20 July, 2024
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Italia Nostra Sardegna solleva dubbi sullo “scrupoloso rispetto delle norme” da parte della RWM.

«Abbiamo letto in questi giorni delle preoccupazioni dei sindaci di Dosmunovas e Iglesias per l’eventuale calo occupazionale derivante dall’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Cagliari nei confronti della RWM, la fabbrica di bombe che opera nei loro territori. Non ne comprendiamo davvero le motivazioni, perché se fossero vere le loro certezze in merito alla legittimità delle numerose autorizzazioni rilasciate, non ci sarebbe alcun motivo per allarmarsi. Anzi, sarebbe una buona occasione per tacitare quanti sostengono il contrario – si legge in una nota di Italia Nostra Sardegna -. Se però tra le decine e decine di autorizzazioni rilasciate dai tanti enti, non tutto risultasse in regola, dovrebbero essere i primi a richiedere il rispetto della legalità nei propri territori. A meno che non si parta dal presupposto che i posti di lavoro nella fabbricazione di ordigni bellici possano godere di una sorta di zona franca dove le norme europee, italiane e quelle regionali, potrebbero anche essere disattese. Ma noi questo non possiamo neppure pensarlo, visto che abbiamo a che fare con pubblici amministratori, autorità sanitarie locali e responsabili della pubblica sicurezza in qualità di ufficiali di governo.»

«Abbiamo anche letto le tranquillizzanti dichiarazioni dell’amministratore delegato della RWM Italia che garantisce sullo “scrupoloso rispetto delle norme” da parte della società in Sardegna – prosegue la nota di Italia Nostra Sardegna -. Lo confermerebbe il fatto che i funzionari della procura che hanno visitato lo stabilimento lo scorso dicembre non hanno sequestrato i lavori di ampliamento! Non se ne capisce il nesso visto che gli eventuali reati andranno trovati spulciando tra le carte degli uffici autorizzatori piuttosto che sotto gli impressionanti scavi e trincee che hanno stravolto per sempre quei territori. Proprio per tranquillizzare amministratori e lavoratori, pensiamo che compito della magistratura sia quello di fare luce su eventuali lati oscuri nell’iter seguito per il rilascio delle autorizzazioni. Il prossimo primo aprile il TAR Sardegna si dovrà pronunciare sulle numerose eccezioni di illegittimità (per l’esattezza 14) sollevate da Italia Nostra a da altre Associazioni, Comitati, e Sindacati di base. Molte di queste presunte illegittimità potrebbero avere anche una certa rilevanza penale.»

«Sappiamo che l’ampliamento dello stabilimento ha ricevuto numerose autorizzazioni dal comune di Iglesias, ma anche dai vari enti preposti alla tutela del territorio, del paesaggio, della salute, dell’ambiente e della stessa sicurezza, etc… ed è proprio perché si faccia piena chiarezza sulla legittimità di queste numerose autorizzazioni che abbiamo chiesto al TAR di pronunciarsi e alla magistratura di verificare la sussistenza di eventuali reati», conclude la nota di Italia Nostra Sardegna.

 

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A Carbonia ha vissuto una delle tappe della sua lunga carriera da calciatore e a Carbonia è tornato, quattro anni fa, da allenatore, per guidare la squadra biancoblu nel campionato di Promozione regionale. Tre stagioni consecutive da protagonista, una promozione sfiorata e due Coppe sfumate soltanto ai calci di rigore, contro Bosa e Dorgalese.

La prima esperienza di Andrea Marongiu alla guida del Carbonia si è conclusa nell’estate del 2018, quando la società biancoblu decise di cambiare, affidando la panchina all’esordiente Fabio Piras. Lui ci rimase male, ma accettò la decisione, perché in fondo il calcio è così, è fatto di gioie e delusioni e queste ultime, spesso, formano più delle vittorie.

