25 November, 2024
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La manifestazione, ideata e coordinata da Rosadigitale, movimento nazionale per le parità di genere nel settore tecnologico, nasce con il preciso intento di promuovere l’uguaglianza di genere nel campo della tecnologia e dell’informatica, così da aumentare la presenza delle donne in ambito ICT ed  aumentare la spinta innovativa.

Forte dei risultati precedentemente raggiunti, Rosadigitale si avvia ad organizzare la quinta edizione per il mese di marzo 2020, concentrando il maggior numero di eventi nei giorni dal 2 al 15.

Varcando inaspettatamente anche i confini italiani, sono stati  ben 1.229 gli eventi totalizzati nella scorsa edizione. Si sono registrati, infatti, eventi in Canada, Australia, Turchia, in Serbia, in Bulgaria, Spagna e in altri paesi. Rosadigitale ha raggiunto perfino gli USA inserendo tra i suoi appuntamenti formativi digitali l’intervista a Lynn Johnson, considerata l’avanguardista del fotogiornalismo al femminile.

Sempre guidata dal motto del movimento “The conquest is information”, anche la quinta  edizione si esplicherà da un lato in un’azione costante di sensibilizzazione verso la tematica della disuguaglianza di genere e dall’altro in eventi, definiti petali, di natura divulgativa, sia in presenza che on line, concernenti prevalentemente il settore informatico e tecnologico.

Si potrà partecipare in modo attivo con l’organizzazione dei petali o semplicemente prendendo parte agli eventi proposti in cartellone. Per qualsiasi informazione si potrà fare riferimento ai referenti e collaboratori di Rosadigitale presenti nelle varie regioni d’Italia o tramite il sito internet rosadigitaleweek.com .

L’auspicio è che vada consolidandosi una rete di operatori che mettano a disposizione le proprie competenze nel tentativo di contrastare e abbattere i pregiudizi e gli stereotipi legati al binomio professioni-genere e che l’azione raggiunga il maggior numero di persone disposte a divulgare la filosofia di Rosadigitale come fosse una pioggia di petali perpetua.

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Scongiurata la chiusura della circonvallazione di Sindia nella direttrice viaria che collega la Planargia col Marghine e la Strada Statale 131 con un intervento immediato e, più avanti, la messa in sicurezza definitiva di una delle arterie più pericolose della Sardegna. È l’esito della riunione che si è tenuta questa mattina nell’assessorato dei Lavori pubblici, alla presenza dell’assessore Roberto Frongia e dei sindaci di Silanus, Sindia, Birori, Bosa, Modolo, Magomadas e della provincia di Nuoro.

«Abbiamo a che fare – spiega l’assessore Roberto Frongia – con una situazione altamente compromessa e date le condizioni di estrema pericolosità della strada abbiamo valutato come prioritario l’intervento sulla circonvallazione di Sindia. Per questi motivi ho riunito attorno allo stesso tavolo, in tempi brevissimi rispetto all’esigenza manifestata appena qualche giorno fa dall’Unione dei comuni del Marghine e della Planargia, tutti i soggetti interessati e ribadito la disponibilità della Regione a fare la sua parte per superare l’emergenza chiedendo a tutti collaborazione e cercando di individuare la miglior soluzione nei tempi più brevi, ovvero 30 giorni per un intervento immediato di manutenzione straordinaria che consenta la percorribilità senza rischi. Auspico l’apertura immediata del cantiere.»

Due le soluzioni individuate: un intervento immediato di manutenzione straordinaria che vada oltre la semplice riparazione delle buche, ma che preveda anche lavori al sistema di drenaggio per allontanare le acque sotterranee verso i canali, da concludersi entro un mese, e l’avvio della progettazione per la messa in sicurezza definitiva della circonvallazione con i 2 milioni e 700mila euro già stanziati e nelle disponibilità della Provincia che da qui a qualche anno consentirà collegamenti efficaci e sicuri a tutto il territorio. La Regione si è anche resa disponibile a una integrazione del finanziamento alla luce delle necessita che emergeranno a seguito della redazione del progetto finale di messa in sicurezza dell’arteria.

Il tavolo di lavoro presso l’Assessorato di viale Trento segue l’incontro avvenuto qualche giorno fa a Sindia, teso a trovare il modo per intervenire in maniera efficace su una arteria altamente compromessa dalla presenza di buche profonde, del diametro di un metro, e per questo ritenuta ad alta pericolosità.

