26 November, 2024
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Il direttivo del Centro Studi Agricoli, guidato da Tore Piana, nei giorni  scorsi, ha analizzato la situazione straordinaria creatasi nel comparto delle produzioni suinicole nel mondo e in Sardegna, che ha portato ad un improvviso ed imprevisto aumento dei costi delle carni di maiale ,di circa il 40%, a causa di una offerta deficitaria rispetto alla domanda. Questa situazione è stata causata dalla presenza in Cina della PSA peste suina, che ha dovuto abbattere in pochi mesi oltre 300 milioni di maiali. Dall’Agosto 2018, quando la Cina aveva comunicato all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale che la Peste Suina aveva colpito il paese, la malattia si è diffusa in Cina con una velocità straordinaria, colpendo oltre il 40 % dei maiali cinesi. Come si sa, la Cina è una nazione dove si consuma la più alta quantità pro capite di carne di maiale, circa 30 kg anno, rispetto ai 15 kg annui dell’Italiano. Questa situazione ha portato la Cina a fare incetta di carne suina nel mondo essendo le proprie produzioni altamente deficitarie. Nella sola Cina il prezzo della carne di maiale è aumentato del 125 %. Portando le importazioni cinesi dai 94 milioni di KG agli attuali 161 milioni di Kg. Di conseguenza i prezzi in Europa e in Italia e nella nostra Sardegna sono aumentati improvvisamente del 40% negli ultimi tre mesi e sicuramente continueranno ad aumentare nell’immediato.

La situazione in Sardegna attualmente è ancora peggiore, a fronte dei circa 160.000 capi allevati e di circa 55.000 ql di carne prodotte in Sardegna, i consumi nell’isola ammontano a circa 300.000 Ql. Per intenderci la Sardegna produce circa 1/6 del suo fabbisogno interno, in più la Sardegna è gravata dalla presenza della PSA Peste Suina Africana, che ha causato il blocco delle esportazioni fuori dall’isola e l’applicazione di norme severissime negli allevamenti.

«Ora – afferma Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli -, il problema della PSA Peste Suina in Sardegna, secondo quanto dichiarato dalle Autorità Sanitarie dell’Isola, sta andando ad essere definitivamente debellato, dopo anni e anni di interventi e profilassi.»

Ecco che ora in Sardegna bisogna cogliere urgentemente il momento altamente  favorevole dei prezzi elevati e molto remunerativi per gli allevamenti di suini e della situazione deficitaria delle produzioni mondiali di carni suine. Secondo diverse proiezioni, l’aumento dei prezzi  e le deficienze delle produzioni rispetto ai consumi della carne, durerà non meno di 10 anni, anche in virtù che la peste suina si sta diffondendo in Europa ed ha colpito la Polonia ed oggi si trova a meno di 30 Km dal confine Tedesco e dagli esiti inimmaginabili, visto che la Germania è uno dei maggiori esportatori di carne di maiale al mondo.

«Come Centro Studi Agricoli – aggiunge Tore Piana -, chiediamo con forza che la Regione Sardegna, definisca in tempi rapidi e con tutti i mezzi, l’uscita da regione colpita da PSA e venga dichiarata dalle Autorità sanitarie europee, isola indenne dalla stessa PSA. Chiediamo che nello stesso tempo, venga avviato un piano triennale straordinario per il rilancio della Suinicoltura in Sardegna, con una specifica legge regionale e finanziamenti mirati che favoriscano il raggiungimento di oltre 2 milioni di capi di suini entro 2022 – conclude Tore Piana -. Preso atto del momento altamente favorevole e remunerativo che il comparto suinicolo attraverserà.»

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Questa settimana, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, si recherà con i leader di tutto il mondo in Israele per ricordare i 75 anni dalla liberazione di Auschwitz-Birkenau. Il presidente parteciperà al Quinto Forum mondiale sull’Olocausto, incentrato sia sul ricordo delle vittime che sulla lotta all’antisemitismo nel mondo.