Poco più di un anno fa, dopo alcuni mesi alla finestra, Andrea Marongiu ha deciso di ricominciare accettando una “sfida impossibile”, la panchina della Monteponi, ultima in classifica in Promozione, con soli 2 punti dopo 9 giornate di campionato. Il presidente Giorgio Ciccu gli ha messo tra le mani una squadra quasi interamente rinnovata rispetto a quella che aveva iniziato la stagione con Andrea Marras, con un punta di diamante, Samuele Curreli, e lui, dopo una titubanza iniziale, determinata da una breve di transizione tra vecchio e nuovo organico e da un calendario “impossibile” (Orrolese in casa, Carbonia in trasferta e San Marco Assemini ’80 in casa, nelle quali ha raccolto solo un punto, nelle battute finali del derby con il Carbonia), ha confezionato un’impresa straordinaria e quasi irripetibile, rimontando posizione su posizione fino al quarto posto finale, con il sostanzioso contributo dei 19 goal di Samuele Curreli.

La scorsa estate, a Iglesias, è arrivato il divorzio e, di lì a poco, è maturato il “ritorno di fiamma” con il Carbonia. La società biancoblu ha acquisito il titolo per l’iscrizione al campionato di Eccellenza, sfiorato sul campo, attraverso la fusione con il Samassi, e ha progettato una stagione da protagonista, con una campagna acquisti di grande qualità. E per guidare la squadra in questa nuova avventura, ha “riportato a casa” lui, Andrea Marongiu che, a 50 anni, ha ritrovato ciò si era visto sfuggire poco più di un anno prima, impreziosito…dalla categoria superiore e da un organico di primissima qualità.

La scelta della società guidata da Carlo Foti è stata accolta positivamente dai più, per i risultati e, soprattutto, la qualità del lavoro svolto nella prima esperienza durata tre anni, ma non sono mancati gli scettici, che facevano leva sul fatto che Andrea Marongiu fosse all’esordio sulla panchina di una squadra di Eccellenza, peraltro costruita per una stagione di primissimo piano.

Il campo ha fin qui fugato ogni dubbio! Il Carbonia è primo in classifica in campionato, con 1 punto di vantaggio sul Castiadas, 5 sull’Ossese e 6 sulla Nuorese. E sabato 8 febbraio, ad Oristano, si gioca la Coppa Italia con l’Atletico Uri di Massimiliano Paba (battuta all’andata in campionato, con goal di Luca Organa, Samuele Curreli e Mattia Cordeddu), traguardo raggiunto con un percorso straordinario, fatto di cinque vittorie ed un pareggio, venti goal segnati e quattro goal subiti, il capocannoniere della manifestazione Samuele Curreli, con ben dieci reti (realizzate nelle prime quattro partite, con San Marco Assemini ’80 e Ferrini).

L’Atletico Uri non è sicuramente un avversario facile. Andrea Marongiu lo sa e tiene tutti in guardia. «Non sarà facile – ha detto più volte il tecnico di Gonnesa – ma questa volta la Coppa vogliamo portarcela a casa.»

Il Carbonia ha un conto aperto con la Coppa Italia, sfiorata tre volte, una in Eccellenza e due in Promozione, negli ultimi dieci anni. E le ultime due Andrea Marongiu le ha vissute in panchina, con il Bosa nel 2016 e la Dorgalese nel 2018 (in Eccellenza, nel 2010, in panchina c’era Graziano Mannu). Tutte perse ai calci di rigore. Ma anche l’Atletico Uri ha un conto aperto con la Coppa Italia, perché ha giocato due finali, entrambe perse, 2 a 1 con il Tortolì e 1 a 0 con il Tonara, nelle ultime tre stagioni.

Sabato 8 febbraio, nel tardo pomeriggio, una delle due, tra Carbonia ed Atletico Uri, sfaterà il tabù e festeggerà alzando la Coppa al cielo. Andrea Marongiu, stanotte, sognerà che a farlo sarà il suo capitano, Marcello Angheleddu. A volte…i sogni si avverano…

Giampaolo Cirronis

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I volontari del Servizio civile – Progetto G.I.O.I.A. presenteranno alla cittadinanza il frutto del loro impegno, durato un anno, nell’ambito del settore delle Politiche sociali di Sant’Antioco. L’evento, organizzato dall’assessorato delle Politiche sociali, si terrà mercoledì 12 febbraio 2020 dalle 16.30 presso l’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco, in Piazzetta Italo Diana, 1. All’incontro saranno presenti il sindaco Ignazio Locci, l’assessore delle Politiche sociali, Eleonora Spiga, la responsabile del Servizio Politiche sociali, Antonella Serrenti, il direttore del Servizio Coesione sociale, Antonia Cuccu.

