020, 2021 e 2022 – prevede la concessione di un contributo in conto occupazione a ciascun socio lavoratore nella misura del 50 per cento della retribuzione lorda prevista dal contratto collettivo nazionale di categoria, oppure nella misura dell’80 per cento per ciascun socio appartenente alle categorie di persone svantaggiate.

«Il provvedimento . ha concluso l’assessore regionale del Lavoro – nasce dall’ascolto e dal lavoro meticoloso e attento con le associazioni di categoria e il mondo rappresentativo delle cooperative e vuole continuare a perseguire l’obiettivo di integrazione sociale dei cittadini e di inserimento nel mondo del lavoro per le persone svantaggiate.»

La presentazione delle domande potrà essere effettuata, a partire dalle ore 10.00 del 27 novembre 2020 ed entro e non oltre le ore 23.59 del 9 dicembre 2020, esclusivamente utilizzando l’applicativo reso disponibile dalla Regione Sardegna nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) all’indirizzo: www.sardegnalavoro.it.

L’ordine cronologico di invio telematico delle stesse richieste costituisce unico elemento di priorità nell’assegnazione dell’aiuto. Le Cooperative e i Consorzi di Cooperative, all’atto della presentazione della Domanda, prenoteranno la quota parte di risorse richieste per il singolo destinatario.

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Ha patteggiato la pena di tre anni il giovane che l’11 marzo 2018 causò il tragico incidente che alle porte di Gonnesa costò la vita al 20enne Alberto Riccaboni. Nulla e nessuno potranno mai restituire al papà Enrico Riccaboni, luogotenente dei carabinieri, e a mamma Rosanna il loro unico figlio Alberto, strappato loro quasi tre anni fa da un tragico incidente stradale, a soli vent’anni, ma ora si è arrivati a una condanna. Oggi, venerdì 20 novembre 2020, in Tribunale, a Cagliari, davanti il giudice per le indagini preliminari, dott. Giorgio Altieri, Alessandro Zedda, 24 anni, di Iglesias, colui il quale ha causato quel “maledetto” sinistro, con l’aggravante di essersi posto alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, oltre alle altre sanzioni amministrative del caso, ha patteggiato tre anni, pena per la quale non è prevista la sospensione condizionale: in fase esecutiva chiederà comunque misure alternative alla detenzione in carcere

Lo schianto fatale si è verificato l’11 marzo 2018, una domenica, in pieno giorno, alle 11.30. Alberto, che risiedeva anche lui con la sua famiglia a Iglesias, assieme ad altri tre compagni di squadra stava rientrando a casa da una partita di calcetto su una Nissan Note condotta, appunto, da Zedda, che procedeva lungo la Statale 126 in direzione Iglesias quando all’improvviso il conducente, al km 30+200, nel territorio comunale di Gonnesa, in prossimità di una curva a visuale libera, ha invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente, a una velocità di circa 80 km/h, con una Citroen Xsara che sopraggiungeva nella direzione contraria di marcia, condotta da un quarantaseienne di Gonnesa e con a bordo la figlioletta che all’epoca aveva dieci anni. Purtroppo, il violento impatto è costato la vita ad Alberto Riccaboni, che si trovava sul sedile posteriore della Nissan e che ha riportato un trauma cranico con frattura esposta fronto-parietale destra: il giovane è stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale Brotzu dove però l’indomani, 12 marzo, il suo cuore ha cessato di battere. Anche tutte le altre persone coinvolte hanno riportato seri traumi e fratture, in particolare i due occupanti della Xsara, con prognosi anche pesanti, ma loro, almeno, si sono salvati.

Ad aggravare la posizione dell’imputato, gli esami tossicologici a cui è stato sottoposto che hanno dato esito positivo: dunque, il Pubblico Ministero titolare del procedimento, il dott. Marco Cocco, lo ha indagato per omicidio stradale con l’aggravante di aver causato la morte di una persona mettendosi alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il suo legale già nell’aprile 2018 aveva già chiesto di patteggiare due anni ma la pena non era stata ritenuta congrua dall’allora Gup che aveva invitato a rivalutarne il calcolo. Successivamente, l’avvocato dello Zedda aveva chiesto di rinunciare alla richiesta di patteggiamento, il giudice aveva rigettato l’istanza e ritrasmesso il fascicolo al Sostituto Procuratore il quale, con atto del 27 maggio 2019, ha quindi chiesto il rinvio a giudizio del ventiquattrenne per i reati di cui all’art. 589-bis commi 1 e 2 c.p. “perché, conducendo con imprudenza e imperizia il suo autoveicolo, che recava il battistrada degli pneumatici anteriori gravemente usurato e trovandosi in stato di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art. 187 D. Lgs. 282/1992, cagionava per colpa la morte di Alberto Riccaboni, trasportato nello sesso veicolo”, nonché il ferimento di altre quattro persone. In relazione alla richiesta il Gup aveva fissato l’udienza preliminare del processo che però è stata rinviata più volte, praticamente quasi per un anno, causa Covid.

