27 November, 2024
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E’ stato costituito, a Carloforte, il comitato popolare favorevole all’istituzione dell’Area marina protetta dell’isola di San Pietro.
«A seguito della notizia dello stanziamento ministeriale di risorse per l’avvio dell’iter costitutivo, un gruppo sempre più ampio di cittadini (tra cui operatori commerciali e del settore nautico-marinaro, pescatori e rappresentanti di associazioni) ha ritenuto opportuno riunirsi per condividere, sensibilizzare e promuovere i molteplici aspetti positivi connessi all’istituzione dell’AMP carlofortina – si legge in una nota del portavoce del Comitato Antonio Ferraro -. Tra questi, in primis c’è la tutela dei fondali isolani e dei suoi abitanti, messi a dura prova dalla pesca illegale e non sostenibile praticata diffusamente, che ha intaccato seriamente la biodiversità dei fondali fino all’impoverimento che oggi possiamo osservare.»
«Attraverso la tutela e la corretta fruizione del nostro mare, come accaduto in altre aree marine protette, sarà inoltre possibile accrescere l’economia isolana, dando un impulso
concreto alla promozione, al turismo di qualità ed a nuove attività commerciali, legate direttamente ed indirettamente alla fruizione del mare. Pensiamo che i protagonisti
dell’AMP carlofortina debbano essere i residenti, che avranno benefici di gran lunga superiori alle restrizioni ed ai limiti che taluni stanno rimarcando – prosegue la nota –. Con apposite previsioni nel regolamento di funzionamento dell’amp, riteniamo che solo i pescatori professionisti residenti possano operare al suo interno, impedendo così agli attrezzi da  pesca invasivi (in particolare le reti a strascico) di essere calati, poiché la limitata flotta di operatori isolani lavora con attrezzi di pesca artigianale (piccola pesca). Riteniamo inoltre che sulla base delle attuali caratteristiche delle acque intorno all’isola è presumibile e per noi auspicabile che le aree interessate dall’amp non interesseranno e non dovrebbero interessare l’intero periplo dell’isola.»
«Per salvaguardare le tradizioni locali, pensiamo e sosteniamo che debbano essere chieste ed ottenute deroghe, ad esempio per i tanti cultori isolani della pesca con il palamito – sottolinea la nota -. Quanto al diporto, ci sono le condizioni affinché si possa continuare a fare il giro dell’isola, in quanto dentro l’amp (esclusa la zona A) è possibile navigare diminuendo la velocità senza che vi siano limiti di potenza o tipologia di motore, in particolare per i diportisti, prevedendolo espressamente nel regolamento. Lo stesso, essendo possibile, per i residenti non dovrà prevedere costi per qualunque attività non professionale sopra o sotto la superficie marina. Vorremmo ricordare che oggi esistono limiti, divieti e prescrizioni che non dipendono dall’AMP. Per citarne solo alcuni, il divieto di prelevare patelle, ricci (per chi non ha licenza regionale), di ancorare sopra le praterie di posidonia e l’obbligo di denunciare l’attività di pesca sportiva all’autorità competente.»
«In sostanza, riteniamo che se opportunamente esaminata, regolata e condivisa, l’Area marina protetta dell’isola di San Pietro sia non solo auspicabile e fattibile, ma rappresenti una delle rare opportunità di sviluppo concreto che Carloforte possa avere nel suo futuro prossimo – conclude Antonio Ferraro -. Auspichiamo che sempre più cittadini possano esserne consapevoli e che l’Amministrazione comunale porti avanti l’istanza senza dubbi ed esitazioni, riconoscendone concretamente l’utilità e la necessità.»

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«La Sardegna paga un costo sociale enorme per la presenza dell’amianto nelle aree industriali dismesse. Oggi è stata l’occasione per presentare la nostra realtà regionale alla Commissione parlamentare». Sono le parole dell’assessore regionale dell’Industria Anita Pili che oggi, insieme al collega della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e della Sanità, Mario Nieddu, ha partecipato all’incontro con i deputati dell’XI commissione della Camera, vertice che si è tenuto al Caip di Abbasanta.

