28 November, 2024
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Nuova ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus.

L’obbligo di restare in isolamento nei luoghi di domicilio e di denunciare alle autorità sanitarie il luogo ove si può essere, in qualunque momento, rintracciati, è retroattivo di 14 giorni. Vi sono tenuti anche tutti coloro che si sono trasferiti in Sardegna, generalmente nelle case al mare, prima dell’ordinanza di ieri 8 marzo.

È uno dei contenuti più significativi dell’ordinanza emessa poco fa dal Presidente della Regione Christian Solinas, preso atto dei numerosi trasferimenti avvenuti dalle Regioni della penisola, in alcuni casi da zone a rischio, verso i comuni costieri della Sardegna.

«Difendiamo con ogni mezzo la salute dei Sardi – dice il presidente della Regione -. Ritengo che il metodo più efficace sarebbe quello di interrompere momentaneamente ogni flusso di passeggeri verso la nostra Isola senza pregiudicare in alcun modo il traffico delle merci, e per ben due volte ho rivolto questa richiesta al Governo, che per ora ha risposto negativamente. Con il provvedimento di oggi otteniamo il risultato di poter isolare i possibili soggetti positivi nelle loro abitazioni e di effettuare su di loro tutti i controlli necessari.»

Altre prescrizioni sono imposte a tutti coloro che hanno avuto, per motivi lavorativi, contatti con i passeggeri.

Nello specifico, l’articolo 1, prevede che tutti i soggetti in arrivo, nonché quelli che abbiamo fatto ingresso in Sardegna nei quattordici giorni antecedenti alla data di emanazione della presente ordinanza hanno l’obbligo:

a) di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, con divieto di spostamenti e viaggi nel territorio regionale fatto salvo il tragitto strettamente necessario a lasciare stabilmente l’isola, da compiersi muniti dei prescritti dispositivi di protezione individuale per la prevenzione di eventuali contagi; i conviventi dei soggetti in permanenza domiciliare con isolamento fiduciario dovranno attendersi alle condotte prescritte dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità;

b) di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;

c) di compilare il modulo allegato sotto la lettera “A” alla precedente ordinanza n. 4 in data 08.03.2020 secondo le modalità indicate nella sezione “NUOVO CORONAVIRUS” accessibile dalla homepage del sito istituzionale della RegioneSardegna;

d) di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione

Art. 2). AI fine di dare attuazione delle disposizioni di cui al precedente art. 1, è fatto obbligo ai vettori aerei e navali, alle società di gestione degli scali e alle altre autorità comunque competenti di acquisire e mettere a disposizione della Regione Sardegna i nominativi ed i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 24 febbraio 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna. secondo le modalità da concordare con la Direzione generale della protezione civile

Art. 3). l nominativi ed i recapiti acquisiti ai sensi dei precedenti articoli e dell’Ordinanza n 4 del 08.03.2020, sono trattati dalla Regione Sardegna. ai sensi dell’articolo 5 dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della  protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020 e nel rispetto del Regolamento n. 2016/679/UE, secondo misure  appropriate e proporzionate alla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, sono inseriti in un apposito database regionale. utilizzato esclusivamente per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni di prescritto isolamento fiduciario ed in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende Sanitarie territorialmente competenti.

 Art. 4). Per il personale di equipaggio di navi ed aeromobili di linea in arrivo in Sardegna nonché per gli autisti dei servizi navetta addetti ai loro trasferimenti si applicano le seguenti disposizioni speciali:

a) gli equipaggi come sopra meglio descritti non devono allontanarsi dalla struttura ricettiva presso la quale pernottano o dalle proprie dimore fino alla ripartenza prevista evitando. nel periodo di permanenza in Sardegna. ogni contatto;

b) i bagagli degli anzidetti equipaggi. dopo la riconsegna ai nastri, devono essere movimentati esclusivamente dai rispettivi proprietaria

c) gli autisti dei servizi navetta addetti al trasferimento degli equipaggi. devono essere dotati di idonei dispositivi di protezione individuale, quali mascherina con filtro non inferiore a FFP2, guanti e occhialini o visiera protettiva. AI termine di ogni servizio, le superfici interne del mezzo di trasporto devono essere disinfettate con ipoclorito di sodio allo 0,1% dopo una preventiva pulizia con detergente neutro.

Art. 5), La presente ordinanza ha validità sino al 3 aprile 2020, salvo proroga esplicita

– è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge. nei confronti di tutti i soggetti coinvolti;

– viene trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri. al Ministro della Salute. ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali.

