5 August, 2024
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Alla luce dei contagi di Coronavirus nella RSA di Nuxis, che espongono a rischi una vasta area della Sardegna, rivolgiamo un appello all’assessore della Sanità Mario Nieddu e a tutte le Istituzioni di competenza, affinché intervengano per scongiurare il ripetersi di drammi già vissuti all’interno delle RSA.

Il Sulcis Iglesiente e il Sud Sardegna, in forte sofferenza per la pandemia e per l’inefficienza del sistema sanitario ospedaliero e territoriale, falcidiato da anni di tagli, necessitano di misure adeguate, per scongiurare il ripetersi del dramma che ha sacrificato tante vite umane proprio nelle RSA da marzo in poi.

L’esperienza vissuta deve imporre alle istituzioni di non sbagliare più. Le RSA non possono essere più abbandonate a se stesse. L’adozione di tutte le misure di tutela a partire dalle fasce più deboli, dagli anziani, ai disabili, alle persone affette da patologie croniche, è improcrastinabile.

Si sottovaluta la necessità di sicurezza per gli ospiti particolarmente fragili e per il personale che opera nella struttura al alto rischio. Si tratta di lavoratori che viaggiano abitualmente tra Nuxis e Sud Sardegna, un’area già sacrificata dai contagi. Sottoporre a tampone SarsCov2 sia gli ospiti che il personale che opera nella RSA è la priorità.

Necessitano risorse umane/professionali adeguate e linee guida chiare che sostengano ed orientino il personale ancora in grado di affrontare i turni di lavoro.

Benché la Cooperativa Sociale Codess Padova, si impegni a garantire il proprio sostegno economico ed umano, il supporto delle istituzioni è indispensabile. Servono nuovi spazi da destinare ai positivi e l’integrazione di personale specializzato, seppur non continuativo.

Ci appelliamo alle Istituzioni competenti e ai gestori della RSA di Nuxis, affinché tutto il personale, che rischia in prima fila, possa lavorare in sicurezza per il bene di tutti.

Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica – Coordinamento Sulcis Iglesiente

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E’ stata riaperta stamane, dopo 4 anni, la palestra comunale di San Giovanni Suergiu, ristrutturata e messa in sicurezza.

Con un investimento di oltre 300mila euro, tra finanziamenti comunali e sovracomunali, la struttura sportiva polifunzionale di via Mascagni sarà agibile e potrà ospitare nuovamente le società che operano in diverse discipline sportive.

Madrina dell’inaugurazione, svoltasi questa mattina nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, è stata la campionessa italiana di atletica Dalia Kaddari, presente per la prima volta nel Sulcis per promuovere lo sport. La giovane atleta quartese, impegnata in questi mesi nella preparazione per le Olimpiadi di Tokyo, ha tagliato il nastro insieme alla sindaca, Elvira Usai, ed ha augurato a tutti gli atleti e sportivi di San Giovanni Suergiu un futuro ricco di soddisfazioni.

L’inaugurazione è stata organizzata dall’associazione turistica Pro Loco.

 

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«La presa di posizione dei sindacati preoccupa, specie in un momento così delicato per la nostra Isola.»

Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in risposta alle accuse delle sigle della funzione pubblica che, dopo il vertice di giovedì, hanno proclamato lo stato d’agitazione.

«A sorprendere aggiunge Mario Nieddusono le motivazioni alla base di questa decisione. Le inadempienze lamentate sono in realtà riferibili ad azioni che abbiamo già intrapreso e ad altre che stiamo portando avanti. Nessun annuncio, ma misure concrete che abbiamo illustrato rispondendo punto per punto alle domande poste nel corso dell’incontro.Oggi ci dicono che non si è fatto nulla per potenziare il personale, quando la Regione, attraverso le aziende sanitarie, ha bandito ben sessantadue concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. L’allungamento dei tempi per il loro espletamento è motivato solo dall’emergenza in atto. Per sopperire alle carenze non abbiamo atteso i concorsi, ma abbiamo proceduto allo scorrimento di tutte le graduatorie ancora aperte per l’assegnazione di nuovi incarichi e avviato cinquantanove selezioni. Già nella prima fase, inoltre, abbiamo dato indicazione alle aziende di procedere, dove possibile, con le stabilizzazioni, molte delle quali sono avvenute.»