«Insieme ai sindaci del territorio – ha aggiunto Anita Pili – abbiamo sollevato il problema delle bonifiche nei siti industriali dismessi di Ottana e Marrubiu. La presenza della commissione nelle aree interessate è sicuramente un segnale d’attenzione, ma al Governo chiediamo una collaborazione sistematica per dare un impulso concreto alla soluzione del problema. Per le bonifiche occorrono nuove risorse che tengano conto delle reali necessità della Sardegna e il riconoscimento per Marrubiu e Ottana, di Sin, Siti di interesse nazionale.»

Un tema cruciale quello delle risorse, non solo per i siti industriali. Lo ribadisce l’assessore Gianni Lampis: «La tematica delle bonifiche ambientali laddove sia presente amianto rappresenta una priorità per la Giunta regionale: dopo l’approvazione della ripartizione di 2,3 milioni di euro a favore di Province, Consorzi di Bonifica ed Abbanoa, la Regione ha ottenuto dal Governo 35 milioni di euro per interventi in strutture ospedaliere e scuole. Risorse non sufficienti a esaudire le necessità soprattutto dei privati che oggi vorrebbero intervenire sulle loro proprietà, ma ci rinunciano a causa dei cospicui costi che andrebbero sostenuti».

«Gli ultimi dati – spiega l’assessore Mario  Nieddu – indicano oltre duemila siti censiti in cui sono presenti manufatti in amianto, oltre un migliaio sono edifici pubblici. I provvedimenti adottati dalla giunta dimostrano la massima attenzione da parte della Regione per questa problematica. Quello della prevenzione è per noi un tema centrale. Ho chiesto ai membri della commissione di sostenere a Roma la proposta di scorporare la spesa per la prevenzione dal tetto del 5% del deficit. Una richiesta già avanzata e non inserita nel Patto per la Salute, ma che per noi resta un punto fondamentale: quello di veder riconosciuta la prevenzione come un investimento da parte dei sistemi sanitari regionali.»

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«Come preannunciato sabato scorso, questa mattina ho presentato un’interrogazione urgente sulla sospensione dei collegamenti marittimi tra la Sardegna e la Corsica a seguito dell’incidente in cui è rimasta coinvolta la motonave Giraglia della Moby. Mi sono rivolto all’assessore ai Trasporti Todde per chiedere il riavvio immediato dei collegamenti tra le due isole, sapere quali azioni intenda mettere in atto per scongiurare il riverificarsi di situazioni analoghe e per garantire che il collegamento marittimo sia assicurato con continuità anche in condizioni meteo avverse.»

A comunicarlo è il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi che appresa la notizia dello stop ai collegamenti si era subito attivato per trovare una soluzione urgente.

«Non possiamo permettere la sospensione dei collegamenti su una tratta affidata ad una compagnia che opera in regime di continuità territoriale, con gravissime conseguenze che ricadono ancora una volta sui cittadini, e in particolare sugli imprenditori. L’economia della Sardegna, già affossata dalle tristissime vicende che riguardano la continuità territoriale aerea, sta rischiando danni permanenti.»

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«La calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione non è solo la notizia che aspettavamo con ansia da oltre un anno ma anche la speranza, che si riaccende, di veder cambiato il futuro della Sardegna. Da domani sarà possibile scrivere una nuova pagina di Storia.»
Lo dicono Roberto Frongia e Maria Antonetta Mongiu, esponenti del Comitato per l’insularità, che esprimono soddisfazione, evidenziando la portata dell’iniziativa che «grazie all’impegno di tutte le forze politiche, in special modo dei parlamentari sardi», ha consentito alla proposta di legge firmata da oltre 100mila cittadini e cittadine sarde di venire fuori dalle sabbie mobili del Senato.
«È una battaglia trasversale che ha unito tutti gli schieramenti politici sardi, il mondo delle imprese, le Associazioni di categoria, la Cultura, lo Sport e le Università – proseguono Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – tutti uniti per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, condizione necessaria affinché venga finalmente riconosciuto il grave e permanente svantaggio naturale derivante proprio dall’essere un’Isola. Uno svantaggio che si traduce in gap infrastrutturale, inefficienze sui trasporti, ritardi nelle reti energetiche e di comunicazione, freno allo sviluppo socio-economico.»
«Non si può, oggi, tenere slegata la battaglia per l’insularità da quelle che sono le principali criticità della nostra Isola – concludono Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – a partire dall’annosa questione dei trasporti, che vede una regione ostaggio della burocrazia e dei tempi dell’Europa.»

