18 July, 2024
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Carbonia ha dato il suo estremo saluto questo pomeriggio, a Michele Cancedda, morto alle 13.00 di ieri, 14 gennaio 2020, all’età di 85 anni. La chiesa della parrocchia di Cristo Re s’è riempita di parenti e amici, tra i quali molti ex amministratori del comune di Carbonia, con i quali ha condiviso una lunghissima esperienza da consigliere di minoranza, durata tre decenni, nelle file della Democrazia Cristiana, il partito nel quale ha sempre militato.

Eletto la prima volta nel lontano 1963, all’età di 28 anni, quando il sindaco era Antonio Saba, è stato sempre rieletto per complessive sei consiliature, con altri 4 sindaci: Aldo Lai (26 gennaio 1965 / 29 aprile 1967), Pietro Cocco 7 gennaio 1969 / febbraio 1983), Ugo Bruno Piano (14 marzo 1983 / 27 agosto 1990) ed Antonangelo Casula (27 agosto 1990 / 6 giugno 1993). Una sola breve interruzione, durata meno più di un anno, dal 22 novembre 1967 al 18 novembre 1968, quando il Comune, a seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale, venne guidato dal commissario prefettizio Salvatore Pandolfini. L’ultima consiliatura, iniziata nel 1988 e conclusa nel 1993, vide la città guidata da due sindaci: Ugo Bruno Piano ed Antonangelo Casula (era l’ultima consiliatura prima dell’entrata in vigore della legge 25 marzo 1993 n. 81 che disciplina l’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia, dei consigli comunali e provinciali).

Pur avendo occupato a lungo i banchi della minoranza, Michele Cancedda si è distinto per l’impegno che ha sempre profuso nell’attività consiliare, in particolare nelle Commissioni, con naturale predisposizione per quella del commercio, settore dal quale proveniva dal punto di vista professionale. Ha sempre tenuto un rapporto sincero e cordiale sia con i consiglieri di maggioranza sia con gli altri della minoranza, ricevendo sempre in cambio, il rispetto da parte di tutti.

Conclusa l’esperienza in Consiglio comunale, ha lasciato la politica attiva ma è rimasto sempre un attento osservatore delle vicende cittadine, politiche e non, sulle quali ho avuto modo di confrontarmi con lui anche recentemente. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella famiglia e tra i tanti amici, molti dei quali oggi gli hanno tributato l’ultimo saluto.

Giampaolo Cirronis

Michele Cancedda consigliere comunale della DC negli anni ’80 (al suo fianco Francesco Auteri).

Michele Cancedda in una fotografia scattata 4 anni fa, il 17 gennaio 2016.

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La Dinamo Banco di Sardegna alle 20.30 ospita al PalaSerraadimigni i polacchi del Twarde Perniki, per Game 11 di Basketball Champions League. Connuna vittoria la squadra di Gianmarco Pozzecco sarebbe matematicamente qualificata per la fase successiva della manifestazione continentale.

La vigilia. «Affrontiamo la compagine polacca di Torun e, nonostante sia l’ultima in classifica nel girone, sappiamo che non sarà una partita facile – ha sottolineato alla vigilia l’assistant coach Edoardo Casalone -. All’andata è stata una partita intensa, combattuta e ad alto ritmo, poche volte mi è capitato di vedere la squadra con il miglior attacco, 92 punti di media realizzati per gara, all’ultimo posto in classifica: c’è però da dire che sono anche la squadra che subisce più punti. Fatta questa premessa noi dovremo giocare con la massima attenzione perché la loro propensione in attacco, così come gli uno contro uno e i rimbalzi offensivi, già all’andata ci hanno messo in difficoltà.»

