20 July, 2024
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Domenica 23 febbraio, dalle ore 15.00, si svolgerà il “Carnevale di Carbonia”, caratterizzato dalla presenza di carri allegorici e gruppi mascherati.

Un evento all’insegna dell’allegria e della spensieratezza, capace di coinvolgere giovani e meno giovani. L’evento verrà presentato domani, venerdì 21 febbraio, alle ore 10.30, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala riunioni della Torre Civica alla presenza del sindaco Paola Massidda, dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, dei vertici della Pro Loco di Carbonia e di tutti i cittadini e gli operatori a vario titolo coinvolti nell’iniziativa.

Saranno complessivamente 20 i carri e i gruppi a piedi protagonisti della sfilata, con partecipazioni da Carbonia, dai paesi del territorio e anche da località più lontane come Ussana, Villanovafranca e Quartu Sant’Elena.

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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato una riflessione sull’esclusione dalla Rete dei Geoparks Unesco, ai membri dell’UNESCO Global Geoparks Council.

Di seguito, il testo integrale.

«Gent.mi, dopo l’informale comunicazione dell’uscita dalla rete dei Geoparks Unesco del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, dataci nella cornice del 15° European Geoparks Conference, presso il Natural Park di Sierra Norte de Sevilla ed il diluvio mediatico di critiche e disappunto ricevuti in Sardegna, sentiamo il dovere di chiedervi una ulteriore riflessione nel merito, visto l’accidentato percorso per il riconoscimento ed il mantenimento nella rete del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna.

Preso atto che le ispettrici Mr Marie Luise Frey e Mr Cathrien Posthumus hanno esercitato a pieno il loro dovere, riconoscendone la correttezza ispettiva ed il severo giudizio; crediamo che lo sforzo della rivalidazione del luglio scorso, nelle condizioni date, non poteva che portare all’anticipazione di Siviglia, con l’esclusione del Parco dalla Rete per mancanza dei requisiti minimi. Allora chiediamo: perché non considerare il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, articolato su otto aree omogenee, come l’equivalente in Italia del Geoparco delle Azzorre in Portogallo o delle isole Oki in Giappone?

Ci spiace, perché dopo il cartellino verde del 2013, che dava per superato il limite delle otto aree, in virtù anche del fatto che la sua formazione unitaria e gestionale è sancita da una legge dello Stato Italiano, nonché da Voi successivamente accolta e sottoscritta con la firma della “Carta di Cagliari”.

Ci si rende conto che il regolamento dei Geoparks persegue l’elemento fisico territoriale unitario, pur sapendo, come detto, che il Parco Geominerario della Sardegna, ha precedenti riconoscimenti e realtà similari nel mondo.

Non sappiamo ancora se nell’immediato sia possibile riproporre una candidatura sull’intera isola, perché così come si evince dalle principali raccomandazioni del report ed in particolare: “Creare una forte rete attiva alla quale partecipino allo stato attuale tutti i comuni, il governo regionale della Sardegna, le Università, le organizzazioni turistiche ed altre organizzazioni importanti per lo sviluppo del Geoparco”, si ha necessità di un tempo congruo per una azione sinergica che consenta a tutti i soggetti su menzionati di elaborare, programmare e strutturare la rete per poter raggiungere  l’importante obiettivo. Questa fondamentale azione, comunque, comporterebbe una interruzione dei rapporti con la rete dei Geoparks Unesco e quelle raccomandazioni possibili andrebbero in standby.

Oppure come più volte da voi sollecitati, abbandonare l’idea di una “Sardinia Unesco GlobalGeoparks”, per una scelta più contenuta di una delle otto aree, determinando però di fatto la rottura dell’unitarietà culturale, storica e tecnologica che lega le otto aree in un caleidoscopio naturalistico ed umano che da tempo, pur con le sue difficoltà, viene gestito con un concetto olistico caro alla rete dei Geoparks.

Vorrei in questa circostanza, ricordare l’unica sezione ispettiva, quella del 2013, che colse la piena adesione ai dettami dei Geoparks, pur in ambiti separati, ma unitari culturalmente, storicamente ed amministrativamente, in quanto, se il cartellino verde non fu dato per mero errore, oppure, come si dice all’italiana, su pressioni politiche, ma in piena consapevolezza, perché l’ispezione avvenne entro alcune delle otto aree, con la valutazione che ben conoscete: «Il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna ed un geoparco efficace e perfettamente funzionante e che nessuna delle problematiche riscontrate in merito al precedente cartellino giallo del 2011 non destano più preoccupazione».