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«La lotta allo spopolamento di alcuni paesi della Sardegna è un tema caro alla Giunta Solinas, perciò iniziative come il progetto ‘Freemmos’, nato da un’idea della Fondazione Maria Carta, della quale la Regione è socio, sono utili ad alimentare il dibattito per trovare soluzioni a questo problema.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, al Centro sociale culturale sardo di Milano, in occasione della presentazione del progetto, illustrato dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras.

Il suo nome deriva dalla parola inglese ‘free’ e dalla desinenza ‘mmos’, che in lingua sarda significa fermi: “Freemmos”, cioè liberi di restare. Il progetto è finalizzato a sostenere, attraverso una serie di iniziative di carattere culturale ed artistiche, i piccoli centri della Sardegna a rischio estinzione. Secondo uno studio, condotto negli anni scorsi dall’Università di Cagliari, sarebbero trenta i paesi sardi a rischio estinzione nei prossimi decenni.

«Sono migliaia i giovani sardi che hanno ripreso ad abbandonare l’Isola per cercare lavoro altrove – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. È dovere della politica regionale mettere in campo azioni per invertire questa tendenza ed anche il settore del turismo può offrire risposte concrete ed opportunità con idee e progetti che possano tenere in Sardegna i nostri ragazzi o farli tornare dopo la loro formazione in Italia e all’estero.»

Durante la serata è stato presentato anche il libro “Maria Carta, cuore e voce di Sardegna” di Giacomo Serreli. L’autore ha raccontato alcuni episodi, anche con l’ausilio di un filmato, della vita dell’artista sarda, che per oltre trent’anni ha fatto conoscere il canto tradizionale sardo a livello nazionale ed internazionale.

«La valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione sarda per tutelare la nostra identità ha nei circoli in Italia e nel Mondo un avamposto importante che la Regione non deve trascurare», ha concluso l’assessore regionale del Turismo, ricordando anche che nel 2020 ricorre il 50° anniversario della fondazione del circolo milanese.

 

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Il sindaco Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la Città, hanno diffuso un breve comunicato nel quale esprimono vicinanza e solidarietà nei confronti del portavoce del Comitato Abitanti ex Casermette Matteo Medda, la cui automobile, la scorsa notte, è stata colpita e danneggiata dal lancio di una bottiglia incendiaria.
«Un gesto gravissimo, che si aggiunge ad altri atti analoghi di vandalismo e di criminalità avvenuti nelle scorse settimane in varie zone della Città. Davanti a certi atti criminali la risposta delle Istituzioni e della Società civile sarà compatta. Nei prossimi giorni – ha concluso Mauro Usai – porteremo la questione al Tavolo di Pubblica Sicurezza, con l’auspicio che le Forze dell’Ordine possano intervenire prontamente, al fine di individuare i colpevoli e prevenire il ripetersi di certi gesti.»

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La trasferta odierna a Villacidro è probabilmente uno degli ultimi appelli, per la Monteponi, sulla strada di un possibile reinserimento nella lotta per il vertice, alle spalle della capolista Idolo (dirige Lorenzo Casali di Crema, assistenti di linea Nicola Mascia e Matteo Portas di Cagliari). La sconfitta di Arzana ed il successivo pareggio interno con l’Orrolese, hanno frenato la rimonta della squadra di Fabio Piras che oggi contro una delle squadre più quotate del girone, sarà prima del suo giocatore più rappresentativo, Samuele Curreli, appiedato dal giudice sportivo per due turni dopo l’espulsione rimediata sette giorni fa.

Il Cortoghiana di Marco Farci ospita la Sigma De Amicis 1979 (dirige Stefano Dore di Olbia, assistenti di linea Filippo Noschese e Nicola Atzori di Oristano), a caccia dei 3 punti che potrebbero consentirgli di continuare a coltivare il sogno di un piazzamento utile per partecipare ai playoff promozione.