Twarde Pierniki Torun. Tra i polacchi spiccano il regista ex Trieste, Reggio Emilia e Torino Chris Wright, al terzo posto alla voce efficiency di BCL con 20.8 di media a partita e terzo per punti con 19,7, insieme alla guardia tiratrice Keith Hornsby, classe 1992 che viaggia a una media si 18.4 punti, 3.7 assist e 16.2 efficiency. A loro si uniscono l’ala polacca Aaron Cel (11.1 punti e 5.8 rimbalzi), ed il centro nigeriano Alade Aminu (12.5 punti, 6.8 rimbalzi), ex Brindisi. Attenzione anche a Kyle Weaver, già visto in Italia in Legadue a Napoli e Roseto (10 punti, 3 rimbalzi e 2.9 assist di media), e ai giocatori nazionali che possono dare fisicità e sostanza alla formazione del Polski Cukier come il lungo Damian Kulig, utilizzato in maniera discontinua in coppa nonostante il lungo curriculum europeo.

Curiosità. La Dinamo ha vinto sei delle ultime sette partite giocate in casa in Champions League, con l’unica sconfitta rimediata di un solo punto contro Baxi Manresa (73-74); gli isolani hanno segnato più di 90 punti in dieci partite, attualmente il numero più alto tra le squadre della competizione. Torun ha concesso più di 95 punti in sette delle ultime otto partite disputata in coppa ed ha segnato una media-tra le più alte della competizione: 92.2 punti a partita.

Michele Vitali. Fonte: www.dinamobasket.com .

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Anche la Coppa Italia ha confermato il periodo negativo del Cagliari di Rolando Maran. La sconfitta con la vicecapolista del campionato rientrava nei pronostici della vigilia, non altrettanto il modo in cui questa sconfitta è maturata, con un punteggio pesante (4 a 1) e, soprattutto, un approccio alla partita decisamente inadeguato. I primi 22 minuti sono stati da brivido, con un goal “regalato” a Romelu Lukaku dopo soli 22″, un secondo goal dello stesso Romelu Lukaku annullato per un fuorigioco assai dubbio e, infine, un secondo goal valido realizzato da Borca Valero.

Il Cagliari non è stato praticamente mai in partita, anche perché in avvio di secondo tempo Romelu Lukaku ha messo la sua firma sulla doppietta personale con il goal del 3 a 0, ma se proprio si vuole salvare qualcosa, c’è la seconda parte della ripresa, quando la squadra rossoblu ha ritrovato coraggio, è cresciuta ed è riuscita a sfiorare il goal con Radja Nainggolan, la cui conclusione si è stampata sul palo alla sinistra di Samir Handanovič e poi il goal lo ha trovato, al termine di una splendida azione rifinita da Alberto Cerri con un delizioso colpo di tacco che ha posto Christian Oiva nella condizione di calciare a rete a botta sicura, alla sinistra di Samir Handanovič. Nel finale, un colpo di testa di Andrea Ranocchia ha riportato a tre goal il margine della vittoria dell’Inter che accede al turno successivo della Coppa Italia.

Il Cagliari, archiviata la Coppa Italia, deve rituffarsi in fretta nel campionato, perché dopo la quinta sconfitta consecutiva tra campionato e Coppa Italia, deve assolutamente reagire. La classifica resta più che buona, con 29 punti ed il sesto posto maturato al termine del girone d’andata, ma le avversarie crescono, il Parma è salito a quota 28, il Torino a 27, Milan e Verona a 25, Napoli (tornato al successo ieri con il Perugia in Coppa Italia) e Udinese a 24. Sette squadre racchiuse in soli 4 punti, tra il sesto ed il dodicesimo posto, basta poco, anche una sconfitta, per perdere diverse posizioni. Domenica al Rigamonti di Brescia, contro la squadra dell’ex presidente Massimo Cellino, impostasi all’esordio alla Sardegna Arena, il Cagliari è chiamato ad interrompere la serie negativa.

Novità, intanto, sono attese dal mercato, sia in uscita, sia in ingresso.

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Quattro consiglieri del Movimento 5 Stelle guidati dalla capogruppo Desirè Manca tornano all’attacco della Giunta Solinas sulle nomine negli enti regionali.

