18 July, 2024
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La situazione di grande incertezza in cui si trova la vertenza Sider Alloys per il rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, è stata al centro dell’assemblea dei lavoratori aderenti al sindacato autonomo Confsafi, svoltasi questa mattina nel saloncino dell’oratorio San Giovanni Bosco della parrocchia di San Ponziano, a Carbonia, alla presenza del segretario regionale Fabio Enne.

Dagli interventi è emerso grande preoccupazione per lo stato in cui si trovano i lavoratori che usufruiscono della mobilità in deroga, un assegno minimo che non consente loro di assicurare il sostentamento delle famiglie, e chiedono di poter tornare quanto prima al lavoro. Nell’attesa, rivendicano l’assunzione da parte della Sider Alloys, strada obbligata, unitamente alla presentazione di un concreto piano industriale, per poter usufruire della cassa integrazione.

Al termine dell’assemblea, abbiano intervistato il segretario regionale Confsafi, Fabio Enne.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221515183496899/

 

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Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, vice presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, interviene nel dibattito in corso sulla proposta di legge sulla posidonia spiaggiata.

«Sulla carta uno strumento utile e rispettoso dell’ambiente costiero, di fatto un lasciapassare che consentirà a chiunque di decidere del futuro delle spiagge sarde pur non avendo alcuna competenza in materia. Da un’attenta lettura dei diversi punti contenuti in questa proposta di legge è chiaro che è stata elaborata ignorando completamente il parere degli esperti in materia, ma fatto ancora più grave è che tra le numerose alternative proposte è presente anche il conferimento della posidonia in discarica. Un’opzione inaccettabile, in totale contrasto con quanto disposto dal decreto “Salvamare” in via di approvazione al Senato grazie all’impegno in Commissione Ambiente della portavoce del M5S Paola Deiana: norma sovraordinata a cui la Regione Sardegna dovrà obbligatoriamente adeguarsi e che ha trovato anche l’approvazione dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, che già lo scorso giugno ad Alghero in occasione della visita del ministro Costa aveva espresso la sua soddisfazione. Al contrario, la proposta di legge del Psd’Az tratta ancora una volta la posidonia alla stregua di un rifiuto e non come una presenza di fondamentale importanza per preservare le nostre spiagge dall’erosione costiera.»

«I proponenti hanno presentato questo provvedimento come un modello virtuoso di riciclaggio della pianta marina, ma se andiamo oltre le apparenze notiamo che la posidonia è destinata a finire tutta in discarica. Infatti all’articolo 1 comma 3 si afferma che i comuni o i titolari di concessioni demaniali, al termine della stagione balneare, devono provvedere al riposizionamento della posidonia nella spiaggia di provenienza per evitare fenomeni di erosione. Tuttavia nel comma seguente si specifica che qualora, per motivi tecnici o economici, ritengano sia necessario optare per la rimozione permanente devono conferire la posidonia prioritariamente negli impianti di recupero e riciclaggio. Ma nel caso in cui le due opzioni sopra descritte non siano percorribili, gli stessi possono procedere allo smaltimento in discarica. Quindi saranno gli stessi comuni (con che competenza?) a poter optare per la rimozione permanente e quindi per il conferimento in discarica.»

«Quanti saranno i Comuni e i titolari di concessioni demaniali che potendo scegliere preferiranno sostenere i costi per il trasporto di questo materiale nei depositi di recupero e riciclaggio? Anche perché – sottolinea Roberto Li Gioi – l’unico impianto di recupero e riciclaggio della posidonia si trova a Quartu. Voi riuscite a immaginare i Comuni e i titolari di concessioni demaniali della Sardegna caricare a proprie spese dei camion per portare la posidonia sino a Quartu? Magari da Alghero, da Olbia o da Orosei? Credo che questa proposta di legge equivalga ad un “fate pure come volete”.»