Il presidente David Sassoli visiterà anche il Parlamento Israeliano e incontrerà il presidente del Knesset, Yuli-Yoel Edelstein.

La settimana successiva il Parlamento europeo celebrerà, durante la sessione plenaria a Bruxelles, la giornata internazionale della Memoria sull’Olocausto. In quest’occasione, il presidente David Sassoli ha invitato la senatrice italiana Liliana Segre, sopravvissuta all’olocausto, a parlare all’evento del 29 gennaio.

Prima della visita, il presidente David Sassoli ha detto: «L’Unione Europea è nata dopo gli orrori di Auschwitz, per riunificare l’Europa e garantire che le atrocità della Seconda Guerra Mondiale non accadessero mai più. Questa settimana andrò a Gerusalemme per rendere omaggio ai sei milioni di ebrei uccisi durante la Shoah, che ad oggi rimane uno dei più grandi crimini contro l’umanità.

È preoccupante che le lezioni della storia vengano dimenticate. È con incredulità e immensa rabbia che assistiamo al ritorno del demone dell’antisemitismo in Europa e nel mondo. I recenti attacchi a Halle e a New York, le minacce contro i cittadini e i politici ebrei così come gli atti di vandalismo nei cimiteri e nei negozi di molti paesi europei, ricordano un periodo che speravamo fosse finito molto tempo fa.

Questa settimana, a Gerusalemme, dobbiamo ricordare i momenti più bui della storia dell’Europa, ma anche discutere di come possiamo affrontare questa nuova ondata di odio e antisemitismo in tutto il mondo»

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Venerdì 24 gennaio 2020 alle ore 16,30 a Casa Fenu, verrà sottoscritto il protocollo per la costituzione del Polo d’Infanzia 0-6 Ilaria Alpi, il primo in Sardegna ai sensi del decreto legislativo 65/20171, tra l’Istituto Comprensivo “Fernando Meloni” ed i comuni di Villamassargia (capofila), Domusnovas e Musei. Visto il rilievo regionale del progetto, alla sottoscrizione parteciperanno sia l’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, sia Anci Sardegna.

La proposta del comune di Villamassargia. Dopo l’apertura del Nido d’infanzia Comunale Rosa Parks, efficiente e ben strutturato, con un servizio molto apprezzato dalle famiglie, ora il comune di Villamassargia, attraverso un progetto trasversale agli assessorati dei Servizi sociali e Pubblica istruzione, ha deciso di fare un ulteriore passo avanti, cogliendo l’occasione offerta dalla legge 13 luglio 2015 n.107 che prevede l’istituzione dei “Poli per l’infanzia, sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a sei anni”. Il comune di Villamassargia, infatti, ha iniziato il percorso operativo per la istituzione del Polo, che accoglierà, prima in edifici vicini, poi, in un unico plesso, nel quadro di uno stesso percorso educativo, diverse strutture di educazione e di istruzione per bambine e bambini fino a sei anni di età, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascuno.

Il nuovo plesso che ospiterà in futuro il Polo Innovativo per l’Infanzia Ilaria Alpi, sorgerà nell’area edificabile tra le scuole medie e la pineta. Nel 2020 verrà bandito il bando per la progettazione. L’assessorato dei  Lavori pubblici prevede di distribuire nell’arco di tre anni l’intervento di costruzione, per cui il comune di Villamassargia ha già ottenuto un contributo di euro 1.400.000,00 dallo Stato ed euro 250.000,00 dalla RAS2. Un progetto territoriale all’avanguardia.