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La Casa di Suoni e Racconti si prepara ad affrontare una nuova edizione del programma TRA LE MUSICHE dietro il coordinamento del musicista e scrittore Andrea Congia. Il progetto artistico, giunto al suo quarto anno di vita, e costituito dalla Rassegna di Spettacolo tra Parola e Musica SIGNIFICANTE, dal Festival delle Musiche dei Mondi UCRONIE e dalla Rassegna di CineConcerti SINESTESIE, è il percorso attraverso cui la Casa di Suoni e Racconti sviluppa e perfeziona la propria prospettiva multiartistica incentrata sulla Musica concepita come amplificatore emotivo, espressivo, narrativo e sociale nei confronti delle altre Discipline (Letteratura, Teatro, Danza, Cinema, Arti Visive e altri Linguaggi).

Inoltre, al di là del suo cartellone principale, la Casa di Suoni e Racconti affronterà un 2020 molto intenso, ricco di nuove produzioni artistiche, nuovi progetti e appuntamenti nel territorio regionale, nazionale e internazionale, pertanto, con lo scopo di sostenere i suoi progetti, l’Associazione ha attivato anche una raccolta fondi sulla piattaforma online buonacausa.org e ha avviato una campagna di ricerca di collaboratori, rivolgendosi a chiunque voglia divenire un Operatore Culturale Multisciplinare nell’ambito dello Spettacolo dal Vivo.

SIGNIFICANTE – Giunta alla sua tredicesima edizione, la Rassegna di Spettacolo tra Parola e Musica, sarà dedicata anche quest’anno a una selezione di opere che, a vario titolo, rappresentano l’universo letterario della Sardegna. Dieci i titoli in scena di alcuni degli autori più rappresentativi del panorama letterario sardo: Giuseppe Dessì, Giulio Bechi, Emilio Lussu, Grazia Deledda, Sergio Atzeni, Marcello Fois, Tonino Oppes, Matteo Porru, Eliano Cau e Gianni Zanata. UMBRAS (titolo di questa edizione 2020) si svolgerà dal mese di gennaio al mese di Marzo 2020, debuttando ad Arbus e proseguendo il suo corso principalmente a Cagliari e, nei mesi successivi, in diverse location in Sardegna e nel territorio extra-isolano. Sul palco diversi interpreti: Pierpaolo Piludu, Anna Brotzu, Carlo Antonio Angioni, Federica Zucca, Anna Fronteddu, Daniele Monachella, Andrea Pisu, Manuela Ragusa, Daniela Vitellaro, Marco Secchi e Claudia Benaglio, insieme al chitarrista e compositore Andrea Congia.

UCRONIE – Il Festival delle Musiche dei Mondi si presenterà, come di consueto, come costruzione immaginifica che parte dalla Musica, collante sonoro per tutte le altre espressioni artistiche utilizzate per l’edificazione di nuove Realtà: Narrativa, Teatro, Danza, Arti Visive. Quasi degli specchi nei quali proiettare Immaginazione e Fantasia, al fine di poter comprendere meglio il Reale. Nel suo quarto anno di vita, in programma nel mese di luglio 2020, sarà evocato un mondo fantastico, Next Tenebrae, suddiviso in episodi in varie location, e inscenato da diversi attori e da un folto gruppo di figuranti (grandi e piccini), denominato Canovaccio Vivente, e dal corpo di ballo dei Darkdancers, che si muoveranno sulle sperimentazioni musicali dirette dal musicista e compositore Andrea Congia.

SINESTESIE – La quarta edizione della Rassegna di CineConcerti si porrà nuovamente l’obiettivo di portare il Cinema “quasi” sul Palcoscenico e la Musica “quasi” sullo Schermo. Tre i CineConcerti che saranno proposti, e che trarranno slancio dal linguaggio dei suoni e da quello delle Immagini in Movimento rappresentando ancora una volta una prospettiva di impegno per il dialogo tra le Arti, uno stimolo per una riflessione sul rapporto tra i sensi, sperimentando ancora una volta una fusione espressiva. Nel mese di Novembre 2020 a Cagliari verranno proposti tre lavori di interazione tra musica e immagine diretti da Andrea Congia (L’Ombra della Croce, Sepolcri di Mare e Corpi Celesti). La Rassegna si aprirà con il Convegno Ombre e Luci nel Cinema Sardo, mentre sarà la presentazione del Film Sorella Morte, produzione Casa di Suoni e Racconti, a chiudere il programma.

