18 July, 2024
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«Esprimo anche a nome della Giunta regionale i migliori auguri di buon lavoro affinché la collaborazione della Regione con i vescovi sardi prosegua proficuamente nell’interesse della comunità. Con la Conferenza Episcopale Sarda abbiamo avviato un percorso virtuoso e positivo che attraverso il dialogo e l’ascolto sta portando buoni frutti che si traducono in servizi che sostengono il processo di crescita ed educazione di tantissimi sardi.»

Lo ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas dopo aver appreso dell’elezione di monsignor Antonello Mura, vescovo di Nuoro ed amministratore apostolico di Lanusei, quale nuovo presidente della Conferenza Episcopale Sarda.
Il presidente della Regione ha altresì espresso «l’augurio di buon lavoro nell’impegno cristiano» anche al vice presidente della CES, Monsignor Giuseppe Baturi e ai nuovi componenti della Commissione per il Seminario Regionale Sardo: monsignor Mauro Maria Morfino, monsignor Roberto Carboni e monsignor Corrado Melis.

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Il Direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, Rosaria Romano, ha convocato una riunione per il prossimo 31 gennaio, alle 11.00, presso la sala Commissioni, sulla cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica nelle Centrali termoelettriche di Fiumesanto e del Sulcis.

«Come è noto, il Piano nazionale integrato energia e clima, presentato alla Commissione europea, ha confermato l’obiettivo di phase out dal carbone nella produzione elettrica entro il 2025 prevedendo altresì l’insieme degli interventi in grado di salvaguardare la sicurezza del sistema elettrico nazionale – si legge nella lettera di convocazione -. Dai primi tavoli di confronto organizzati da questa Amministrazione per aree di mercato (Area Nord, Centro-Sud e Sardegna), sono emerse tematiche peculiari per le singole centrali. Si ritiene, pertanto, opportuno proseguire il confronto attraverso incontri, presieduti dalla sottosegretaria ing. Alessandra Todde, organizzati ad hoc per ciascuna centrale. Nel caso della Sardegna, data la peculiarità del sistema energetico dell’isola, l’incontro riguarderà entrambi i siti coinvolti.» 

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Il libro come punto di riferimento di ogni serata per ampliare lo sguardo alle varie forme d’arte collegate alla letteratura, dischiudere gli spazi della Biblioteca comunale verso una fruizione innovativa e promuovere le eccellenze vinicole e biologiche del territorio. A partire dal 19 gennaio ritorna in seconda edizione a Sennori la rassegna “Le domeniche alle 5”, con tre appuntamenti organizzati dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Comes e la Compagnia Danza Estemporada, che accompagnerà tutte le iniziative sotto la direzione artistica di Livia Lepri.

Si parte domenica, chiaramente alle 17.00, accogliendo in Biblioteca il “Concerto” dell’orchestra d’archi del Liceo Classico Musicale e Coreutico Azuni di Sassari, la “Juvenilia Ensemble”, per una prima serata dedicata alla letteratura e alla storia della danza. Le melodie saranno accompagnate dalle coreografie interpretate dalle danzatrici della terza C della sezione Coreutica.

L’Ensemble proporrà un repertorio classico, ormai consolidato, che gli ha permesso di farsi apprezzare in numerose esibizioni, tra le quali la partecipazione alla Stagione lirica 2018-2019. Oltre al proficuo rapporto con l’“Ente Concerti De Carolis”, il gruppo ha al suo attivo collaborazioni con l’Orchestra Verdi di Milano ed il Liceo Musicale di Cremona.

La “Juvenilia” è nata in seno alle attività del Liceo per offrire agli studenti concreta possibilità di apprendimento e maturare esperienza nell’esibizione dal vivo, in particolare grazie al contributo di avveduti maestri quali Alessio Manca, che ne ha assunto la direzione, e Pietro Scalvini, con il quale sono affrontati i capisaldi della letteratura musicale per orchestra d’archi.

C’è quindi molta attesa per l’arrivo di questa formazione, che svolge un’intensa attività concertistica, alternando annualmente i propri componenti nel ruolo di solisti per metterli in condizione di padroneggiare i diversi ruoli.