I familiari della vittima, per essere assistiti, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e nel frattempo sono stati integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione della Nissan. Oggi si è definitivamente chiuso anche il capitolo penale con la nuova richiesta di patteggiamento. La mamma ed il papà di Alberto, nel loro immenso dolore, dopo la sentenza si sono astenuti da qualsiasi commento.

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12 nuovi casi di positività al Covid-19 sono stati accertati tra i residenti nel comune di Iglesias. Lo ha comunicato alcuni minuti fa il sindaco, Mauro Usai.
Sono in corso le attività di tracciamento dei contatti diretti, comunicati dai pazienti positivi, e sono stati disposti ulteriori controlli. Contestualmente viene reso noto che, rispetto ai dati precedenti, 29 persone risultano essersi negativizzate.
Il totale dei pazienti attualmente positivi è 60.
«Proseguono le attività di controllo, di screening e di vigilanza sanitaria, per rendere possibile l’individuazione delle persone positive ed il monitoraggio della situazionedice il sindaco, Mauro Usai -. E’ di fondamentale importanza mantenere viva l’attenzione ed attenersi rigorosamente alle prescrizioni di sanità pubblica. Mascherina, distanziamento personale, igiene delle mani e comportamenti prudenti, l’unico modo per uscire il prima possibile da questa emergenza.»

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Non c’è stato scampo per S.P., 54 anni, artigiano di Capoterra, che è stato denunciato dal Corpo forestale di Uta per la cattura e la detenzione di due cervi sardi, nella zona del Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu, in località Spagnolu, a Sarroch.
Il fatto è accaduto ieri: gli agenti hanno hanno ritrovato gli scarti di macellazione di un esemplare di cervo sardo. Secondo il loro racconto, intorno alle 19.00, è stato intercettato che, alla vista del fuoristrada del Corpo forestale, si sarebbe dato alla fuga ad alta velocità. Il fuggitivo è stato bloccato sulla strada provinciale, all’ingresso di Capoterra.
A seguito della perquisizione, sono stati rinvenuti 3 zaini con i resti sezionati di un cervo sardo, corrispondente ai residui ritrovati poco prima nel parco di Gutturu Mannu. Dopo un secondo controllo, sono stati trovati anche i resti conservati in frigo di un ulteriore cervo sardo, oltre che strumenti illeciti di cattura (cavetti in acciaio, nonché munizioni che l’uomo non poteva detenere non essendo titolare di porto d’arma perché pregiudicato).
Al bracconiere è stato contestato anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale e la sua auto è stata sottoposta a sequestro, perché sprovvista di assicurazione.
Antonio Caria

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«Una famiglia di San Giovanni Suergiu, composta da 5 persone, si è negativizzata al tampone odierno.»
Lo ha comunicato alcuni minuti fa la sindaca, Elvira Usai.
«Gli attuali positivi sino ad ora ufficializzati dalla ASL sono 10 e stanno tutti beneha aggiunto Elvira Usai -. Auguriamo a tutti loro di negativizzarsi quanto prima e di tornare alla loro vita quotidiana.»
«Vorrei ringraziare tutti i cittadini che stanno collaborando con i loro comportamenti responsabili a bloccare la propagazione dei contagi: la fiducia e la comunicazione costante con l’amministrazione e la ASL sta facilitando il lavoro di tutti. Continuiamo a rispettare le regoleha concluso Elvira Usai -: non fate assembramenti, igienizzate le mani e indossate la mascherina ovunque.»

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Cresce ancora il numero dei nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 581, 4.354 i tamponi eseguiti. Salgono a 17.578 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 581 nuovi casi, 226 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 355 da sospetto diagnostico.

Si registrano 5 decessi (367 in tutto): quattro uomini e una donna, in età compresa fra 63 e 93 anni. Le vittime: 3 residenti nel nord Sardegna e 2 nella Città Metropolitana di Cagliari.

In totale sono stati eseguiti 339.997 tamponi. Sono 526 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+9 rispetto al dato di ieri), 69 (+2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.049. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 5.517 (+324) pazienti guariti, più altri 50 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 17.578 casi positivi complessivamente accertati, 3.675 (+119) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.822 (+114) nel Sud Sardegna, 1.396 (+36) a Oristano, 2.996 (+182) a Nuoro, 6.689 (+130) a Sassari.

