27 November, 2024
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Sono stati prorogati al giorno 17 febbraio 2020 i termini per l’adesione al progetto di dialogo strutturato WAKE UP (LO)CALL, che offre la possibilità ai ragazzi tra i 17 e i 30 anni residenti nei comuni di Carbonia, Masainas e San Giovanni Suergiu di partecipare alla vita pubblica attraverso la condivisione di necessità, istanze e idee in tutti gli ambiti di loro interesse.

Per partecipare al progetto verrà selezionato un gruppo di ragazzi per “mappare” i servizi attualmente offerti ai giovani dai tre comuni del Sulcis Iglesiente, elaborando nel contempo proposte per le politiche giovanili da discutere e condividere con gli amministratori locali.

«La nuova frontiera del dialogo strutturato ci consentirà di conoscere da vicino le esigenze dei ragazzi, raccogliendo le loro richieste, le loro idee e i loro progetti per la città, al fine di costruire sempre più delle comunità a misura dei nostri giovani, i veri pilastri del futuro delle collettività in cui viviamo», ha spiegato l’assessore delle Politiche giovanili Loredana La Barbera.

Il risultato del lavoro darà vita a un documento intitolato “Futuro Prossimo – Giovani”.

L’iscrizione al progetto WAKE UP (LO)CALL non richiede particolari titoli di studio ed esperienze professionali specifiche, ma solo un interesse dei candidati verso le politiche giovanili del proprio territorio.

Per maggiori informazioni è possibile consultare lo sportello Eurodesk del comune di Carbonia, sito in via XVIII dicembre, presso i locali dell’ex-Pretura, nei giorni di ricevimento (martedì dalle 16.00 alle 17.30; mercoledì dalle 10.00 alle 12.00; giovedì dalle 10.00 alle 12.00), oppure scrivere un’email a centroeurodesk@comune.carbonia.ci.it o telefonare al numero 0781 694446.
Le iscrizioni possono essere inoltrate anche attraverso il seguente link: 
https://forms.gle/JEG6EwUN9i4Brxyc6

Loredana La Barbera.

 

Sabato 22 febbraio, la città di Iglesias ospiterà la sfilata delle maschere e dei carri allegorici per la V edizione del Carnevale Iglesiente. La manifestazione è organizzata dalla Stardust Events e dall’Associazione Turistica Pro Loco di Iglesias, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
La partenza è prevista alle ore 15.00 in Via Pacinotti, nel quartiere Serra Perdosa, con la sfilata dei carri allegorici che, di seguito, attraverseranno: Corso Colombo, Via Crocifisso, Via Torino, Via Veneto, Via Piazza Mercato, Via Gramsci, Piazza Sella, Via Garibaldi, Via Antas, Via Valverde, e ritorno in Piazza Sella.
Al termine della serata il tradizionale rogo di Norfieddu e la grande festa in Piazza, presentata da Patrizia Pani, con il DJ Set di Francesco Guarino. La sfilata dei carri vedrà la partecipazione di oltre mille figuranti e di 21 gruppi di maschere, tra i quali 3 gruppi di maschere tradizionali del folklore sardo (S’Urzu e Sos Bardianos di Ula Tirso, Tumbarinos di Gavoi e Su Harrasehare Lodinesu di Lodine).
«Un appuntamento imperdibile, ed un classico delle manifestazioni per il Carnevale – ha detto il Sindaco Mauro Usai – grazie all’impegno degli organizzatori, che hanno contribuito a realizzare una manifestazione diventata un importante strumento di promozione per la nostra Città.»
«Stardust non è una novità nel panorama sportivo e degli eventi cittadini, sono stati loro qualche anno fa a riportare in vita il Carnevale Iglesiente – ha messo in evidenza l’assessore della Cultura Claudia Sanna -. La mia volontà si è concretizzata nel dare loro lo spazio che meritavano all’interno di uno dei momenti più belli per la Città, il Carnevale. Si è dato loro un ruolo organizzativo determinante, condiviso con l’Associazione Pro Loco, che consentirà di vivere una bella giornata in maschera, in cui i gruppi provenienti da tutta la Sardegna sfileranno lungo le vie della Città. Come da tradizione, il gruppo folk accompagnerà il rogo di Norfieddu, e per finire, ci sarà tanta buona musica in Piazza Sella. Voglio rivolgere il mio personale ringraziamento per tutto il lavoro svolto finora, che ci porterà a festeggiare tutti insieme – ha concluso Claudia Sanna. L’auspicio è che siate numerosi e vi divertiate!»