Allegato il testo integrale.

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Il Premier Giuseppe Conte ha annunciato poco fa, nel corso di un breve incontro con i giornalisti, l’estensione della “Zona Rossa” a tutto il territorio nazionale. Le nuove misure di contenimento e contrasto della diffusione del Coronavirus diventano così molto più stringenti.

Allegato l’intervento integrale del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

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Nuova ferma presa di posizione di Italia Nostra Sardegna contro il nuovo ponte sull’istmo di Sant’Antioco.

«Lo scorso mese di gennaio il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna ha convocato la Conferenza di Servizi per la realizzazione del nuovo ponte di collegamento dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco ed annessa circonvallazione – si legge in una nota di Italia Nostra Sardegna -. La conferenza di servizi è una importante procedura nell’iter autorizzativo che deciderà se proseguire negli step successivi previsti dalla normativa o se invece – come chiedono a gran voce Cittadini, Comitati, Associazioni, Comune di Sant’Antioco e tante persone di buon senso – sia arrivato finalmente il momento di fermare questa opera e decidere di rimodulare i finanziamenti finalizzandoli verso infrastrutture più utili e necessarie per l’intero territorio. È davvero singolare che questo progetto prosegua il suo iter nonostante l’avversità della comunità tutta. Si tratta dell’ennesimo sperpero di risorse pubbliche consumate nella progettazione di un’opera che non potrà mai essere realizzata.»

«Italia Nostra Sardegna ed altre Associazioni Ambientaliste si sono costituite nel procedimento chiedendo di essere ammessi e di poter partecipare alla Conferenza Sincrona e, come già fatto in precedenza, di abbandonare il progetto del nuovo ponte per motivi di natura ambientale, paesaggistica, urbanistica ed economica – aggiunge la nota -. Facciamo appello a tutti gli enti che parteciperanno alla conferenza di sevizi – compresi i sindaci del Sulcis che non sono stati invitati ma che auspichiamo vengano inseriti nel procedimento – affinché esprimano il loro motivato dissenso verso questa inutile opera. È questo il momento per farlo! Un parere negativo della Conferenza di Servizi consentirà infatti l’immediato stop al proseguo della progettazione evitando quindi i costi e il lungo iter della Valutazione di Impatto Ambientale e metterà una pietra tombale sull’intera opera.»

«Sarà finalmente giunta l’occasione – conclude Italia Nostra Sardegna – per ripensare ad un corretto uso del finanziamento auspicando che venga finalizzato verso attività di natura economico-occupazionale per il territorio come previsto dallo stesso “Protocollo d’Intesa del Piano Straordinario per il Sulcis” (Piano Sulcis) e come richiederebbero il buon senso e una corretta gestione delle pubbliche risorse.»

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A seguito della decisione di giovedì scorso del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, di tenere eccezionalmente la sessione plenaria di marzo a Bruxelles invece che a Strasburgo, come misura precauzionale contro la diffusione del Coronavirus, i leader dei gruppi politici hanno concordato oggi che l’ordine del giorno sarà limitato ad un solo giorno, concentrando le attività parlamentari sulla discussione delle questioni più urgenti, senza votazioni.

In apertura, il presidente David Sassoli ha dichiarato: «Dobbiamo fare di tutto, fino a quando sarà possibile, per assicurare la continuità della funzione legislativa e di bilancio, le decisioni per lottare contro il COVID-19, per sostenere il lavoro e l’economia che sono duramente toccati in questo momento. Ma anche proseguire il nostro lavoro sul Green Deal, sull’immigrazione e sul Quadro Finanziario Pluriennale. Tutto questo ci impone di restare al nostro posto».

«La nostra vicinanza va, in questo momento, a tutti i colleghi che si trovano nelle zone rosse e che non possono muoversi. Per coloro che non sono nelle stesse condizioni il mio invito è di seguire le raccomandazioni delle autorità e al tempo stesso considerare la possibilità, in questo momento, di rimanere a Bruxelles per ridurre al minimo gli spostamenti.»

Il presidente David Sassoli ha concluso: «Dobbiamo onorare il mandato parlamentare e rendere omaggio a tutti coloro che in Europa e nel mondo svolgono il loro dovere quotidiano per contenere il diffondersi della malattia. Sono convinto che con responsabilità, ma anche orgoglio, saremo all’altezza di questa sfida».

https://multimedia.europarl.europa.eu/it/resumption-of-session-order-of-business-opening-sassoli_I185577-V_v

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Dodici nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati riscontrati in serata. Si tratta di personale sanitario dell’Ospedale San Francesco di Nuoro. Tutte le persone risultate positive al test stanno bene e ricevono le cure nella propria casa.