«Consiglio e Commissioni sono paralizzati. Problematiche irrisolte che riguardano trasporti, sanità e lavoro stanno affondando la Sardegna, e in questa situazione emergenziale a cosa ha pensato il Presidente Solinas? A una proposta di legge “moltiplica-poltrone” – scrivono in una nota Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. Ai vertici dei numerosi enti regionali della Sardegna, infatti, non ci sarà più un solo amministratore unico ma un intero consiglio di amministrazione. Tradotto: quaranta comode poltrone nuove di zecca stanno per essere sfornate dalla Giunta Solinas. Su undici di queste si accomoderanno altrettanti presidenti che riceveranno un compenso come quello di un direttore generale della Regione. I componenti dei consigli di amministrazione invece percepiranno un’indennità pari al 50% di quella dei presidenti. È già stato redatto, infatti, il disegno di legge attraverso il quale la giunta intende attuare questa riforma degli organi di gestione degli enti regionali della Sardegna al fine di garantire l’opportuno indirizzo politico. Ma a noi sembra che di garantito ci sia soltanto un enorme esborso di soldi pubblici e una nuova pioggia di stipendi d’oro per pochi prescelti. Sebbene la delibera di Giunta (la 42/9) risalga al 22 ottobre scorso la stessa è stata resa pubblica soltanto ieri.»

«La relazione tecnica e illustrativa di questa proposta di legge – spiegano i quattro consiglieri del M5S – specifica che “entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, la “giunta regionale promuove la convocazione dell’Assemblea straordinaria di ciascuna società di capitali partecipata per l’adeguamento statutario della composizione degli organi di amministrazione”. Viene inoltre stabilito che gli amministratori degli enti sono nominati con decreto del Presidente della Regione, su deliberazione della giunta. Tra i “Requisiti degli amministratori” individua una generica “comprovata professionalità”, che avevamo già precedentemente contestato, e che andrà a premiare soltanto i pochi fortunati selezionati.»

«A questo punto la moltiplicazione delle poltrone sarà completa (almeno speriamo) – rimarcano Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas -. E riguarderà tutti gli enti regionali: Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (AREA); Azienda regionale sarda trasporti (ARST) S.p.A; Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente  della  Sardegna (FoReSTAS); Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna (ARPAS); Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione autonoma della Sardegna (AGRIS); Agenzia regionale sarda per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura (ARGEA); Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE Sardegna); Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL); Ente acque della Sardegna (ENAS);Istituto superiore regionale etnografico (ISRE); Sardegna IT s.r.l.»

«Dall’insediamento di questo governo regionale ormai non si contano le poltrone sfornate. E non è ancora finita, ora ad essere interessati saranno tutti gli enti regionali della Sardegna, ed è giusto che i cittadini sardi sappiano quali sono le decisioni che vengono prese da questo governo regionale. Le uniche. È inconcepibile, assurdo e vergognoso che in un momento così delicato per la nostra Regione, afflitta da problematiche che rischiano di comprometterne per sempre l’economia, si pensi a fabbricare altre poltrone anziché a trovare soluzioni – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle -. Non c’è mai fine al peggio.»

gianluigideidda@gmail.com

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Verrà presentata domani, giovedì 16 gennaio, la nuova edizione di Pósidos, libro scritto da Pierpaolo Piludu, pubblicato da Condaghes, con le illustrazioni di Gianluigi Piludu. L’appuntamento è fissato alle 18.00, a Cagliari, alla Cartoleria Collu (Corso Vittorio Emanuele, 160). A dialogare con l’autore, attore storico del Cada Die Teatro, saranno l’antropologo Francesco Bachis e l’operatore culturale Giacomo Casti. Pierpaolo Piludu leggerà e racconterà alcuni frammenti del libro, frutto di una ricerca antropologica sui racconti e sulle modalità narrative delle anziane e degli anziani del Montiferru. Pósidos, “tesori”, è anche uno spettacolo teatrale prodotto da Cada Die, che in questi anni è andato in scena più volte in Sardegna e nella Penisola.

