20 July, 2024
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E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio un concorso pubblico, per esami e titoli, per il reclutamento di 3.581 allievi carabinieri presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. I requisiti che i candidati devono possedere sono i seguenti: cittadinanza italiana; godimento dei diritti civili e politici; diploma di istruzione secondaria di primo grado (per i militari in servizio e in congedo) e diploma di istruzione secondaria di secondo grado (per i candidati non in servizio e in congedo); aver tenuto condotta incensurabile e non essere stati condannati per delitti non colposi; avere idoneità psicofisica ed attitudinale all’impiego, etc.

Lo svolgimento del concorso prevede: una prova scritta, che consisterà nello svolgimento di un questionario contenente 100 quesiti a risposta multipla vertenti su argomenti di cultura generale (italiano, storia, geografia, matematica, geometria, scienze…), di informatica, di ragionamento verbale e di lingua straniera a scelta tra francese, inglese, spagnolo o tedesco; prove di efficienza fisica; accertamenti dell’idoneità psicofisica ed attitudinale; valutazione dei titoli. Nella domanda di partecipazione i candidati…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_carabinieri_2_20.html .

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Lunedì 2 marzo, alle ore 11.00, presso la Sala al Primo Piano della Torre Civica in piazza Roma a Carbonia si terrà la conferenza stampa per la presentazione della stagione Bacu Abis Teatro 2020 #ContAtti #EmoAzioni #NarrAzioni, organizzata dalla Cernita Teatro con la direzione artistica di Monica Porcedda, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Carbonia, l’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali e Spettacolo, la Fondazione di Sardegna e il Circuito CEDAC, Teatro Ragazzi. La rassegna, inaugurata il 17 gennaio, proseguirà sino al 7 giugno.

 

 

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Anche quest’anno il comune di Masainas viene incontro alle famiglie e a suoi piccoli cittadini, sostenendo la partecipazione alle attività sportive. Il bando “Sport senza crisi”, giunto alla quarta edizione, permette infatti di ottenere un contributo sulle spese sportive, di frequenza e di iscrizione, ed é rivolto ai residenti dai 5 ai 14 anni con un Isee fino ai 15.000 euro. L’assessorato dei Servizi sociali, in questo modo, intende non solo valorizzare l’importanza delle attività aggregative e i valori positivi insiti nello sport, ma anche e soprattutto sostenere le famiglie che si trovassero nella difficoltà di non poter far frequentare ai propri figli le attività sportive.

«Si tratta di un piccolo contributo – commentano il sindaco Ivo Melis e l’assessore dei Servizi sociali Ilaria Portas – ma è importante per questa amministrazione sostenere i cittadini in tutte le attività, cercando di eliminare anche quei piccoli ostacoli economici che pregiudicano le scelte di famiglie e ragazzi. Lo sport è importante sia come attività motoria, ma anche e, soprattutto, per i valori positivi che porta con sé. Auspichiamo anche quest’anno grande partecipazione – concludono Ivo Melis ed Ilaria Portas – e proseguiremo su questa strada per sostenere sempre i nostri ragazzi.»

 

