28 November, 2024
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«No allarmismo, ma è importante che i cittadini capiscano che il virus circola esclusivamente con la popolazione. Per abbattere i contagi è necessario ridurre la circolazione delle persone. Questo consentirà di evitare un picco incontrollato e farà in modo che il nostro sistema possa reggere anche in presenza di un alto numero di contagi. Ai cittadini chiedo di essere responsabili, di rispettare le norme igieniche e di profilassi emanate dal ministero e che noi abbiamo provveduto a rendere operative e a pubblicizzare.»

E’ un appello alla responsabilità collettiva quello rivolto dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, durante la conferenza stampa odierna per fare il punto sull’emergenza Covid-19.

A livello nazionale, secondo quanto riferito dal governo, il numero dei contagiati per 10mila abitanti è sceso, decretando il passaggio delle zone rosse a zone arancioni. «Un aspetto che – ha precisato Mario Nieddu – fa ben sperare sull’evoluzione della problematica». La situazione sarda è attualmente di 19 contagiati, di questi 2 in condizioni di criticità ed i restanti in condizioni di salute che non destano preoccupazione.

«Ad oggi – ha spiegato l’assessore regionale della Sanità – la Sardegna si trova nella fortunata condizione di non avere focolai autoctoni. Siamo sempre riusciti a ricostruire la catena di contagio dei casi di positività che si sono registrati nell’Isola e abbiamo la sicurezza che tutti siano derivati dalle ex zone rosse.»

«Una capacità di risposta che la Sardegna vuole mantenere – ha proseguito Mario Nieddu -, motivo per il quale abbiamo richiesto al governo la chiusura al traffico aereo e marittimo per evitare al massimo l’importazione di nuovi contagi. Una misura di buonsenso ora che la situazione in Sardegna è contenuta e nel momento in cui l’unica arma che abbiamo contro questo virus è l’abbattimento della sua circolazione.»

Nel corso dell’incontro l’assessore è ritornato sulle richieste avanzate a Roma: «Avevamo chiesto al ministro Speranza un emendamento al DPCM, per la chiusura di porti e aeroporti. L’emendamento era stato inserito in bozza e compariva come articolo 1 bis, poi respinto nella versione approvata». Una richiesta ribadita nel corso del vertice avvenuto ieri in videoconferenza: «Per il governo è una misura eccessiva, ma il ministro Francesco Boccia ha fatto sapere che rivaluteranno comunque la richiesta. In ogni caso siamo convinti che possa essere la strada giusta e sulla posizione della Giunta registriamo una convergenza anche da parte delle opposizioni. Metteremo in campo ogni strumento per far valere le prerogative della nostra Regione, per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini».

Attualmente sono attivi i controlli negli aeroporti e nei porti di Cagliari ed Olbia. A Porto Torres è in corso il potenziamento del personale da dedicare alle verifiche dei termoscanner. A seguito dell’ultima ordinanza emanata dal presidente Christian Solinas, Ats ha attivato l’indirizzo mail info.viaggicovid19@atssardegna.it , al quale le persone indicate nel provvedimento, che dovranno rispettare la quarantena obbligatoria, potranno inviare la propria autosegnalazione.

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Nei giorni scorsi, gli uomini delle stazioni forestali di San Nicolò Gerrei, Isili, Escalaplano e Barumini e del Nucleo Investigativo di Cagliari hanno proceduto su delega della Procura della Repubblica a effettuare una serie di perquisizioni a carico di pregiudicati nei cmuni di Ballao e Silius.

Le perquisizioni su delega dei P.M. dr. Daniele Caria e dr. Nicola Giua Marassi, sono state effettuate nei territori di Ballao Silius e hanno consentito il recupero di legna rubata, nonché di attrezzi da caccia non consentiti, nello specifico reti da uccellagione e tagliole per la cattura di lepri e conigli.

L’attività investigativa ha condotto alla denuncia a piede libero di M.S. di Silius e di M.C. di Ballao: entrambi dovranno rispondere del reato di furto aggravato in danno dei comuni di Silius e Ballao.

Le attività si inquadrano in una capillare attività di contrasto ai furti e danneggiamenti in danno dei patrimoni boschivi e naturalistici degli Enti pubblici, settori nei quali le donne e gli uomini del Corpo Forestale oppongono un severo contrasto alla razzia del patrimonio boschivo, che in maniera silente causa danni ingentissimi al patrimonio ambientale e alle casse dei Comuni. Per contro, gli Enti proprietari sono impegnati a promuovere una gestione ecosostenibile del patrimonio forestale, col supporto tecnico dello stesso Corpo.

Nel medesimo contesto territoriale e precisamente nell’ambito del comune di Orroli, gli uomini delle Stazioni forestali di Escalaplano, Isili e San Nicolò Gerrei hanno recentemente eseguito su delega del PM dr. Alessandro Pili un’altra serie di perquisizioni che hanno consentito il recupero di armi clandestine e la denuncia a piede libero di PG, un sessantottenne di Orroli. Anche in questo campo il CFVA sta profondendo particolare impegno nel contrasto di un fenomeno, quello del traffico di armi clandestine spesso utilizzate in attività di bracconaggio ma anche in ulteriori attività criminose.

