28 November, 2024
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Certi e consapevoli del grave momento sanitario che stiamo vivendo, auspichiamo sia corretto e doveroso che ognuno di noi faccia tutto quanto possibile per affrontare la grave situazione creata dal diffondersi del virus Covid-19.

Nel prendere atto del “PIANO DI EMERGENZA” proposto dal Governo regionale, è necessario e indispensabile indicare alcuni interventi preventivi  collegati allo stesso, per ciò che riguarda l’incremento di n. 33 posti letto di terapia intensiva, pneumologia e infettivi presso il CTO di Iglesias, quali:

  • Realizzazione di percorsi di ingresso e ricovero dedicati e fra i pazienti affetti da tali patologie e il resto dei reparti presenti in tale P.O., primo fra tutti il reparto di ostetricia, ginecologia e punto nascita;
  • Tale percorso dedicato deve essere realizzati attraverso un’ area confinata statica, di facile realizzazione e rimozione (TUNNEL REALIZZATI CON TELI IN POLIETILENE);
  • Si può prevedere che tale tunnel  per tali  pazienti venga realizzato dall’ingresso del vecchio P.S. fino all’ascensore di sinistra, in modo tale da avere un ascensore dedicato e non fruibile dal resto del P.O.
  • Spogliatoi per personale sanitario e ausiliario in locali presso vecchio P.S.
  • Ingresso laterale dedicato al resto del P.O., per tutti gli altri operatori e pazienti, in modo tale da non compromettere la sicurezza, l’incolumità ed il corretto funzionamento degli altri reparti, in primis Ginecologia, ostetricia e punto nascita.

Certi di non avere la verità in tasca, ma comunque consapevoli della realtà sanitaria, ci è sembrato doveroso segnalare tale problematiche e suggerire alcuni accorgimenti al solo fine di poter garantire sicurezza, incolumità e qualità del servizio che il P.O. CTO di Iglesias può offrire anche in questo grave momento.

Ultima riflessione che sentiamo doverosamente EVIDENZIARE, è che dall’approvazione e applicazione del DM 70 ha comportato gravi ed inopportuni tagli alla Sanità pubblica, sarebbe necessario rivalutare la “Riorganizzazione sanitaria”. Esortiamo quindi i nostri rappresentati regionali a rivalutare l’applicabilità del DM 70 nella Regione Sardegna, dando inizio ad una proposta di riordino della Rete ospedaliera che tenga conto delle peculiarità del regione Sardegna.

Rete sarda in difesa della Sanità pubblica

Coordinamento del Sulcis Iglesiente

 

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Al momento si registrano 39 casi di positività al Covid-19 in Sardegna di cui 11 nella Città Metropolitana di Cagliari, 4 nella provincia del Sud Sardegna, 2 a Oristano, 18 a Nuoro, 4 a Sassari. I test effettuati nell’Isola sono 303, di questi 261 sono casi negativi accertati mentre 3 risultano ancora in corso di accertamento. Dei casi positivi, 19 sono asintomatici, 20 presentano sintomi.

I ricoverati sono 12 in terapia non intensiva, nessuno in terapia intensiva. Sono invece 27 le persone in isolamento domiciliare. Nessuno è stato ancora dichiarato guarito.

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Caro viandante, amica pellegrina In questo momento di emergenza coronavirus, le tue scelte finiscono per avere ricadute sugli altri. Per questo è importante la tua responsabilità nel seguire le direttive del Dpcm dell’8 marzo (art. 3, comma 1, lettera c): «Si raccomanda di limitare gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari”.

Proprio perché ami il Cammino, devi evitare di veicolare involontariamente un contagio che potrebbe compromettere l’accesso ai luoghi per molti mesi (con ricadute disastrose per i nostri borghi), e mettere a rischio la salute delle persone che ci vivono.

Cosa fare: fino al 3 aprile resta a casa; per date successive, prima di muoverti aspetta le indicazioni governative e consulta i siti e i canali social dei Cammini aderenti.

Per tutti gli aggiornamenti ti invitiamo a consultare il sito www.salute.gov.it

Come andranno le cose, dipende anche da te: la collaborazione di tutti permetterà di ritornare al più presto sui bellissimi Cammini Italiani.

Ultreya!