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Questa mattina il capogruppo di Liberi e Uguali in Consiglio regionale Daniele Cocco ha presentato un’interrogazione sull’esclusione dei corsisti in Medicina generale dalla graduatoria unica regionale dei medici di Medicina Generale per l’anno 2020. Il consigliere Daniele Cocco dichiara che «nonostante il decreto legge 135/2018 – cosiddetto decreto semplificazione – prevede che i  laureati in  medicina  e  chirurgia  abilitati  all’esercizio professionale ed iscritti al corso  di  formazione  specifica  in  medicina  generale, possono partecipare all’assegnazione degli  incarichi  convenzionali, l’ATS Sardegna ha approvato la graduatoria unica regionale dei medici di Medicina Generale senza includere i medici corsisti sardi» ed aggiunge che «nonostante la carenza dei Medici di Famiglia stia creando notevoli disagi per i cittadini sardi, spesso costretti a spostarsi in altri comuni per rivolgersi al proprio medico curante a causa delle sempre più numerose sedi vacanti in Medicina Generale non ancora assegnate, l’ATS Sardegna non ha permesso ai corsisti di essere inseriti in graduatoria determinando, oltretutto, una grave disparità di trattamento tra i giovani medici sardi e quelli delle altre regioni».

Con l’interrogazione, il consigliere regionale chiede al presidente della Regione di consentire anche ai giovani medici sardi, iscritti al corso  di  formazione specifica in medicina generale, la possibilità di essere inseriti nella graduatoria unica regionale dei medici di Medicina Generale per l’anno 2020.

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«Con il presidente del Consiglio Nazionale e Primo ministro libico Fayez Mustafa al Sarraj abbiamo esaminato gli sviluppi della situazione in Libia.»

Lo ha detto oggi David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.

«Ho rinnovato l’appello per uno stop immediato al conflitto militare che arreca soltanto lutti e sofferenze alla popolazione civile. La soluzione alla crisi non può essere militare ma passa solo attraverso un processo politico inclusivo di tutte le componenti del paese, sotto l’egida delle Nazioni Unite e senza alcuna ingerenza esterna – ha aggiunto David Sassoli -. La UE è pronta a fare la sua parte nel favorire il dialogo fra tutti i principali attori. Siamo impegnati a sostenere gli sforzi dell’Alto Rappresentante Josep Borrell per una soluzione pacifica in Libia nel quadro del processo di Berlino.»

Plenary session – Election of the President of Parliament – Second ballot

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Il Centro studi agricoli in collaborazione con la Copagri Nord Sardegna e l’ente di Formazione UNSIC propone di organizzare corsi di formazione per la sicurezza nella caccia collettiva al cinghiale nella Regione Sardegna, destinato alle compagnie di caccia al cinghiale, regolarmente censite e avente il referente designato della stessa compagnia (capo caccia).

«Spesso – afferma Tore Piana, presidente del Centro studi agricoli – solo dopo gli incidenti di caccia, i decessi e/o gravi lesioni arrecate a terzi o agli stessi componenti della compagnia di caccia al cinchiale, ci si rende conto di quali siano le responsabilità e le conseguenze del gesto e/o dell’errore e/o della disattenzione, durante la battuta di caccia al cinghiale.»

Quali responsabilità dal punto di vista penale per il cacciatore, per il capo caccia e per il responsabile referente della compagnia, e quali azioni tecniche da adottare per evitare l’accaduto saranno le tematiche di maggiore attenzione.

«Si tratterebbe  della prima iniziativa in Sardegna, che ci auguriamo venga finanziata dalla Regione Sardegna ed in particolare dalla Presidenza della Regione e dall’Assessorato all’Ambiente, cui inoltreremo la richiesta con un dettagliato progetto – aggiunge Tore Piana -. I corsi avranno una durata di 4 ore e saranno articolati sulle seguenti materie: disciplina normativa, responsabilità civile, penale e amministrativa del capo caccia e del cacciatore. Balistica applicata alla caccia collettiva. Elementi di gestione faunistica. Elementi di gestione e salvaguardia ambientale della flora. Elementi di  buona educazione del cacciatore nei confronti delle aziende agricole e dei fondi agricoli oggetto dei territori di caccia. Tecniche e sicurezza nella caccia collettiva e di primo soccorso. Tecnica dell’utilizzo degli ausili di alta visibilità obbligatori nella caccia collettiva al cinghiale. Riteniamo molto importante questa iniziativa – conclude Tore Piana – che darebbe veramente una maggiore sicurezza all’esercizio della caccia in Sardegna, che  rappresenta un importante attività di aggregazione. Ora nei prossimi giorni, presenteremo un articolato progetto all’Assessore all’Ambiente e alla Presidenza della Regione, con la speranza che la nostra proposta trovi accoglimento.»