Le storie raccontate parlano di santi, di banditi, riportano a un tempo, neanche troppo lontano, in cui era ancora frequente che i morti, sas animas, comparissero ai vivi, quando il Montiferru era un’unica grande foresta, prima che arrivassero le squadre di tagliaboschi mandate da Cavour. Pierpaolo Piludu accompagna i lettori nel mondo di quei contos antigos, che fino a qualche decennio fa venivano raccontati ovunque nell’Isola.

«Anni fa, per alcuni mesi, ho avuto la fortuna di ascoltare le più brave vecchie e i più bravi vecchi narratori di Scano Montiferro” – racconta Pierpaolo Piludu -. I loro racconti e le loro modalità narrative ci trascinano in un mondo magico dove i morti discutono, dialogano con i vivi come se fosse la cosa più normale del mondoA volte faceva la sua apparizione anche s’ainu orriadore. Nonostante il nome, non si trattava di un somaro come tutti gli altri. Dicono che avesse sas dentes allutas de fogu, i denti infuocati, o sos ógios, gli occhi pieni di fuoco. Ma solitamente non si faceva vedere; il più delle volte si limitava a far sentire sa sua boghe mala. Una voce impressionante a detta delle donne che, da bambine, avevano avuto la sventura di sentirla. Una donna mi ha detto: “No mi che l’apo bogada dae chirritzos, a distanza di sessant’anni non sono ancora riuscita a liberarmene; è come se cussa boghe malami sia rimasta appiccicata qui, nei capelli”. Per fortuna, però – conclude Pierpaolo Piludu – ancora oggi, quando si tratta di animas bonas, non c’è da avere paura: hanno sempre qualche consiglio da regalare ai vivi. Chi riesce ad ascoltare con particolare attenzione le loro parole può cogliere non solo qualche pizzico di saggezza, ma, a volte, anche il giusto suggerimento po agattare unu pósidu, per trovare un tesoro.»

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Il gruppo Udc-Cambiamo in Consiglio regionale questa mattina ha proposto l’istituzione di una commissione speciale per “indagare” il prezzo del latte in Sardegna. Il capogruppo Gianfilippo Sechi, i consiglieri Giorgio Oppi, Antonello Peru, Domenico Gallus, e l’assessore Andrea Biancareddu, hanno illustrato ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa, l’iniziativa consiliare che ha come obiettivo dichiarato quello di approfondire le cause e gli effetti della vertenza latte nell’Isola.

«Puntiamo ad ottenere un quadro preciso e definito dell’intera filiera – ha dichiarato Domenico Gallus – così da poterci confrontare con dati oggettivi sulle più opportune iniziative da intraprendere già nell’immediato.»

Il leader dei centristi, Giorgio Oppi, ha detto che la commissione in tempi brevi potrà garantire all’intero comparto “risposte certe” ed “interventi concreti” per  la risoluzione di una vertenza fondamentale per l’economia sarda e che purtroppo «è stata caratterizzata da promesse e impegni non sempre mantenuti».

Nel documento che richiede, ai sensi del regolamento interno, l’istituzione della commissione speciale, è inserita anche una traccia di lavoro per il parlamentino di cui si propone il rapido insediamento: dieci punti che spaziano dalla verifica di produzioni, quantitativi e procedure, fino all’ipotesi di commissariamento dei vertici del consorzio del Pecorino romano, passando per l’accertamento sulla spesa di stanziamenti e aiuti pubblici, nonché per la ricerca di nuovi mercati e nuovi consumatori.