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Quante similitudini tra Arsia e Carbonia, città dalle origini e dai destini incrociati.
Costruita in un anno e mezzo dal regime fascista, dal progetto dello studio triestino di Gustavo Pulitzer Finali, grande architetto che si occupò, insieme a Cesare Valle e Ignazio Guidi, anche della realizzazione di Carbonia. Nel gruppo di lavoro figura la firma dell’architetto sloveno Zorko Lah, che realizzò i progetti di una tipologia di “palazzine” di Carbonia, le LACCHI N e R, visibili nella parte bassa di via della Vittoria  tra via Mazzini e Via Domenico Millelire), il suo cognome a seguito delle assurde regole imposte dal fascismo, fu italianizzato appunto da Lah a Lacchi.
Arsia fu inaugurata con la tipica enfasi propagandistica fascista il 4 novembre 1937, a rappresentare il regno ed il regime il Duca di Spoleto, la prima città-azienda, 12 mesi dopo seguì, il 18 dicembre 1938, la più grande e popolosa Carbonia.
L’architettura della cittadina in puro stile razionalista, sorta dopo le bonifiche che comportarono il prosciugamento di un lago, fu dotata dei servizi principali, scuole, ospedale, campo sportivo, ufficio postale, cinema, una piscina e di un albergo, statue del famoso scultore Marcello Mascherini. La Chiesa, dedicata a Santa Barbara, patrona dei minatori, ha una forma particolare, ricorda un carrello rovesciato per il trasporto del carbone, ed il campanile quello di una lampada usata in galleria, fu opera così come il palazzo municipale, dello stesso Pulitzer Finali.
Già nel 1936, poteva contare su 6.978 abitanti, sotto l’amministrazione di Albona e Barbara D’Istria, divenne comune autonomo nel 1937, con una popolazione arrivata a circa 10mila unità.
Questo alla luce del sole, mentre sotto terra, l’estrazione del carbone era ai suoi picchi massimi, erano già operative 160 km di gallerie, sino ai 350 metri di profondità, ma si dice che arrivassero anche a quota meno 500.
Minerale strategico e di ottima qualità, veniva addirittura paragonato, per le sue proprietà, a quello estratto nel Galles.
Viscere della terra pericolose e teatro, da subito, di numerosi incidenti mortali (nel 1937 furono 17 i morti, nel 1939 si registrarono 7 vittime), preludio a quello che sarebbe avvenuto, qualche anno dopo la sua inaugurazione.
Troppo importante quella produzione, per il regime autarchico, scelta obbligata a causa dell’embargo imposto all’Italia dopo l’invasione di Mussolini all’Etiopia.
Era il 28 febbraio del 1940, alle ore 4,35 del mattino, poco prima dell’avvicendamento dei turni di lavoro, un violentissimo scoppio nei livelli, 15, 16, 17 e 18, a morire furono in 185. Giovani prevalentemente istriani locali, età media trent’anni, il più giovane di soli 17, ma anche veneti, friulani, lombardi, emiliani, toscani, siciliani, marchigiani. Stando alle ricerche furono 53 quelli sardi o, comunque, provenienti dalla Sardegna. Il numero degli intossicati fu di 150, di coloro che perirono successivamente per le gravi ferite riportate è imprecisato.
Una morte orribile, asfissiati dal gas o seppelliti dalle frane, “un inferno di fuoco e polvere”, ci vollero molti giorni per recuperare le salme.
Una spasmodica lotta dei colleghi per riportare in superficie le spoglie di quei minatori e restituirle alle famiglie, tra loro si distinse un minatore e sindacalista triestino, Arrigo Grassi, che subito dopo il disastro, si calò ripetute volte nelle gallerie, salvando una decina di colleghi, prima di trovare la morte anche lui, sopraffatto dai micidiali gas. Un vero eroe e, per questo, ad imperitura memoria ricordato come tale.