«Ma soprattutto – sottolinea il consigliere M5S -, stiamo perdendo tempo a discutere una proposta di legge sbagliata che per una materia così delicata si avvale dell’incompetenza comunale, come precisato anche dai massimi esperti regionali con i quali abbiamo avuto la fortuna di confrontarci in Commissione. Gli stessi hanno proposto di affidare la competenza alla Regione Sardegna e di elaborare un “Piano costiero regionale”. Questo perché le spiagge presentano caratteristiche diverse l’una dall’altra dalle quali non si può prescindere. Gli studiosi hanno inoltre offerto gratuitamente la loro consulenza come direttori dei lavori per curare i particolari progetti relativi ad ogni singola spiaggia».

«In Sardegna abbiamo 1.897 km di costa, 495 km sono spiagge. Di questi 160 km sono spiagge in forte modificazione, e 50 km sono già in forte e fortissima erosione. Sono dati che ci devono far riflettere. Dobbiamo lavorare ad una legge regionale che guardi al futuro – conclude Roberto Li Gioi – una legge che permetterà anche ai nostri figli di godere delle nostre spiagge, di questo passo destinate invece a scomparire assestando al contempo un colpo mortale alla nostra economia turistica e balneare.»

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Storie straordinarie di migrazioni, salvataggi,accoglienza e testimonianze dal vivo della vita a bordo di una rescue boat. I volti, gli sguardi, i corpi, di coloro che bruciano e sognano le frontiere per raggiungere l’Europa come unica possibilità di sopravvivenza, dopo aver attraversato il deserto e il mare della speranza. Una grande ferita del mondo contemporaneo di cui oggi si parla tanto, ma mai abbastanza. Questi e tanti altri saranno i nodi centrali dell’open lesson del 14 gennaio di IED Cagliari, alle ore 18.00, inserita all’interno del ciclo di incontri “Respect! Persone. Futuri. Luoghi dedicati ai temi di interesse sociale. Protagonista di questo terzo talk a Villa Satta sarà Isabella Trombetta, Communication Officer per SOS Mediterranée Italia, l’organizzazione marittima e umanitaria sostenuta dalla società civile europea per il soccorso nel Mediterraneo.

Con lospite dialogherà Paola Masala, esperta di comunicazione impegnata nel sociale dal suo punto di vista privilegiato, la cultura. È responsabile Marketing per Sardegna Teatro e Delegata regionale per la comunicazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Di fronte all’aumento dei morti e alle tragedie sulle rotte del Mediterraneo centrale tanti giovani europei hanno deciso di collaborare con organizzazioni umanitarie, diventando “angeli del mare”. Così come Isabella Trombetta, originaria di Reggio Calabria, laurea all’Università LUISS di Roma in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, che dal 2017 al 2018 ha svolto l’incarico di Communication Officer a bordo della nave di salvataggio “Aquarius”, nella quale si è occupata delle comunicazioni fra la nave e gli uffici a terra, e soprattutto è stata il canale di comunicazione fra la nave e la stampa a bordo. Un compito importante che l’ha vista impegnata soprattutto nel raccogliere le testimonianze dirette delle persone che venivano salvate (la Aquarius ha salvato la vita a decine di migliaia di persone), restituendo così storie, voci e volti a quella dimensione umana che in genere viene ignorata dal racconto, spesso superficiale e fatto di soli numeri e statistiche, delle migrazioni. «Chiunque abbia vissuto questo fenomeno da vicino, visto le immagini, sentito le storie, non può non capire che qui si parla di persone, i naufraghi, e non di numeri, e che l’accoglienza non è la stessa cosa del soccorso in mare. Il soccorso in mare non è solo legale, il soccorso non è un’opzione, è un obbligo», spiega Isabella Trombetta.

Attualmente, da quando la Aquarius, la “grande nave arancione”, non opera più nel Mediterraneo (la fine della missione di ricerca e soccorso risale al 9 giugno 2018) Isabella svolge il ruolo di Communication Manager occupandosi del rapporto con la stampa italiana e dei profili sui social media per la filiale italiana di SOS Mediterranée.

