22 December, 2024
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Alessandra Todde e Giulio Calvisi: «Quello sul deposito unico per le scorie nucleari è uno studio tecnico, nessuna decisione del Governo»

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I sottosegretari dello Sviluppo economico e della Difesa, Alessandra Todde e Giulio Calvisi, intervengono nel dibattito acceso sviluppatosi intorno alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI).

«In merito al dibattito di queste ore sulla possibilità che la Sardegna possa essere la sede prescelta per ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, a seguito della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI) crediamo sia utile chiarire alcune cose fondamentalidichiarano Alessandra Todde e Giulio Calvisi -. La prima: la pubblicazione della Carta è un atto dovuto e atteso, che sana un ritardo per il quale, nell’ottobre scorso, l’Unione Europea aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Lo studio perciò non può essere confuso strumentalmente con la volontà o addirittura come una decisione da parte di questo Governo. Per inciso, qualsiasi governo, di qualsiasi colore politico avrebbe dovuto pubblicare la stessa Carta predisposta dalla Sogin e validata dall’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) perché la metodologia utilizzata per identificare i 67 siti potenzialmente idonei deve seguire le linee guida IAEA (International Atomic Energy Agency). La seconda: tale studio è propedeutico all’inizio di una fase di confronto e valutazione, tra stato, regioni, enti locali e popolazioni interessate che durerà 44 mesi. Solo alla fine di questa fase sarà assunta 2 una decisione. È chiaro che il parere delle istituzioni e delle popolazioni sarà determinante per la individuazione del sito. Lo studioproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisifa comunque emergere, al di là della geologia, le criticità dell’ubicazione su un’isola (costi di logistica e rischi ambientali nel trasporto) oltre che variabili socio economiche che rendono ancor minore l’opportunità di un sito in Sardegna. La posizione della Sardegna riguardo alla possibilità di ospitare siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi è conosciuta, almeno da questo governo, ed è sempre stata molto chiara e netta. Si tratta di una posizione unitaria della Regione Sardegna, dei Comuni, delle forze politiche di ogni orientamento, ma ancora di più del Popolo Sardo che nel 2011 si espresso in maniera plebiscitaria con oltre il 97% di no al nucleare. È importante perciò ribadireproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisi  – che ogni eventuale futura decisione riguardo a una questione così delicata e strategica, non potrà che essere frutto di un confronto trasparente, partecipato e chiaro tra le istituzioni, le forze del territorio, le parti sociali, il mondo produttivo. Questo vale per la Sardegna e per le altre regioni italiane.»

Il Consiglio regiona
Simone Saiu (Forza I

giampaolo.cirronis@gmail.com

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