Non ci stupisce che in quella circostanza le nostre “Azzorre”, abbiano stracciato il ferreo regolamento dell’unitarietà fisico-territoriale e rappresentato pienamente il senso d’appartenenza delle comunità e la loro identificazione con l’area parco.

Ma non solo, le otto aree, oltre che contenere i così detti geositi minerari, custodiscono e tutelano geositi naturali che in stretta connessione con le comunità locali rappresentano e si integrano con la cultura millenaria delle loro genti.

Basterebbe partecipare alle tante iniziative che le associazioni, create da ex minatori in ogni area del Parco, per capire il senso di appartenenza. L’ultima in ordine di tempo nella piccola frazione di San Benedetto ad Iglesias, dove risiedono 600 abitanti, erano presenti un terzo della popolazione, per il 6° Convegno annuale: “San Benedetto, la miniera, la comunità”.

Nel Parco, con i geositi minerari, le comunità locali danno “vita” a molti degli ulteriori geositi naturali presenti, di cui ne conoscono l’evoluzione geologica e li animano nelle svariate forme ancestrali.

Tanto per fare qualche esempio, presso la miniera di Montevecchio, si erge l’importante geosito delMonte Arquentu, da “Erculentu”, un profilo umano dedicato ad Ercole e visibile da km di distanza.

Già le genti semitiche lo frequentavano, con l’ascensione verso la sua sommità, nell’ipotetico incontro tra terra e cielo, ed ancora oggi, per le genti dell’area del Guspinese-Arburese, quello strano geosito dal profilo umano, rappresenta una icona di grande suggestione e fascino che si tramanda da padre in figlio.

Di questi esempi le nostre otto aree sono disseminate, a rappresentare, una continuità territoriale unitaria che nessun limite geografico può spezzare.

Così pure dicasi per i 141 geositi minerari, entro le “Azzorre” sarde, ove uomini, donne e bambini, hanno con la loro fatica concorso all’estrazione di quei preziosi minerali, tra formazioni scistose-metamorfiche, siluriane, porfidi, graniti, formazioni calcaree eoceniche, etc., in un’unità esperenziale che crediamo vada oltre il mero confine territoriale.

Uomini e donne che hanno contribuito, con il loro lavoro ed intelletto, ad alleviare la fatica umana con nuova tecnologia, vedi la realizzazione di macchine come l’autopala, ancora oggi diffusa nelle miniere del mondo, che strappò l’uomo dal mero uso delle braccia e del corpo nelle faticose attività in sovra e sottosuolo.

Ma non solo, l’unitarietà del Parco è rappresentata anche dalle tragedie e dalle grandi conquiste sociali che videro migliaia di uomini e donne in tutto il territorio del Parco ottenere importanti progressi sociali che si riverbereranno in Italia e nel mondo, come le otto ore lavorative, ancora in auge, o la coscienza collettiva nel lavoro che supera il corporativismo e già nel 1903, si spuntano pari dignità lavorative e salariali, tra gli operai assunti dalle società minerarie e lavoratori assoldati da società esterne che avevano lavori in appalto nella stessa miniera.

I geositi minerari stanno in stretto rapporto con le genti che gli abitano e che da anni ne tramandano gli aspetti geologici e tipologici, perché gli hanno “toccati con mano”, mentre le comunità stanno in un rapporto stretto tra ambiente e territorio in ogni area del parco, senza soluzione di continuità.

Quest’ultimo aspetto lo si stava dimostrando anche con i primi passi mossi dal GeoFood, che tendeva a sostenere, con i primi prodotti provenienti dalle aree interne dell’isola, la residenzialità, nell’ottica di poter concorrere ad arrestare lo spopolamento interno e dare un valore aggiunto alle piccole imprese famigliari, detentrici di sapori e saperi antichi radicati nel tempo.

Potremmo a lungo sviluppare diverse caratteristiche del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna per trovarci, pur “divisi”, la stessa flora, la stessa fauna, gli stessi paesaggi che caratterizzano il suolo di Sardegna e la stessa storia, in una unitarietà territoriale che di fatto annulla la fredda divisione di una geografia fisica rappresentata solo sulla carta.