«Le accuse di inerzia sul fronte del reclutamento del personale sottolinea l’assessore regionale della Sanità risultano ancora più incomprensibili alla luce dell’ultimo avviso pubblico, appena chiuso, per la selezione di medici, anche non specializzati, che ha raccolto oltre settecento manifestazioni di interesse. Ares sta già procedendo alle chiamate, a partire dagli specializzandi. C’è un forte impegno per il potenziamento del nostro sistema sanitario, in particolare per l’inserimento di medici specializzati. Ma dobbiamo anche fare i conti con una realtà, dove spesso l’offerta di lavoro supera la domanda. Il reclutamento in corso consentirà anche di incrementare la nostra capacità di tracciamento dei contagi. Sarà dedicato a questo scopo il personale in arrivo dal bando della protezione civile. Su questo fronte abbiamo anche messo in campo quaranta veterinari dell’Ats che, nella provincia di Sassari, tra le più colpite dalla pandemia, stanno supportando il servizio di Igiene pubblica. Stiamo procedendo con ogni mezzo a disposizione all’incremento delle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, e delle forze in prima linea nelle corsie degli ospedali.»

«Alla fine della prima fasedice ancora Mario Nieddusiamo stati incolpati più volte per il mancato allentamento delle misure di sicurezza negli ospedali e nelle strutture territoriali. Oggi, invece, ci viene rivolta l’accusa di non aver preparato la nostra sanità all’urto di questa seconda ondata. Ma la realtà è che noi non abbiamo mai abbassato la guardia contro il virus e che nessuno poteva prevedere un’evoluzione così rapida e violenta della pandemia. Quanto sta avvenendo in Sardegna è la fotografia di ciò che sta accadendo, in alcuni casi in maggior misura, in altre regioni, anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Siamo ben consapevoli dell’impegno estenuante e dei sacrifici a cui sono sottoposte tutte le persone che lavorano nel nostro sistema sanitario, inclusi i volontari dell’emergenza urgenza. A loro vanno i ringraziamenti nostri e di tutti i sardi. Per loro e per garantire la salute dei cittadini stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione, in una situazione oggettivamente difficile. Ai sindacaticonclude Mario Nieddu rivolgo un appello, richiamando tutti alla massima collaborazione istituzionale e al confronto, che non abbiamo mai fatto mancare e mai mancherà.»

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«Quanto stiamo vedendo oggi è a dir poco scandaloso. Le cronache parlano esclusivamente di drammi in tutta l’isola, con rete di tracciamento che non riesce a funzionare, l’apertura di reparti dedicati all’emergenza Covid, annunciati per evitare il sovraffollamento degli altri è solamente un annuncio. Vediamo però situazioni drammatiche, come quella che si registra all’ospedale Binaghi dove i pazienti che sono costretti a convivere con la sclerosi multipla o altre malattie autoimmuni stanno perdendo i punti di riferimento.»

A dirlo è il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, che prosegue: «Non parliamo delle visite specialistiche. Da tempo stiamo sentendo gli annunci della Regione, ultimo quello sul raddoppio dei posti letto. Peccato però che, ad andare vicino agli ospedali, si scopra e si senta il dramma, non solo di chi deve fare visite che sono state rinviate, ma anche di chi lavora che non riesce più a dare risposte ai pazienti. Le famose reti territoriali di cui si è parlato tanto sono rimaste lettera morta. C’è una concentrazione in pochi centri che si sono affollati. E’ necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di chi governa e che si attivi per trovare soluzioni rapide utilizzando risorse e personale. Oggi non c’è più tempo da perdere, si devono dare risposte alle persone che stanno combattendo contro il Covid, si deve lavorare per la prevenzione ma si devono dare risposte rapide e immediate alle altre persone che stanno combattendo con altre patologie. Dopo le parole, i proclami, i comunicati e gli annunci è necessario che si passi alla fase della concretezza».