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Il capogruppo dei “Progressisti” e componente della Commissione sanità in Consiglio regionale Francesco Agus ha scritto oggi al presidente della Commissione Domenico Gallus in merito alla situazione vissuta quotidianamente dai pazienti in cura presso l’ospedale oncologico “Businco”. L’esigenza posta dall’esponente dell’opposizione è quella di convocare “con la massima urgenza” una riunione del parlamentino presso la struttura di via Jenner.
Il capogruppo sollecita inoltre la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale, approvato tre settimane fa e conosciuto dalla stampa ma non dai consiglieri regionali, anche al fine di esaminare gli effetti che avrebbe sull’offerta sanitaria la paventata riorganizzazione degli ospedali Oncologico e Microcitemico di Cagliari.

Di seguito il testo integrale della lettera.

“Gent.mo Presidente,

più volte in questa legislatura, così come nella scorsa, abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema del diritto alla salute e sul dovere di garantire a tutti i sardi le migliori cure possibili e un’assistenza all’altezza di quella offerta dalle Regioni più avanzate d’Europa.
In nome di questi valori, miei e anche tuoi, credo sia necessario superare ogni steccato e utilizzare tutte le armi nella disponibilità del Consiglio regionale per alleviare le sofferenze di molti cittadini e ripristinarne i diritti oggi evidentemente violati.
Purtroppo i problemi che affliggono la sanità sarda sono tanti. Nei sopralluoghi portati avanti dalla commissione Salute ne abbiamo evidenziato diversi. Da quelli che riguardano i piccoli ospedali a rischio ridimensionamento o chiusura a quelli che invece interessano i grandi presidii responsabili della cura di gravi patologie per tutta la Sardegna.
Ti scrivo in merito alla grave situazione che affligge, non da oggi, i pazienti in cura presso l’Ospedale “Businco” di Cagliari, presidio di rifermento in Sardegna per le patologie oncologiche che, come sai, dal 2014 fa parte dell’Azienda Ospedaliera “Brotzu”.
Si tratta di un caso emblematico. Per numeri e per missione dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, l’esempio di come anche in una regione periferica e insulare come la nostra si possano garantire cure di alto livello a tutti i cittadini.
Rischia invece di diventare il simbolo del fallimento storico dell’Autonomia regionale. Le condizioni insostenibili a cui sono costretti i pazienti che necessitano di cure chemioterapiche sono una vergogna con cui nessuno di noi può essere disposto a convivere.
Ancora di più in un momento in cui è diffusa la preoccupazione che a fronte di un progressivo peggioramento delle strutture oncologiche pubbliche stia crescendo l’offerta e il numero delle strutture private che operano le stesse discipline in un sistema regionale in cui, a mio giudizio, il privato rischia di non essere aggiuntivo ma sostitutivo dell’offerta pubblica.
Per questo motivo ti chiedo di calendarizzare con la massima urgenza un sopralluogo, nel quadro dell’analisi che da inizio legislatura sta portando avanti in maniera condivisa la Commissione che presiedi e di cui faccio parte, presso la struttura ospedaliera “Businco” di Cagliari.
Credo che, vista la situazione emergenziale, sia un segnale importante iniziare il confronto con gli ospedali di Cagliari, già previsto da tempo, proprio da questo appuntamento.
Al fine di rendere ulteriormente produttivo l’incontro ti chiederei inoltre di sollecitare la pubblicazione del testo di riforma sanitaria esitato dalla Giunta regionale durante le festività natalizie e già presentato alla stampa anche se ancora non trasmesso al Consiglio regionale, né tantomeno reso disponibile sul web o in altra forma.
Quest’ultimo tema, anche in ragione del paventato accorpamento dell’ospedale oncologico con l’Azienda Ospedaliera Universitaria previsto in una prima versione della riforma, è connesso con la grande preoccupazione manifestata dai pazienti e unanimemente dal personale dell’ospedale riguardo il fatto di dover riiniziare da zero, con poche risorse e con una crisi già in atto, una riorganizzazione non avendo ancora ultimato la precedente.
Certo di un tuo attivo interessamento ti saluto cordialmente.»

 

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«Vogliamo sostenere le imprese sarde perché possano essere più competitive sul mercato internazionale accelerando quel processo virtuoso di crescita e innovazione che consente di migliorare la nostra economia.»