Noi crediamo che il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, come il Geoparco delle Azzorre o il Geoparco delle isole Oki, nel mar di Giappone, possa continuare a dare valore alla rete dei Geoparks Unesco, con la differenza che i due parchi immersi nel profondo blu dei propri mari, non potranno estendere le buone pratiche ai territori vicini, mentre le nostre “isole” potranno contaminare, così come si è cercato di fare in quest’ultima rivalidazione, i territori circostanti, sino al coinvolgimento dell’intera isola di Sardegna, nelle more dell’auspicata rete per la candidatura dell’intera isola a “Sardinia Unesco Global Glopark”.

Pertanto, Vi invitiamo a ripensare quanto anticipatoci a Siviglia, riportando il Parco nell’ambito della Rete Unesco Global Geoparks, con un nuovo cartellino verde, per meglio tutelare, valorizzare, promuovere e risanare un territorio ferito dallo sfruttamento di importanti geositi, per affrontare con consapevolezza e senza interruzioni con la Rete, un nuovo sviluppo sociale ed economico che i Global Geoparks Unesco auspicano nei propri territori, tanto più dovrebbe essere, in quelli feriti e meritevoli di un autentico riscatto, ambientale, sociale ed economico.

Il nostro impegno sin da ora, è quello di tenere in debito conto le importanti raccomandazioni delle ispettrici e pur con le nostre possibilità strutturali e umane, sulle quali si sta cercando di intervenire, vorremmo poter continuare nel cammino del mantenimento della Sardegna nella rete dei Geoparks, sulla base delle aree in esso costituite, dentro il perimetro naturale dell’isola di Sardegna.

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Parlamentari sardi e rappresentanti delle massime Istituzioni sarde uniti nel chiedere che il Parlamento italiano non resti più sordo alla richiesta che arriva dalla Sardegna e oggi manifestata a Roma in occasione del corteo per la mobilità. In contemporanea, grande partecipazione per il sit-in promosso in tutti gli aeroporti sardi dal Comitato per l’insularità, per ribadire la specificità della Sardegna e la necessità di ottenere pari condizioni, anche e soprattutto in termini di diritto alla mobilità. Ma le bandiere e gli striscioni per l’insularità hanno sventolato anche a Milano-Linate, Caselle-Torino e Roma-Fiumicino, esposti dagli emigrati sardi che hanno partecipato numerosi alla mobilitazione per una battaglia che unisce tutti.

Non un privilegio, ma la possibilità di avere le stesse opportunità. Questa, in sintesi, la richiesta sottoscritta 3 anni fa e diventata quella proposta di legge di iniziativa popolare che ha di recente ha mosso i primi passi in Commissione Affari Costituzionali del Senato, supportata da 100mila firme, di cui 14mila raccolte in molte città d’Italia e nelle Isole minori proprio grazie all’impegno della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia che insieme con il Comitato per l’insularità ha rappresentato in tutte le sedi e le piazze quella che oggi è diventata la madre di tutte le battaglie.

Sardegna e trasporti sono i temi al centro del confronto, uniti dal filo conduttore dell’insularità, dal cui riconoscimento dipenderà lo sviluppo futuro della Sardegna. Due i tavoli di confronto, che da qualche mese vedono anche la partecipazione attiva della Commissione regionale speciale per l’insularità, uno nazionale per il riconoscimento del principio di insularità nella Carta e uno europeo per costituire un fronte unico con le altre regioni insulari d’Europa ed interloquire con maggior decisione e forza con le Istituzioni Europee.
«In Sardegna viviamo uno svantaggio oggettivo che impedisce di avere pari dignità e pari opportunità rispetto ai nostri connazionali – spiega Roberto Frongia, presidente del Comitato – e l’unico modo per colmare tale gap è il riconoscimento del principio di insularità nella Carta Costituzionale.»

Obiettivo principe è quello di sanare i ritardi infrastrutturali; di sviluppo socio-economico dell’Isola; delle reti di comunicazione, energia e trasporti. Per rimanere ancorati all’attualità e fare alcuni esempi pratici, si chiedono aerei e navi frequenti e a basso costo per spostare facilmente persone e merci, e anche energia elettrica per famiglie e industria a prezzi uguali al resto degli italiani.
Al sit-in di questa mattina erano presenti gli emigrati sardi della Fasi e l’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori, oltre tanti cittadini comuni che hanno voluto dare man forte e far sentire la propria voce. Soddisfatti i promotori, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, che promettono battaglia per un riconoscimento che non è più procrastinabile.