 

                   

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«Con l’annunciata liquidazione di Air Italy, ancora una volta la questione trasporti da e per la Sardegna diventa emergenza drammatica da affrontare con urgenza e soluzioni certe, viste anche le imminenti scadenze delle convenzioni attualmente in vigore, sia per la continuità territoriale aerea (16 aprile) che per quella marittima (24 luglio).»

E’ quanto ha dichiarato Serafina Mascia, presidente nazionale della FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, richiamando l’attualità e concretezza del convegno organizzato a Saronno per sabato 15 febbraio, alle ore 14,30, presso l’Hotel La Rotonda. Sarà una occasione di confronto e di analisi sulla questione della continuità territoriale, tra i sardi emigrati, esperti, imprenditori del turismo e dei trasporti, rappresentanti del Governo, del Parlamento e della Regione.

«Ci auguriamo vivamente ha aggiunto Serafina Mascia – che l’incontro di ieri a Bruxelles del presidente della Regione Solinas con la Commissione Trasporti della UE possa produrre risultati concreti e positivi in tempi rapidi.»

“Continuità territoriale per la Sardegna. L’impegno degli emigrati sardi in Italia”: questo il tema a centro del convegno di Saronno, a cui è stata confermata la partecipazione di Alessandra Zedda, vice presidente Giunta Regione Autonoma della Sardegna e di Salvatore Margiotta, sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I lavori si apriranno con i saluti di Serafina Mascia, presidente FASI, Luciano Aru, presidente del Circolo di Saronno e di Alessandro Fagioli, sndaco di Saronno. Sono previsti quindi gli interventi di Tonino Mulas, responsabile trasporti FASI; Gianfranco Fancello, docente di Sistemi dei Trasporti facoltà di Ingegneria, Università di Cagliari su “Modelli di continuità nell’Unione Europea”; Michele Cossa, presidente Commissione Insularità, Consiglio regionale della Sardegna su“Il principio di insularità nella Costituzione”; Paolo Manca, Presidente Federalberghi della Sardegna su “Continuità territoriale e turismo”; Andrea Frailis, Gruppo PD – Camera dei deputati su legge sulla continuità su ”Proposta di legge sulla continuità”; Gianni Marilotti, Gruppo 5 Stelle Senato della Repubblica su “Svantaggi dell’insularità e continuità territoriale”; Roberto Patrizi, Tirrenia; Ermanno Sereni, Sardinia Ferries; Laura Nadalini, Grandi Navi Veloci e Eleni Valoglou, Grimaldi.

Sono 700.000 circa i sardi che vivono con le loro famiglie nella penisola italiana e la questione dei collegamenti con l’isola è al centro dei loro interessi, per questo sono particolarmente sensibili alla questione della Continuità Territoriale e alla condizione di insularità della Sardegna: è una questione che interessa lo sviluppo infrastrutturale ed economico dell’isola e, a livello europeo, il principio di coesione.

«Il diritto alla mobilità dei sardi residenti, in primis – ha sottolineato Tonino Mulas, responsabile trasporti FASI – ma occorre affrontare e risolvere anche lo svantaggio dei sardi emigrati e di tutti coloro che vogliono raggiungere la Sardegna, oltre che per il trasporto delle merci. Richiediamo, pertanto, la massima attenzione della Regione e del Governo Nazionale affinché i sardi emigrati e le loro famiglie siano compresi nella fruizione della continuità territoriale marittima, come avviene attualmente.»