Antonio Caria

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Questa mattina, nella Caserma “Trieste” sede della Scuola allievi carabinieri di Iglesias, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri si è svolto il giuramento solenne e conferimento degli alamari all’ultima aliquota di allievi carabinieri del 139° Corso formativo per carabinieri effettivi, intitolato, quest’anno, alla medaglia d’oro al Valor militare carabiniere Fulvio Sbarretti.
Nel pieno rispetto delle norme sanitarie che impongono, in questo periodo, stringenti misure anti-Covid, la cerimonia si è svolta rispettando i necessari distanziamenti ed assolutamente in forma statica con la formale apposizione degli alamari sul solo carabiniere classificatosi primo del corso. Non potendo far presenziare alcun familiare alla solenne cerimonia è stata garantita la diretta live streaming in tempo reale di tutte le varie fasi della cerimonia attraverso una piattaforma dedicata, messa a disposizione dal Comando Generale dell’Arma dei carabinieri.
Alla cerimonia sono intervenuti, il Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, il Generale di Divisione Claudio Quarta, Comandante delle Scuole dell’Arma, al Comandante della Scuola allievi di Iglesias, colonnello Andrea Desideri.
Particolarmente significativa è stata la presenza del Comandante Generale dell’Arma che ha voluto testimoniare, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia, la sua vicinanza agli allievi in questo particolare momento, nonché, augurare loro un buon inizio di servizio che, a breve, allorquando saranno destinati presso le Stazioni dei carabinieri, unitamente ai loro colleghi già impiegati sul territorio, risulterà ancor più indispensabile e delicato per le comunità italiane presso le quali saranno impiegati. In questo particolare momento, infatti, è ancora più pressante l’esigenza di poter rispondere con capacità ed equilibrio alle esigenze e ai bisogni della collettività che da sempre considera l’Arma un baluardo e un punto di riferimento assolutamente insostituibile.

 

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Crescono ancora, in Sardegna, i nuovi casi positivi al Covid-19, 425 nelle ultime 24 ore, 3.426 i tamponi eseguiti. Salgono a 11.837 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 425 nuovi casi, 224 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 201 da sospetto diagnostico.

Si registrano quattro vittime (253 in tutto): due residenti nella Città Metropolitana di Cagliari e due nelle province di Nuoro e Sassari.

In totale sono stati eseguiti 289.502 tamponi. Sono 390 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (due in meno rispetto al dato di ieri), 56 (+10) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 7.625. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.478 (+38) pazienti guariti, più altri 37 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 11.837 casi positivi complessivamente accertati, 2.364 (+54) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.871 (+85) nel Sud Sardegna, 1.058 (+27) a Oristano, 1.454 (+17) a Nuoro, 5.090 (+242) a Sassari.

 

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E’ stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sala riunioni della Torre Civica, lo stato di avanzamento dei lavori di Open Fiber per la realizzazione della rete in fibra ottica cittadina. I lavori sono iniziati nello scorso mese di agosto, hanno consentito di cablare già 2.000 unità immobiliari ed entro metà 2021 porteranno la fibra superveloce in 10mila abitazioni di Carbonia. Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai ed il Regional Manager di Open Fiber in Sardegna, Gianfranco Podda.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Paola Massidda: «La città di Carbonia dimostra, in questo modo, di saper attrarre investimenti nel settore delle infrastrutture tecnologiche e di comunicazione nel territorio comunale. Investimenti che stanno portando all’installazione della banda ultralarga, in grado di garantire una connessione Internet ultraveloce per i nostri abitanti, decisiva in modo ancor più accentuato in questo periodo contraddistinto da un’emergenza che ha comportato la diffusione di nuove modalità operative di insegnamento, formazione e lavoro – tra cui la Didattica a distanza e lo Smart Working – che necessitano di connessioni alla rete stabili e rapidi».

Come previsto dagli accordi, l’azienda sta riutilizzando, ove possibile, cavidotti ed infrastrutture di rete sotterranee già esistenti per stendere i 120 chilometri di fibra previsti dal progetto, in modo da evitare disagi ai cittadini.

La fibra di Open Fiber è in modalità Fiber to the Home (FTTH – fibra fino a casa), in grado di supportare velocità di trasmissione, sia in download che in upload, consentendo così il massimo delle performance.

Nel progetto, che vede un investimento diretto da parte della società di 3 milioni e mezzo di euro, è previsto anche il cablaggio a titolo gratuito di alcuni siti di particolare interesse per la cittadinanza, potenziando così le relazioni tra Amministrazione comunale e cittadini ed aumentando la produttività e la competitività delle imprese presenti sul territorio.