Venerdì 24 gennaio verrà posta la prima pietra per la concretizzazione di questo importante progetto territoriale all’avanguardia in Sardegna, attraverso il primo accordo tra Enti locali, condiviso con il sindaco di Domusnovas Massimo Ventura ed il commissario straordinario del comune di Musei Giovanni Fadda, e l’istituzione scolastica per costruire un percorso educativo continuativo da 0 a 6 anni, come previsto dalle norme nazionali. Con il protocollo, le parti definiscono le linee di indirizzo generali per la programmazione, la costituzione ed il funzionamento del Polo per l’Infanzia 0-6 Ilaria Alpi, attraverso una nuova organizzazione della Scuola dell’Infanzia Statale “Fernando Meloni” e del Nido di Infanzia Comunale “Rosa Parks”, condividendo nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, un impegno politico e pedagogico nella consapevolezza che il Polo 0-6 ha lo scopo di accogliere, in uno stesso percorso di cura e di educazione, bambine e bambini fino a sei anni, per una proposta curricolare coerente e unitaria, con la caratteristica di laboratori permanenti di ricerca innovativa e di apertura verso le realtà private dei comuni coinvolti.

I commenti. «Stiamo iniziando un percorso virtuoso – queste le parole di Debora Porrà – l’asilo nido, da servizio a domanda individuale, diventa un servizio educativo integrato con la scuola statale. Con questo accordo, renderemo omogenei i servizi per i bambini da 0 a 6 anni, a partire dal prossimo anno scolastico. Ad esempio, il nido e la scuola materna avranno gli stessi orari di apertura, per garantire un miglior servizio alle famiglie».

«Il protocollo d’intesa per la realizzazione del Polo d’Infanzia Ilaria Alpi – aggiunge la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale F. Meloni, Marta Putzulu – rappresenta la prima vera sperimentazione in Sardegna per la predisposizione e realizzazione di un curricolo in continuità verticale per la fascia 0-6 anni, con la progettazione e sperimentazione di pratiche educative, didattiche e d’intervento innovative che ricomprendono anche corsi di formazione per tutto il personale della scuola e di parent-training.»

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«Stiamo monitorando l’evoluzione a livello internazionale attraverso l’Istituto superiore di Sanità e l’Oms. Il livello di rischio nell’isola in questo momento è minimo. Se mai si dovesse innalzare l’emergenza siamo pronti ad attivare le misure adeguate per tutelare e informare in modo corretto la popolazione, aspetto, quest’ultimo fondamentale per evitare che si generi panico ingiustificato.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sull’infezione virale partita dalla città cinese di Wuhan. «Così come già accaduto in passato, per la Sars e l’influenza aviaria, saranno seguite tutte le procedure commisurate all’eventuale evolversi della situazione. Rispetto al passato è positivo che le autorità cinesi abbiano informato tempestivamente la comunità internazionale. Nelle ultime ore ho avuto ampie rassicurazioni dall’Ats che può contare su professionisti d’eccellenza come il commissario, dottor Giorgio Steri, il responsabile del centro vaccinazioni della Assl di Cagliari, Gabriele Mereu, e il dottor Fabio Barbarossa, in prima linea durante le emergenze passate come medico sentinella e docente nei corsi Sars», ha concluso l’assessore regionale della Sanità.

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L’Esercito, quale maggiore “contributore” del comparto Difesa, attribuisce notevole importanza alla concreta attuazione del progetto che accompagna il processo di transizione dei volontari congedati e ne promuove la visibilità nel mercato del lavoro. Si tratta di ampliare le opportunità occupazionali, e agevolare l’inserimento dei giovani nelle realtà lavorative attraverso incontri informativi e rapporti con le aziende.

Attualmente è in via di definizione un progetto “pilota” che potrebbe portare ad un successivo accordo nazionale fra le imprese afferenti la galassia del sistema Piccola Industria Confindustria e le Forze Armate. Nello specifico, nella realtà piemontese, il sistema di rappresentanza delle imprese, di intesa con la rappresentanza delle Forze Armate in loco, sta progettando dei percorsi formativi che accrescano le qualifiche del militare congedato sulla base delle specificità richieste delle aziende. Questo permetterà di aumentare l’apprezzamento di tali risorse umane nel mercato del lavoro o, addirittura, un travaso diretto nell’impresa.