Aderiscono a quest’appello i Cammini:

Cammino Di qui passò Francesco, Cammino di San Benedetto, Cammino di San Francesco di Paola, Cammino Materano, Cammino nelle Terre Mutate, Via di Francesco, Via Romea Germanica, Via Francigena, Vie Francigene di Sicilia, Con le ali ai piedi, Italia Coast to Coast, Via Postumia, Via Ghibellina, Via Romea del Chianti, Cammino di San Jacopo, Cammino Minerario di Santa Barbara

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In questo momento di profonda preoccupazione dovuto al diffondersi del virus Covid-19, Articolo UNO Sardegna ha diffuso una nota nella quale esprime apprezzamento per le misure adottate da Governo Nazionale e dalle istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica, che sono state saggiamente proporzionate sulla base dell’evolversi della situazione. C’è stato un instancabile lavoro teso a fronteggiare questa delicatissima situazione.
«Un grazie particolare al compagno Roberto Speranza, che in qualità di mMinistro alla Sanità – si legge in una nota – sta dimostrando di essere all’altezza della situazione nella difesa e protezione del Sistema Sanitario Nazionale, presidio fondamentale di tutte e tutti gli italiani. L’assunzione di 20 mila unità tra medici, infermieri e personale sanitario costituisce un rafforzamento di questo patrimonio. In queste ore in cui si sta cercando di mettere in essere tutte le misure atte a fermare il virus e a limitare i danni economici e sociali da questo provocati, anche noi vogliamo dare il nostro contributo esprimendo in particolare il punto di vista dei cittadini su una ben precisa questione. A seguito delle dovute e giuste misure restrittive imposte dallo Stato, infatti, molti cittadini sono impossibilitati a effettuare adempimenti amministrativi, pagamenti di prestazioni o servizi entro i termini previsti dalla legge.»
«In una nazione complessa come l’Italia esistono numerose scadenze in tutti i settori della vita sociale, economica ed amministrativa – prosegue la nota di Articolo UNO Sardegna -. Per molte di queste scadenze, nelle condizioni date, i cittadini non potranno ottemperare nei termini di legge, per questo motivo suggeriamo al Governo nazionale di pensare a uno strumento legislativo di carattere generale che elimini multe, sanzioni, interessi di mora, ecc. dovute ai mancati pagamenti causati dallo stato di emergenza che stiamo vivendo. Non è pensabile che debba ricadere sui cittadini, già chiamati a sostenere le conseguenze economiche del blocco delle attività, ad oggi non calcolabili, un ulteriore onere non da loro causato.
In molti casi, il rinvio di adempimenti di legge, non sarebbe automaticamente un onere a carico dello Stato. Per fare degli esempi, tutti i veicoli che hanno l’obbligo di effettuare la revisione entro il 31 marzo, in assenza della quale non potrebbero circolare dopo tale data, pena sanzioni e blocco del mezzo, potrebbero avere una proroga di legge, oppure la registrazione di contratti e comodati entro 20 giorni. Volture, subentri, e tutta una miriade di altri adempimenti per i quelli esiste un termine tassativo ed una sanzione, potrebbero essere prorogati ope legis per il tempo della durata delle limitazioni di movimento delle persone.»
«Bene ha fatto il Governo ad intervenire sul blocco dei mutui, e la tassazione sugli affitti non percepiti, occorre ora una proroga generalizzata che valga per tutte le scadenze che vada dalla fine del mese di febbraio fino al termine dell’emergenza Covid-19 – conclude Articolo UNO Sardegna – in caso contrario arriveremmo al paradosso di cittadini sanzionati da una legge che pone una scadenza perché rispettosi di un’altra legge che chiude uffici ed obbliga a restare in casa.»

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Il glaucoma infantile, che può presentarsi alla nascita o nei primi anni del bambino, causando danni irreversibili alla vista, è considerato una patologia rara. Può colpire, infatti, 1 neonato su 30.000. Il glaucoma, in alcuni casi, è diagnosticato direttamente dal pediatra, ma generalmente sono i genitori per primi a percepire alcuni sintomi. Di quest’ultimi e della diagnosi parla Luciano Quaranta, direttore delle Clinica oculistica Universitaria- ospedale San Matteo di Pavia.

«Lacrimazione, fotofobia (intolleranza alla luce diretta) e blefarospasmo (chiusura serrata delle palpebre legata al dolore oculare) sono i primi segni di una possibile glaucoma – afferma Luciano Quaranta -, è necessario che  il pediatra o l’oculista invii immediatamente il bambino dallo specialista. Nel glaucoma pediatrico la tempestività della cura è correlata alla prognosi . Nei casi più eclatanti,  come quello della cornea e bulbo di grandi dimensioni (cosiddetto buftalmo), la diagnosi è relativamente semplice, tuttavia c’è ancora un ritardo diagnostico legato a segni più sfumati nelle forme a insorgenza non contale ma dopo i 30/40 giorni di vita», conclude il primario oculista del San Matteo di Pavia, sottolineando che «vista la complessità della malattia, il trattamento piò essere eseguito in maniera efficace solo in centri ad altissima specialità».

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Il Segretario Regionale dell’UGL Sandro Pilleri ha inviato al presidente regionale Christian Solinas un documento nel quale si invita la Regione Sardegna a utilizzare i fondi che residuano nei Programmi Operativi Regionali (POR) per sostenere le politiche di sostegno al reddito già messe in campo dal Governo per mitigare i disastrosi effetti economici che l’emergenza Coronavirus sta producendo in tutto il paese.