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A partire da lunedì 23 novembre, potranno riprendere le attività dei commercianti nel mercatino settimanale di via Pacinotti.
Con l’ordinanza n. 148, di oggi 20 novembre, il sindaco di Iglesias, Mauro Usai,  ha stabilito la riapertura del mercatino, con la garanzia da parte degli esercenti, di un rigoroso rispetto delle norme di prevenzione adottate a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Dopo un confronto con le associazioni di categoria che rappresentano gli operatori del commercio ambulante, è stato stabilito che, per il settore alimentare, le disposizioni riguardano:
– la delimitazione di almeno 1 metro dal banco con l’utilizzo di un nastro, al fine di evitare che i clienti possano toccare gli alimenti.
– l’obbligo dell’uso di una soluzione alcolica tutte le volte che vengono serviti i clienti con relativo obbligo di guanti.
– l’obbligo di utilizzare un sovra guanto al momento di battere lo scontrino e accettare il pagamento.
– l’obbligo della mascherina.
– l’esposizione, in ogni singolo banco, della cartellonistica per il distanziamento tra i clienti.
Le stesse disposizioni riguarderanno anche il settore non alimentare, con i clienti che potranno toccare direttamente la merce con i guanti o dopo l’utilizzo di una soluzione alcolica per la disinfezione delle mani.
Resta valido l’obbligo per i clienti ed i commercianti di utilizzare i dispositivi di protezione individuale e di osservare il distanziamento.
Da parte degli esercenti verrà assicurata la presenza di personale qualificato che garantisca il rispetto delle prescrizioni.
«Avevamo deciso cautelativamente di sospendere il mercatino in attesa di una riorganizzazione che comprendesse anche le associazioni di categoria degli esercentiha spiegato il sindaco, Mauro Usai – credo che sia stata la scelta migliore, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni di sanità pubblica.»
Per l’assessore delle Attività produttive, Ubaldo Scanu, «la sospensione si era resa necessaria a causa degli assembramenti che si erano verificati nel mercatino, in assenza dei dispositivi di protezione previsti dalla normativa. Da oggi si potrà riaprire grazie anche alla collaborazione con le associazioni di categoria, con il rigoroso rispetto delle regole che ci consentono di tutelare la salute di tutti».

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Non c’è alcuna motivazione per la chiusura del mercato su area pubblica di Iglesias. Lo sostiene la Confesercenti di Cagliari che ieri è stata ricevuta dall’Amministrazione comunale di Iglesias.
«Con nostro grande disappunto dobbiamo rilevare che non ci è stata fornita alcuna motivazione seria e valida per chiudere il mercato su area pubblica di Iglesias per tre settimaneha commentato Marco Medda, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliarie a nostro parere il mercato è rimasto chiuso illegittimamente. Non possiamo accettare che oltre 65 aziende restino chiuse sulla scorta di chissà quale motivazione (forse per alcune fotografie girate sui social) ed il Comune lasci passare oltre tre settimane prima di riceverci per discutere delle soluzioni. L’unica buona notizia è che il mercato lunedì riparte ed abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale che per le prossime settimane venga tolto qualsiasi onere di suolo pubblico agli operatori, in forza dei fondi governativi messi a disposizione dei comuni per le minori entrate derivanti dall’emergenza sanitaria.»
«In ogni casoha concluso Marco Medda l’Ufficio legale della Confesercenti sta preparando una segnalazione alla procura della Repubblica per accertamenti relativi alla validità dell’ordinanza e per capire se ci siano gli estremi per la richiesta da parte delle imprese di un eventuale risarcimento dei danni subiti. Non accettiamo supinamente che per logiche estranee alla reale situazione sanitaria siano sempre i più deboli a pagare il dazio: chi ha sbagliato, se ne dovrà assumere la responsabilità.»
La replica del sindaco Mauro Usai non s’è fatta attendere.
«L’istituzione del mercatino è una scelta discrezionale dell’Amministrazione comunale che potrebbe anche decidere di annullare anche indipendentemente dalla pandemia da Coronavirusha detto Mauro Usai -. I toni del presidente provinciale della Confesercenti sono inaccettabili, in particolare in un periodo di forte crisi nel quale l’assessore delegato ha fatto anche più di quanto sarebbe stato dovuto. Siamo in presenza di un atteggiamento da persone esaltate, concludo sottolineando che l’altra organizzazione sindacale che ci ha esposto i problemi, l’UGL, ha avuto un atteggiamento assolutamente corretto.»

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Sono terminati, a Iglesias, i lavori per la messa in sicurezza ed il rifacimento della copertura della Chiesa di San Pio X, nel rione Serra Perdosa.
Gli interventi, finanziati con fondi regionali e comunali per un importo di 90.000,00 euro, sono durati circa due mesi e hanno riguardato il rifacimento della parte bassa della copertura, con la posa della guaina impermeabilizzante.
Oltre a questo, sono stati sostituiti i pluviali e le grondaie, sono state installate delle scossaline in metallo per prevenire infiltrazioni d’acqua piovana e sono state ripristinate alcune parti in muratura ed in cemento danneggiate dall’umidità.

«E’ stato un intervento importanteha sottolineato il sindaco, Mauro Usai per una Chiesa che non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di aggregazione in uno dei rioni più grandi e con più giovani della nostra Città. E’ fondamentale valorizzare e tutelare strutture che accompagnano la vita della comunità e la crescita di tanti ragazzi.»

«Ritengo questo intervento un ulteriore risultato ottenuto dall’Amministrazione ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici, Vito Didaci nel pieno rispetto di quanto presente nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco. Un risultato perseguito con attenzione e impegno, che si si somma a tutti quelli già completati e quelli ancora in lavorazione.»