A tal riguardo oggi, nell’aula “Beniamino Andreatta” del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) di Roma, l’Esercito ha organizzato il primo workshop dal titolo “Il ricollocamento del personale militare-la prospettiva dell’Esercito”. Organizzato da Esercito Italiano, Segretariato Generale della Difesa e rappresentanti del mondo del lavoro, il seminario rientra nel progetto “sbocchi occupazionali”, a sostegno della ricollocazione professionale prevista a favore dei militari delle Forze Armate Italiane congedati/congedandi senza demerito.

A testimonianza della valenza del workshop hanno partecipato varie Autorità civili e militari, tra cui l’onorevole Enrico Borghi e l’onorevole Alberto Pagani membri della IV Commissione Difesa della Camera dei deputati, il Capo di SME, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, il Vice Segretario Generale della Difesa, Ammiraglio di Squadra Dario Giacomin ed alti rappresentanti delle Forze Armate.

L’implementazione del progetto “sbocchi occupazionali” consentirà di incrementare gli accordi interministeriali per agevolare l’inserimento lavorativo dei volontari congedati senza demerito.

Nell’ambito delle attività svolte dalla Sezione Sostegno alla Ricollocazione Professionale del Comando Militare Esercito Sardegna, il Segretariato Generale della Difesa ha recentemente finanziato due corsi di formazione a favore del personale congedato senza demerito o prossimo al congedo, per “Addetto alle attività di rimozione e smaltimento dell’amianto e bonifica delle aree interessate – area operativa”, che si sono svolti presso i Poli didattici, di Cagliari e Borore (NU), del Centro Professionale Europeo “Leonardo” di Cagliari.

Al termine degli esami, effettuati da apposita commissione della Regione Autonoma della Sardegna, ai militari congedati o prossimi al congedo frequentatori del corso è stato rilasciato un attestato di abilitazione professionale che certifica le particolari competenze nell’ambito dell’esecuzione della rimozione, smaltimento e attività di bonifica delle aree interessate dalla presenza di amianto, attraverso l’applicazione rigorosa delle misure di sicurezza e delle procedure previste dal piano di lavoro.

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Si è tenuto questa mattina nella sede dell’assessorato dei Lavori pubblici il tavolo tecnico sulla Strada Statale 128 bis, fondamentale nei collegamenti del territorio da e per Olbia, a cui hanno partecipato i vertici di Anas ed i sindaci dei Comuni del Goceano. Nel corso dell’incontro è emersa la necessità di intervenire con un progetto organico complessivo.

L’assessore Roberto Frongia ha espresso la volontà di avviare la progettazione, che sarà quindi in capo alla Regione. «Abbiamo davanti strade vecchie di oltre mezzo secolo, progettate con caratteristiche che oggi non trovano corrispondenza nelle esigenze della popolazione e nei volumi di traffico moderni. La mancanza di manutenzioni negli anni hanno reso queste strade pericolose e poco percorribili. Per questo motivo oggi ho anche chiesto ad Anas di sostenere un piano di manutenzione straordinaria, di accelerare i diversi piani di risanamento già in atto e di dare gambe, in prospettiva, alla progettazione che interesserà i collegamenti del Goceano».

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Oggi il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha sostenuto durante il suo discorso al World Economic Forum di Davos che le sfide riguardanti il clima e le disuguaglianze possono essere risolte solo insieme

Il presidente David Sassoli ha dichiarato: «Non dobbiamo dimenticare che le sfide ambientali possono essere risolte solo se mettiamo la riduzione delle disuguaglianze al centro dell’azione politica. Le sfide riguardanti il clima e le disuguaglianze possono essere risolte solo insieme. Una società disuguale in cui ampie fasce della popolazione vivono in condizioni di povertà alimenta la crisi ecologica.

Tuttavia, non siamo uguali davanti alla crisi ecologica. Ricchi o poveri, anziani o giovani, a seconda di dove viviamo, non siamo colpiti allo stesso modo dalla crisi climatica. Ad esempio, il clima eccezionalmente caldo e secco della scorsa estate ha avuto un impatto devastante sui terreni agricoli europei, riducendo il raccolto di ortaggi e aumentando il loro prezzo per il consumatore finale. Ciò riguarda in particolare le famiglie a basso reddito, poiché il cibo rappresenta una grande parte del loro budget familiare mensile. La crisi ecologica sta quindi aggravando la crisi sociale e la crisi delle disuguaglianze.