L’obiettivo dell’incontro è incentrato sulla restituzione alla comunità del lavoro svolto durante l’intero anno, a partire dalla presa in carica delle istanze presentate dai cittadini che si rivolgono agli Uffici sociali (in riferimento alle varie aree d’intervento), fino alla presentazione della Carta dei servizi, documento innovativo redatto dai 4 giovani volontari del progetto G.I.O.I.A..

Il Servizio civile è la scelta volontaria di dedicare un intero anno della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.

Il Servizio civile rappresenta una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.

Da domenica 9 febbraio (apertura alle 9.30), la Sardegna sarà protagonista della 40ª Borsa internazionale del Turismo di Milano, in programma fino a martedì 11 febbraio a Fieramilanocity.

Lo ‘spazio Sardegna’ (padiglione 3), realizzato in collaborazione con UnionCamere, si estende per 573 metri quadrati, circa 100 mq in più degli anni scorsi, con 57 espositori di vari settori, dal ricettivo ai servizi, dal turismo attivo ai consorzi turistici, su oltre 1.100 espositori totali: «Considerata l’importanza che la Bit rappresenta nello scenario del mercato turistico internazionale, abbiamo deciso di ampliare gli spazi dedicati all’esposizione del prodotto Sardegna – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa -. Sostenibilità e identità sono alcuni dei temi su cui è incentrata la presenza della Sardegna per promuovere i punti di forza della sua offerta, con l’obiettivo di attrarre nuovi segmenti di mercato.»

Lo spazio, come già sperimentato nelle precedenti fiere del 2020 (Stoccarda, Vienna e Madrid), sarà caratterizzato da grandi schermi che trasmetteranno alcune immagini della Sardegna, inedite ed appositamente realizzate per la Bit 2020. In particolare, per la prima volta, nello stand della Sardegna ci saranno alcuni schermi in 3D che consentiranno di visitare alcune delle più belle spiagge della Sardegna in modalità ‘immersiva’ (tecnologia che consente di essere ‘avvolti e catturati’ nelle immagini).

«Come per ‘Artigiano in Fiera’, anche questa volta abbiamo posto grande attenzione all’ambiente – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. Perciò, i materiali sono ancora una volta ecosostenibili: per esempio, il pavimento sarà in sughero, alcune decorazioni saranno realizzate in canvas (stoffa), il consumo energetico ridotto grazie all’utilizzo di led a basso impatto e ci saranno elementi strutturali con la funzione di preservare la qualità dell’ambiente, purificando l’aria e riducendo i rumori.»

Durante la giornata di domenica 9 (chiusura alle 18.00), con ingresso libero per il pubblico, ci saranno diversi momenti di animazione, curati dalla Fondazione “Maria Carta”: musica, ballo sardo e canti tradizionali, presentati da una breve illustrazione introduttiva del giornalista Giacomo Serreli. Si esibiranno una giovane suonatrice di launeddas, Gloria Woutina Atzei, e l’organettista Vanni Masala; il gruppo ‘Cuncordu e Tenore’ di Orosei nel canto a tenore, riconosciuto ‘patrimonio dell’umanità dall’Unesco’ e tre coppie di ballerini coi costumi tradizionali, accompagnati dagli strumenti tipici sardi (oltre a launeddas ed organetto, sulittu, trunfa, triangulu, tamburello).

Lunedì 10 e martedì 11 febbraio, invece, saranno giornate riservate ai professionisti del settore turistico con un fitto calendario di incontri commerciali con compratori italiani e stranieri: più di 600 provenienti da 65 paesi, in particolare Usa, India, Russia, Argentina, Brasile, Sud Africa.