Interviste a Tonino Mulas, responsabile Trasporti FASI a Linate, e Maria Gemma Azuni, sit in Fiumicino, componente Esecutivo Nazionale FASI.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221888075218959/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221892245243207/

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Muove i primi passi concreti il progetto di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, denominato “Realtà e Identità Virtuale – Quello che posti dice chi sei”, promosso e gestito dall’Istituto Ifos di Cagliari ed elaborato in sinergia con i Servizi Sociali dei comuni di Sant’Antioco e Calasetta e con l’Istituto Comprensivo Statale Sant’Antioco-Calasetta. Mercoledì 26 febbraio, dalle 10.00 alle 13.00, presso l’aula del Consiglio comunale di Sant’Antioco, si terrà un incontro rivolto alle  classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, coordinato dall’esperto Luca Pisano, Direttore Master in Criminologia IFOS E Osservatorio Cybercrime Sardegna. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti rientranti nell’ambito del progetto che, nel corso del 2020, coinvolgerà con incontri programmati non solo gli studenti della scuola secondaria di primo grado, ma anche gli insegnanti, i genitori e gli operatori dei Servizi sociali.

Il progetto nasce in risposta all’inquietante fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, diffuso tra i ragazzi, soprattutto, nella fascia d’età pre-adolescenziale e adolescenziale. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati su siti web. Con questo programma si intende promuovere azioni di conoscenza e prevenzione del fenomeno integrando saperi ed esperienze, con l’obiettivo di accrescere le sinergie di contrasto tra le diverse componenti sociali in gioco (famiglia, scuola, istituzioni). A docenti, genitori, studenti e operatori sociali verranno dunque forniti gli strumenti per prevenire e contrastare la navigazione online a rischio, educando nel contempo i giovani ad utilizzare il web in modo sicuro e responsabile.

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Il gruppo Fiat-FCA, grazie al nuovo piano di investimenti per la produzione di alcuni modelli di auto elettriche (come la Maserati e la 500), ha avviato un nuovo piano di assunzioni che prevede l’inserimento di 100 operai e tecnici presso gli stabilimenti in Italia. Sul sito dell’azienda sono già presenti diversi annunci di lavoro che riguardano l’assunzione di diplomati e laureati, ma tanti altri ne arriveranno nei prossimi mesi. Tra le figure ricercate: Manutentori elettronici, elettromeccanici e meccanici, i quali dovranno assicurare la perfetta efficienza e il funzionamento di macchinari e impianti meccanici, eseguire interventi di manutenzione, ispezionare periodicamente lo stato degli impianti, eseguire l’analisi dei guasti e la ricerca delle cause; Controller Senior, che dovranno gestire le chiusure mensili, analizzare e controllare gli investimenti, valorizzare lo stock; Capi Progetto, che dovranno partecipare alla fase di consegna dei componenti, contribuire alla definizione del piano di validazione tecnica del sistema assegnato, rendere disponibile la documentazione necessaria per implementare modifiche tecniche; Esperti di Conformità e Analisi dei Dati, che dovranno analizzare l’efficienza del veicolo e il consumo di carburante, controllare lo stato di risparmio di carburante della flotta, etc.

Nel 2014, in seguito alla fusione con la Chrysler, gruppo automobilistico americano specializzato soprattutto nella produzione di monovolume e di vetture di grandi dimensioni, nasce il gruppo FCA, che è presente in 140 paesi nel mondo e dà lavoro a quasi 236.000 dipendenti. Il programma della società prevede …

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_fca_2_20.html  .

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La società Igea ha comunicato che nelle giornate del 24, 25, 26 e 28 febbraio 2020, a causa di lavori programmati sulle linee elettriche che alimentano le pompe dei pozzi minerari, ridurrà la portata della fornitura idrica destinata alla rete cittadina di Iglesias.

Per tutta la durata dei lavori sarà, pertanto, limitata la portata necessaria per l’approvvigionamento idrico della città, che verrà garantito dalla massima risorsa prelevabile dalle altre fonti locali.