«A Sennori ho trovato una grande apertura verso la danza e tutte le forme artistiche connesse – ha spiegato Livia Lepri, che ha programmato il calendario in sinergia con il sindaco Nicola Sassu e l’assessora alla Cultura, Elena Cornalis -. Sapere che c’è un piccolo Comune con una grande voglia di investire sulla cultura è davvero gratificante, ma vedere l’entusiasmo del pubblico è il miglior regalo per chi fa il mio mestiere.»

A fare da cornice agli appuntamenti sarà la promozione del territorio. L’azienda Giuseppe Berria curerà l’esposizione dei prodotti con taglieri gourmet. Le cantine Mode, Fara e Sorres, di volta in volta si presenteranno al pubblico proponendo i loro vini migliori. Non mancheranno le produzioni biologiche. La Caffetteria Margot si occuperà dei succhi di frutta bio, l’azienda Zafera proporrà le tisane bio a chilometro zero, mentre il panificatore Daniele Doneddu porterà le sue focacce artigianali.

Il secondo appuntamento della rassegna si terrà il 2 febbraio per accogliere lo scrittore e sceneggiatore Francesco Trento e la presentazione del suo libro “Crazy for Football” (realizzato insieme a Volfango De Biasi per Longanesi), da cui è nato l’omonimo documentario vincitore nel 2017 del David di Donatello. Nel corso della serata lo chef Antonio Murgia creerà dei piatti a tema per il pubblico.

L’ultima serata, il 16 febbraio sarà invece dedicata al fumetto. Tre dj del calibro di Davide Merlini, Skento e Blazen creeranno un Dj set reinterpretando artisticamente la figura dell’ultimo Diabolik,  lo storico personaggio creato nel 1962 dalla penna di Angela Giussani.

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Dopo lo stanziamento di 35 milioni di euro deciso dal Governo, previsto dal Piano nazionale di bonifica, il presidente della Regione Christian Solinas ha annunciato che la Regione è in prima linea nella lotta all’amianto con un immediato piano operativo per eliminarne le tracce dagli edifici pubblici, ad iniziare dalle scuole e dagli ospedali.

«Si tratta di un provvedimento – dice il presidente Solinas -, particolarmente importante per la Sardegna, atteso e sollecitato da tempo. L’emergenza amianto è all’attenzione della Giunta, che già nel dicembre scorso aveva istituito un fondo straordinario di 2 milioni e 300mila euro per avviare le bonifiche con risorse proprie, destinate a edifici pubblici e privati e alle condotte idriche. Il piano nazionale, approvato dal Cipe nel 2016 ed ora finalmente adottato dal Governo, ci consentirà di avviare immediatamente le procedure per un progetto generale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dall’amianto, ad iniziare dalle scuole e dagli ospedali – conclude Christian Solinas -. La Regione intende assicurare la salute e il benessere dei cittadini, garantendo condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza, cancellando le tracce di questo gravissimo pericolo per la salute pubblica, già al bando da 27 anni ma ancora presente in troppi edifici pubblici e privati.»

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La scorsa domenica un pomeriggio magico di musica con l’incontro fra gli artisti bielorussi del Complesso “MAROU” e l’ensemble formato da alcuni eccezionali musicisti docenti del Conservatorio di Cagliari.

Emozioni, nostalgia, grande partecipazione di pubblico con Auditorium del Conservatorio al gran completo, con i suoi oltre 800 posti tutti occupati e centinaia di persone fuori che non hanno trovato posto, il “Gran Concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso” giunto alla sua ottava edizione è ormai una tradizione della città di Cagliari che unisce la diaspora e la comunità locale e che ogni anno conquista un pubblico sempre maggiore.

