25 November, 2024
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Dallo scorso 16 settembre è attivo il servizio ‘PagoPA’ della Regione (https://pagamenti.regione.sardegna.it), previsto dal Codice dell’Amministrazione digitale e realizzato dalla Direzione generale degli Affari generali e della Società dell’informazione, che finora ha consentito ai cittadini di effettuare pagamenti elettronici verso i 35 enti aderenti, in gran parte Comuni. Ora, il sistema è stato esteso anche ad altre pubbliche amministrazioni e gestori di pubblici servizi operanti in Sardegna, comprese le società partecipate, le amministrazioni non regionali, migliorando la copertura e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

«Il ruolo di intermediario tecnologico della Regione consente di ridurre i costi ed i tempi rispetto a quelli che si avrebbero con più intermediari – ha spiegato l’assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta -. Inoltre, permette agli utenti di utilizzare la funzionalità ‘carrello’ per effettuare contemporaneamente più pagamenti verso diversi enti, semplificando l’operatività e in alcuni casi riducendo le commissioni complessive. Grazie a questo servizio, i cittadini possono pagare direttamente, in maniera semplice ed affidabile, tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli ed altri tipi di pagamento. Un passo avanti decisivo verso una Sardegna digitale sempre più vicina al cittadino.»

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«Prima che di malati si tratta di persone. E la cura delle persone non può prescindere dall’aspetto psicologico correlato. La perdita dei capelli dovuta ad alopecia è uno degli effetti collaterali più comuni e angoscianti provocati dalle cure chemioterapiche, dall’impatto fortemente negativo sulla qualità della vita dei malati. L’alopecia viene infatti percepita come una continua dimostrazione della propria condizione, altera negativamente le relazioni sociali dei pazienti, ed è spesso causa del rifiuto di sottoporsi alle cure. Attualmente la scienza ha fatto notevoli passi avanti nel campo della prevenzione dell’alopecia. In molti centri oncologici italiani viene infatti utilizzato un casco refrigerante appositamente realizzato per contrastare la caduta dei capelli. Grazie al raffreddamento del cuoio capelluto è possibile ridurre notevolmente il flusso di sangue che raggiunge i follicoli piliferi e diminuire di conseguenza la quantità di farmaco che avrebbe raggiunto la radice del bulbo provocandone l’atrofia. Purtroppo, negli ospedali pubblici della Sardegna l’utilizzo di questi caschi è ancora un’eccezione, nonostante, nel 2019, siano stati stimati 10.200 nuovi casi di tumore, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.»

La capogruppo del M5S Desirè Manca, è la prima firmataria di una mozione (sottoscritta anche dai colleghi del M5S Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas) che impegna la Giunta e l’assessore della Sanità ad attivarsi affinché gli ospedali pubblici sardi siano forniti dei presidi medici e tecnologici più adeguati per la prevenzione dell’alopecia indotta dalla somministrazione dei trattamenti chemioterapici.

«Il casco refrigerante – spiega Desirè Manca – deve essere indossato dai pazienti per alcuni minuti prima della somministrazione della terapia, durante la stessa e per un breve lasso di tempo successivo. Privo di controindicazioni e ben accettato dai pazienti, oggi è largamente distribuito e pertanto ormai ha un costo contenuto. In ogni caso, il rapporto costo-benefici è sicuramente apprezzabile.»

«Nell’attesa che venga resa operativa la rete oncologica regionale – conclude Desirè Manca – sono diverse le problematiche che la Regione deve impegnarsi a risolvere, come la riduzione dei tempi d’attesa per la chemioterapia. Tra i provvedimenti di futura adozione auspichiamo rientri anche la fornitura di presidi medici e tecnologici adeguati e moderni, nell’ottica di una maggiore attenzione verso il paziente. Inteso come persona.»

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L’amministrazione comunale di Sennori ha pubblicato un nuovo bando di concorso per la concessione di contributi destinati al recupero di alloggi di civile abitazione, di cui alla Legge 17.02.1992 – n. 179.

Le risorse. A disposizione dei richiedenti ci sono 163.258,28 euro che saranno assegnati in base alle domande pervenute agli uffici comunali entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando sul BURAS.