Al fine di ricostituire le scorte nei serbatoi d’accumulo, fondamentali per una corretta distribuzione, si rende pertanto necessario procedere all’interruzione dell’erogazione all’utenza nella fascia oraria compresa tra le 21.00 e le 6.00 a partire dalla giornata di lunedì 24 e fino alla giornata di sabato 29. In caso di imprevisti in fase di riavvio della fornitura Igea le limitazioni proseguiranno necessariamente anche nelle giornate successive. Le limitazioni non interessano le frazioni minori del comune di Iglesias.

I tecnici di Abbanoa saranno costantemente all’opera per limitare i disagi. Qualsiasi anomalia può essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

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«Saremo presenti domani, giovedì 20 febbraio, negli aereoporti di Linate-Milano, Caselle-Torino, e Fiumicino-Roma, ai sit-in promossi dal Comitato per l’Insularita, con i nostri  striscioni per la continuità territoriale, e a sostegno della lotta dei lavoratori di Air Italy,  in appoggio agli incontri tra ministero dei Trasporti, Regione, Azienda e Sindacato.»
Lo ha detto Serafina Mascia, presidente FASI, Federazione Associazione Sardi in Italia.
«Ci preme anche sottolineare il nostro apprezzamento – ha aggiunto Serafina Mascia – per la conferma dell’impegno congiunto della ministra Paola De Micheli e del presidente Christian Solinas, per la proroga fino al 31 dicembre 2020 della continuità territoriale attuale, così come da noi chiesto in occasione del convegno nazionale di Saronno di sabato scorso, e in cui si erano espressi in questo senso il sottosegretario dei Trasporti Salvatore Margiotta e la vicepresidente della Regione Alessandra ZeddaLa proroga fino al 31 dicembre 2020, consentirà sicuramente una più approfondita analisi delle problematiche e la ricerca delle migliori soluzioni possibili, come da noi auspicato, anche attraverso il nostro coinvolgimento diretto in tutte le fasi della trattativa.»

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Riflettori accesi a Cagliari sui protagonisti delle grandi saghe fumettistiche americane. Sabato (22 febbraio), alle 18.00, al Polo Bibliotecario F35 in via Falzarego, si inaugura Segni particolari: Supereroe!”. La mostra del Centro Internazionale del Fumetto è uno degli appuntamenti di BIXInAU – Biblioteca Casa di Quartiere, progetto finanziato dal Mibact con il bando Cultura Futuro Urbano, promosso dalle associazioni con sede nel polo bibliotecario cittadino: oltre all’associazione Hybris – Centro Internazionale del Fumetto, la Società Cooperativa La Tarantola – Centro di Documentazione e Studi delle Donne, la Cooperativa sociale Teatro del Sale Cagliari, l’ARC Onlus, l’associazione culturale La Fabbrica Illuminata.  La serata è arricchita da un concerto della cartoon band Supereroi, in scena nella Sala Eleonora D’Arborea.

La mostra – visitabile fino al 20 maggio (il martedì dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.00, il mercoledì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il giovedì dalle 16.00 alle 19.00, il venerdì dalle 10.00 alle 13.30) – fornisce le coordinate per conoscere i principali supereroi delle grandi saghe fumettistiche targate Marvel e DC. In esposizione, nell’allestimento con progettazione e grafica di Stefania Costa, e ricerche e contenuti di Stefania Costa, Lorella Costa e Laura Congiu, 32 pannelli sulle saghe dei supereroi più amati da diverse generazioni di appassionati di comics: Superman, Batman, Wonder Woman, Flash; ma anche Iron Man, Thor, Capitan America, e tanti altri ancora.

Icone dell’immaginario, i supereroi sono forse i personaggi più amati dai giovanissimi, protagonisti delle loro ore di svago tra film, serie animate, videogiochi e, più raramente, fumetti: eppure è proprio tra le pagine dei comics che i supereroi sono nati e la mostra si prefigge di raccontarli così come sono stati scritti e disegnati dai loro creatori tanti anni fa, prescindendo dalle recenti interpretazioni cinematografiche.