La disuguaglianza è quindi una questione ambientale, cosi come il degrado ambientale è una questione sociale. Dobbiamo capire che il progresso ecologico e il progresso sociale devono andare di pari passo e alimentarsi a vicenda. Non possiamo porre fine alla povertà e costruire una società più giusta, lasciando che la crisi ecologica distrugga il nostro pianeta. Ma non possiamo porre fine alla crisi ecologica mentre persistono alti livelli di povertà e disuguaglianza.

L’inizio di questo nuovo ciclo istituzionale europeo ha posto al centro delle sue priorità la lotta contro il riscaldamento globale e la transizione ecologica. In questo contesto, pochi giorni dopo il suo insediamento, la nuova Commissione ha presentato una tabella di marcia per l’attuazione di un Patto Verde europeo. In questo senso, il «Just Transition Fund» presentato la scorsa settimana, garantisce che nessuno rimanga indietro nel passaggio a un’economia a emissioni zero. Questa iniziativa dovrebbe essere accolta con favore. Tuttavia, le risorse di cui sarà dotato tale Fondo probabilmente non saranno all’altezza delle questioni sociali che prevediamo. Al fine di garantire il successo politico del Green Deal europeo, appare infatti essenziale rispondere ai timori di queste potenziali perdite – e dell’aumento dei prezzi dell’energia – attraverso misure di compensazione, in particolare per creare posti di lavoro di alta qualità e ben pagati».

Plenary session – Election of the President of Parliament – Second ballot

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«I Centri dell’ospedale Binaghi, nella loro nuova configurazione, testimoniano la massima attenzione dell’amministrazione regionale sul tema della prevenzione. In particolare, il potenziamento dei servizi per la diagnosi precoce attraverso il Centro di senologia clinica e screening mammografico, con una struttura adeguata, personale sanitario dedicato e una dotazione tecnologica moderna, va nella direzione del modello di sanità che vogliamo realizzare.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi, all’ospedale Binaghi di Cagliari, ha partecipato all’inaugurazione del Centro di Senologia clinica e screening mammografico e del Centro Vaccinazioni, con il commissario straordinario Giorgio Carlo Steri, dal direttore sanitario Maurizio Locci e dal direttore amministrativo Attilio Murru di ATS Sardegna, il Centro di Senologia Clinica e Screening mammografico ed il Centro Vaccinazioni del servizio di igiene e Sanità Pubblica della ASSL di Cagliari. Al taglio del nastro erano presenti, inoltre, il direttore della ASSL di Cagliari Carlo Murru, il direttore del Presidio Ospedaliero Unico Sergio Marraccini e la direttrice del Centro di Senologia Clinica e Screening mammografico Maria Antonietta Barracciu; il direttore del SISP Antonello Frailis, responsabile del Epidemiologico Registro Tumori dott.ssa Simonetta Santus ed il responsabile del Centro vaccinazioni SISP Gabriele Mereu.

«Il tumore alla mammella, con 1.300 nuovi casi in Sardegna nell’ultimo anno, è la patologia oncologica più frequente nelle donne. I numeri ci dicono anche che l’adesione alle campagne di screening e la diagnosi precoce del tumore al seno sono i principali strumenti per combattere la malattia e per offrire cure efficaci ai cittadini», ha aggiunto Mario Nieddu.

Operativi nel centro di Senologia sei medici mammografisti, sei tecnici di radiologia e tre infermieri per una struttura dotata di quattro mammografi digitali, due ecografi ed un sistema PACS (Picture archiving and communication system, sistema di archiviazione e trasmissione di immagini) per la refertazione.