Il regime tenne celata la notizia, una vera censura, qualche breve cronaca sulla stampa riportava dati che tendevano a minimizzare, 60 morti, qualche decina di feriti.
Non fu cosi, perché quella fu la più grande tragedia dell’industria estrattiva italiana, addirittura tra le più catastrofiche a livello mondiale, ma a differenza di Marcinelle, quelle vittime non hanno mai avuto il giusto tributo e gli onori che meriterebbero. Viene definita “la tragedia dimenticata“, le vicende di confine, susseguite alla conclusione della seconda guerra mondiale, resero quei morti “figli di nessuno”.
I freddi verbali redatti dai Regi Carabinieri liquidarono la tragedia «come omissione delle misure di sicurezza». Quali norme di sicurezza potevano essere osservate, quando la Germania era già in guerra, causa il blocco navale alleato, non riforniva più l’Italia dell’insostituibile carbone e la produzione ad Arsia aumentò repentinamente da 300mila tonnellate ad un milione di tonnellate annue, impegnando 7.000 addetti.
L’astensione dal lavoro durò tre settimane, una fortissima reazione, visti i tempi e le limitate libertà che venivano imposte.
Non pagò realmente nessuno per quella sciagura, in sordina pochi giorni dopo, i vertici dell’Ente Nazionale Carboni, vennero azzerati, ma tutto si concluse con quell’unico atto burocratico.
Ogni anno, in quella data funesta, si rende onore a quei caduti, l’amministrazione locale, e tante associazioni si stringono nel ricordo di quel tragico evento, da qualche anno anche il governo italiano partecipa ufficialmente alla commemorazione.
Arsia, dal 1943 al 1945 fu occupata dai nazisti, a cui si sostituirono i partigiani jugoslavi, che destinarono ai lavori minerari prigionieri di guerra e condannati ai lavori forzati.
Nel 1943 in una foiba, nei pressi di Albona denominata dei “colombi” subito dopo l’armistizio dell’otto settembre, furono gettati in una voragine carsica 72 italiani, dei quali una ventina dipendenti dell’Azienda Carboni Italiani (in totale quelli accertati nelle riesumazioni dalle varie foibe, come dipendenti A.CA.I. furono una sessantina), alcuni di loro provenienti da Carbonia, tra i quali Alberto Picchiani, giovane direttore dell’A.CA.I. che gestiva 9mila operai, giustiziato dai partigiani di Tito il 5 ottobre 1943.
Nel dopoguerra in quel clima di costante pericolo ci fu il mesto e duro esodo delle famiglie italiane.
Arsia fu annessa ufficialmente alla Repubblica Socialista Jugoslava nel 1961.
L’attività estrattiva andò via via diminuendo, sino a cessare definitivamente nel 1992.
Arsia (in croato Raza) oggi è un comune croato, situato nella parte sud orientale dell’Istria, dista 4,5 km dal centro più importante Albona e 121 km da Trieste. Conta circa 3mila abitanti, per oltre il 90 per cento di madrelingua croata, un 5 per cento bosniaca quella italiana risulta ormai marginale.
Purtroppo, causa le stringenti misure di prevenzione per il cosiddetto “coronavirus”, le cerimonie sono state annullate e saranno celebrate a data da destinarsi.
Alle cerimonie per la commemorazione dell’ottantesimo anniversario della tragedia, avrebbe dovuto presenziare a titolo personale, anche una rappresentanza proveniente da Carbonia.
Un invito pervenuto dall’amministrazione di Arsia, al ricercatore storico ed appassionato di storia locale, originario di Carbonia, Mauro Pistis, che più volte ha visitato la cittadina, e ha approfondito e scritto più volte sull’argomento  Con i suoi studi ha contribuito a togliere un velo di oblio sul dramma accaduto 80 anni addietro, approfondendo i vari aspetti storici, architettonici e sociali che legano Arsia e Carbonia.
Antonello Pirotto