«Per il rinnovo della continuità aerea – ha aggiunto – la FASI resta del parere che la “continuità per tutti” sia la soluzione migliore per incoraggiare anche i segmenti di turismo ambientale e non solo balneare, dentro una riconversione “green”, in linea con la nuova idea di sviluppo della Commissione Ursula von der Leyen. Come pure resta importante la tanto disattesa CT2: la Sardegna è assolutamente sguarnita di voli da numerose regioni di interesse per gli operatori economici sardi, per gli studenti sardi fuori sede e per la presenza di comunità sarde. Per il rinnovo continuità marittima, siamo convinti che mantenere tutte le rotte attuali (Arbatax compresa) a prezzi calmierati sia vitale per la Sardegna.»

La scadenza del 24 luglio è vicina e taglia in due l’alta stagione turistica: la FASI chiede che il governo, per motivi di emergenza stagionale, possa ottenere dall’Unione Europea una proroga adeguata fino alla operatività del nuovo bando. La stesura della nuova convenzione dovrà coinvolgere la Regione Sardegna e con essa le forze politiche, sociali ed economiche dell’isola.

Bisogna anche prevedere (nell’ambito dell’utilizzo dei fondi europei per le politiche di riconversione ambientale) misure concrete per non far ricadere ulteriormente sul costo dei biglietti e del trasporto merci il nuovo obbligo europeo di sostituzione dei carburanti più inquinanti.

«La continuità marittima – ha detto ancora Tonino Mulas – è stata da sempre oggetto di lotta, è ancora oggi la più utilizzata per i rientri estivi e festivi dei sardi emigrati e delle loro famiglie. Ricordiamo che il contributo dei sardi emigrati, in termini economici, alla terra di origine continua in particolare con le ristrutturazioni delle seconde case nelle zone interne e delle case al mare, oltreché con la presenza nelle vacanze estive e con il consumo dei prodotti tipici regionali. Per questo è essenziale che si possa mantenere aperta una possibilità di ritorno anche più volte l’anno.»

  

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Si chiama “Riccardo 3: l’avversario”, il quinto appuntamento della stagione di prosa, danza e musica organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia, in programma sabato 15 febbraio, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di piazza Roma.

«Si tratta di una rassegna di successo: uno dei pezzi forti di un’ampia e variegata offerta culturale che trova la propria cornice all’interno della candidatura della nostra città al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021. Una sfida importante per Carbonia, che affrontiamo in modo condiviso e partecipato con tutti gli stakeholders», dice il sindaco, Paola Massidda.

Lo spettacolo “Riccardo 3: l’avversario” di Francesco Niccolini rilegge in chiave contemporanea un grande classico di Shakespeare, Riccardo III, oggi demone recluso e indomito, che viene sottratto al Medioevo inglese e diventa abitante del presente.
Sul palco saliranno gli attori Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Giovanni Moschella, con la regia a cura degli stessi Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

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Tre maschere tradizionali sarde (Su Maimoni e Is Ingestus di Tertenia; S’Urtzu e su Pimpirimponi di Sadali; Mustayonis e S’Orku Foresu di Sestu), i Tamburini e i trombettieri di Oristano, nove carri e cinque gruppi a piedi provenienti da diverse parti della Sardegna, per un totale di circa 1.200 figuranti. Sarà un “Carnevale Antiochense” da record quello in programma a Sant’Antioco domani, sabato 15 febbraio a partire dalle 16. E naturalmente non mancheranno la musica, l’animazione, i canti e i balli nella festa finale che si svolgerà in Piazza Umberto, quando il corteo di maschere e colori concluderà il suo percorso per le strade della città (via Nazionale, via Roma e corso Vittorio Emanuele). E quest’anno, inoltre, c’è una importante novità: nella grande festa finale si terranno diverse attività per la raccolta di fondi a favore dell’iniziativa “Ricostruiamo il Waikiki”.