La sala gremita ha accolto con grande calore ed affetto i saluti dell’arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi, giunto alla prima settimana della sua missione pastorale nel capoluogo sardo, un intervento che ha scaldato i cuori dei presenti, sono seguiti i saluti di padre Nikolay Volskyy parroco  della Chiesa Ortodossa ucraina, russa, bielorussa del Patriarcato di Mosca (con sede presso la Chiesa di Nostra Signora della Speranza in Castello), padre Ioan Agape parroco della Chiesa Ortodossa Rumena del Patriarcato di Bucarest (con sede nella Chiesa del Santo Sepolcro in Marina), e don Marco Lai Direttore della Caritas Diocesana e Parroco di Sant’Eulalia che ha sottolineato il dialogo e la collaborazione con le chiese dell’Europa Orientale in generale e in particolare, nell’ultimo anno, con quella bielorussa.

Anche le autorità civili hanno voluto essere presenti con i loro saluti a testimonianza dell’importante valore sociale che la grande comunità proveniente dai paesi slavi e post-sovietici svolge nella società sarda, tante, infatti, le lavoratrici che assistono i nostri anziani appartenenti a questa diaspora e che sono parte integrante della società sarda! A portare i saluti il vice presidente del Consiglio regionale della Sardegna on. Piero Comandini il vice sindaco di Cagliari Giorgio Angius, il sindaco di Guasila Paola Casula in rappresentanza dell’Anci Sardegna, il prorettore dell’Università di Cagliari prof.ssa Micaela Morelli. Infine, Zhanna Sotnik, lavoratrice proveniente dall’Ucraina referente della biblioteca “Rodnoe Slovo” di Cagliari, a nome di tutta la diaspora proveniente dai paesi slavi, ha portato a tutti i presenti gli auguri della comunità immigrata!

La collaborazione istituzionale fra il “Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina” Consolato onorario bielorusso in Cagliari, con il sostegno fondamentale della Fondazione di Sardegna, ha reso possibile, la tenuta del tradizionale “Gran Concerto” nella nuova e prestigiosa location dell’Auditorium del Conservatorio ed è stato proprio il maestro Giorgio Sanna, direttore del Conservatorio e padrone di casa ad aprire la manifestazione con un caloroso saluto, in questa che nelle intenzioni, rappresenta sola la prima delle possibili iniziative che verranno messe in campo nell’ambito della collaborazione appena avviata.

Applauditissima l’esibizione del complesso bielorusso “MAROU”, proveniente dalla città di Brest, composto da Yana Butskevich Dziadok (voce), Yauheni Lukyanchyk (sassofono, clarinetto), Vasili Rechkin (basso-chitarra), Raman Marchuk (tastiere), Ilya Tserashchuk (percussioni), rafforzato dall’inserimento di Tatsiana Syravezhkina al salterio slavo, musicista bielorussa residente da tempo in Sardegna. Musiche della tradizione slava reinterpretate con ritmi suadenti e moderni.

La partecipazione straordinaria di un fantastico ensemble formato da alcuni musicisti docenti del conservatorio di Cagliari: Alessandro Diliberto (pianoforte), Massimo Ferra (chitarra), Massimo Tore (contrabbasso), Roberto Migoni (batteria), Luigi Lai (launeddas), ha regalato nuove emozioni e garantito un ulteriore tocco di classe al concerto, un contributo musicale molto apprezzato dal pubblico.

 

Il pezzo finale che ha visto sul palco tutti gli undici artisti sardi e bielorussi protagonisti della serata, con l’esecuzione di “Katiusha” è stato un regalo accolto dal pubblico con una ovazione.

Lo spettacolo come nelle ultime due precedenti edizioni è stato presentato da Emilia Canto.

Questa esperienza di grande successo, è uno stimolo, affinchè si possano ripetere in futuro, le splendide contaminazioni musicali regalate dall’esibizione dei virtuosi musicisti docenti del Conservatorio, Diliberto, Ferra, Tore, Migoni, Lai, non solo in Sardegna, ma anche in Belarus e nei paesi dell’Europa orientale.

Il “Gran concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale” si tiene nell’ambito del Progetto “Rete per la conoscenza e aggregazione” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” (presso l’Oratorio della Parrocchia di Sant’Eulalia), con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Doveroso un ringraziamento ai Vigili del Fuoco di Cagliari per avere garantito la loro presenza, ai volontari della Prociv Arci di Quartu e Maracalagonis e alla CARITAS Diocesana di Cagliari per il sostegno logistico. Un grazie da estendere al Conservatorio di Cagliari con una citazione particolare per la D.ssa Francesca Basilone Direttore Amministrativo, per la Prof.ssa Aurora Cogliandro, per il Prof. Stefano Figliola, e per tutti i collaboratori dell’istituzione che si sono adoperati con professionalità.