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Tra i circa 400 spettatori presenti sulla tribuna dello stadio di Monterotondo Scalo, c’era un grande ex del Carbonia, Fernando Bianchini, protagonista di due campionati di C2, 1986/87 e 1987/88, il primo concluso con la salvezza, grazie ad uno straordinario girone di ritorno (giunse a metà stagione, collezionando 15 presenze ed 1 goal), il secondo (30 presenze, e 15 goal) con un’amara retrocessione, nello spareggio del Liberati di Terni con il Pontedera, impostosi 4 a 3 ai supplementari, dopo aver espugnato il Comunale all’ultima giornata, rimontando un goal negli ultimi 20 minuti ed i due punti che lo separavano alla vigilia dalla squadra di Luciano Aristei. Fernando Bianchini, nonostante la retrocessione, concluse quel campionato con il titolo di capocannoniere.

La presenza di Fernando Bianchini sulla tribuna dello stadio di Monterotondo Scalo non è stata casuale. Ho ricevuto una sua telefonata qualche giorno fa ed ho pensato subito che fosse collegata all’imminente presenza del Carbonia, una squadra e colori che gli sono rimasti nel cuore, a Monterotondo Scalo, ad una manciata di chilometri dalla sua città, Roma, per la prima sfida di Coppa Italia con la squadra locale. Viceversa, non era a conoscenza della partita di Coppa Italia ma ha accolto subito il mio invito ad essere presente, anche perché già qualche mese fa ebbe a esprimermi, in occasione di una precedente telefonata, il desiderio di tornare a Carbonia, per qualche giorno, per incontrare tanti vecchi amici e per giocare una partita tra…vecchie glorie.

Ieri pomeriggio, come ha detto anche nell’intervista che mi ha rilasciato al termine della partita, ha confermato che verrà a Carbonia nel prossimo mese di aprile, in occasione dell’ultima partita del campionato di Eccellenza, Carbonia-Castiadas, con la speranza che sia una giornata festosa per la promozione della squadra biancoblu in serie D. Ed ha auspicato di non venire da solo, perché cercherà di coinvolgere alcuni ex compagni di squadra di quelle due stagioni. E con loro ci sarà anche Elvio Salvori, che sempre ieri, telefonicamente, ne ha dato conferma prima allo stesso Fernando Bianchini e a me a fine partita e, in serata, lo ha confermato in un’altra telefonata, nel corso della quale abbiamo parlato della partita.

Vediamo ora l’intervista di Fernando Bianchini.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221946011947341/

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Il Real Monterotondo Scalo ha fatto suo per 3 reti ad 1 il match di andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di Eccellenza ma il Carbonia è uscito dal campo a testa alta ed il goal di Giuseppe Meloni che ha aperto la sfida, lascia aperta la qualificazione che si deciderà mercoledì prossimo, 4 marzo 2020.

Andrea Marongiu ha scelto la formazione da opporre alla forte squadra laziale, con un chiaro pensiero rivolto alla prossima sfida di campionato con l’Atletico Uri, in programma domenica 1 marzo. Il campionato resta il primo obiettivo del Carbonia. Nell’undici iniziale, dunque, alcune “seconde linee”: Matteo Saias, Luca Orgiana, Diego Pinna, Daniele Contu e Keba Gassama.

In avvio il Carbonia non ha mostrato alcun timore reverenziale, giocando alla pari con la squadra di casa e dopo soli 10 minuti ha sbloccato il risultato, con un goal del solito Giuseppe Meloni, pronto a deviare di testa un cross di Keba Gassama e fortunato ad incontrare una grave indecisione del portiere ospite Matteo Santi.

Il Carbonia non ha avuto neppure il tempo di festeggiare sotto gli scatenati Briganti, presenti anche in questa lunga trasferta sulla tribuna dello stadio Ottavio Pierangeli di Monterotondo Scalo, che il Real Monterotondo Scalo ha riportato il risultato in parità: al 13′ Simone Abbondanza ha scagliato un bolide dai 25 metri, Antonio Fortuna è stato superato dal pallone finito sull’incrocio dei pali e sul pallone tornato al centro dell’area s’è avventato come un falco il bomber Marco Lupi che ha spedito il pallone nell’angolino basso alla destra del portiere biancoblu.

Di lì a poco la squadra di David Centioni è passata in vantaggio: Marco Lupi ha lanciato a sinistra Jacopo Passiatore che, appena entrato in area, è stato strattonato ingenuamente da Fabio Mastino, provocando l’inevitabile calcio di rigore. Dal dischetto ha trasformato Alessio Lalli con il classico “cucchiaio” che ha spedito sulla sinistra di Antonio Fortuna, spostatosi sulla destra.

Nel finale del tempo, una grande reazione del Carbonia che ha sfiorato il 2 a 2 prima con un diagonale maligno di Keba Gassama, spedito in anglo da Matteo Santi, poi con Daniele Contu che a pochi metri dal portiere, ha avuto un attimo d’indecisione prima del tiro ed è stato chiuso da un difensore in calcio d’angolo. Prima del riposo, il Real Monterotondo Scalo ha avuto la palla per il 3 a 1 con Simone Abbondanza.