Grazie all’accordo con il comune di Carbonia i tempi di realizzazione della nuova rete saranno rapidi, avendo già realizzato quasi 10 chilometri di infrastruttura di cui 3 di sotto equipaggiamento.

«Siamo felici per l’accordo raggiunto con il comune di Carbonia per la realizzazione della nuova infrastruttura. Oltre ai benefici che la fibra porterà a Carbonia, il nostro investimento sulla città contribuirà, in termini occupazionali, alla ripresa di un territorio da sempre importante per l’Isola. Basti pensare alle circa 50 persone di aziende locali e del territorio impiegate nei lavori in corso di svolgimento in città», ha spiegato Gianfranco Podda, Regional Manager di Open Fiber in Sardegna.

«L’Amministrazione comunale ha accolto immediatamente le opportunità derivanti dalla stipulazione di una convenzione con Open Fiber, le cui attività riguarderanno anche le periferie e le frazioni attraverso i programmi del ministero dello Sviluppo Economico. Intanto si stanno completando i lavori di copertura della zona di Barega con tecnologia FWA, a cui seguiranno nel 2021 interventi su Cortoghiana e Is Gannaus. La frazione di Bacu Abis è oggetto di lavori in corso di realizzazione per la copertura FTTC, mentre Barbusi gode di una copertura ADSL performante grazie all’azione incisiva di questa Amministrazione Comunale e alle sue continue interlocuzioni con TIM», ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai.

Open Fiber non vende servizi alla clientela ma è un fornitore agli operatori di caratura nazionale ed internazionale, e ad operatori regionali, tra i quali si inserisce Medianet, un’azienda di Carbonia in grande crescita che opera da alcuni anni con grande professionalità su tutto il territorio regionale.

                           

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«La Sardegna è pronta a fronteggiare efficacemente ogni possibile scenario di evoluzione della pandemia, garantendo una adeguata assistenza ai malati di Covid che necessitano di ricovero ospedaliero.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta così i numeri e gli scenari tracciati dalla rimodulazione del piano strategico regionale per l’emergenza Covid-19, approvata dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta.

Sono complessivamente 1.006 i posti letto individuati. Un programma che, seguendo l’impostazione già adottata nelle precedenti fasi dell’emergenza, prevede l’attivazione progressiva di 552 posti letto che andranno ad incrementare i 454 già attivi o di prossima attivazione, con una modularità che può consentire di arrivare a 832 posti letto in degenza ordinaria, 39 in sub intensiva e 135 in intensiva.

«La nostra strategiaspiega il presidente Christian Solinas consolida e rafforza significativamente l’impostazione già adottata nella prima fase, e la rimodula tenendo conto dell’attuale crescita della curva epidemiologica. Abbiamo identificato un percorso che ci consente di adeguare la nostra risposta in termini di assistenza al modificarsi dello scenario della pandemia. Siamo pronti a fronteggiare ogni emergenza.»

Nella riorganizzazione prevista anche l’operatività della struttura ospedaliera del Binaghi di Cagliari, con 100 posti letto dedicati ai pazienti Covid, attraverso una strategia, «che consentiràprecisa il presidente della Regionedi supportare il Santissima Trinità ed alleggerire la pressione sugli altri presidi».

«Tutti i servizi attualmente erogatiassicura ancora Christian Solinascontinueranno a essere garantiti. Il Binaghi, oltre ad essere centro di riferimento regionale per la Sclerosi multipla, cui si rivolgono circa 4mila persone, ospita diversi servizi di grande importanza per l’assistenza sanitaria e la prevenzione. Le soluzioni adottate consentiranno di continuare a garantire le cure, preservandone la sicurezza e l’efficienza.»

«In particolare, i livelli assistenziali dei servizi rivolti ai pazienti affetti di sclerosi multipla saranno mantenutidichiara l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, in riferimento al Centro regionale -. Il virus sta mettendo fortemente sotto pressione i nostri ospedali. Siamo costantemente al lavoro per dare risposte che assicurino l’assistenza ai pazienti Covid e garantiscano le cure di chi soffre a causa di altre patologie. La riorganizzazione progressiva del sistema sanitario va in questa direzione e ci consente di ottimizzare le risorse a disposizione, che non sono infinite, e di intervenire nel modo più efficace.»