I contributi potranno essere concessi per realizzare quattro tipologie di interventi: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, acquisto e recupero di alloggi di civile abitazione. L’aiuto economico è rilasciato a condizione che gli immobili oggetto degli interventi siano stati costruiti prima entro il 1975. L’ammissione al contributo è subordinata inoltre alla stipula della convenzione prevista agli artt. 7 e 8 della legge 28.01.1977, n° 10, e nel documento di accordo devono essere riportate anche le clausole che prescrivono l’obbligo di occupare l’alloggio in maniera stabile e continuativa per almeno 5 anni, a partire dalla data di ultima pubblicazione dei lavori di recupero.

I contributi concessi potranno coprire solo una parte dell’intero costo dell’intervento, in base anche al reddito di chi percepisce le somme: l’apporto di soldi pubblici sarà pari al 15% del costo dell’intervento per redditi sotto i 35.894 euro, del 25% per redditi fino a 21.536 euro, e del 35% per redditi non superiori a 17.947 euro.

Il vicesindaco Mario Tonio Satta. «Il lavoro dell’amministrazione per dare slancio al paese e a un’economia, quella edile, che attraversa una fase di difficoltà, segna un ulteriore passo avanti mettendo a disposizione tutti gli strumenti necessari per il recupero di edifici inutilizzati del centro storico e non solo – spiega il vicesindaco e assessore all’Edilizia privata ed Urbanistica, Mario Tonio Satta -. Un altro obiettivo e impegno di questa amministrazione è quello di portare in approvazione definitiva il Puc e, a seguire, i Piani particolareggiati che permetteranno numerosi interventi di recupero edilizio e urbanistico in tutto il territorio comunale, creando così le opportunità per dare una nuova impronta turistica e culturale al paese.»

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Il Veliero Calasetta ospita questa sera, alle 19.00, la Fotodinamico Sestu, per la quarta giornata di ritorno del girone unico di qualificazione del campionato di serie C di basket maschile. La squadra isolana ha iniziato bene il girone di ritorno, con due vittorie, e questa sera cercherà di allungare la serie positiva per continuare la risalita verso posizioni di classifica più rispondenti alle aspettative della vigilia del campionato. Il bilancio attuale è di 5 vittorie e 7 sconfitte.

Nel girone unico di serie D, la Scuola Basket Carbonia, quarta in classifica con un bilancio di 7 vittorie e 7 sconfitte al termine del girone unico di qualificazione, inizia domenica sera, alle 20.00, sul campo del Basket San Salvatore, a Selargius,  la fase ad orologio.

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In attesa degli incontri con i diversi gruppi al via la prossima settimana, vorrei condividere con i cittadini l’iter previsto dal Ministero per l’eventuale approvazione della AMP e vorrei anche precisare lo scopo delle risorse stanziate dallo Stato.

Iniziamo da qui. I 500.000 euro stanziati dal ministro Costa non hanno nulla a che fare con il bilancio del Comune.

La dico più semplice: quei soldi non arrivano a Carloforte. Viceversa, sono diretti ad un’agenzia del ministero dell’Ambiente per avviare gli studi.

Il Ministero, dunque, ha stanziato 500.000 per procedere con l’iter. Ma a che punti siamo? Vediamolo insieme.

Il primo passo risale al 1991 quando l’Isola di San Pietro fu individuata da una legge dello Stato come area di reperimento. L’Isola di San Pietro è una delle pochissime realtà previste dalla legge del 1991 che non sono diventate AMP.

Il secondo passo è la fase di istruttoria, di studio. Lo stanziamento del Ministero serve, dunque, ad avviare questo secondo punto dell’iter. In questa fase, a cura della Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente, il Comune può certamente, in via informale, evidenziare le peculiarità della comunità locale. La durata di questa fase è variabile, ma ovviamente non è qualcosa che si chiude in qualche mese.

La terza fase consiste nella definizione dello schema di Decreto Ministeriale contenente la perimetrazione e la zonizzazione dell’AMP. È con questo schema che lo Stato propone la perimetrazione dell’AMP e la distribuzione delle 3/4 zone (A, B, C e, eventualmente, D al suo interno.

La quarta fase consiste nell’acquisizione, da parte dello Stato, del consenso della comunità locale. Consenso che, naturalmente, non è mai scontato. È un punto che mi preme evidenziare con forza.