Nei suoi studi universitari ha sempre concentrato l’attenzione sui temi delle migrazioni e sulle peculiarità del patrimonio culturale internazionale nelle comunità di migranti. «In mare ho imparato quanto sia importante il lavoro di squadra perché lavorando in sintonia si possono salvare molte vite. E poi ho imparato cosa vuol dire ”dignità”, restituire dignità alle persone. Perché vedere quelle stesse persone in mare, sofferenti, ammassate sui gommoni, sui barconi, e poi a bordo dell’Aquarius, dopo aver ricevuto le cure mediche, il cibo, l’acqua e i vestiti puliti, si impara a capire il reale valore della dignità umana e quanto troppo spesso lo diamo per scontato», racconta Isabella Trombetta.

SOS Mediterranée è una organizzazione della società civile, non governativa, costituita da un network europeo (Italia, Germania, Francia e Svizzera) che supporta le operazioni di salvataggio dei profughi nel Mediterraneo e le attività di testimonianza e di sensibilizzazione. Cittadini, persone comuni che hanno deciso di mettersi in gioco e di fare qualcosa per soccorrere i migranti in pericolo nel nostro mare. Lo scopo di SOS Mediterranée è tripartito: salvare le persone che rischiano di morire ogni giorno; assisterle una volta che sono a bordo, grazie anche alla collaborazione di partner come Medici senza Frontiere, e testimoniare, invitando i giornalisti a bordo e informando l’opinione pubblica dei Paesi europei sulla situazione dei migranti nel Mediterraneo, attraverso la raccolta e la diffusione di testimonianze dirette sulle condizioni e sui differenti aspetti delle migrazioni in atto.

«Design e sostenibilità sono due aspetti importanti che raccontano l’identità dello IED. Design inteso nelle sue diverse e più aggiornate declinazioni, che comprende anche l’educazione per i nostri giovani studenti, cittadini del futuro, allo sviluppo sostenibile. Il nostro compito non è solo quello di formare designer nel campo delle professioni della creatività, ma anche di sostenere un’istruzione orientata verso un pieno sviluppo della personalità umana attraverso la promozione della comprensione, della tolleranza, del dialogo. E quello di Isabella Trombetta riteniamo che sia un esempio buono e positivo che promuove una cultura pacifica, un progetto e uno stile di vita sostenibili, volti alla valorizzazione delle diversità culturali e al rafforzamento del rispetto e dei diritti umani e delle libertà fondamentali», spiega Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.

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Mercoledì 15 gennaio alle 10.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, i consiglieri del gruppo Udc Cambiamo! terranno una conferenza stampa per presentare la proposta di istituzione di una Commissione  consiliare d’inchiesta sullo stato di sofferenza in cui versa la pastorizia in Sardegna e sulla vertenza relativa al prezzo del latte.

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I senatori sardi sono stati ricevuti questa mattina in audizione dalla commissione presieduta dall’on. Michele Cossa, per affrontare il tema dello svantaggio territoriale della Sardegna e della proposta di legge di iniziativa popolare che rimetta il principio dell’insularità in Costituzione.

Il primo a parlare è stato il decano Emilio Floris, che ha spiegato come «il cambio di maggioranza al governo del Paese» abbia in qualche modo «rallentato l’iter della proposta firmata da oltre 130 mila sardi, visto che il presidente della commissione competente è della Lega. In ogni caso ci siamo impegnati a richiedere in occasione della prossima riunione di capigruppo l’inserimento della proposta nel calendario dei lavori». L’ex sindaco di Cagliari ha aggiunto: «In  ogni caso va tenuto presente che di solito appena l’uno e mezzo per cento delle proposte di iniziativa popolare diventa legge ma in questo caso mi sento di dire che il traguardo dell’inserimento in Costituzione del principio di insularità sia più alla portata. Non solo: una volta per tutte deve cessare la discriminazione nel campo dei trasporti per cui ciò che per l’Italia è considerato aiuto di Stato dall’Unione europea ed è dunque vietato nelle isole baltiche è invece consentito».