Coinvolte nel piano dell’emergenza, come nella prima fase, anche le strutture private dell’Isola che, all’occorrenza, vedranno una progressiva attivazione di posti letto per pazienti Covid: Mater Olbia con 36 posti letto, di cui 6 in terapia intensiva, 6 in subintensiva e 24 in degenza ordinaria; Policlinico Sassarese con 70 posti letto, 10 in intensiva, 25 in subintensiva e 35 in ordinaria; Kinetica con 50 posti letto, 10 in intensiva e 40 in ordinaria. Con questa finalità la Giunta regionale, nel corso della stessa seduta, ha inoltre approvato, con un ulteriore provvedimento, le linee di indirizzo per l’attivazione dei posti letto negli ospedali convenzionati e per la loro gestione, indicando i costi (già fissati dal nomenclatore tariffario regionale) e stabilendo i termini del rapporti tra le strutture e Ares-Ats, che deciderà sui ricoveri, e dell’impiego di personale dedicato ai soli pazienti Covid.

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E’ attivo, a Carbonia, il sistema comunale di Protezione Civile per la consegna di farmaci e spesa a domicilio.
«Si tratta di un utile servizio di supporto che abbiamo messo in campo per aiutare le persone che stanno vivendo momenti di difficoltà e di isolamento a causa dell’emergenza da Coronavirus spiega il sindaco, Paola Massidda -. Possono richiedere il servizio le persone positive in isolamento domiciliare, quelle in quarantena o gli anziani e i disabili che non hanno il sostegno di una rete familiare o amicale in grado di aiutarli ad approvvigionarsi delle necessità quotidiane.»
Per attivare il servizio, gli interessati dovranno telefonare al numero di riferimento del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) 347.3855336 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00.
Il servizio di spesa alimentare e di farmaci a domicilio è attivato dalla Protezione Civile Comunale grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio Caritas e Croce Rossa Italiana. I volontari contatteranno poi l’interessato per sapere quali medicinali e quali generi alimentari occorrono.

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Iglesias si organizza per reagire alla pandemia da Coronavirus. Nonostante la temporanea sospensione delle attività della Biblioteca Comunale e dell’Archivio Storico, e delle visite guidate nei siti ex minerari di Porto Flavia e della Grotta Santa Barbara, una serie di iniziative da svolgersi all’aria aperta ed in tutta sicurezza, permetteranno ai visitatori di conoscere i luoghi più suggestivi e caratteristici della città, con il suo passato fatto di tradizioni, di storia, di cultura e di vita di miniera.

Si inizierà domenica 8 novembre, con il trekking nella Miniera di San Giovanni, organizzato in collaborazione con la società Iglesias Servizi.
Un percorso semplice, adatto a tutti ed allo stesso tempo spettacolare, lungo 9 km, della durata di circa 4 ore e mezza, alla scoperta della Miniera e del Villaggio Normann, con i visitatori che verranno accompagnati dalle guide ambientali escursionistiche e potranno attraversare l’area che ospita i vecchi caseggiati minerari.
L’escursione sarà accompagnata dai racconti legati alla Miniera di San Giovanni, tra le più longeve e produttive del bacino minerario dell’Iglesiente, nonché da aneddoti riguardanti le storie di vita e di lavoro in miniera.
Appuntamento domenica mattina alle ore 8.30 nel piazzale della Grotta Santa Barbara, per informazioni e prenotazioni sarà possibile chiamare l’Ufficio Turistico del Comune di Iglesias al numero telefonico 0781.274507. E’ necessaria la prenotazione.

«Non ci arrendiamo alla pandemia ha ribadito il sindaco Mauro Usai -. Lo sport e la cultura da anni sono settori trainanti della nostra politica, e grazie agli investimenti fatti negli impianti sportivi e nel turismo, con l’assunzione di guide qualificate, possiamo reagire alle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria con criterio e responsabilità.
Abbiamo permesso alle società sportive della Città di usufruire degli spazi all’aperto per proseguire negli allenamenti, e ora proseguiremo nel percorso di rendere Iglesias un museo a cielo aperto, con visite guidate nelle aree minerarie, alle quali seguiranno percorsi nelle vie del Centro Storico e nei luoghi della cultura – ha concluso Mauro Usai -. Il buon governo delle nostre comunità passa anche dalla capacità di adattarsi nei momenti di emergenza.

Coraggio Iglesias!»