Il secondo tempo, prima e dopo la girandola di sostituzioni, effettuata da entrambi i tecnici, la partita ha offerto ancora tante emozioni ma un solo goal, autore ancora Marco Lupi, bravo a superare Antonio Fortuna con un tocco di punta tipico delle partite di calcio a cinque (21° goal stagionale). Le numerose occasioni del Real Monterotondo Scalo si sono perse quasi tutte sul fondo, sfiorando i pali della porta biancoblu, mentre a frenare la voglia di rimonta del Carbonia ci ha pensato il portiere laziale, che si è reso protagonista di alcuni grandi interventi, in particolari due parate eccezionali su un colpo di testa di Luigi Pinna (servito da un calcio di punizione del capitano Marcello Angheleddu) e un tocco preciso di Diego Pinna.

Nel finale l’arbitro Simone Serani, de L’Aquila ha espulso Marco Lupi per doppia ammonizione e proprio l’inevitabile squalifica del giocatore più forte e rappresentativo del Real Monterotondo Scalo, contribuisce a rendere carica di interesse la sfida di ritorno, in programma tra 6 giorni al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia. La squadra di Andrea Marongiu, per accedere ai quarti di finale, dovrà giocare la classica partita perfetta, segnando almeno due goal, senza subirne, perché un o più goal al passivo rendere ls salita ancora più ripida.

Tra i circa 400 spettatori presenti sulla tribuna dello stadio di Monterotondo Scalo, c’era un grande ex del Carbonia, Fernando Bianchini, protagonista di due campionati di C2, 1986/87 e 1987/88, il primo concluso con la salvezza grazie ad uno straordinario girone di ritorno, il secondo con un’amara retrocessione, nello spareggio del Liberati di Terni con il Pontedera, impostosi 4 a 3 ai supplementari, dopo aver espugnato il Comunale all’ultima giornata, rimontando un goal negli ultimi 20 minuti ed i due punti che lo separavano alla vigilia dalla squadra di Luciano Aristei. Fernando Bianchini, nonostante la retrocessione, concluse quel campionato con il titolo di capocannoniere, con 15 reti.

Real Monterotondo Scalo: Santi, Palmarucci, Passiatore, Passeri, Albanesi, Lalli, Fiorucci, Abbondanza, Collacchi, Tilli, Lupi. A disposizione: Bandinetti, Bostan, Fornetti, Braccio, Lanzoni, D’Orazi, Braido, Baldassi, Palma. All. David Centioni.

Carbonia: Fortuna, Mastino, Saias, Orgiana, Boi, Pinna Diego, Contu, Angheleddu, Gassama, Drmurtas, Meloni. A disposizione: Rubbiani, Zedda, Serra, Cordeddu, Kassama, Pinna Luigi, Figos. All. Andrea Marongiu.

Arbitro: Simone Serani de L’Aquila (assistenti di linea Andrea Barcherini di Terni e Matteo Lauri di Gubbio).

Reti: Giuseppe Meloni (C), Marco Lupi (R.M.S.), Lalli (R.M.S.), Lupi (R.M.S.).

Spettatori: 400 circa.

Espulso Marco Lupi (R.M.S.).

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221945435772937/

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«Quello di oggi non è stato un semplice incontro operativo, ma un vero e proprio richiamo all’unità e alla coesione per rispondere con forza e determinazione all’emergenza e assicurare massimo impegno per la sicurezza dei cittadini. Stiamo mettendo in campo ogni mezzo possibile con l’obiettivo comune di tutelare la salute dei sardi.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, in merito al vertice con i sindaci della Sardegna che si è tenuto oggi a Cagliari per fare il punto sui protocolli operativi per l’emergenza Coronavirus e a cui hanno preso parte gli assessori della Sanità, Mario Nieddu, della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, e degli Enti locali, Quirico Sanna.