Infine, a valle di altre riunioni tecniche in cui il Comune e la Regione sono chiamati ad esprimere il proprio parere sullo schema di cui vi ho parlato al punto 4, si riunisce la Conferenza Unificata (composta da Regioni, Province e Associazione dei Comuni Italiani) la quale deve esprimersi in merito.

Di fatto, l’acquisizione di tutti questi pareri è un elemento necessario per la formale istituzione dell’AMP.

Spero che il dibattito torni ad assumere i contorni civili di qualche giorno fa.

Ho già chiarito in un precedente intervento la posizione dell’Amministrazione.

Nulla sarà fatto senza coinvolgere i cittadini.

Iniziamo la prossima settimana con i primi incontri.

Salvatore Puggioni

Sindaco di Carloforte

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Sabato 18 gennaio, si terrà 2° Open Day all’Istituto di Istruzione Superiore “G.M. Angioy” di Carbonia, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30. Docenti, alunni, personale tecnico ed amministrativo della Scuola saranno a disposizione di genitori e studenti che volessero visitare l’Istituto. Particolarmente interessati sono i ragazzi del terzo anno della scuola media inferiore che sono alle prese con la scelta dell’Istituto di istruzione superiore nel quale proseguire il loro ciclo di studi. Il 1° Open Day  all’Istituto di Istruzione Superiore “G.M. Angioy”, Biotecnologie, Liceo Scienze Applicate, Grafica e Comunicazione, Informatica e Telecomunicazioni, Costruzione, Ambiente e Territorio, si è svolto sabato 14 dicembre 2019.

Oggi l’Istituto Angioy si presenta come un istituto moderno, in grado di dare risposte ai giovani che scelgono di frequentarlo, non solo per acquisire l’istruzione tradizionale, sia per avviare il processo di formazione necessario ed indispensabile per l’ingresso nel mondo del lavoro, una volta raggiunto e superato il traguardo del diploma di maturità.

Riproponiamo l’intervista realizzata in occasione del 1° Open Day (al quale si riferiscono le fotografie allegate) con la dirigente Teresa Florio.

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C’è tempo fino a martedì 1 settembre 2020 per partecipare al premio Kentzeboghes 2020, il primo concorso per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna da quest’anno aperto anche alle lingue minoritarie italiane.

È online il bando per partecipare alla terza edizione del premio Kentzeboghes. Fino al primo settembre 2020 sarà possibile inviare i progetti per la realizzazione di film e documentari nelle lingue della Sardegna e nelle lingue minoritarie italiane.

La partecipazione al concorso, organizzato dall’associazione culturale Babel, dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, EjaTv e Areavisuale Film, è gratuita ed è suddivisa in due categorie: progetti cinematografici nelle lingue della Sardegna (sardo, algherese, catalano, tabarchino, gallurese, sassarese) e progetti cinematografici nelle lingue minoritarie italiane (tutelate dall’articolo 2 della legge 482/1999).

Ogni autore potrà inviare più progetti di fiction o documentari dalla durata massima di trenta minuti. I film realizzati a partire dai progetti premiati verranno presentati in anteprima assoluta durante il ‘Babel Film Festival 2021’ e promossi attraverso il ‘Babel in Tour’ o con rassegne a tema di rilevanza nazionale e internazionale. Saranno assegnati due premi in denaro, ciascuno di 2.500 euro per entrambe le categorie.

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«Quello offerto dalle categorie è un contributo qualificato, il cui valore va oltre la legge Finanziaria e merita un’attenzione di rilievo in quel piano straordinario per la Sardegna sul quale la Giunta Solinas intende coinvolgere l’intera società sarda.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, al termine del duplice confronto con i rappresentanti di sindacati e imprese.

«Ci sono obiettivi comuni e trasversali rispetto alle categorie – ha aggiunto l’assessore Giuseppe Fasolino -. Penso alle azioni per il superamento del divario infrastrutturale, a un sistema di formazione al passo con i tempi e con le esigenze delle imprese e del mercato, alla necessità di accelerare le procedure una volta pubblicati i bandi affinché le aziende possano effettivamente beneficiare, in tempi certi, delle misure adottate. Altrettanto condivisa è la necessità di non dimenticare nessuno, di investire nel sociale e nel diritto alla salute, che fanno parte di quel sistema ‘qualità della vita’ che deve diventare la nostra Isola sia per i sardi sia per chi vuole investire o vivere in Sardegna.»