Con i casi odierni, il numero dei positivi al coronavirus è di trentuno accertati in Sardegna.

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«Accogliamo positivamente la notizia relativa aI sequenziamento del gene N del Coronavirus. Sicuramente è un elemento molto importante per chi ogni giorno è impegnato a cercare di combattere gli effetti del Covid-19. Ai ricercatori e studiosi e tutti coloro che sono impegnati in questa battaglia va tutto il nostro plauso e ringraziamento.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.

«Non ci dobbiamo mai stancare di ricordare a tutti il rispetto di tutte le misure di prevenzione previste dal Governo, dalle Regioni e da tutti i soggetti istituzionali preposti – aggiunge Emanuele Cani -. Per senso di responsabilità e per le persone che abbiamo vicino, soprattutto quelle più deboli. E’ una questione di maturità e civiltà. Non possiamo permettere che comportamenti irresponsabili mettano a rischio la vita di chi ha una condizione di salute vulnerabile. E allo stesso tempo – conclude Emanuele Cani – non è accettabile che comportamenti irresponsabili e scellerati possano vanificare il lavoro di chi su tutti i fronti è impegnato in questa importante e drammatica battaglia.»

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«Il sequenziamento del gene N del Coronavirus rappresenta un segnale forte e importante per chi oggi è impegnato in trincea a combattere gli effetti del Covid-19. La Sardegna è unita in questa battaglia e sta mettendo in atto ogni sforzo per limitare i danni attraverso una prevenzione seria e responsabile e una serie di azioni, anche nella ricerca, a tutela della salute pubblica e dei cittadini.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas commentando la notizia del sequenziamento del gene N del Coronavirus nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari fatta dall’equipe del professor Germano Orrù, con il quale si congratula. Si tratta di una scoperta fondamentale per la ricerca dei farmaci antivirali e per i vaccini che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo.

Il sequenziamento – come ha spiegato l’Aou Cagliari – serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro Coronavirus evitando errori diagnostici ed è fondamentale per trovare vaccini e farmaci antivirali.

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Il gene N del Coronavirus è stato sequenziato all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari dall’equipe di Biologia Molecolare del professor Germano Orrù. Si tratta di una scoperta fondamentale per la ricerca dei farmaci antivirali e per i vaccini e che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo. Il professor Germano Orrù guida un’equipe tutta al femminile: le ricercatrici Alessandra Scano, Sara Fais, Miriam Loddo, Giuseppina Palmieri, Carmen del Rio e Rosetta Scioscia e lavora a stretto contatto con il laboratorio analisi dell’Aou di Cagliari, diretto dal dottor Ferdinando Coghe. Al gruppo di scienziati sardi arrivano le congratulazioni del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas: «È un segnale forte e importante per chi oggi è in trincea contro il Coronavirus. La Sardegna è unita in questa battaglia e la vinceremo». Grande soddisfazione anche del direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino: «La nostra azienda è orgogliosa di questa scoperta: è una grande speranza per tutti».

«Il Covid 19 – spiega Germano Orrù – contiene circa 30mila basi nucleotidiche, cioè il codice genetico del Coronavirus. Nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari abbiamo sperimentato, primi in Italia, un kit diagnostico che è stato anche in grado di rilevare il paziente zero.»

Le ricerche sono state effettuate su un sistema diagnostico che è stato battezzato “Caterina” dai biologi molecolari dell’Aou. Ed è proprio grazie a “Caterina”, sulle base anche delle indicazioni del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta è stato realizzato un kit speciale che ha permesso non solo di scovare il Coronavirus ma anche di studiarlo.

«Ogni virus – spiega Germano Orrù – ha una sorta di codice a barre, il codice genetico appunto. Abbiamo costruito questo sistema che ci ha consentito di individuare subito i primi pazienti. Siamo riusciti a realizzare un miniradar che riesce a riconoscere un gene particolare, il gene N, che è il nostro gene bersaglio.»

Il codice genetico è stato depositato in GenBank, la banca dati per eccellenza dove vengono depositate tutte le sequenze di tutti gli organismi viventi. «La nostra forza – spiega Germano Orrù – è la strettissima collaborazione tra biologici e medici, tra chi fa ricerca e i clinici».

Una scoperta, quella fatta dai ricercatori dell’Aou di Cagliari fondamentale. «Il sequenziamento – dice ancora Germano Orrù – serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro coronavirus, evitando errori diagnostici. Il sequenziamento porta a valutazioni dei bersagli che sono ottimi punti di partenza per trovare vaccini e farmaci antivirali».