Nel complesso di via Is Guadazzonis anche il Centro di Vaccinazioni del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Assl di Cagliari. Cinque ambulatori per le vaccinazioni pediatriche, la vaccinazione degli adulti e per i viaggiatori internazionali, ubicati nel corpo aggiunto dell’ospedale.

«La nuova organizzazione – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – consentirà di dare risposte adeguate alle esigenze del territorio. La prevenzione non è solo uno strumento efficace per tutelare la salute dei cittadini, ma è l’unica strada per realizzare una spesa ‘efficiente’ e quindi un modello di Sanità moderno e sostenibile.»

I due Centri, entrambi già operativi «si inseriscono nel processo di valorizzazione dell’ospedale Binaghi, un presidio al centro della città metropolitana facilmente raggiungibile dai cittadini, immerso nel verde e con un ampio parcheggio – ha affermato il commissario straordinario Giorgio Carlo Steri -. Con questi due nuovi servizi inaugurati oggi abbiamo voluto porre una particolare attenzione alla prevenzione, intesa sia come screening precoce dei tumori con sia come protezione dalle malattie infettive per adulti e bambini attraverso le vaccinazioni»
Il Centro Senologia Clinica e Screening mammografico della ASSL di Cagliari
Il nuovo centro di Senologia clinica e Screening mammografico è ubicato al P.O. R. Binaghi, 1° piano.
Nasce dalla fusione del centro di mammografie di screening (localizzato precedentemente in via Romagna) e il centro di Senologia clinica, prima localizzato al piano terra dell’ospedale Binaghi, nei locali del Centro donna. Fa capo al Servizio di Radiologia del P.O. R. Binaghi, diretto dalla dott.ssa Maria Antonietta Barracciu.
Nel nuovo centro, oltre all’ erogazione di prestazioni di mammografie di screening e di senologia clinica, vengono eseguiti gli esami di II livello (approfondimenti) di screening e senologia diagnostica quali:
– Ecografie
– Tomo sintesi
– Biopsie eco guidate
– Biopsie con guida tomo sintesi
– Risonanza magnetica mammaria (a partire dal mese di giugno 2020)
Il Centro si estende su una superficie di 700 mq, ed è dotato di una sala di attesa per le donne invitate allo screening, ed una sala di attesa per le donne che si sottopongono spontaneamente alla senologia clinica, secondo due percorsi differenti. Le donne che devono ricevere l’invito alla mammografia di screening nel territorio della ASSL di Cagliari sono 4 mila all’anno; nel 2020 si prevede di adeguare l’offerta pari ai valori attesi LEA, con estensione degli inviti al 100% target.
Il tumore della mammella
Il tumore al seno è più diffuso fra le donne nei Paesi occidentali: si stima che una donna su 9 lo svilupperà nel corso della sua vita. D’altro canto, è anche uno dei tumori che possono essere scoperti precocemente, grazie alla mammografia, che permette di individuare il tumore in una fase molto precoce, in cui può essere curato efficacemente. L’80-90% delle donne con un tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente.
Lo screening mammografico ha permesso una riduzione della mortalità del tumore al seno pari al 30%.
La mammografia è in grado di rivelare un tumore anche quando le sue dimensioni sono piccolissime, pari a pochi mm, consentendo pertanto una grande percentuale di guarigione. In quasi tutte le Regioni italiane, compresa la Sardegna, sono attivi programmi di screening per la diagnosi del tumore della mammella. Le ASSL, tramite i centri screening, facenti capo ai Dipartimenti di Prevenzione, inviano una lettera di invito a tutte le donne residenti nel territorio, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con la data, l’orario e la sede dell’appuntamento. Se effettuato in seguito a questo invito, l’esame è gratuito e non occorre la richiesta del medico.
Nel centro, chiamato precedentemente Unità di Refertazione Centralizzata ( URC), vengono lette sia le mammografie di screening eseguite in sede, che quelle provenienti dalle sedi periferiche (Muravera, Senorbì, Isili, Quartu Sant’Elena). Se l’esame è negativo, la donna riceverà una lettera con il risultato, e verrà richiamata dopo due anni.
