28 November, 2024
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La consigliera regionale Carla Cuccu (M5S) ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Christian Solinas, ed all’assessore all’ Igiene e Sanità, Mario Nieddu, riguardo le intenzioni dell’amministrazione in merito alle procedure concorsuali riservate al personale non dirigenziale, in modo da superare il precariato nelle pubbliche amministrazioni.

«Reputo possa essere una scelta giusta ed importante quella di indire dei concorsi riservati al personale non dirigenziale, in numero non superiore al 50% dei posti disponibili, che chiaramente risultino possedere determinate caratteristiche – spiega Carla Cuccu –. Per risultare idonei il candidato deve risultare titolare di un contratto di lavoro flessibile presso l’amministrazione che bandisce il concorso. In più, deve aver maturato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni di contratto, anche non continuativi ma svolti negli ultimi otto anni, ovviamente presso l’amministrazione che il concorso lo ha bandito. Questa operazione è pensata per incidere sul superamento del precariato e sulla valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato.»

«Visto che – aggiunge Carla Cuccu – da quanto emerge dalle conclusioni del direttore generale dell’Azienda ospedaliera Brotzu, sono complessivamente trenta le persone in possesso dei requisiti adatti (tra l’altro ognuno con le sue specificità). Visto che si è appresa la notizia che le procedure concorsuali riservate al personale in oggetto, da stabilizzare con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, parrebbero a tutt’oggi non essere state bandite. Ritenuto necessario ed urgente provvedere in merito all’assunzione di personale sanitario nelle strutture ospedaliere che ne sono prive, chiedo – conclude Carla Cuccu – di conoscere le posizioni in merito dell’amministrazione regionale, di sapere il termine entro il quale tali procedure si concluderanno e per quali qualifiche professionali ed infine se non ritengano di dover provvedere quanto prima anche alla luce dell’emergenza sanitaria Coronavirus

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«Articolo Uno Carbonia è certamente preoccupata per la diffusione della microcriminalità nella nostra città, è consapevole del fatto che non sia semplice risolvere una situazione che è parzialmente attribuibile al dilagare della crisi economica, ma ritiene che le istituzioni debbano farsi carico anche del disagio che legittimamente i nostri concittadini avvertono in misura crescente. Riteniamo che non può essere certamente “la giustizia fai da te” o le ronde di privati cittadini a sedare l’ansia crescente, ma siamo convinti che non possono essere nemmeno i post su facebook del primo cittadino e di altri rappresentanti della maggioranza che si limitano ad esprimere solidarietà e a fotografare la situazione: nel post del sindaco leggiamo che le forze dell’ordine “hanno un vasto territorio da controllare con scarse risorse di mezzi e personale”, ebbene: è stato richiesto un incontro con il prefetto per chiedere l’incremento degli strumenti necessari per affrontare la situazione?»

Il grido d’allarme per la situazione venutasi a determinare a Carbonia per i ripetuti episodi di microcriminalità verificatisi nelle ultime settimane, è riportato in una nota di Articolo Uno Carbonia diffusa stamane.

«Articolo Uno ritiene che sia necessario intervenire con provvedimenti seri, mirati al contrasto del disagio sociale e contestualmente ad azioni atte al rilancio economico della città e del territorio del Sulcis Iglesiente. Avremmo gradito l’intervento dei nostri maggiori rappresentanti istituzionali per chiedere conto dell’attuazione del Piano Sulcis, che avrebbe dovuto e potuto rappresentare una concreta opportunità di rilancio del territorio, non pensiamo che accendere i riflettori nazionali sulla città per gli atti di microcriminalità possa rappresentare un biglietto da visita per chi, come noi, vuole battersi per il rilancio sociale ed economico del territorio – si legge ancora nella nota -. Quale turista andrebbe a visitare un luogo definito insicuro e preda del crimine? Articolo Uno è disponibile a mettere in campo idee e proposte – conclude la nota di Articolo Uno Carbonia – per lavorare a percorsi che possano ridurre il disagio sociale dovuto in larga misura alla grave situazione economica del territorio.»