«Auspico un incontro con le parti sociali – ha dichiarato il segretario Sandro Pilleri – per poter verificare l’entità delle risorse e il loro più efficace utilizzo. Tenendo presente che l’attuale programmazione comunitaria 2014/2020, a seguito delle regole N+3, prevede la spesa nei tre anni successivi al corrente, se ne deduce che le azioni di seguito elencate possono essere sostenute nel prossimo triennio a seconda della disponibilità finanziaria presente in ogni Programma Regionale. Inoltre, trattandosi di azioni finalizzate all’inclusione sociale e alla crescita e mantenimento delle imprese – ha concluso Sandro Pileri -, sono in linea con gli obiettivi della prossima programmazione 2021-2027, così da garantire nel settennale seguente la necessaria continuità.»

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In attuazione del decreto del Consiglio dei ministri del 9 marzo contenente “Ulteriori disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull’intero territorio nazionale, che vieta ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, limitando di fatto gli spostamenti dei cittadini a quelli strettamente necessari a soddisfare comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e situazioni di necessità, l’assessorato dell’Ambiente del comune di Carbonia ha comunicato che l‘ecocentro comunale resterà chiuso al pubblico fino al prossimo 3 aprile 2020. Il servizio domiciliare verrà comunque garantito secondo le frequenze calendarizzate per il conferimento dei rifiuti ingombranti, Raee, ecc., verrà garantito il ritiro a domicilio previa prenotazione telefonica contattando il numero verde 800591387 della ditta Devizia nel calendario di raccolta dei rifiuti.

Il numero è attivo per ogni altro ulteriore chiarimento circa il servizio di raccolta.

 

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A causa dell’emergenza Coronavirus e in ottemperanza alle disposizioni emanate dal Governo per contrastare la diffusione del Covid-19, il comune di Carbonia ha sospeso e rinviato a data da destinarsi l’incontro con gli assegnatari – inizialmente previsto per il 17 marzo, alle ore 11.00 – per l’accettazione e la scelta dei 45 alloggi di proprietà AREA ubicati in via suor Anna Lucia Piredda.
L’Amministrazione comunale, consapevole della forte esigenza di abitazioni espressa dai nostri concittadini e della conseguente necessità di assegnare quanto prima gli appartamenti ai beneficiari, si è impegnata a convocare nel più breve tempo possibile un nuovo incontro subito dopo la data del 3 aprile, sempre ovviamente nel rispetto dei decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

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Il “Piano strategico per l’attivazione progressiva di strutture di area critica” è stato approvato ieri sera dalla Giunta regionale e rientra fra le misure adottate in risposta all’emergenza Covid-19.  Per far fronte alle necessità che potrebbero presentarsi, il piano prevede una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell’Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarà garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti.

Il documento strategico configura la Sardegna in due macro aree di competenza, Nord e Sud, per consentire la massima sicurezza nell’eventuale trasporto dei pazienti verso i presidi di riferimento, ed è articolato in fasi successive che si attiveranno a seconda della necessità.

Nella prima fase, attualmente operativa, sono 20 i posti letto dedicati ai pazienti ‘Covid+’: 7 al Santissima Trinità, a Cagliari, 11 dell’Aou Sassari, e 2 al San Francesco di Nuoro.

Nella seconda fase è previsto un incremento dei posti letto di 224 unità in più rispetto alla fase uno, per potenziare la disponibilità nei reparti di terapia intensiva, pneumologia ed infettivi: 25 posti letto al Santissima Trinità; 33 al Cto (Iglesias); 24 a Oristano, 2 Aou Cagliari, 36 al San Francesco di Nuoro e 36 al Zonchello (Nuoro) e 68 all’Aou Sassari. È garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti. Nel Nord Sardegna gli ospedali individuati per fornire supporto alle cure di persone con patologie diverse sono il San Giovanni Paolo II (Olbia), il Paolo Dettori (Tempio Pausania), il Nostra Signora della Mercede (Lanusei), il Segni (Ozieri), il Civile (Alghero) e il Mater Olbia, mentre al Sud le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal Coronavirus sono l’ospedale Marino (Cagliari), il Sirai (Carbonia) e il Nostra Signora di Bonaria (San Gavino).

La terza fase del piano, attivata qualora le misure adottate non dovessero essere sufficienti, prevede ulteriori 242 posti letto (per un totale di 486) per l’assistenza dei pazienti Covid+ con un incremento nelle strutture già interessate nelle precedenti fasi e il coinvolgimento degli ospedali Binaghi (Cagliari) con 10 posti letto, San Giuseppe (Isili) 40, San Marcellino (Muravera) 36, Mastino (Bosa) 44, Delogu (Ghilarza) 40 e il Mater Olbia (terapia intensiva e stroke unit) con 19 posti letto.

Una quarta fase, infine, prevede l’estensione dei posti letto presso le altre strutture private dell’isola e l’adozione di ulteriori misure straordinarie.