Germano Orrù non ha dubbi: «La battaglia contro il Coronavirus può essere vinta e per farlo la trasmissione delle informazioni è fondamentale. Noi mettiamo la nostra scoperta a disposizione della comunità scientifica mondiale».

 

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L’ordinanza emessa ieri dal presidente della Regione Christian Solinas che impone la quarantena a tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Sardegna da oggi, provenienti dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Padova, Treviso, Venezia, rappresenta un provvedimento importante per contenere la diffusione del Coronavirus in Sardegna, ma resta grande la preoccupazione per gli arrivi nell’Isola di tante persone, residenti nell’Isola e non, che hanno scelto di lasciare le zone rosse nei giorni scorsi, talvolta senza essere sottoposti a particolari controlli.

Circolano insistenti le notizie, soprattutto sui social, di arrivi nell’Isola incontrollati dalla zona rossa avvenuti prima dell’emanazione dell’ordinanza del governatore Christian Solinas. E’ chiaro che spesso le informazioni che circolano attraverso i social non vengono sottoposte ad alcuna verifica, ma sarebbe sbagliato ed assai pericoloso ritenere che siano tutte prive di fondamento.

In questa fase tanto delicata, nella quale le nostre azioni rischiano di condizionare pesantemente oltre che la nostra vita anche quella di tante altre persone con le quali veniamo a contatto, è doveroso un elevato senso di responsabilità, superiore a quello cui siamo abituati. Per questa ragione, quanti negli ultimi giorni sono arrivati in Sardegna dalla zona rossa senza essere sottoposti a controlli e magari, non accusando alcun sintomo, ritengono di non avere e di non poter creare problemi agli altri, farebbero bene a rispettare il dovere di sottoporsi volontariamente al periodo di quarantena. E’ un dovere civico al quale nessuno dovrebbe sottrarsi, perché la situazione, non bisogna mai stancarsi di ripeterlo e tenerlo bene a mente, è assai delicata e qualora dovesse complicarsi ulteriormente, metterebbe in serie difficoltà il sistema sanitario pubblico, non adeguatamente attrezzato per affrontare un’emergenza di queste proporzioni.

 

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«Accanto alle prescrizioni sul Coronavirus il Presidente e la Giunta regionale hanno il dovere di adottare decisioni urgenti, che loro competono, in fatto di lavoro e attività produttive. E’, infatti, ulteriormente grave il ritardo sull’approvazione della manovra finanziaria e di bilancio per il 2020, che sta causando danni all’economia dell’Isola, aggravati oggi dalle problematiche indotte dall’emergenza sanitaria in atto. I ritardi nella spesa e nei pagamenti da parte della Regione, in quella certificata relativa ai fondi strutturali europei, negli interventi utili a ridurre la disoccupazione, nel necessario sostegno alle imprese e ai lavoratori, si sommano alla particolare e negativa congiuntura, da corona virus, che impatta sul lavoro i servizi e la produzione.»

Lo scrive, in una nota, Gavino Carta, segretario generale della CISL sarda.

«Ciò postula l’evidente necessità di ulteriori ed urgenti misure in direzione della protezione di interi settori pubblici e privati sia sul versante delle imprese ed amministrazioni che dei lavoratori coinvolti – aggiunge Gavino Carta -. Si tratta, dunque, di condividere con le forze sociali ed economiche, con gli Enti locali, un piano emergenziale per contrastare il Coronavirus sul versante sia sanitario che dei riflessi sulla produzione e sui servizi, recuperando nell’immediato il ritardo sulla legge di stabilità e bilancio, adeguando le misure economiche all’emergenza in atto e insieme liberando la spesa della Regione, con provvedimenti urgenti verso tutti gli uffici in tal senso e verifiche costanti sui tempi di attuazione delle procedure da attivare.»

«In questa delicata fase, la condivisione delle risposte da dare alla crisi ed all’emergenza in atto è una scelta indispensabile per garantire la buona riuscita degli interventi, adottando i provvedimenti opportuni, nell’interesse di tutti i sardi – conclude Gavino Carta -. Il Presidente coinvolga, dunque, le rappresentanze del lavoro e del sistema  economico e promuova tutti gli atti politici e amministrativi di competenza della Giunta regionale, al fine di  rendere efficiente ed efficace l’azione plurale e complessiva e l’azione dell’Ente Regione in particolare, come l’emergenza in atto richiede.»