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Il segretario regionale PD Emanuele Cani esprime solidarietà alla candidata a sindaco di Musei Piera Bua, vittima di insulti.
«Quanto è accaduto alla candidata a sindaco di Musei Piera Bua va condannato in maniera ferma. Non è pensabile che ancora oggi possano registrarsi episodi come questo. Insulti e minacce sessiste contro chi cerca di impegnarsi per il bene della collettività. Il Pd manifesta sostegno e vicinanza alla candidata con l’auspicio che le indagini portate avanti dalle forze dell’ordine facciano chiarezza al più presto.»

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Lo scorso 31 gennaio si è svolto il primo confronto, in un seduta del Consiglio comunale aperto, a Carloforte, sulle potenzialità ed i limiti dell’Area Marina Protetta Isola di San Pietro.

«La maggioranza consiliare – spiega il sindaco, Salvatore Puggioni – ha sottolineato il proprio impegno a favore della tutela ambientale e dello sviluppo turistico, fondato sull’ambiente. E’ con questa consapevolezza che vogliamo approfondire quali vantaggi e quali svantaggi posa portare l’Area Marina Protetta. In questo quadro – aggiunge il sindaco di Carloforte -, siamo convinti che un’innovazione di così grande portata possa funzionare solo se si avrà il favore della maggioranza della cittadinanza e, per questa ragione, insieme alla minoranza, abbiamo individuato nel referendum lo strumento giusto. Naturalmente, metteremo i cittadini nelle condizioni di esprimersi a ragion veduta, quando avremo maggiori informazioni sulle caratteristiche dell’eventuale Area Marina Protetta Isola di San Pietro.»

«Avremo tempo per discutere, informarci, fornire idee. Facciamolo civilmente, senza pregiudizi, lasciando fuori qualunque tipo di strumentalizzazione. Il futuro di Carloforte vale di più – rimarca Salvatore Puggioni -. Da parte nostra, non accetteremo un’applicazione standard del modello Area Marina Protetta. Siamo sicuri che saranno considerate le nostre peculiarità e, in ogni caso, noi ci batteremo perché ciò avvenga.»

«Il prossimo passo sarà un incontro che avremo al Ministero il 12 febbraio insieme alla Provincia ed alla Regione – conclude il sindaco di Carloforte -, in quella sede presenterò al Ministro le nostre esigenze e chiederò, al fine di garantire democraticamente la massima concertazione e condivisione di una scelta così importante per la nostra Comunità, un tempo congruo essenziale al fine di consentire a tutti i necessari approfondimenti.»

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I consiglieri del gruppo dei Progressisti chiedono garanzie sul finanziamento delle prestazioni sanitarie per l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Sul tema è stata presentata un’interrogazione sia per fare il punto sugli interventi organizzativi messi in atto dalla Regione per realizzare centri autorizzati anche in Sardegna che per garantire risorse per le coppie che attualmente si rivolgono ai centri operativi fuori dall’Isola.

L’accesso alle tecniche di PMA di tipo eterologa, il cui divieto previsto dalla legge 40/2004 è stato dichiarato incostituzionale dalla sentenza n. 162/2014 della Corte Costituzionale, non è ancora possibile nei centri dell’Isola.

«Nella scorsa legge di stabilità sono stati stanziati 350mila euro per assicurare l’accesso alle tecniche di PMA di tipo eterologa alle coppie residenti in Sardegna, purché di età inferiore a 46 anni, presso strutture pubbliche e private accreditate in ambito nazionale e internazionale.»

Così Francesco Agus, componente dei Progressisti nella commissione Sanità del Consiglio regionale.

«Ora occorre monitorare i risultati e la congruità dello stanziamento e assicurare stabilità pluriennale alla misura fino a che non sarà possibile accedere a queste prestazioni sanitarie anche nell’Isola. Per questo è necessario garantire, ed eventualmente incrementare, le risorse anche nella finanziaria che a breve verrà esaminata dal Consiglio regionale.»

Il nostro Paese sconta un gap con il resto d’Europa causato dagli effetti della L. 40 che prima di essere stroncata dalla Consulta ha rappresentato per oltre dieci anni un ostacolo insormontabile per il diritto alla genitorialità di molte coppie. Dal 2018 le tecniche di PMA di tipo eterologa e la diagnosi preimpianto, fondamentale in particolare quando gli aspiranti genitori sono persone di età superiore a 45 anni, sono state inserite nei Livelli essenziali di assistenza.