Alla fine dell’iter, a seconda del risultato, sarà richiamata dopo due anni o inviata ad un reparto di Chirurgia, per il trattamento del caso.
Senologia diagnostica
La senologia diagnostica è rivolta a donne sintomatiche, vale a dire con presenza di sintomi di patologia mammaria (di qualsiasi età); donne al di fuori dell’età di screening (sotto i 50 anni e sopra i 70 anni); donne operate al seno (di qualsiasi età); donne con familiarità al tumore mammario e uomini sintomatici di qualsiasi età (nei quali l’ incidenza del tumore al seno è 1/10 rispetto a quella femminile). La prestazione di senologia diagnostica prevede: visita senologica, mammografia ed ecografia. Al termine della procedura viene rilasciato un referto. In caso di sospetto tumore, si procede, come per lo screening, agli esami di approfondimento; se il sospetto viene confermato, la donna, viene inviata ad un reparto di Chirurgia. Al di sotto dei 40 anni, per questioni anatomiche mammarie, la diagnostica più affidabile è l’ecografia (seguita o meno da mammografia, a giudizio del Radiologo); al di sopra dei 40 anni è la mammografia.
Prenotazioni
Per la senologia clinica (mammografia ed ecografia) le prenotazioni avvengono tramite CUP ( 070 474747). Per le prestazioni di screening mammografico, il Centro screening di via Romagna (n° verde 800728259, orario dal lunedì al venerdì 10.00-13.00) invia una lettera a tutte le donne residenti nel territorio, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con la data, l’orario e la sede dell’appuntamento. Se effettuato in seguito a questo invito, l’esame è gratuito e non occorre la richiesta del medico.
Dotazione tecnologica
La struttura è dotata di:
– 4 mammografi digitali, 2 dei quali con sistema di tomosintesi (tecnica diagnostica di ultima generazione: si tratta di una tecnologia di imaging tridimensionale, ad alta definizione, che permette di ottenere immagini in 3D e di ricostruire figure volumetriche, tali da dare una rappresentazione radiografica tridimensionale della mammella), ed un mammografo dotato di sistema di biopsia VABB con guida tomosintesi (unica tecnologia in Sardegna);
– due ecografi
– un sistema PACS di visualizzazione e refertazione delle immagini mammografiche, sia quelle eseguite nel centro, che quelle che provengono dalle sedi periferiche dove viene eseguito lo screening (Muravera, Senorbì, Isili, Quartu Sant’Elena)
– 5 stazioni di refertazione
Dotazione di personale
Nel centro lavorano 6 medici mammografisti, 6 tecnici di radiologia, dei quali 3 dedicati alla senologia, 3 infermieri. Il personale medico e tecnico è formato e certificato, ossia i medici eseguono più di 5.000 letture mammografiche l’anno e i tecnici dedicano all’attività mammografica più del 50% dell’orario di servizio.

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Autostrade per l’Italia, una delle più estese reti autostradali europee a pedaggio, che conta 3.020 km di rete e 217 Aree di Servizio servendo 15 regioni e 60 province italiane, con l’inizio del nuovo anno ha approvato le nuove linee guida del Piano Strategico 2020/2023, che contengono le principali direttrici di trasformazione e cambiamento della società e che prevedono anche l’assunzione di 1.000 nuove varie figure. Il programma di assunzioni prevede l’inserimento di operai, addetti autostradali, esattori, ingegneri, tecnici… ed altre figure. Poiché la sicurezza su strada, nei cantieri e nei luoghi di lavoro viene considerata una delle priorità fondamentali per lo sviluppo del piano strategico, i nuovi assunti saranno impiegati nella realizzazione delle principali attività contenute nel piano grazie ad una forte valorizzazione delle competenze e delle risorse umane attraverso specifici programmi di formazione e sviluppo dei talenti. Sul sito di Autostrade per l’Italia, nella sezione dedicata al lavoro, sono già presenti…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_autostrade_1_20.html .