«C’è una volontà di partecipazione – ha rimarcato Giuseppe Fasolino – alla quale vogliamo rispondere con un coinvolgimento effettivo prima che le decisioni siano adottate: questo è lo spirito con cui vogliamo che questi due mesi di esercizio provvisorio, dovuti alla chiusura positiva della vertenza accantonamenti, diventino anche un’opportunità di partecipazione e condivisione. Vogliamo da subito rinforzare il sistema Sardegna – ha concluso l’assessore regionale della Programmazione -, in particolare i settori più sofferenti, con misure che diano risposte operative al mondo del lavoro e dell’impresa per poter poi affrontare con tutto il fiato necessario le sfide comuni di lungo periodo, mettendo tutti nelle condizioni di poter dare il proprio contributo a questa grande azione collettiva per la nostra Isola.»

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«La Regione è al lavoro per l’attivazione dell’Emodinamica all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. Sono in corso tutte le valutazioni necessarie a dare per la prima volta ai cittadini un servizio stabile e non una sperimentazione. Un servizio sicuro per i pazienti e gli operatori.»

Lo ha detto oggi, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu.

«I cittadini attendono da dieci anni, fra mille promesse e la beffa di aver visto il servizio attivo per un solo mese. Abbiamo trovato una situazione confusa che chi ci ha preceduto non ha risolto in un’intera legislatura. Non vogliamo ripetere gli errori commessi in passato e non vogliamo nemmeno che passi l’idea che questa attesa sia motivata da disinteresse o mancanza di una volontà precisa. Abbiamo preso un impegno con il territorio e lo manterremo. Il procedimento in corso non è un semplice passaggio burocratico, ma è rivolto ad accertare che il servizio rispetti tutte le prescrizioni di legge e che sia adeguato alla funzione che andrà a svolgere – ha concluso Mario Nieddu -. Non intendiamo accettare compromessi che possano comportare rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini.»

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«Oggi abbiamo voluto riprendere un percorso di confronto, rimasto in sospeso per molto tempo, con Matrìca ed i rappresentanti di sindacati e imprese, sulla chimica verde e sul futuro di Porto Torres.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine dell’incontro che si è tenuto oggi per valutare lo stato attuativo del protocollo d’intesa firmato nel 2011 tra Regione, Eni e Novamont, sulle iniziative di reindustrializzazione nell’area dell’ex petrolchimico.

«Vogliamo recuperare un rapporto fondamentale di sviluppo sociale e occupazionale – ha sottolineato l’esponente della Giunta Solinas – per un’area di interesse regionale, quella di Porto Torres, sottoposta all’attenzione di tutti. Come Regione vogliamo capire quanto e cosa degli accordi firmati nel 2011 in realtà si potrà realizzare. Dalle comunicazioni ufficiali apprendiamo che le fasi 1 e 2 previste sono state completate e chiediamo che vengano rispettati gli accordi presi e sia completata la filiera della chimica verde. Ora ci aspettiamo di avere rassicurazioni in tempi brevi sul piano di investimenti dell’Azienda, sui progetti futuri a medio e lungo termine, e sullo stato di avanzamento delle attività di ricerca e di bonifica. Abbiamo anche ribadito l’importanza di recuperare una prospettiva per favorire lo sviluppo di un’iniziativa fondamentale, non solo per il territorio di Porto Torres – ha concluso l’assessore Anita Pili – ma per tutta la Sardegna.»

Per la realizzazione degli impianti Matrìca sono stati finora investiti 214 milioni di euro: sono unici e altamente innovativi e hanno per questo richiesto una fase di start-up particolarmente complessa, onerosa e lunga. I risultati iniziali hanno evidenziato un disallineamento rispetto ai valori attesi, pertanto nell’autunno 2018 sono stati implementati interventi per migliorare gli assetti di marcia e la qualità delle produzioni realizzate. È inoltre in fase conclusiva un’ulteriore fermata, avviata a metà ottobre 2019, per la realizzazione di investimenti che consentiranno ulteriori miglioramenti in termini di capacità e di affidabilità degli impianti e in cui sono impegnate in media 100 persone al giorno delle imprese terze.