«La popolazione della nostra Regione è, da anni, in costante decrescita mentre è in aumento l’età media dei suoi abitanti – aggiunge Francesco Agus -. Un approccio sistemico ai fenomeni dello spopolamento e della denatalità necessita di interventi immediati anche sul fronte della parità di accesso ai trattamenti di fecondazione assistita all’avanguardia.

Con le risorse stanziate nella scorsa legislatura (Lr. n. 48/2018 art.8 c.23) la Regione ha fornito un supporto alle spese sostenute dalle coppie che si rivolgono nei centri nazionali, ma spesso anche all’estero, in particolare verso i centri specializzati in diagnosi preimpianto.

Ci auguriamo che queste necessità vengano prese nella giusta considerazione e si lavori al fine di evitare quanto prima il ricorso ai trattamenti fuori dall’Isola gravosi per le persone e onerosi per le finanze pubbliche.»

 

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Domenica 16 febbraio torna “Fiabe a merenda” a Carbonia, con il secondo appuntamento dedicato ai bambini da 5 a 10 anni insieme alle loro famiglie. Il viaggio nella preistoria continua al Museo Archeologico Villa Sulcis, dove il laboratorio “Oltre il buio” presenterà due nuovi personaggi: Sarek e Samya.

Sarek e Samya vivono nel Paleolitico e sono ansiosi di far esplorare il loro mondo ai piccoli partecipanti e di far loro sperimentare come si dipingeva migliaia di anni fa. L’iniziativa è a cura della Cooperativa Sistema Museo, gestore del circuito museale, in collaborazione con il comune di Carbonia.

La quota di partecipazione al laboratorio è di 8 euro. Tutti gli appuntamenti iniziano alle 15 con l’accoglienza dei partecipanti e proseguono alle 15.30 con le attività.
La prenotazione è obbligatoria, contattando il Museo Archeologico Villa Sulcis: tel. 0781 1867304, e-mail carbonia@sistemamuseo.it

I prossimi laboratori si terranno il 15 marzo e 19 aprile, in altri due spazi del Sistema Museale di Carbonia.

TBH 100%

Via il limite di mandati per i sindaci dei Comuni sotto i 1.500 abitanti. E’ la proposta avanzata oggi dall’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna

«Nella prossima tornata elettorale di maggio-giugno – ha spiegato Quirico Sanna – in Sardegna andranno al voto 81 piccoli Comuni su 175, molti dei quali potrebbero incontrare difficoltà a trovare candidati e c’è il rischio che si apra la strada verso il commissariamento. Nei nostri territori abbiamo sindaci che hanno operato bene e non possono però ripresentarsi perché arrivati al terzo mandato. Noi vogliamo creare le condizioni ideali perché, nelle comunità locali, regni il buon governo, consentendo a chi ha ben amministrato, di potersi riproporre davanti ai propri elettori. È una questione di democrazia.»

 

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Si è tenuta questo pomeriggio, nella sala riunioni del Centro direzionale della ASSL, in via Dalmazia, a Carbonia, una seduta della Conferenza socio-sanitaria presieduta dal sindaco di Carbonia Paola Massidda, nel corso della quale sono state esaminate le criticità del Punto nascite del CTO di Iglesias, la cui “sopravvivenza” è posta a rischio dalle disposizioni del Decreto Ministeriale 2 Aprile 2015 n. 70 – Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi l’assistenza ospedaliera che prevede un numero minimo di 500 parti annui.

L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, recentemente ha annunciato la volontà della Giunta regionale di richiedere alcune deroghe al Governo Conte ma, ad oggi, non ci sono certezze. Nel corso del confronto tra i sindaci, il primo cittadino di Sant’Antioco ha fatto una proposta “provocatoria”, a suo parere l’unica in grado di consentire il superamento dell’attuale situazione critica che rischia di portare alla cancellazione del Punto nascite del CTO di Iglesias: il ripristino del Punto nascite del Sirai di Carbonia, affiancato al Punto nascite del CTO di Iglesias.

Vediamo l’intervista che abbiamo realizzato termine della seduta della conferenza, con Ignazio Locci.