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Il presidente di ANCI Sardegna, Emiliano Deiana, a nome di tutti i sindaci della Sardegna, stamane ha inviato una comunicazione inerente il controllo in entrata e in uscita dai porti e dagli aeroporti della Sardegna sul Covid 19, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e a tutti gli enti competenti (il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas; il ministro della Salute, Roberto Speranza; l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu; il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli; l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde; il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese; l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna; il direttore della Protezione civile, Angelo Borrelli; l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis; il direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Belloi; al presidente di Anci, Antonio Decaro; e, infine, ai prefetti della Sardegna)

Di seguito, il testo integrale:

«Mi permetto di scrivere alle SV Illustrissime per segnalare un fatto che sta destando grande preoccupazione nella comunità sarda sulle misure necessarie al contenimento del Covid 19.

Scrivo a nome dei sindaci della Sardegna che sono impegnati, in questa complicata fase, ad attivare tutte le possibili iniziative locali di informazione, conoscenza e prevenzione per il contenimento della malattia denominata Covid 19.

Come è noto a tutti la Sardegna è un’isola. Può essere raggiunta solo via aerea o via mare. È difficile raggiungerla (per le ragioni note legate ai trasporti e alla continuità territoriale), ma è relativamente semplice controllarla in entrata e in uscita.

In questo contesto particolare importanza per il contenimento della malattia, oltre alle attività di prevenzione, rivestono i controlli negli aeroporti e nei porti sardi: per chi entra e per chi esce dalla nostra isola.

In Sardegna esistono un gran numero di “seconde case” di proprietà di nostri concittadini residenti in altre regioni che, così come segnalano i sindaci dei comuni costieri, si stanno trasferendo in gran numero in Sardegna anche dalle regioni fin’ora più esposte alla malattia oppure arrivano per motivi di lavoro.

Un mancato controllo – associato a una possibile moltiplicazione esponenziale dei contagi – potrebbe mandare in tilt il sistema sanitario regionale “tarato” (neanche troppo accuratamente) sui soli residenti in Sardegna e con un numero largamente insufficiente di posti di terapia intensiva. Un’insufficienza che potrebbe non tutelare né chi risiede in maniera stabile né chi vi risiede temporaneamente nel momento acuto della crisi sanitaria.

Ad oggi sussistono delle problematiche circa i controlli negli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia (alla riapertura) e quelli da attivare nei porti di Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura (collegamento con il porto di un altro Stato: la Francia), Arbatax, Oristano e Cagliari nonché con le nostre isole minori di La Maddalena e dell’Isola di San Pietro.

Anci Sardegna e tutti i sindaci sardi chiedono l’immediata risoluzione delle problematiche che non permettono, nel momento di massima crisi, un controllo accurato – con le tecnologie più appropriate e con una mappatura totale di chi entra e di chi esce dall’Isola, i motivi del viaggio e i suoi spostamenti recenti – negli aeroporti e, soprattutto, nei porti della Sardegna.

Alla comunità sarda poco importano i conflitti di attribuzione e di competenze fra Stato e Regione: Vi chiediamo di sederVi tutti intorno a un tavolo e trovare una soluzione a partire dalle prossime ore.

Facciamo questo invito in maniera accorata per tranquillizzare la comunità sarda, per non rendere vani gli sforzi che stiamo facendo, noi e voi, a livello nazionale, regionale e locale, per non far prevalere pulsioni legate all’emotività che difficilmente possono essere controllate dai soggetti istituzionali più prossimi ai cittadini: i sindaci e gli amministratori comunali.

Facciamo questo invito avendo chiarissimo l’appello fatto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a noi tutti: concorrere lealmente alla risoluzione di problemi, in maniera unitaria e senza correre dietro alle polemiche di parte o politiche.

Certo di una positiva soluzione della problematica rappresentata già dalle prossime ore mi è gradita l’occasione, a nome mio e di tutti i sindaci della Sardegna, di porgere i più cordiali saluti.»

