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Il presidente Tarcisio Agus ha inviato una nota all’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e al presidente della Regione, Christian Solinas, nella quale conferma la ricandidatura del Parco Geominerario al Geopark Unesco.
«Gent.mo assessore Gianni Lampis – scrive Tarcisio Agus – il Consiglio direttivo del Parco, nella seduta dell’8 novembre 2019, con la deliberazione n. 40, ripropone la ricandidatura nella rete dei Geoparks Unesco, oltre che avviare il percorso per le candidature nelle liste mondiali del patrimonio materiale ed immateriale UNESCO, delle aree minerarie della Sardegna. Nello specifico della ricandidatura nella Rete mondiale dei Geopark Unesco, l’iter prevede che entro il primo luglio di quest’anno venga inviata una nota di comunicazione e, a seguire, la domanda di ricandidatura. Il documento che ci permette di capire le ragioni dell’esclusione e, di una possibile ricandidatura, è senza dubbio la relazione delle ispettrici, che si allega in copia, dalla quale possiamo trarre un percorso possibile.»
«In particolare – aggiunge Tarcisio Agus – vorrei ricordare la constatazione sulla gestione, che mi pare piuttosto esplicita:
Per il funzionamento di un così grande geoparco con 1,6 milioni di persone e 86 comuni questa costellazione non è accettabile in quanto organizzazione attrezzata adeguata. I comuni e la regione sono convinti del valore di UGGp Sardegna. Dovrebbero assumersi maggiori responsabilità e esaminare le possibilità di aumentare il sostegno strutturale, finanziario e delle risorse umane per la gestione di UGGp Sardegna.
Così pure mi pare significativa tutta la parte F. Discussione, ed in particolare i capoversi 1 e 2 delle Principali raccomandazioni:
1. “Creare una forte rete attiva alla quale partecipano tutti i comuni, il governo regionale della Sardegna, le università, le organizzazioni turistiche ed altre organizzazioni importanti per lo sviluppo del Geoparco”.
2. “Sviluppare un’organizzazione funzionante per il Geoparco che disponga di risorse e capacità finanziarie e umane sufficienti per implementare e realizzare le misure necessarie. Tenendo conto delle dimensioni del Geoparco e dei compiti di un geoparco come descritto nelle linee guida dell’UGGP”.
Per far sì che la Sardegna possa essere accolta e riconosciuta come l’area “Unesco” più vasta d’Europa e tra le più significative al mondo, non è sufficiente, come più volte sottolineato anche nella relazione delle ispettrici, che a farsene carico sia solo ed esclusivamente il Parco Geominerario. La “Sardinia UNESCO Global Geopark” potrebbe essere, senza ombra di dubbio il brand del futuro, in termini di visibilità nazionale ed internazionale, nonché di promozione turistica ed economica, se ci crediamo, prima di tutto, noi sardi.
Ritengo che, questa iniziativa, con la Presidenza della Regione e la partecipazione degli assessorati più coinvolti, come l’Industria, il Turismo e la Pubblica Istruzione, nonché delle Università isolane, con il coordinamento del suo Assessorato apre una nuova e straordinaria prospettiva. Allora mi chiedo, perché non riuniamo tutti i Parchi nazionali e regionali dell’isola in un progetto condiviso ed unitario? Già la dislocazione territoriale dei parchi nell’isola, compreso il Geominerario, coprono l’intero territorio isolano e tutti attuano azioni e compiti che rientrano pienamente nelle linee guida dell’Unesco Global Geopark.
Potremmo costituire un robusto coordinamento di gestione, anche in risposta alla sottolineatura rimarcata nella relazione, ove si ribadisce che:
“Il programma UNESCO Geoscience and Geoparcos richiede membri forti e di alta qualità nel seguire la filosofia e i criteri definiti negli statuti e nelle linee guida”.
Nonché ribaltare la proposta di non dare una carta verde:
“Data la situazione in cui sono stati compiuti progressi insufficienti sulle raccomandazioni dell’ultima valutazione e sul fatto che non esiste un territorio unificato con un’identità comune, nessun approccio strategico sull’unificazione o la creazione di un’identità comune e un’organizzazione assolutamente non adeguatamente equipaggiata per quanto riguarda le risorse umane, entrambi i rivalidatori non vedono alcuna possibilità di consigliare al Consiglio UGGp l’assegnazione di una carta verde”.
Sono certo che questa sfida può esser vinta, se riusciamo a coordinare tutte le azioni che normalmente i parchi isolani attuano con i propri programmi, credo che basterebbe solo questo per ribaltare la proposta che ci ha privato del cartellino verde.
Un primo approccio è quello di un incontro da Lei promosso – entro la fine del mese di marzo – del Consorzio del Parco Geominerario con i Parchi regionali, i Parchi nazionali e le Aree Marine Protette della Sardegna sulla quale lavorare assieme.
Certo che voglia valutare la suddetta riflessione – conclude Tarcisio Agus –, nell’attesa porgo cordiali saluti.»