 

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Dopo il grande successo della prima edizione, venerdì 17 gennaio, alle ore 17.45, a Barbusi, presso la piazzetta antistante la Chiesa, si svolgerà il 2° Falò di Sant’Antonio Abate, un’iniziativa organizzata dal Comitato di Sant’Antonio in collaborazione con la parrocchia Beata Vergine delle Grazie e con il patrocinio del comune di Carbonia.

«L’evento sarà un importante momento di unione e condivisione per l’intera comunità di Barbusi nel ricordo di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, in cui onore verrà acceso un grande fuoco, alla presenza di musica, balli e folklore», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

Nella mitologia sarda, Sant’Antonio Abate rubò il fuoco ai demoni con un bastone di ferula, dopo essere entrato nell’inferno per recuperare il suo maialino.

«La 2ª edizione del Falò di Sant’Antonio rappresenta un’occasione per ricordare le antiche tradizioni della cultura sarda, che affondano le radici nel mondo protosardo quale testimone di un patrimonio immateriale che investe l’antropologia, la socialità e la storia di un territorio che narra attraverso i suoi simboli, conservati sino ad oggi, un racconto umano affascinante, il quale può ben rappresentare Carbonia come Capitale italiana della Cultura 2021», ha sottolineato l’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

Il programma dell’iniziativa prevede, alle ore 17.45, la benedizione e l’accensione del falò e, a seguire, l’intrattenimento alla presenza del Gruppo Folk “Is Massaius” di Barbusi.

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«Non c’è dubbio che i risultati ottenuti in questi mesi siano molto importanti verso l’eliminazione del digital divide: sono azioni concrete sui due fronti del popolamento dell’interno della Sardegna e per rendere la nostra Isola competitiva malgrado l’handicap rappresentato dall’insularità. È il risultato dell’impegno dell’assessore e dell’intero Consiglio regionale, che a suo tempo ha approvato all’unanimità la mia mozione, in cui si impegnava la giunta a pretendere un cronoprogramma realistico e verificabile sulla realizzazione e illuminazione della fibra. E ad agire sul governo nazionale per riconoscere un ruolo più attivo alla Regione Sardegna, tale anche da consentirle di pianificare e porre in essere adeguate “misure d’accompagnamento” e di sostegno economico mediante appositi voucher alle famiglie, alle imprese ed alle istituzioni scolastiche per affrontare i costi del servizio in abbonamento, per evitare che lo sfruttamento della banda ultralarga diventi un fatto elitario, riservato solo a chi se lo può permettere, cosa che ne vanificherebbe in gran parte le potenzialità.»
Lo sostiene Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi.
«Si tratta di una questione di rilevanza economica, sociale e democratica straordinaria: ecco perché il potere pubblico non deve abdicare alla propria missione ma deve favorire la concreta fruizione da parte di tutti di un’infrastruttura di enorme rilevanza strategica – aggiunge Michele Cossa -. Per fare questo è anche necessaria una efficace azione informativa rivolta principalmente ai cittadini e agli enti locali, che devono diventare i veri attori dello sviluppo. Mi consta che l’assessore Satta si stia accingendo a promuovere un tavolo inter-assessoriale sul tema – conclude Michele Cossa -. Ritengo che si stia andando nella giusta direzione per valorizzare al meglio le opportunità e gli sviluppi che la diffusione della banda larga è in grado innescare nel tessuto socio-economico della Sardegna.»

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«In vent’anni il rapporto tra lavoratori fissi e lavoratori stagionali all’interno del Consorzio di bonifica di Oristano si è capovolto: oggi il numero di impiegati stagionali è spropositatamente maggiore rispetto a quello dei lavoratori fissi. È una situazione insostenibile e che dura da decenni quella che affligge i lavoratori del Consorzio di bonifica dell’Oristanese denunciata dal consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas. A seguito della recente elezione del presidente del Consorzio avvenuta dopo 15 anni di commissariamento dopo i quali si è finalmente riusciti a risanare le casse dell’ente.»