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L’Arciconfraternita del Santo Monte di Iglesias, in rispetto al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4/03/2020 in materia di garanzia del rispetto delle regole finalizzate a evitare e/o limitare il contagio da Covid-19, ha annullato tutte le manifestazioni di preambolo alla Settimana Santa 2020.
Non avranno luogo, dunque, la presentazione del libro a cura del dott. Roberto Poletti, prevista in San Michele per il 21/03/2020, tantomeno i concerti al Teatro Electra programmati nei giorni 28, 29 marzo 2020.
Sono da considerarsi altresì annullate le consuete Sante Messe previste, ogni singolo venerdì, per tutto il periodo quaresimale.
Resterà momentaneamente invariato, con tutte le dovute precauzioni previste dal decreto presidenziale, il programma relativo all’assistenza agli indigenti per la consegna delle derrate alimentari di prima necessità.
In attesa di conoscere nuove informazioni in merito agli sviluppi della situazione sanitaria nazionale e relative eventuali nuove disposizioni ministeriali, rimane in dubbio anche lo svolgimento delle storiche e tradizionali processioni della Settimana Santa, a tal proposito vi terremo aggiornati attraverso la diffusione di successivi comunicati stampa.

«Nella notte tra venerdì e sabato alcuni fascisti hanno fatto visita alla Casa del Popolo di Carbonia imbrattando le mura e le serrande, nostre e del condominio, con delle scritte inneggianti al Duce e al Ventennio. Siamo contenti di aver attirato la loro attenzione, vuol dire che il nostro lavoro per costruire una società più libera, eguale, giusta e solidale sta funzionando.»

Lo scrivono, in una nota, Matteo Sestu e Marco Corrias, esponenti della Casa del Popolo di Carbonia.

«Questi poveracci non hanno di meglio da fare che passare la notte a sporcare beni altrui e pubblici. Tra i nostri progetti c’è quello di recuperare degli spazi per metterli a disposizione della comunità e del quartiere. Noi cerchiamo di costruire contrapponendoci a coloro che sporcano e vogliano distruggere – concludono Matteo Sestu e Marco Corrias -. Finché ci saranno persone che, ispirandosi al fascismo, trasmettono odio e violenza vuol dire che ci sarà bisogno della Casa del Popolo. »

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Sospensione immediata delle attività ambulatoriali, ricoveri programmati e DH e di tutte le attività non urgenti. Lo ha deciso il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, che questa mattina ha firmato una disposizione inviata a tutte le strutture del Policlinico Duilio Casula e del San Giovanni di Dio.

«In considerazione dell’emergenza causata dall’epidemia di Covid 19 – si legge nell’ordine di servizio – visto l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale, al fine di ridurre la possibilità di diffusione, fatte salve le attività in emergenza-urgenza, si dispone quanto segue:

  1. sospensione delle attività ambulatoriali;
  2. sospensione ricoveri programmati e DH;
  3. prosecuzione solo delle attività non procrastinabili;
  4. i pazienti dimissibili devono rientrare tempestivamente al proprio domicilio, pertanto le attività amministrative concernenti le dimissioni devono essere effettuate con ogni consentita urgenza;
  5. le attività ambulatoriali rinviabili devono essere riprogrammate, nel rispetto dei tempi previsti dalla gravità delle diverse patologie, a cura del responsabile medico fino a tutto il corrente mese di marzo;
  6. è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa del pronto soccorso e di tutti gli ambulatori, salvo diverse indicazioni del personale preposto;
  7. è vietato far sostare i pazienti affetti da stati di immunodepressione in sale d’attesa particolarmente affollate in cui non è possibile rispettare la distanza di sicurezza;
  8. sono sospese le riunioni, convegni e meeting se non quelli espressamente autorizzate dalla Direzione aziendale;
  9. sono immediatamente sospese tutte le attività erogate in regime di Alpi (Attività libero professionale) per il mese di marzo».