Anche il Villamassargia di Titti Podda ha un impegno casalingo importante, contro il Sant’Elena Quartu (dirige Matteo Manis di Oristano, assistenti i linea Riccardo Loi e Michele Volturo di Oristano).

Sugli altri campi, si giocano le seguenti partite: Andromeda-Selargius, Buddusò Seulo 2010, Gonnosfanadiga-Arborea, Idolo-Tortolì ed Orrolese.Tonara.

Nel girone B del campionato di Prima Categoria, la capolista Tharros ospita il Calcio Capoterra e, in caso di vittoria, metterebbe una grossa ipoteca sulla promozione finale. La prima inseguitrice, l’Atletico Narcao, ospita la Virtus Villamar e, on caso di vittoria, qualora il Calcio Capoterra dovesse perdere ad Oristano, allungherebbe il passo sulle inseguitrici.

La Fermassenti gioca sul campo del pericolante Gergei, l’Atletico Villaperuccio ospita la Freccia Parte Montis, l’Antiochense il Sadali.

Completano il programma della quinta giornata del girone di ritorno, le seguenti partite: Francesco Bellu Terralba-Nuova San Marco Cabras, Gioventù Sportiva Samassi-Santa Giusta Calcio, Libertas Barumini-Virtus San Sperate 2002.

Fabio Piras e Fabio Cau (Monteponi).

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Sabato 1° febbraio, alcuni soci del Rotary Club di Iglesias hanno tenuto una “lezione” di educazione per la prevenzione del papilloma virus agli allievi dell’IPIA di Iglesias. Si è trattato della ventesima conferenza presso le scuole della campagna di sensibilizzazione sui danni del Papilloma virus umano (HPV), iniziata dal Club di Iglesias nel 2017, dopo l’accordo fra il ministero della Salute e tutti i Rotary Club italiani, e portata avanti ogni anno dal Club di Iglesias, in particolare grazie all’opera di tre suoi soci (i dottori Giovanni Santos Chessa, Monica Mameli e Sebastiano Forteleoni).

I diversi tipi di Papilloma virus causano moltissime malattie, alcune non gravi (come i condilomi genitali di cui si hanno 250.000 casi all’anno in Europa) e altre di maggiore gravità e, se non diagnosticate in tempo, gravi e anche mortali (in Italia si riscontrano ogni anno 47.000 casi di lesioni di basso grado e 17.000 casi di lesioni precancerose del collo dell’utero e 3.700 morti all’anno per il cancro del collo dell’utero).

Il sistema più efficace per evitare di contrarre l’infezione da HPV e di trasmetterla ad altri, è la vaccinazione, che da tempio è prevista e gratuita per le ragazze, ed ora anche per i ragazzi e che non dà quasi mai inconvenienti (comunque sempre lievi). Il vaccino è molto efficace: in Australia dove la campagna di vaccinazione, gratuita, ma non obbligatoria, è iniziata nel 2012, le malattie e le morti da HPV sono diminuite di oltre il 90%.

Per questo il Rotary Club di Iglesias ha continuato a portare avanti la campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione, non solo in tutte le scuole superiori di Iglesias, ma anche con conferenze e manifestazioni pubbliche e vuole continuare a farlo anche per chi ne farà richiesta (segreteria@rotaryclubiglesias.it).

 

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Il Carbonia ha vinto la Coppa Italia di Eccellenza 2019/2020. Battuto l’Atletico Uri 1 a 0 con goal di Giuseppe Meloni, nella finalissima disputata sul campo in erba sintetica del Centro Federale di Sa Rodia, ad Oristano. La squadra di Andrea Marongiu ha così sfatato il tabù della Coppa che aveva sfiorato ben tre volte, tra Eccellenza e Promozione, negli ultimi 10 anni, perdendo sempre ai calci di rigore (nel 2010 in Eccellenza con il Porto Torres; nel 2016 e nel 2018 in Promozione con Bosa e Dorgalese (in queste ultime due occasioni con Andrea Marongiu in panchina, nella prima con Graziano Mannu). Continua, invece, il tabù dell’Atletico Uri, finalista sfortunato per la terza volta nelle ultime tre edizioni della Coppa Italia di Eccellenza regionale.