All’insegna dell’amarcord dei fumetti è il concerto della cartoon band dei Supereroi, che quest’anno festeggia i 20 anni di attività, con centinaia di concerti e un repertorio musicale che  ripercorre la storia delle sigle dei più famosi cartoni animati, a partire dalla fine degli anni ‘70. La band di otto elementi racconta 40 anni di sigle tv, le cui melodie risuonano indelebilmente nell’immaginario collettivo di generazioni diverse. In scaletta, nell’esibizione, anche “Nathan Never”, il primo brano inedito dei Supereroi, dedicato all’investigatore del futuro creato dal “trio dei sardi”, Medda Serra e Vigna, per la Sergio Bonelli Editore.

  

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È in programma venerdì 21 febbraio, alle ore 10.00, nella sede provinciale di Confagricoltura in via Logudoro 35 a Cagliari, la conferenza stampa in cui Agrinsieme Sardegna presenterà il nuovo coordinamento regionale: Luca Sanna (coordinatore), attuale presidente regionale di Confagricoltura Sardegna, e Daniele Caddeo (vice coordinatore), direttore regionale di Legacoop. Nell’incontro con gli organi di informazione saranno inoltre illustrati i temi su cui si concentreranno le attività del 2020 nel campo dell’agroalimentare isolano.

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La presenza del terribile parassita della Trichinella, negli ultimi piccoli branchi di maiali allo stato brado illegale in qualche area del centro Sardegna, continua a preoccupare le autorità sanitarie dopo l’ennesimo ritrovamento in alcuni dei suini bradi abbattuti lo scorso 14 febbraio nelle terre pubbliche di Orgosolo. L’ultimo caso segnalato in Sardegna risale al 2 gennaio scorso quando il parassita era stato ritrovato in un cinghiale cacciato in agro di Oliena a ridosso del confine con il territorio di Orgosolo. I risultati di laboratorio elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale, che daranno maggiori dettagli domani dopo altre analisi più approfondite, confermano che le campagne del paese dei murales sono le più colpite dalla presenza della Trichinella. Da qui l’allerta massima lanciata verso i cittadini dalle autorità sanitarie e veterinarie della Sardegna.

Appello ai consumatori. «Ricordiamo ai consumatori di acquistare sempre carni sicure, certificate e provenienti da allevamenti regolari e sottoposti ai dovuti controlli igienico sanitari. I prodotti di salumeria “fatti in casa” rappresentano la principale sorgente di infezione perché non cotti ed è quindi assolutamente necessario che tutti gli animali macellati o cacciati siano sottoposti all’esame specifico per la ricerca della Trichinella, prima del loro consumo». Lo ha detto Daniela Mulas, componente dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna e direttore di distretto sociosanitario, che ha aggiunto: «Fino a oggi, in Sardegna, la Trichinella non è mai stata riscontrata all’interno di allevamenti regolarmente registrati, che rispettano le norme sulla biosicurezza e sotto controllo dei servizi veterinari».

Trasmissione e sintomi. Il parassita si localizza inizialmente a livello intestinale per dare poi origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli dove si incistano. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta contenente la larva del parassita. Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, con variazioni da 5 a 45 giorni a seconda del numero dei parassiti ingeriti. La trasmissione può avvenire attraverso il consumo di carni suine (maiale e cinghiale) o equine. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre. L’infezione all’uomo, in casi estremi, può portare al decesso.

La Trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere Trichinella. Presente in tutti i continenti, tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 specie di rettili e colpisce oltre 2.500 persone all’anno. Il parassita è presente in Sardegna dal 2005 quando, in due distinti focolai (aprile e dicembre), 19 persone finirono in ospedale con sintomi clinici causati da grave infestazione di Trichinella. In entrambi i casi, verificatisi a Orgosolo, venne accertata che l’origine dell’infestazione era dovuta al consumo di insaccati freschi provenienti da suini macellati senza controllo sanitario.

Nel 2007 un altro episodio coinvolse un essere umano, poi nessuna segnalazione fino al gennaio 2011 quando è ricomparsa la malattia con 6 casi che hanno richiesto il ricovero in ospedale. La Trichinella, tranne un’unica positività riscontrata nel 2008 in un cavallo importato dai Paesi dell’Est e macellato regolarmente in un mattatoio della provincia di Cagliari, è stata rilevata fino a oggi quasi esclusivamente nei territori di Orgosolo. L’infezione, dai primi focolai del 2005, si è diffusa in buona parte dell’agro del comune, avvicinandosi pericolosamente a quello di Nuoro e sconfinando, da qualche mese, in quello di Oliena.