 

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I Progressisti attaccano la maggioranza sulla proposta di legge per la gestione della posidonia e le modalità di discussione del testo che arriverà a breve in Consiglio regionale.

«Dopo un lungo periodo di pausa delle attività del Consiglio – sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti in Commissione. Il testo della legge è inaccettabile e dovrebbe essere ritirato. Sarebbe stato necessario che la Commissione presieduta dall’on. Giuseppe Talanas approfondisse maggiormente il tema attraverso ulteriori audizioni dei comitati scientifici. Invece arriviamo a discutere il testo senza aver sentito il parere dell’Anci, dei Comuni costieri, e degli altri enti pubblici competenti. Tutto questo perché si preferisce che la posidonia sia rimossa dalle nostre spiagge il prima possibile e utilizzando mezzi meccanici, diversamente da quanto raccomandato da professionisti e studiosi che sottolineano, al contrario, quanto sia dannoso l’utilizzo di questi mezzi sui nostri litorali.»

«Per senso di responsabilità – sottolineano l’on. Maria Laura Orru e l’on. Antonio Piu, rappresentanti dei Progressisti in Commissione Ambiente – abbiamo presentato una cinquantina di emendamenti nel tentativo di migliorare la proposta, ma riteniamo assurdo che chi governa la Sardegna continui a pensare che la posidonia debba essere considerata alla stregua di un rifiuto e non una presenza importante per gli ambienti costieri. Non è una novità che l’attuale maggioranza non abbia alcuna sensibilità rispetto alla tutela delle coste. E’ importante che chi ha un ruolo di governo comprenda che l’unicità e la ricchezza della Sardegna sono proprio il suo territorio e il suo patrimonio costiero, unico, irripetibile e non rinnovabile. Il nostro ambiente e il nostro paesaggio sono una enorme risorsa economica, oltre che ecologica. Chi oggi governa la Sardegna deve comprendere che uno dei cardini dovrebbe essere la tutela delle coste e dovrebbe vedere i vincoli e il rispetto del territorio non come blocco, ma come risorsa.»

«Confidiamo che ci diano ascolto e cambino al più presto rotta. Vogliamo che la sostenibilità – declinata nei tre ambiti sociale, economico e ambientale – diventi il cardine dell’azione di governo e che vengano potenziate le risorse per il monitoraggio delle nostre coste, per gli enti di ricerca e i progetti ambientali, oltre che per sensibilizzare gli enti locali e i cittadini sull’importanza della posidonia per i nostri mari e per il contrasto ai fenomeni di erosione. Esistono degli importanti esempi nell’isola, come i comuni di Palau o quelli di Cagliari e Quartu, che hanno firmato un importante protocollo con l’Università di Cagliari per lo studio e il monitoraggio della spiaggia del Poetto – concludono i consiglieri regionali del gruppo dei Progressisti –, e che potrebbero essere assunti quali modelli virtuosi di gestione sostenibile del territorio.»

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«La Giunta interviene per affrontare condizioni di eccezionalità e urgenza che non possono più essere ignorate. In attesa di una nuova infrastruttura, mettiamo in atto una soluzione alternativa in grado, nell’immediato, di dare risposte alle Comunità.»

Con queste parole il presidente della Regione, Christian Solinas, annuncia il via libera della Giunta alla realizzazione di un ponte provvisorio in località Pappalope, per consentire il collegamento delle zone penalizzate dalla chiusura del ponte di Oloè.

«In attesa che il ponte torni ad essere un collegamento sicuro – dice il presidente della Regione – abbiamo tenuto fede agli impegni presi con i territori con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile i pesanti disagi nei collegamenti che ormai da anni gravano sulla popolazione residente e sull’intero comprensorio agricolo del comune di Oliena.»
Un’opera a carattere temporaneo richiesta del comune di Oliena: si tratta di un ponte provvisorio militare del tipo Bailey, che sarà posizionato immediatamente a valle di quello romano e che limiterà i disagi causati dalla chiusura del ponte di Oloè, ancora sotto sequestro.

«La Regione, in stretta collaborazione con gli Enti locali, ha affrontato l’emergenza e trovato una soluzione alternativa nel minor tempo possibile – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia – venendo incontro alle esigenze dei territori, in particolare di Oliena e Dorgali, le due Comunità più penalizzate dall’interruzione della strada provinciale Oliena-Dorgali. In questi mesi non è mai mancato il sostegno, forte e deciso, ai Comuni interessati. Grazie a una interlocuzione costante e proficua, sarà ora possibile attendere con maggior fiducia la soluzione definitiva del problema.»