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Alla luce delle nuove prescrizioni contenute nel DPCM 8 marzo 2020 e dell’ordinanza del presidente della Giunta regionale n. 4 del 8/03/2020, al fine di continuare l’azione di prevenzione e di contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus e di garantire l’adozione di ogni comportamento in grado di preservare l’incolumità altrui, il comune di Sant’Antioco ha stabilito di chiudere gli uffici comunali al pubblico, fino a nuove disposizioni. I cittadini possono contattare gli uffici telefonicamente o tramite e-mail (l’elenco è reperibile all’indirizzo: https://www.comune.santantioco.ca.it/amministrazione/contatti-indirizzi). È consentito, in casi straordinari, concordare un appuntamento, a seguito della valutazione e dell’accertamento dell’urgenza da parte dell’Ufficio competente.

Per quanto attiene l’esigenza di protocollazione di qualsivoglia documento, è preferibile utilizzare la casella di posta certificata (PEC): protocollo@comune.santantioco.legalmail.it. In alternativa, il documento dovrà essere consegnato presso la portineria, piano terra del palazzo comunale.

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Al fine di eseguire importanti lavori di ripristino del manto stradale in via Nuoro – nel tratto compreso tra piazza Ciusa e via Ottana, a Carbonia, è stato diposto il divieto di sosta nella suddetta strada dalle ore 8.30 alle ore 17.30 nelle giornate del 9 e 10 marzo.

L’obiettivo del provvedimento mira a garantire la sicurezza stradale, preservando nel contempo l’incolumità delle maestranze e dei cittadini.

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I consiglieri regionali del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas si uniscono al coro dei sindaci di tutta la Sardegna che oggi, attraverso una nota firmata dal presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, hanno chiesto al presidente della Regione Christian Solinas di integrare l’ordinanza emessa ieri sulle azioni di contrasto alla diffusione del Covid-19.

«In accordo con quanto richiesto dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana – comunicano i consiglieri del M5S  – data la fragilità del sistema sanitario sardo e l’elevata età media della popolazione, chiediamo che il provvedimento emesso ieri dal governatore Solinas venga rafforzato e integrato con le richieste presentate da tutti i sindaci sardi.»

Queste le richieste dell’Anci:

– La quarantena obbligatoria per tutti coloro che entrano in Sardegna qualunque sia la loro provenienza: “Zona rossa”, resto d’Italia, Europa o Extra Ue.

– Mappatura e quarantena obbligatoria per tutte le persone che a qualunque titolo siano entrate in Sardegna nei precedenti 14 giorni.

– Prescrizioni sanitarie precise di comportamento per le persone che si spostano dalla Sardegna e vi fanno ritorno per motivi inderogabili di lavoro.

– Rafforzamento dei controlli, utilizzando tutte le tecnologie e creando idonee piattaforme digitali e incrociando i dati dei vettori marittimi e aerei, nei porti e negli aeroporti.

– Il controllo assiduo per il rispetto della quarantena obbligatoria di tutte le forze di polizia coordinate dalle Prefettura, della polizia locale dei comuni e del Corpo Forestale della Regione.

– Obbligo di comunicazione ai sindaci in qualità di autorità sanitaria locale di tutti gli arrivi nel comune e delle quarantene.

– Coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali all’atto dell’emanazione di nuovi provvedimenti.

– Poter conoscere gli spostamenti di tutte le persone sarde malate e curate fuori dall’isola.

«Facciamo inoltre appello al senso di responsabilità di tutti i cittadini – concludono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle – affinché queste misure debbano essere adottate per il minor tempo possibile, quello strettamente necessario a bloccare la diffusione dell’infezione.»

 

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Si è tenuta questa mattina una riunione operativa nel Municipio di Sant’Antioco. L’incontro, convocato dal sindaco, Ignazio Locci, per fare il punto della situazione alla luce del nuovo Dpcm e dell’ordinanza del presidente della Regione Sardegna (documenti emessi entrambi ieri, domenica 8 marzo, per contenere la diffusione del nuovo coronavirus), ha visto la partecipazione della Polizia Municipale, della Compagnia Barracellare, della Protezione Civile e dei responsabili dei servizi comunali coinvolti. Le diverse forze in campo saranno impegnate prioritariamente affinché vengano rispettate le misure contenute nel Dpcm e nell’ordinanza del presidente Christian Solinas. Nello specifico, si procederà alle dovute verifiche di coloro che, provenienti dalle “Zone Rosse”, nei giorni scorsi sono arrivati nell’isola di Sant’Antioco e alloggiano in centro o nei diversi complessi residenziali presenti nel territorio comunale. Questi, in base all’ordinanza regionale, hanno l’obbligo di comunicare tale circostanza alle autorità sanitarie, di mettersi in isolamento fiduciario per 14 giorni, di osservare il divieto di spostamenti o viaggi, di rimanere raggiungibili per ogni attività di sorveglianza. Per adempiere all’obbligo di autotutela e per maggiori informazioni, possono contattare i numeri: 0781.6683900;  0781.6683920; 0781.6683938; o scrivere all’indirizzo e-mail: igienepubblica.carbonia@atssardegna.it medicinalegale7@gmail.com .