Il goal partita è arrivato al 14′ del primo tempo, autore il nuovo bomber Giuseppe Meloni che ha sfruttato con grande tempismo e precisione, con un perfetto colpo di testa, un preciso assist di Suku Kassama Sariang. L’Atletico Uri, inizialmente ha subito il colpo, poi ha reagito, in alcune fasi della partita ha anche messo in difficoltà il Carbonia, ma solo in rare occasioni è riuscito a creare seri pericoli alla difesa bianco blu, sempre fortissima nella coppia centrale formata da Federico Boi e Luigi Pinna e con un attentissimo Antonio Fortuna tra i pali, mentre dall’altra parte, nel secondo tempo il Carbonia avrebbe potuto andare in goal in più occasioni, con Giuseppe Meloni e Suku Kassama Sariang, ma ha trovato sulla sua strada un ottimo portiere.

Nel finale si è assistito ad una continua girandola di cambi, ma il risultato non è cambiato e al termine, dopo 6 minuti di recupero, in campo e in tribuna, sulla sponda biancoblu è esplosa la festa per un traguardo inseguito a lungo e, fino a questo pomeriggio, sempre mancato, mentre su quella giallorossa, inevitabilmente, è stata grande la delusione per un traguardo mancato per la terza volta, in finale, nelle ultime quattro edizioni (in precedenza aveva perso 2 a 1 con il Tortolì e 1 a 0 con il Tonara).

Il capocannoniere del torneo è Samuele Curreli, con 10 reti, realizzate tutte nelle prime quattro partite, con San Marco Assemini ’80 e Ferrini.

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C’è una grandissima attesa per la finalissima della Coppa Italia di Eccellenza di calcio, in programma questo pomeriggio, alle 15.00, sul campo in erba sintetica de Centro Federale FIGC di Sa Rodia, ad Oristano. Sulle tribune è previsto il tutto esaurito con ampie rappresentanze in arrivo da Carbonia e Uri al seguito delle due squadre protagoniste.

La partita verrà diretta da Alberto Enrico Argiolas di Cagliari, coadiuvato dagli assistenti di linea Riccardo Loi di Oristano e Matteo Laconi di Cagliari.

Le due squadre, protagoniste in campionato, il Carbonia di Andrea Marongiu capolista solitario con un punto di vantaggio sul Castiadas, 5 sull’Ossese e 6 sulla Nuorese, l’Atletico Uri di Massimiliano Paba risalito al sesto posto dopo un incerto avvio di stagione, puntano al successo in Coppa Italia che finora è sempre sfuggito loro in sfortunate finali.

Il capocannoniere della Coppa Italia è Samuele Curreli, autore di ben 10 goal in 6 partite (realizzati tutti nelle prime quattro), che come è noto non sarà protagonista della finale, perché alla vigilia di Natale, è tornato alla Monteponi, nel girone A del campionato di Promozione regionale.

Il Carbonia ha raggiunto la finalissima dieci anni fa, perdendola 5 a 4 ai calci di rigore, il 10 febbraio 2010, al Quadrivio di Nuoro, con il Porto Torres, dopo essere passato in vantaggio con Chicco Trogu; ha raggiunto e perso altre due finali nella Coppa Italia di Promozione, nel 2016 e 2018, contro Bosa e Dorgalese (sia ai tempi regolamentari sia a quelli supplementari, terminò in parità: 1 a 1 con il Bosa – goal di Stefano Demontis, 3 a 3 con la Dorgalese, dopo il 3 a 1 del primo tempo – goal di Claudio Cogotti, Lorenzo Loi e Simone Giovagnoli).

L’Atletico Uri è approdato in finale per la terza volta nelle ultime quattro stagioni. Ha perso le prime due di misura, rispettivamente 2 a 1 con il Tortolì e 1 a 0 con il Tonara.

La squadra che riuscirà a sollevare la Coppa al cielo, affronterà i laziali del Real Monterotondo Scalo nel primo turno delle finali nazionali. La squadra laziale ha conquistato la Coppa, superando di misura il Villalba Ocres Moca, per 2 a 1.