Della stessa opinione Gianni Marilotti, senatore di Cinque stelle, secondo cui «esiste comunque un piano b, ossia quello di presentare noi senatori la proposta di legge, se dovesse essere necessario. Ma c’è anche un’altra strada: una mozione congiunta di tutti i senatori sardi, a sostegno della proposta di iniziativa popolare e per istituire un tavolo permanente tra la Regione, lo Stato italiano e la Commissione Europea, per rimuovere le penalizzazioni a danno delle regioni insulari italiane. Dobbiamo studiare forme di intervento incisive dentro il Senato, può darsi che il presidente della commissione Affari costituzionali, l’on. Stefano Borghesi, stia pensando più che altro alla fine della legislatura e non all’insularità della Sardegna».

Anche la senatrice Lina Lunesu (Psd’az – Lega) ha ricordato la grande partecipazione dei sardi a questa iniziativa e gli «effetti positivi che ne deriveranno per tutti» mentre il senatore Emiliano Fenu (Cinque stelle) ha posto l’accento sulla «necessità di modificare i regolamenti Ue in materia di trasporti e di energia» e ha ricordato che «oltre all’insularità esistono anche le periferie dei territori: anche la Sardegna ha il suo centro e le sue periferie, appunto, discriminate».

Hanno preso poi la parola i commissari. L’on. Antonello Peru (FI) ha ribadito: «Lo Stato non ha difeso la nostra insularità nei trattati, sono necessarie deroghe concrete al principio degli aiuti di Stato, così come ricordato dal senatore Emilio Floris». Per Francesco Agus (Campo progressista) «è utile questa commissione ed è giusta questa battaglia, anche se non sarà una guerra lampo ma una guerra di posizione che andrà oltre questa legislatura regionale e nazionale. Mi chiedo però cosa stiano facendo i senatori sardi per la nostra continuità territoriale, visto che il regime è scaduto e già la prossima stagione turistica è a rischio, se non arrivano risultati concreti. Segnalo che un volo Ciampino-Cagliari acquistato ora con Ryanair per l’estate costa più di 300 euro».

A conclusione della seduta il presidente Michele Cossa ha tirato le somme ringraziando i senatori intervenuti: «Se necessario incontriamo subito tutti i capigruppo e la presidente del Senato. Siamo disponibili a valutare ogni forma di intervento pur di portare avanti il compito che i sardi ci hanno affidato, sottoscrivendo in massa la proposta di legge. Dobbiamo poter ragionare anche in termini di macro regioni, come ci sollecita l’Unione europea sia per la spesa dei fondi strutturali che per l’erogazione dei servizi essenziali come i trasporti. E l’Italia in questo senso appare favorita: dopo la Brexit sarà il nostro Paese quello che avrà il maggior numero di cittadini europei residenti in isole, circa sette milioni. Non è una valutazione da poco».

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gianluigideidda@gmail.com

«La nostra proposta di legge in favore dei celiaci è stata protocollata il 26 giugno scorso. In sette mesi abbiamo più volte sollecitato affinché venisse calendarizzata all’interno della Commissione competente, ma ciò non è mai avvenuto. Oggi scopriamo che sette mesi dopo, il 20 dicembre scorso, la maggioranza ha presentato una proposta di legge sulla celiachia identica alla nostra, tale e quale, un vero e proprio copia e incolla (compreso un piccolo refuso). Appare evidente che si tratta di una mossa scorretta e maldestra, un gioco politico al quale non vogliamo assolutamente prendere parte. Pertanto preferiamo e vogliamo considerarlo un attestato di stima con l’auspicio di poter presto lavorare assieme al testo di questa legge che migliorerà le condizioni di vita di migliaia di persone affette da celiachia.»

Questa la denuncia dei consiglieri regionali del M5S che questa mattina hanno presentato alla stampa la proposta di legge (protocollata il 26 giugno scorso) “Contributo per l’acquisto dei prodotti senza glutine in favore dei soggetti affetti da malattia celiaca”.