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Si registrano tre nuovi casi di contagio da Coronavirus accertati dall’Unità di crisi regionale. Due cittadini di Cagliari e uno di Sardara. In uno dei casi il paziente, di rientro da un viaggio, si è messo tempestivamente in isolamento volontario al proprio domicilio senza entrare in contatto con nessuno. Negli altri due casi il contagio è avvenuto per contatto con uno dei pazienti risultati positivi in Sardegna e per contatto con un parente in soggiorno nell’isola, proveniente da altra Regione.

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Il presidente Tarcisio Agus ha inviato una nota all’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e al presidente della Regione, Christian Solinas, nella quale conferma la ricandidatura del Parco Geominerario al Geopark Unesco.

«Gent.mo assessore Gianni Lampis – scrive Tarcisio Agus – il Consiglio direttivo del Parco, nella seduta dell’8 novembre 2019, con la deliberazione n. 40, ripropone la ricandidatura nella rete dei Geoparks Unesco, oltre che avviare il percorso per le candidature nelle liste mondiali del patrimonio materiale ed immateriale UNESCO, delle aree minerarie della Sardegna. Nello specifico della ricandidatura nella Rete mondiale dei Geopark Unesco, l’iter prevede che entro il primo luglio di quest’anno venga inviata una nota di comunicazione e, a seguire, la domanda di ricandidatura. Il documento che ci permette di capire le ragioni dell’esclusione e, di una possibile ricandidatura, è senza dubbio la relazione delle ispettrici, che si allega in copia, dalla quale possiamo trarre un percorso possibile.»

«In particolare – aggiunge Tarcisio Agus – vorrei ricordare la constatazione sulla gestione, che mi pare piuttosto esplicita:

Per il funzionamento di un così grande geoparco con 1,6 milioni di persone e 86 comuni questa costellazione non è accettabile in quanto organizzazione attrezzata adeguata. I comuni e la regione sono convinti del valore di UGGp Sardegna. Dovrebbero assumersi maggiori responsabilità e esaminare le possibilità di aumentare il sostegno strutturale, finanziario e delle risorse umane per la gestione di UGGp Sardegna.

Così pure mi pare significativa tutta la parte F. Discussione, ed in particolare i capoversi 1 e 2 delle Principali raccomandazioni:

1. “Creare una forte rete attiva alla quale partecipano tutti i comuni, il governo regionale della Sardegna, le università, le organizzazioni turistiche ed altre organizzazioni importanti per lo sviluppo del Geoparco”.

2. “Sviluppare un’organizzazione funzionante per il Geoparco che disponga di risorse e capacità finanziarie e umane sufficienti per implementare e realizzare le misure necessarie. Tenendo conto delle dimensioni del Geoparco e dei compiti di un geoparco come descritto nelle linee guida dell’UGGP”.

Per far sì che la Sardegna possa essere accolta e riconosciuta come l’area “Unesco” più vasta d’Europa e tra le più significative al mondo, non è sufficiente, come più volte sottolineato anche nella relazione delle ispettrici, che a farsene carico sia solo ed esclusivamente il Parco Geominerario. La “Sardinia UNESCO Global Geopark” potrebbe essere, senza ombra di dubbio il brand del futuro, in termini di visibilità nazionale ed internazionale, nonché di promozione turistica ed economica, se ci crediamo, prima di tutto, noi sardi.

Ritengo che, questa iniziativa, con la Presidenza della Regione e la partecipazione degli assessorati più coinvolti, come l’Industria, il Turismo e la Pubblica Istruzione, nonché delle Università isolane, con il coordinamento del suo Assessorato apre una nuova e straordinaria prospettiva. Allora mi chiedo, perché non riuniamo tutti i Parchi nazionali e regionali dell’isola in un progetto condiviso ed unitario? Già la dislocazione territoriale dei parchi nell’isola, compreso il Geominerario, coprono l’intero territorio isolano e tutti attuano azioni e compiti che rientrano pienamente nelle linee guida dell’Unesco Global Geopark.