Lo scrive, in una nota, consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas, sollecitando l’intervento della Regione e del Consorzio di Bonifica di Oristano.

«Secondo l’ultimo Pov (piano di organizzazione variabile) 35 lavoratori avrebbero presto ottenuto il tanto agognato contratto, ma questi numeri già di per sé insufficienti a fornire un’adeguata risposta al problema del precariato che affligge il Consorzio di bonifica dell’Oristanese, sono stati messi in dubbio e potenzialmente ridotti. La delibera di approvazione del Pov dello scorso 31 luglio, è stata infatti parzialmente annullata perché secondo l’assessorato non si potevano conteggiare i posti liberi lasciati dai dipendenti passati a Enas negli anni. Sono stati così sensibilmente ridotti i posti disponibili, e ad essere stato sfavorito in massima parte nei numeri delle assunzioni è ancora una volta il settore operaio.»

«Il Consorzio di bonifica di Oristano, il secondo più grande della Sardegna, si serve in maniera spropositata rispetto ad altri consorzi di lavoratori avventizi che soffrono una situazione di precariato da anni, da decenni. Un vero e proprio piano di stabilizzazione non c’è mai stato e troppo spesso sono state penalizzate le figure che rivestono ruoli operativi legati al funzionamento della complessa macchina del Consorzio. Possono esistere, senza ulteriore aggravio sui consorziati e favoriti da un’oculata gestione delle risorse regionali, dei meccanismi tali da portare avanti un piano di stabilizzazione serio che coinvolga tutti i lavoratori precari privati per molti anni, se non per decenni, di adeguate condizioni e garanzie lavorative che la Costituzione riconosce loro – conclude Alessandro Solinas -. La Regione intervenga in modo concreto e con una legislazione seria, senza atti meramente propagandistici, al fine di dare le risposte che queste persone meritano e che aspettano da decenni. Basta precariato.»

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L’associazione Casa Emmaus, che da anni affronta i problemi di grave disagio sociale sul territorio, ha unito le sue forze con quelle del Volontariato Vincenziano della parrocchia di San Pio X e delle Acli di Iglesias per dare vita a “L’Armadio Solidale”, un servizio rivolto alle persone in difficoltà della comunità cittadina.

Infatti, un welfare poco incisivo, l’aumento della disoccupazione e del costo della vita, uniti ad altri fattori hanno fatto sì che un numero crescente di persone non riesca nemmeno a reperire dei capi di vestiario. Per venire incontro a questa esigenza “L’armadio solidale” si propone due obiettivi: sensibilizzare lopinione pubblica sulla necessità di donare – a chi è meno fortunato – capi di vestiario puliti e in buone condizioni di usura, prevenendo gli sprechi e diminuendo anche lo smaltimento dei rifiuti; garantire alle fasce di popolazione del territorio bisognose la possibilità di dotarsi di capi di abbigliamento estivi e invernali e delle attrezzature per i figli che vanno a scuola o di età inferiore (come passeggini, culle e giochi).

La raccolta di indumenti usati si svolge il giovedì dalle 9.30 alle 12.30, mentre la il servizio di distribuzione di scarpe, vestiario e attrezzatura varia alle famiglie indigenti è aperto nella stessa fascia di orario il martedì ed il venerdì. La sede è quella delle ACLI di Iglesias, in via Crocifisso 90, grazie all’impegno del Volontariato Vincenziano della parrocchia di San Pio X. L’associazione Casa Emmaus si occupa di allestire i locali per il servizio, lo stoccaggio, la selezione del vestiario e il trasporto presso i capannoni che gestisce; si fa garante inoltre del rendiconto annuale e di pubblicizzare e coordinare l’attività.

Per garantire la trasparenza verso chi darà la sua disponibilità a donare, è previsto un programma che contabilizza quanto viene offerto alle persone in difficoltà. Il rendiconto annuale reso pubblico, oltre a garantire la serietà dell’operazione, offrirà uno stimolo alla cittadinanza per diventare parte attiva del progetto attraverso le donazioni.