«Il copia incolla del testo della nostra proposta di legge fatto dalla maggioranza (come potete notare dal documento di testo allegato a questo comunicato) è esemplare. Avremmo preferito poter leggere un testo diverso, originale, magari migliore, elaborato attraverso studi, idee e pareri diversi da quelli utilizzati da noi in modo da poter avviare un confronto costruttivo e poter migliorare ulteriormente la nostra proposta. Ma non è stato possibile. Ci accontenteremo di una fotocopia.»

«Tuttavia, vogliamo andare oltre questi giochetti e guardare il lato positivo, dal momento che questa azione evidenzia la genuinità della nostra proposta legislativa e la riconosciuta utilità dei provvedimenti che speriamo quindi vengano adottati al più presto dalla nostra Regione. D’altra parte, dobbiamo riconoscere che purtroppo si è trattato di un gioco politico al quale – ribadiscono i consiglieri – non abbiamo alcuna intenzione di partecipare.»

«Auspichiamo, vista anche la grande dimostrazione di stima ricevuta, che questa proposta di legge abbia un iter snello, così che possa approdare presto in Consiglio ed essere approvata al fine di  migliorare le condizioni di vita dei celiaci sardi – concludono i consiglieri regionali del M5S -. L’unica cosa che conta.»

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«La piattaforma di Villacidro costituisce una realtà importante nel ciclo di gestione dei rifiuti prodotti nel centro-sud della Sardegna e riceve i rifiuti indifferenziati, organico e imballaggi dal Sud Sardegna e dalla Città metropolitana di Cagliari.»

Lo ha ricordato questa mattina l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, durante la visita all’impianto di trattamento dei rifiuti, accompagnato da Franco Gioi, presidente di Villaservice (società pubblica che ha in gestione gli impianti di proprietà del Consorzio industriale di Villacidro), Marta Cabriolu, sindaco di Villacidro e presidente dell’assemblea dei soci, e Luca Argiolas, presidente del Consorzio industriale.

«Per la prima volta un assessore regionale ha deciso di rendersi conto di persona dello stato degli impianti, che ormai hanno vent’anni di vita, con l’obiettivo di individuare adeguate soluzioni per rendere più efficiente la gestione dei rifiuti urbani conferiti – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Nel nuovo Piano regionale dei rifiuti la discarica di Villacidro, dove la gestione dell’umido è già un’eccellenza, avrà un ruolo centrale e grandi investimenti andranno fatti per un’ulteriore specializzazione nel riciclo della plastica e della carta/cartone. Perciò, recentemente, abbiamo approvato un finanziamento di 250mila euro da utilizzare per l‘efficientamento del sistema di differenziazione dei rifiuti.»

«La politica regionale non può trascurare che questo impianto svolge anche un decisivo ruolo sociale, oltre che economico, in un territorio dove si registra una grave crisi occupazionale. Perciò, occorrono progettualità e investimenti nell’ottica del riciclo e del riuso, anche per tutelare i livelli occupazionali garantiti dall’impianto. Seppure mi dispiaccia che due Comuni abbiano deciso di uscire dalla società proprio in questa fase, devo evidenziare con piacere il ritrovato dialogo delle componenti istituzionali con cui la Giunta regionale intende collaborare per il rilancio delle attività della società Villaservice», ha concluso l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente.

Al termine, l’assessore Gianni Lampis ha incontrato i lavoratori dell’impianto, assicurando il massimo supporto nell’attuare le soluzioni proposte dalla proprietà e dal gestore dell’impianto.

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«La politica sarda sembrerebbe essere sorda e cieca. E’ assurdo che chi guida il Consiglio regionale sia rimasto immobile di fronte alle richieste dei pastori.»

E’ durissimo il giudizio di Carla Cuccu, consigliera regionale del M5S, sullo stato della vertenza latte.