«Abbiamo risposto alle esigenze del territorio. Un’opportunità per fare chiarezza – spiega Mario Nieddu – e rafforzare la comunicazione tra le istituzioni sul tema dell’emergenza e dei protocolli operativi.»

Nel corso dell’incontro, oltre alle modalità d’intervento sono state ribadite le procedure da seguire nei casi sospetti: «È fondamentale non recarsi in ospedale o al pronto soccorso – precisa l’assessore della Sanità – ma, al contrario, è necessario contattare il medico di famiglia, il pediatra di libera scelta o la guardia medica. In seguito al triage telefonico i medici di primo contatto provvederanno a informare i dipartimenti di prevenzione e solo se ritenuto opportuno si attiverà, a cascata, il protocollo operativo».

«Un incontro importante per informare i sindaci sulla situazione generale – spiega l’assessore Gianni Lampis – e, soprattutto, per chiedere la loro collaborazione sul coinvolgimento per promuovere le buone pratiche di comportamento. In Sardegna sono 6.600 i volontari di protezione civile in campo e sono state 49 le video conferenze a cui l’Unità di crisi, che coinvolge sia la direzione generale della Sanità, sia la direzione generale della Protezione civile, ha partecipato con il dipartimento nazionale.»

«Fondamentale la collaborazione e la partecipazione delle comunità – conclude l’assessore Quirico Sanna -. La riunione con i sindaci ha proprio questo scopo. Insieme con l’Anci e il Consiglio delle autonomie locali abbiamo fatto squadra, perché in questo momento è importante l’unità dei territori e l’omogeneità dell’informazione.»

 

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La Buona Novella di Fabrizio De André spegne 50 candeline. Ad omaggiare una delle più belle e suggestive opere di Faber in Sardegna sarà la voce di Antonella Ruggiero, genovese come il cantautore. Previste due sole date nell’isola per assistere all’evento: l’appuntamento è a Cagliari per il 13 marzo, a Sassari il giorno successivo, il 14 marzo.

Spettacolo a Cagliari, 13 marzo ore 21.00. Il concerto si terrà a Cagliari al Teatro del Conservatorio in Via Ottone Bccaredda. Lo spettacolo sarà diviso in due parti. Antonella Ruggiero canterà l’intera opera de La Buona Novella di De André, accompagnata dalla corale Santa Cecilia e dai musicisti dell’Ensemble Laborintus, entrambi di Sassari. La voce maschile sarà quella di Carlo Doneddu, mentre la voce recitante quella di Maria Antonietta Azzu, il direttore Matteo Taras, gli arrangiamenti a cura di Gabriele Verdinelli. Lo spettacolo proseguirà con la parte dedicata ai grandi successi di Antonella Ruggiero, ex voce dei Matia Bazar. Indimenticabili i brani “Vacanze Romane”, “Ti sento”, “Stasera che sera”, accompagnata da uno dei più virtuosi fisarmonicisti italiani, Renzo Ruggieri. E ancora il repertorio della Ruggiero solista, come “Amore lontanissimo”. L’esibizione della cantante sarà inoltre impreziosita, sul palco, dalle coreografie di due ballerini-acrobati di fama internazionale: Silvia Sarritzu (di Quartu Sant’Elena) e Paolo Ladisa (di Roma). Le coreografie sono state curate da parte di Claudio e Paolo Ladisa, che tra le tante collaborazioni vantano anche quella con il Cirque du Soleil.

Beppe Dettori. Tra la prima e la seconda parte dello spettacolo ci sarà l’esibizione di una delle più belle voci della Sardegna, quella di Beppe Dettori (ex voce solista dei Tazenda). Ricordiamo inoltre – tra le sue più significative collaborazioni – quelle con Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Ron, Renga, Grignani, Enrico Ruggieri, ecc.

Spettacolo a Sassari, 14 marzo ore 21.00. Lo spettacolo nella città di Sassari sarà al Teatro comunale in viale Trieste.