Nel dettaglio, i programma dell’evento, organizzato dall’Amministrazione comunale con la preziosa collaborazione del CCN “Welcome to Sant’Antioco e dall’Associazione culturale “Su Forti”, prevede il raduno dei partecipanti alle 15.00 in via Nazionale, fronte chiesa di Nostra Signora di Bonaria. Mentre la partenza del corteo è prevista per le 16.00. Chiuderanno la giornata del “Carnevale Antiochense” le numerose iniziative in programma in Piazza Umberto.

 

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Mercoledì 12 febbraio al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare (MATTM) si è tenuta la riunione convocata dalla Direzione Generale per il mare e le coste avente ad oggetto un primo confronto con l’Amministrazione comunale di Carloforte interessata dall’istituenda Area Maria Protetta.

L’invito a partecipare alla riunione è stato rivolto all’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, alla provincia del Sud Sardegna, al comune di Carloforte, a ISPRA, che dovrà svolgere gli studi propedeutici, nonché al Reparto Ambientale Marino (RAM).

Alla riunione hanno partecipato per il MATTM, il Capo del Dipartimento DIPENT, Renato Grimaldi. il Direttore Generale per il mare e le coste Giuseppe Italiano, il Dirigente della DG per il Patrimonio naturalistico, Antonio Maturani, Diego Martino per il comune di Carloforte, il sindaco Salvatore Puggioni, l’assessore Gianni Verderosa, il consigliere con delega al demanio, Cesare Rombi, per il RAM, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, il comandante Marco Valente, per ISPRA, Leonardo Tunesi e Taira Di Nora e, per l’assistenza tecnica Sogesid al MATTM Rosalinda Brucculeri.

Non sono intervenuti i rappresentanti della Regione Autonoma della Sardegna e della provincia del Sud Sardegna.

Il Direttore Generale ha aperto la riunione, ricordando che il Ministro ha attivato, con l’art. 24, comma 4, del D.L. 30 dicembre 2019, n. 162, ed. “Milleproroghe”, specifiche somme per l’istituzione e l’avviamento di nuove aree marine protette di cui all’art. 36, comma1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, fra le quali la lettera cc) “Isola di San Pietro”.

Il procedimento deve essere ancora avviato e prevede che si svolgano gli studi propedeutici, a cura di ISPRA, anche con incontri sul territorio con i portatori di interesse, per consentire la più ampia partecipazione delle comunità locali.

Il sindaco Salvatore Puggioni ha rappresentato la situazione emersa a livello locale di una posizione di una parte della comunità contraria all’istituzione dell’area marina protetta e che si è dovuto quindi prendere atto della necessità di una fase di riflessione.

Dopo ampio confronto, le parti hanno convenuto sull’opportunità di avviare una preliminare campagna informativa sul territorio, con un primo incontro pubblico a cura del MATTM – con il supporto di ISPRA, del RAM e della competente Capitaneria di Porto – che possa chiarire sia il percorso tecnico amministrativo per l’istituzione, sia le regole e le opportunità offerte dall’area marina protetta.

Si tratta di un’attività propedeutica all’istruttoria tecnica di ISPRA che consentirà anche al Comune di impegnarsi per la divulgazione di una corretta informazione al riguardo e valutare le condizioni per poter avviare l’istruttoria vera e propria.

 

 

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Il gruppo regionale Lega – Salvini Premier ha presentato una proposta di legge (primo firmatario l’on. Andrea Piras), finalizzato ad arginare e contrastare i fenomeni del bullismo, cyberbullismo, abuso di sostanze stupefacenti e nicotina.

L’obiettivo della proposta di legge è quello di affrontare in maniera organica e non settoriale, tenendo conto anche della precedente normativa nazionale e regionale, tutto il fenomeno delle devianze minorili, secondo un’ottica educativo-preventiva col pieno coinvolgimento dei principali attori, ovvero i giovani e le loro famiglie.

Il gruppo politico Lega – Salvini Premier ritiene che, solo attraverso un’adeguata e corretta informazione e formazione, si possa combattere e vincere, con l’ausilio e il fondamentale supporto delle istituzioni pubbliche in primis la Scuola, la sfida delle condotte devianti dei minori nel loro specifico interesse alla salute psico-fisica.