«Questo vale anche per gli antiochensi che risiedono al Nord e in questi giorni sono rientrati a Sant’Antioco – commenta il sindaco Ignazio Locci – sono tenuti a rispettare l’ordinanza regionale, mettendosi in autotutela: non abbiamo alcuna intenzione di tollerare atteggiamenti sconsiderati. Per chi viola le prescrizioni sono previste sanzioni che, nostro malgrado, non esiteremo ad applicare.»

Inoltre, verranno intensificati i controlli nei supermercati e nei negozi di vicinato, così come negli esercizi commerciali in genere, affinché vengano rispettate le norme contenute nel Dpcm.

 

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Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, evidenzia i rischi legati all’arrivo nell’Isola di proprietari di seconde case proventi dalle zone rosse. Lo fa in una lettera inviata ieri all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e al direttore generale della Protezione Civile della Regione Sardegna, Pasquale Belloi.

«In relazione al DPCM emanato in data 8 marzo 2020 – scrive Salvatore Puggioni -, nelle ultime settimane e, soprattutto, nelle ultime 72 ore, l’Isola di San Pietro è stata – ed è tuttora – oggetto di numerosi arrivi da parte di cittadini italiani provenienti dai Comuni inclusi nel territorio dell’attuale Zona Rossa. Si tratta di un fenomeno che, per quanto comprensibile, desta non poca preoccupazione sia trai mei concittadini sia tra gli operatori sanitari presenti in loco e chiamati eventualmente ad intervenire in un contesto sanitario in cui il primo presidio ospedaliero dista circa 90 minuti. Più precisamente – aggiunge il sindaco di Carloforte -, in base ai dati in possesso ai nostri uffici, circa 2.500 cittadini che abitano le zone interessate dalle misure maggiormente restrittive sono possessori o proprietari di immobili sul territorio del comune di Carloforte. Questa circostanza rappresenta evidentemente un potenziale pericolo per la nostra comunità, che potrebbe correre il serio rischio di subire una capillare diffusione del virus,. Diffusione che, per le ragioni su esposte, sarebbe difficilmente contenibile.»

«Le chiedo pertanto, quali provvedimenti intendiate adottare al fine di consentirci di poter procedere alla identificazione, e alla messa in atto di eventuali misure limitative, nei confronti di coloro che sbarcano sull’isola, anche in considerazione del fatto che il virus si sta rapidamente diffondendo in tutta la Sardegna – conclude Salvatore Puggioni –. A titolo esemplificativo mi permetto di suggerirLe alcune misure che potrebbero nel nostro territorio arginare il fenomeno di diffusione:

  1. Sottoporre ai passeggeri in ingresso un questionario comprendente i propri dati anagrafici, luogo di provenienza e il periodo di permanenza sull’isola.
  2. Valutare l’opportunità di limitare e/o chiudere gli accessi a tutti coloro che provenendo dall’attuale zona rossa potrebbero trasformare un territorio isolato, privo di significativi presidi sanitari, in un nuovo focolaio difficilmente controllabile.»

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È passata una settimana dalla chiusura dell’Auchan di Santa Gilla, l’ipermercato ha tirato giù le serrande dopo circa ventotto anni. Con un grande cartello all’ingresso si sono ringraziati i clienti per la fedeltà dimostrata in tutti questi anni. L’azienda che ha rilevato il gruppo Auchan Italia, Margherita distribuzione, Conad, ha immediatamente iniziato i lavori di ristrutturazione dove sorgerà un’area vendita Conad super store ridotta nello spazio di circa la metà e Decathlon. I lavori, che dovrebbero durare circa un mese, andranno avanti mentre rimarranno aperti tutti gli altri negozi ed il Mac Donald. Come si evince da vari comunicati, lo stato della rete Auchan ha portato a dover prendere questa decisione in seguito ad una grave crisi che si è manifestata in modo significativo negli ultimi tre anni, con perdite accumulate per oltre 800 milioni di euro nel triennio, dovute ad un calo di vendite, a disaffezione crescente della clientela, a mancanza di investimenti e al costo del lavoro e degli affitti degli immobili al di sopra delle medie di sostenibilità.

Conad, si legge in una nota stampa, si impegna, a fronte di tutto questo, a far partire un Piano di solidarietà occupazionale, peraltro già elaborato, che prevede ricollocazioni di tutti i dipendenti, mobilità incentivata, sostegno al reddito/occupazione, salvaguardia del lavoro ed imprenditorialità di ex dipendenti Auchan nel sistema Conad: avviamento alla professione di soci imprenditori. La riapertura è prevista per il 4 aprile, per quella data ci si auspica che tutto possa ripartire nel migliore dei modi e che tutte le famiglie che stanno col fiato sospeso possano ritornare a vivere serenamente, anche se il momento non è certo dei migliori, al contrario complica ulteriormente il quadro di per sé già difficile.

Nadia Pische