Dove acquistare i biglietti. Per i biglietti rivolgersi a Cagliari, Box Office Sardegna Viale Regina Margherita tel. 070657428, a Carbonia Biagetti Marco, Via Gramsci 111, a Oristano Closer, Via Tirso 148, Villacidro, Tabaccheria Aresti. A Sassari Le Ragazze Terribili, Via Tempio 65, tel: 079.2822015, Nuove messaggerie sarde, Piazza Castello 11, tel. 079.230028. Ad Alghero Pi Tre, Via Lo Frasso 14 tel. 079.953323. Tempio Pausania, Baffigo Via Roma 1. A Olbia invece rivolgersi al Bar Baraonda in via Mameli 13. Nuoro, Non solo MusicaVia La Marmora 153, tel. 0784.255060. Lanusei, Edicola la Rotonda in piazza Mameli, e Tortolì il Tabacchino di viale monsignor Virgilio 121.

Infoline: Aefe Music 3409638066.

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Prende avvio il tavolo tecnico per la modifica della legge regionale che disciplina le assegnazioni e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. È l’esito dell’incontro avvenuto questa mattina presso l’assessorato regionale dei Lavori pubblici, che fa a tutti gli effetti partire l’iter di revisione della legge regionale 13 del 1989, in vigore a distanza di oltre 30 anni dalla sua emanazione.

«La nuova norma, ispirandosi a criteri di equità sociale, chiarezza normativa e semplificazione amministrativa, dovrà ridisegnare le funzioni dei vari soggetti interessati (Regione, Comuni e Azienda regionale per l’edilizia abitativa, Area) e migliorare i diversi procedimenti che vanno dalla predisposizione delle graduatorie alla decadenza dell’assegnazione, alla mobilità, fino alla determinazione del canone», ha detto l’assessore Roberto Frongia durante l’incontro con i sindacati di categoria Sunia, Uniat e Sicet.

«È una riforma attesa, necessaria e indispensabile che deve spingerci ad agire con assoluta celerità, per sanare le criticità che riguardano l’edilizia popolare – ha aggiunto l’assessore Roberto Frongia, che ha convocato i sindacati già per la prossima settimana -. Abbiamo a che fare con una legge obsoleta, che non trova più rispondenza nelle reali esigenze di una società in continua evoluzione. Sebbene sia aumentato il disagio sociale, sono cambiati i redditi e hanno subito un profondo mutamento i nuclei famigliari, a partire dal numero dei componenti che oggi, dato il drammatico calo delle nascite, fa venir meno la necessità di concedere alloggi di grandi dimensioni e rende più urgente la necessità di appartamenti più piccoli.»

Nel corso dell’incontro, sono state fissate già le prime due date per fissare i punti fondamentali sui quali dovrà poggiare la nuova legge. Accolta la proposta dei sindacati per l’istituzione di un tavolo di consultazione permanente che riguarda tutti i temi del comparto abitativo e non solo l’edilizia pubblica.

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Venerdì 28 febbraio, alle ore 18.00, nella Biblioteca Comunale di viale Arsia, si terrà un incontro dal titolo “Il Patrimonio geologico nel paesaggio del Carignano del Sulcis”, alla presenza del prof. Felice Di Gregorio, geologo, già Docente dell’Università di Cagliari presso il Dipartimento di Scienze della Terra.

L’incontro rientra nell’ambito della rassegna “Carbonia Studia”, curata dal Museo Archeologico Villa Sulcis e dall’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, con la collaborazione del soggetto gestore del Si.Mu.C., Sistema Museo. Si tratta di una rassegna di studi storici che avvalora ancor di più la candidatura di Carbonia al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021.

Nella presentazione verranno illustrati i principali siti di rilevante interesse geologico e geomorfologico, molti dei quali ancora poco conosciuti e valorizzati. In particolare, le diverse regioni geografiche, la presenza e l’abbondanza delle acque, la natura della vegetazione e la qualità del paesaggio.