La proposta di legge prevede la creazione di sportelli di ascolto dei minori presso gli istituti scolastici, la previsione di corsi di informazione e formazione per i minori e le loro famiglie, la creazione di un Osservatorio Regionale per il monitoraggio del fenomeno delle devianze, la previsione di campagne informative pubbliche.

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Inizierà mercoledì 26 febbraio, allo Stadio Ottavio Pierangeli di Monterotondo, l’avventura del Carbonia nella fase nazionale della Coppa Italia di Eccellenza regionale. Lo ha deciso questa sera, tramite sorteggio, il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti. La partita di ritorno si giocherà al Comunale “Carlo Zoboli” mercoledì 4 marzo. La vincente del doppio confronto, nel secondo turno affronterà la vincente del doppio confronto tra la Torrese, qualificatasi ieri nella finale della Coppa Italia dell’Abruzzo, e la Tre Pini Matese, vincitrice della Coppa Italia del Molise.

Il Carbonia è atteso da un autentico tour de force nelle prossime tre settimane. Domenica 16 in trasferta in campionato a Li Punti; il 23 febbraio in casa con la Ferrini; il 26 febbraio in Coppa Italia a Monterotondo; il 1° marzo in campionato a Uri; il 4 marzo ritorno di Coppa Italia in casa con il Monterotondo; l’8 marzo in campionato in casa con il Bosa.

Se il Carbonia riuscisse a superare il primo turno di Coppa Italia, giocherebbe le due partite dei quarti di finale mercoledì 18 e mercoledì 25 marzo.

 

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È notizia di pochi giorni fa che la Turchia abbia stipulato un accordo con Fayez Al-Serraj, uno dei “padroni” della Libia, per lo sfruttamento delle risorse petrolifere in un’area strategica per più nazioni del Mediterraneo orientale. Anche l’Italia è direttamente interessata, oltre ai decennali legami storici con la Libia, si deve infatti tenere conto dei diritti che l’Eni ha acquisito nel corso degli anni sul territorio libico. Lo stesso territorio che dalla caduta di Gheddafi è in balia di milizie e schieramenti che non trovano un accordo e che tutt’ora, malgrado conferenze di pace ed incontri non trova pace.

Il patto bilaterale siglato tra Tripoli e Ankara concede alla Turchia la possibilità di estrazione di gas e petrolio è strettamente legato anche all’appoggio che i turchi stanno dando ad Al-Serraj dal punto di vista militare. Continua, infatti, l’invio di armi e personale specializzato che i libici utilizzano per cercare di prendere il sopravvento sulla fazione guidata dal generale Haftar.

In tutto ciò gioca un ruolo centrale proprio il petrolio. L’Italia da parte sua ha fatto le proprie rimostranze attraverso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha dichiarato che «quegli accordi non sono legittimi: due Stati come la Turchia ed il Governo libico che decidono quali siano i limiti delle acque territoriali è un fatto inaccettabile». Del tutto inaccettabile del resto anche solo pensare che in un immediato futuro potremo trovarci nella situazione di dover comprare il petrolio libico direttamente dal presidente turco.

La Sardegna che non è interessata direttamente come Regione a questa diatriba, almeno dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, rimane comunque centrale rispetto al discorso del petrolio che dovrebbe arrivare dall’Algeria. Un tema molto sentito nell’Isola, visto che la zona di sfruttamento algerina si trova a ridosso delle coste sarde e voci non confermate parlano di un interessamento turco su questa zona.

Tornando alla questione libica, nonostante le proteste di diversi paesi l’operazione turco-libica continua e a livello internazionale ha creato già notevoli disagi, ma ciò non pare abbia impensierito Ankara che continua nella sua linea di condotta. La condotta turca del resto rientra appieno nella strategia politica che tende a far diventare la Turchia un paese centrale nelle questioni politiche mediterranee e medio orientali.