Nella zona interessata gravitano circa 370 aziende agricole, di allevamento ovicaprino e di coltivazione viticola e olivicole. A seguito della chiusura del ponte di Oloè, che costituiva la principale connessione viaria per la popolazione residente e per l’intero comprensorio agricolo del comune di Oliena, il flusso di traffico era stato trasferito sul ponte di epoca romana, in località Pappalope, che però, a seguito del notevole aumento di traffico, ha mostrato segni di criticità strutturale che ne hanno reso necessaria la chiusura. Da qui la richiesta di intervento rivolta alla Regione da parte del comune di Oliena, che ha presentato un progetto alternativo alla soluzione individuata qualche mese fa e non più praticabile (utilizzo di un ponte romano in alternativa al ponte di Oloè).

Sul ponte militare a struttura in acciaio speciale reticolare e con impalcato di usura ecologico in legno, potrà transitare una tipologia di traffico limitata alle 30 tonnellate, con un’unica corsia, e quindi a senso unico alternato. Il periodo massimo di utilizzo del ponte è fissato in base al tempo necessario per la riapertura del ponte di Oloè (o, eventualmente, nella realizzazione di un nuovo ponte) e non dovrà superare i due anni.

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Sardegna e India unite in difesa dell’ambiente e dei diritti umani. Un legame che nasce grazie all’esperienza di Life After Oil, festival internazionale nel nome e nella vocazione ma radicato nell’isola con la quale il fondatore e direttore Massimiliano Mazzotta ha un rapporto stretto. Documentarista di origini pugliesi, in Sardegna ha girato una decina di anni fa il film-inchiesta “Oil” sulla Saras a Sarroch e poi ideato questo festival cinematografico unico nel suo genere, incentrato sul tema dell’ecologia e della sostenibilità. Un percorso del quale è stato invitato a parlare a Goa, al forum internazionale Difficult Dialogues che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio. Un’occasione per parlare dell’isola e del concorso Life After Oil che dopo due anni a Martis e uno a Stintino dal 2017 è approdato a Santa Teresa Gallura, facendo tappa nell’ultima edizione itinerante anche a Cagliari ed Ottana. Un’edizione che ha avuto tra gli ospiti Marilù Mastrogiovanni, giornalista salentina nota per le sue inchieste sulla Sacra Corona Unita, che accompagnerà Mazzotta nel viaggio in India.
L’invito arriva direttamente da Surina Narula, fondatrice di Difficult Dialogues. Un forum internazionale annuale che si impegna a esaminare questioni urgenti e di attualità nell’Asia meridionale, ma non solo. In passato sono stati affrontati temi come la finanza globale, l’assistenza sanitaria, l’uguaglianza di genere, l’istruzione. Quest’anno l’argomento centrale è lo Stato di diritto e la presenza di Mazzotta e Mastrogiovanni va inquadrata anche tenendo conto delle loro esperienze: entrambi per le loro coraggiose inchieste hanno subito minacce e cause. Alla conferenza parteciperanno esperti, giornalisti e attivisti provenienti da diverse parti del mondo.
La partecipazione a Difficult Dialogues non sarà l’unico impegno in India di Massimiliano Mazzotta. Grazie al prezioso lavoro di Marianne Borgo, attrice francese che vive in Asia e da qualche anno collabora con Life After Oil, porterà il festival sardo cresciuto molto anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission in diverse scuole di Hyderabad, Dhaward e Goa con una selezione di cortometraggi già proposti nell’isola. Inoltre Mazzotta terrà un workshop al festival di Pune.

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«La decisione dell’Assessorato degli Affari generali di non costituirsi in giudizio davanti al Tar nella vertenza ARAS, ove fosse confermata, sarebbe inaccettabile.»

Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, definisce la situazione “grave e paradossale” e sollecita un intervento, se non un ripensamento, da parte dell’Assessorato rispetto alle indiscrezioni di queste ore. Michele Cossa ripercorre le tappe fondamentali della vicenda, puntando il dito sugli impegni presi e sulle responsabilità “chiare” dell’apparato regionale.

«La serietà, unita al senso del dovere e della giustizia impongono scelte precise e una importante assunzione di responsabilità. La legge sulla stabilizzazione dei lavoratori ARAS ha avuto un percorso accidentato, che ha visto molte opposizioni e tentativi di bloccarne l’approvazione, ma è una legge della Regione – conclude Michele Cossa – che la Regione non si deve vergognare di difendere. A meno che non pensi che applicare le sue stesse leggi rappresenti un optional, nemmeno un diritto, tantomeno un dovere.»