E’ trascorso oltre un anno, ma la situazione è allo stato iniziale: i pastori sardi sono nelle medesime condizioni dello scorso anno. Ad oggi, ciò che è stato offerto nelle trattative ministeriali è un unico prezzo concordato. In questo modo, però, si fa cartello ignorando le indicazioni dell’Agcom. Il prezzo pagato per il latte ovino arriva ad 80 centesimi, ben al di sotto dei costi di produzione, e non è stato risolto il problema sulle eccedenze del pecorino romano da destinare agli indigenti. Non è cambiato il sistema che genera il prezzo del latte e nemmeno i poteri instabili della filiera. In conclusione, non esiste un prezzo del latte equo.
«E’ urgente concludere il percorso intrapreso nei tavoli Ministeriali – esorta Carla Cuccu – per consentire la risalita del prezzo del pecorino romano. I pastori devono avere la giusta remunerazione ed il rilancio della filiera. E’ più che necessaria la messa in campo di tutti gli strumenti possibili, in modo che si delinei un percorso che ridia nuovamente serenità al mondo delle campagne. I pastori devono avere la giusta remunerazione.»
Carla Cuccu, segretaria della commissione Sanità e Politiche Sociali, aggiunge: «La tracciabilità di tutta la filiera lattiero-casearia – grazie soprattutto al M5S – è legge nazionale. Siamo in attesa della conclusione della conferenza Stato Regioni affinché cominci, immediatamente, la registrazione del latte per la campagna 2020, uno dei nuovi strumenti che renderà possibile programmare la produzione in base alle richieste di mercato».
«Sulle azioni giudiziarie in corso – conclude l’avvocato Carla Cuccu – ho piena fiducia nella magistratura e confido che, in un ambito, tanto martoriato, trascurato ed abbandonato, saprà ben discernere tra il diritto di difesa del proprio lavoro ed il reclamare i diritti del comparto, dalla commissione di illeciti da reprimere e sanzionare, eventualmente, con le attenuanti del caso.»

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Andrea Lovicu del Bike Team Demurtas Nuoro, lo scorso 11 gennaio, a Schio, ha conquistato il podio con il terzo posto nel Campionato italiano di ciclocross, nella categoria Master 3.

Proclamazione Campioni regionali – A seguito dei risultati fatti registrare nella prova unica del Campionato regionale di Ciclocross, svoltasi domenica 5 gennaio 2020, a Sarroch, per l’organizzazione del Velo Club Sarroch, sono proclamati Campioni regionali 2020 della specialità i seguenti atleti:

Donne Esordienti Maria Francesca Murgia, del Bike Team Demurtas Nuoro.

Esordienti 1° anno Roberto Porcu, del Gruppo Sportivo Pedale Siniscolese.

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Seconda giornata domani (martedì 14 gennaio), Cagliari, per il ViolaFest, la rassegna con cui il Conservatorio “G.P. Da Palestrina” aderisce alle manifestazioni organizzate in Italia e all’estero per celebrare il grande violista Piero Farulli nel centenario della nascita.

Tra gli appuntamenti in programma, alle 10,30, nella sala Aprea, arriva l’attesa tavola rotonda tra tra dirigenti e docenti dei Conservatori di Musica di Cagliari e Sassari e dei licei musicali e delle scuole civiche di musica della Sardegna. L’obiettivo dell’incontro è rafforzare la collaborazione tra gli istituti, nell’ottica di una continuità didattica di importanza fondamentale nel lungo percorso di formazione strumentale.

Alle 18.00 l’aula magna ospita il recital che vedrà protagonisti il violista cagliaritano Giovanni Pasini, prima viola alla Qatar Simphony Orchestra, e la pianista Angela Oliviero, docente al “G.P. Da Palestrina”. Il programma proporrà la Fantasia VII per viola sola di C.P. Telemann, la Suite op. 131 Nr. 1 per viola sola di Max Reger, e Lullaby (ninnanannna) e Untitled (senza titolo) dai sei pezzi per viola e pianoforte di R. Clarke. Si chiude sulle note della Sonata-Fantasia op. 11 nr. 4 di P. Hindemith. L’ingresso al concerto è libero e gratuito.