Lo ha detto stamane l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando l’apertura di oggi dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai due bandi relativi agli interventi per favorire l’accesso ai finanziamenti per percorsi di internazionalizzazione.

«Prosegue l’impegno della Regione a favore dell’economia della Sardegna. Con questi due bandi, uno destinato alle aziende lattiero casearie e l’altro rivolto a tutte le altre attività imprenditoriali, vogliamo incentivare e sostenere le aziende che desiderano posizionarsi nei mercati esteri», ha sottolineato l’assessore Anita Pili.

La finalità dei bandi è quella di agevolare la realizzazione dei piani export delle MPMI regionali e delle imprese anche attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, e supporto alle attività e ai servizi quali organizzazione di eventi e fiere o promozione e comunicazione. 
«L’internazionalizzazione è di importanza strategica per le aziende della nostra regione: infatti può rappresentare anche un’opportunità di formazione a favore degli imprenditori che vogliono intraprendere attività all’estero allo scopo di rafforzare il core business nel proprio territorio di origine. La dotazione finanziaria complessiva di un milione di euro permette di andare incontro alle necessità espresse dagli imprenditori per confrontarsi in nuovi mercati ritenuti di interesse, alla luce del cambiamento di alcune dinamiche internazionali e al salto di qualità compiuto dalle nostre aziende», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

 

 

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Nel fine settimana, la Pro Loco di Carloforte ricorderà uno degli episodi più rilevanti della storia carlofortina del secolo scorso, nonché il più grave disastro navale della Marina Mercantile Italiana nel dopoguerra: la tragedia del Fusina.

La notte del 16 gennaio 1970, la nave Fusina, partita da Portovesme con un carico di blenda destinato a Fusina (Porto Marghera, in Veneto), a seguito di uno spostamento del carico e del forte maltempo, naufragò a nord dell’isola di San Pietro, con un bilancio drammatico. Dei 19 membri dell’equipaggio, la maggior parte di origine veneta, 18 persero la vita, compreso il minorenne Angelo Barbieri, il cui corpo non fu mai trovato. Ci fu un solo superstite, il cameriere di bordo Ugo Freguja, considerato un “miracolato” per il modo in cui riuscì a salvarsi.

A distanza di mezzo secolo dal drammatico evento, col patrocinio del comune di Carloforte, la Pro Loco ha organizzato una serata commemorativa sabato 18 gennaio, dalle 18.00 presso la sala Exme di via XX Settembre, con la presentazione di documenti, filmati, letture e testimonianze inedite, che ripercorrono le vicende della sciagura ed il suo ricordo nel tempo, a cui è stato dedicato il libro “La tragedia del Fusina”, pubblicato nel 2010 da Giampaolo Cirronis Editore.

Domenica mattina, presso la chiesa di San Carlo Borromeo (in cui si tennero i funerali delle vittime), alle 10.30, verrà celebrata una messa in suffragio, al termine della quale ci sarà una processione verso il monumento alla Stella Maris, sulla banchina Mamma Mahon, dove figurano i nomi dei deceduti nel naufragio e la targa di costruzione della nave, posizionata a cura della Pro Loco nel 2012.

Alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni cittadine, verrà deposto un omaggio floreale agli sfortunati marittimi del Fusina.

Ugo Freguja. Foto di Giancarlo Canavera.

La nave mercantile Fusina in porto.

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Nuovi sbarchi di extracomunitari sulle coste del Sulcis. Tra ieri sera e questa mattina, sono arrivati ben 31 algerini. I primi nove, tutti maschi adulti, sono arrivati alle 22.00 al largo dell’Isola del Toro; altri 22, questa mattina alle 8.00, nell’Isola dio Sant’Antioco, in località Cala Sapone.

Tutti sono stati identificati dai carabinieri della Compagnia di Carbonia e successivamente trasferiti al Centro di prima accoglienza di Monastir.