Emanuela Locci

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Il libro dal titolo “Dall’Enel alla Carbosulcis – Cinquant’anni di lotte operaie, politiche e sindacali per un progetto minerario tradito o inattuabile”, dell’autore quarantenne  di Carbonia Carlo Panio, edito da Carlo Delfino Editore, ha ottenuto un significativo riconoscimento nell’ambito della XIV Edizione, anno 2019, del Concorso Letterario indetto dall’Associazione Culturale “Salotto Letterario” di Osilo, Sezione Saggistica.

Per il suo lavoro, a Carlo Panio è stato attribuito il Premio Speciale Antonio Gramsci.

Il libro di Carlo Panio ha suscitato considerazioni e giudizi assai lusinghieri ai fini della conoscenza e divulgazione delle materie  che tratta, tanto che la stessa presidente della Giuria, Giovanna Elies, ha commentato “un libro assai interessante e necessario” al fine della conoscenza di importanti aspetti della vicenda del carbone del Sulcis, soprattutto con riferimento alla gestione mineraria della Carbosulcis SpA.

Infatti, Panio, nel suo lavoro, partendo da una sintesi della storia del bacino carbonifero sardo dalla sua scoperta fino a metà anni ’60 del novecento, tratta le vicende degli ultimi cinquant’anni  ad incominciare dal tempo in cui l’ENEL (Ente Nazionale Elettricità), subentrato nella gestione mineraria alla Società Mineraria Carbonifera Sarda (S.M.C.S.), farà di tutto per abbandonare le miniere ritenute oramai non più convenienti per l’estrazione del carbone per produrre energia elettrica.

A tal punto, si parlava di imminente totale smantellamento dell’industria estrattiva del carbone. Ma negli anni 1971/1972 si apre una nuova prospettiva per le miniere dell’ENEL, ormai in fuga.

Infatti, l’embargo petrolifero dichiarato in quegli anni da alcuni paesi arabi verso l’Occidente ed il conseguente incremento per l’Italia delle tariffe di importazione del greggio per scopi energetici da altri paesi, con imponenti gravami per la bilancia dei pagamenti nazionale, aveva fatto ritenere che si dovesse tornare ad estrarre il carbone sardo per produrre energia elettrica, da impiegare principalmente presso la Super Centrale elettrica di Portovesme.

Così, per il rilancio delle miniere, dopo intense lotte operaie, sindacali e politiche, partite da Carbonia e che avevano interessato l’intera Sardegna, fu appositamente costituita la Carbosulcis SpA e furono varati diversi progetti di ripresa produttiva delle miniere di Seruci e Nuraxi Figus, allora ancora “aperte” benché da qualche tempo non producessero più carbone.

Intervennero molteplici gestioni pubbliche  dei cantieri minerari da parte degli enti statali e regionali quali EGAM, ENI, EMSA e, alla fine, con l’impegno diretto della Regione Sarda, e la predisposizione di diversi progetti di rilancio produttivo, dall’impiego tradizionale in combustione del carbone alla sua gassificazione, si è giunti fino a tutto il 2018 senza mai poter vedere realizzato, nemmeno in parte, neppure uno dei tanti enfatizzati progetti di rilancio.

Ma nel frattempo imponenti risorse pubbliche statali e regionali – da molti autorevoli giudizi valutate in miliardi di euro – sono state spese per macchinari, mezzi e attività inutili ed improduttive e senza mai conseguire un solo risultato positivo, se non quello – se tale si può definire – dell’occupazione fino a mille lavoratori ai quali è stato garantito uno stipendio, spesso senza lavorare, o, a tanti di loro, l’indennità di cassa integrazione per oltre un decennio.

Insomma, un progetto, quello della Carbosulcis SpA, in un primo tempo tradito e successivamente  rivelatosi inattuabile perché non più competitivo ma pur sempre inutilmente finanziato.

Ora la Carbosulcis SpA, interamente regionalizzata, ridotta a poche unità, persegue altre vie nel supporto ad attività nel campo della ricerca scientifica. Speriamo bene!