«Il progetto dell’Armadio Solidale – spiega Paola Piras, presidente Gruppo Vincenziano della parrocchia di San Pio X a Iglesias – è fra le iniziative che ci permettono di avere un rapporto speciale con le persone in difficoltà nel nostro territorio, iniziative che svolgiamo sempre riferendoci al nostro parroco, don Giorgio Fois. Speriamo che possano arrivare buoni frutti».

«Casa Emmaus offre un servizio presente e senza clamori alla città – aggiunge Giovanna Grillo, direttrice dell’associazione Casa Emmaus -. Insieme alle istituzioni e agli altri enti che si occupano di volontariato, si spende ogni giorno per venire incontro alla difficoltà delle persone che soffrono. Il progetto dell’Armadio Solidale rappresenta un’opportunità rivolta a chi ha bisogno e un’occasione per la città per donare ed essere presenti in maniera concreta nei confronti di chi ha meno degli altri».

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«Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale della Commissione tecnica nazionale (Ctvia) sul progetto del tratto nord della dorsale che porterà il metano in Sardegna.

«L’autorizzazione appena ottenuta aggiunge un altro tassello alla prospettiva di transizione energetica per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili -. L’infrastruttura consentirà anche alla nostra regione di contribuire allo spegnimento delle centrali e al pieno raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Attendiamo ora gli ultimi passaggi, fiduciosi che si arrivi alla conclusione di un iter che compenserà il gap infrastrutturale che si è protratto per troppi anni a svantaggio dei cittadini sardi e dell’industria. Basti pensare che ogni anno l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro. Per questa ragione, la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo primario per la nostra Isola. Continuerà il nostro impegno affinché si sciolga  il cruciale nodo della perequazione, la ripartizione degli oneri connessi alle opere di infrastrutturazione della Sardegna, prevedendo che, in attesa di un’auspicabile tariffa unica nazionale, l’Isola sia associata a uno degli ambiti tariffari già formati dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e che garantisca quindi ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani.»

Il progetto, denominato “Metanizzazione Sardegna” settore centro-nord, interessa i territori di tre province (Sassari, Nuoro e Oristano) e 43 comuni, prevedendo come principale intervento la realizzazione di tre metanodotti principali di lunghezza complessiva di circa 237 chilometri: metanodotto Palmas Arborea – Macomer (50,100 km); metanodotto Macomer – Porto Torres (78,680 km); metanodotto Macomer – Olbia (108,325 km).

L’opera verrà completata con la realizzazione di otto linee secondarie (circa 112 chilometri), funzionalmente connesse alle linee principali, che assicureranno il collegamento tra la nuova struttura di trasporto e le diverse utenze presenti sul territorio: metanodotto Derivazione per Alghero (18,460 km); metanodotto Stacco per comune di Ittiri (0,305 km); metanodotto Derivazione per Nuoro (54,260 km); metanodotto Stacco per comune di Pozzomaggiore (1,055 km); metanodotto Allacciamento per Sassari (6,280 km); metanodotto Allacciamento per Siamanna (5,330 km); metanodotto Allacciamento per Suni (15,500 km); metanodotto Allacciamento per Thiesi DN 150 mm (10,455 km).

La profondità media di posa in opera del metanodotto sarà dì circa 2 metri, incrementabile in funzione delle condizioni locali, in particolare dove verranno realizzati attraversamenti di corsi d’acqua, infrastrutture (strade e ferrovie) e aree di particolare pregio ambientale con modalità ‘trenchless’ (tecnologia a basso impatto ambientale). Oltre alla posa in opera delle condotte principali e secondarie, è prevista la realizzazione di tutte le infrastrutture fuori terra, in particolare dei cosiddetti Pidi (Punti di intercettazione e derivazione importante), Pil (Punti di intercettazione di linea), Pida (Punti dì intercettazione con disgaggio di allacciamento), che occuperanno complessivamente circa 31.000 metri quadri di superficie.