Potremmo costituire un robusto coordinamento di gestione, anche in risposta alla sottolineatura rimarcata nella relazione, ove si ribadisce che:

“Il programma UNESCO Geoscience and Geoparcos richiede membri forti e di alta qualità nel seguire la filosofia e i criteri definiti negli statuti e nelle linee guida”.

Nonché ribaltare la proposta di non dare una carta verde:

“Data la situazione in cui sono stati compiuti progressi insufficienti sulle raccomandazioni dell’ultima valutazione e sul fatto che non esiste un territorio unificato con un’identità comune, nessun approccio strategico sull’unificazione o la creazione di un’identità comune e un’organizzazione assolutamente non adeguatamente equipaggiata per quanto riguarda le risorse umane, entrambi i rivalidatori non vedono alcuna possibilità di consigliare al Consiglio UGGp l’assegnazione di una carta verde”.

Sono certo che questa sfida può esser vinta, se riusciamo a coordinare tutte le azioni che normalmente i parchi isolani attuano con i propri programmi, credo che basterebbe solo questo per ribaltare la proposta che ci ha privato del cartellino verde.

Un primo approccio è quello di un incontro da Lei promosso – entro la fine del mese di marzo – del Consorzio del Parco Geominerario con i Parchi regionali, i Parchi nazionali e le Aree Marine Protette della Sardegna sulla quale lavorare assieme.

Certo che voglia valutare la suddetta riflessione – conclude Tarcisio Agus –, nell’attesa porgo cordiali saluti.»

                                                                                                    

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In ottemperanza alle misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 04/03/2020, tenendo conto dei recenti sviluppi dell’emergenza relativa alle infezioni causate da COVID-19 (Coronavirus), l’Amministrazione comunale di Iglesias ha provveduto alla convocazione permanente del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) al fine di valutare la situazione, coordinare le attività di Protezione Civile ed adottare le misure necessarie alla prevenzione e al contenimento del COVID-19.
Tra le misure assunte:
– L’ingresso contingentato in tutti gli Uffici Comunali e l’invito a recarsi presso i suddetti Uffici solamente per le pratiche urgenti e non differibili. Sarà potenziato il servizio di assistenza telefonica negli Uffici.
– La sospensione degli accessi ai siti di Porto Flavia e Grotta Santa Barbara, dal 7/03/2020 al 15/03/2020, fatte salve ulteriori proroghe.
– La sospensione dell’apertura al pubblico, dal 7 marzo al 15 marzo degli stabili che ospitano il Museo dell’Arte Mineraria, l’Esposizione Remo Branca, l’Esposizione del Costume, L’Esposizione del Pane presso il Chiostro di San Francesco, la Torre Guelfa e la Foresteria Monteponi, fatte salve ulteriori proroghe.
L’Amministrazione chiede agli esercizi commerciali, agli operatori di commercio ambulante ed a tutti i privati cittadini, di ottemperare rigidamente alle disposizioni previste nel decreto ministeriale.

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Tragico incidente stradale sulla strada provinciale n° 2, all’altezza del km 20, nei pressi di Siliqua. Nello scontro tra una Opel Corsa ed una Toyota  Hybrid, ha perso la vita un 20enne originario di Carbonia residente a Santadi, Federico Muscas, fuciliere del 151° Reggimento Fanteria della Brigata Sassari. Il giovane era alla guida della Opel Corsa che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata frontalmente con la Toyota, alla cui guida c’era un 25enne, agente di Polizia in servizio presso la Questura di Cagliari che è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale “G, Brotzu” di Cagliari. Federico Muscas è morto sul colpo, il poliziotto non sarebbe in pericolo di vita.

Sul luogo dell’incidente si sono recati gli agenti della Polizia stradale che hanno fatto i rilievi di rito per ricostruire la dinamica del tragico scontro. La scomparsa di Federico Muscas lascia un grande vuoto nella famiglia, nel 151° Reggimento, nel quale era molto stimato, e tra i tanti amici, in particolare negli ambienti calcistici.