22 November, 2024
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La diocesi di Iglesias piange un suo sacerdote. Nella notte appena trascorsa, è morto don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi e di Terresoli.

Don Marongiu era nato a Mutlangen (Germania) il 2 luglio 1968, fece il seminario minore ad Iglesias ed il maggiore a Cagliari, per gli studi nella Pontificia Facoltà teologica. Venne ordinato sacerdote da sua Ecc.za Mons. Arrigo Miglio, allora vescovo di Iglesias, nella sua parrocchia di origine, Narcao, il 10 agosto 1997.

Viceparroco a Carloforte con il compianto, don Lino Melis, fu successivamente viceparroco nella chiesa di Cristo Re, a Carbonia, e parroco della parrocchia San Narciso, in Serbariu. Venne, successivamente, inviato a Santadi e, da alcuni anni, era incaricato anche della parrocchia di Terresoli.

In tanti, appena appresa la notizia, anche attraverso i social, hanno espresso sentimenti di stima per don Giampiero e di vicinanza ai familiari per il lutto improvviso.

I funerali saranno celebrati giovedì 28 gennaio, alle ore 11.00, nella chiesa parrocchiale di San Nicola, in Narcao.

Guido Cadoni

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Sono 251 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 4.403 i test eseguiti.

Salgono a 37.647 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 564.745 tamponi di cui 6.877 antigenici rapidi. Il rapporto casi positivi-numero dei tamponi eseguiti segna per l’Isola un tasso di positività del 5,7%.

Si registrano 7 decessi (962 in tutto). Sono 471 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+3 rispetto al dato di ieri), 43 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.034. I guariti sono complessivamente 19.749 (+564), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 388.

Sul territorio, dei 37.647 casi positivi complessivamente accertati, 8.647 (+52) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.174 (+16) nel Sud Sardegna, 3.073 (+26) a Oristano, 7.572 (+48) a Nuoro, 12.181 (+109) a Sassari.

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Continua senza sosta il progetto di solidarietà sociale per la tutela sanitaria di persone fragili e per la protezione delle categorie di lavoratori che assicurano servizi essenziali e di pubblico interesse nell’ambito dell’emergenza Covid-19, nella Regione Sardegna denominato “Ad Adiuvandium”.

Il progetto, nato il 29 giugno 2020 a seguito della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra la Rete di Solidarietà sociale “Ad Adiuvandum”, l’assessore regionale della Sanità e il Sottosegretario di Stato alla Difesa, con delega alla Sanità militare, dopo Cagliari, Maracalagonis, Assemini, Mandas, Quartu Sant’Elena, Ussana e San Sperate, approda a Sant’Antioco.

Domani, giovedì 28 gennaio 2021, l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, con la Rete di solidarietà sociale Ad Adiuvandum ed il supporto logistico delle Forze armate, coordinate dal Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, attiverà presso il Museo Archeologico “Ferruccio Barreca” di via Sabatino Moscati, l’hub per l’esecuzione dei test che saranno eseguiti sulla popolazione di Sant’Antioco nelle giornate del domani 28 gennaio e giovedì 4 febbraio 2021.

Le due giornate di screening sierologici tramite prelievo sanguigno destinati alla popolazione, effettuate con l’ausilio del personale militare dell’Esercito, con i volontari medici, infermieri e civili saranno estensibili a nuove date in base alle richieste che perverranno alla Rete di solidarietà sociale “Ad Adiuvandum”.

 

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Dopo la manifestazione sotto il Consiglio regionale dello scorso 12 gennaio culminato con l’incontro con i capigruppo in Consiglio regionale e la successiva convocazione del Presidente della Giunta regionale per il giorno 14 u.s. abbiamo creduto si fosse finalmente arrivati alla risoluzione della vertenza.

Nel corso dell’incontro era stata ribadita la centralità della Sotacarbo nel panorama scientifico regionale e nazionale, considerata oramai un’eccellenza; il Governatore si era impegnato per far si che entro breve tempo fossero formalizzati i passaggi per portare le quote della Regione dal 50 al 51 per cento e definire le procedure per garantire il fondo di dotazione necessario per il funzionamento del centro ricerche investimenti, cofinanziamenti.

Oltre a delineare, le caratteristiche del nuovo Presidente Sotacarbo, il Governatore Solinas aveva assunto l’impegno per trovare una soluzione rapida per la nomina e che sarebbe stata comunicata nella riunione successiva già convocata per il martedì 19 gennaio.

Purtroppo, ad oggi, nessun incontro, nonostante i ripetuti solleciti verso la segreteria della Presidenza, prima rinvii ora neppure quelli; con grande rammarico dobbiamo riscontrare, per ora, l’inaffidabilità della Regione Sardegna nella sua massima figura istituzionale.

Intanto, la situazione della Sotacarbo precipita, arrivano le prime ingiunzioni di pagamento e non sono più garantiti gli stipendi futuri oltre a tutti gli investimenti che determineranno la ricerca per i prossimi anni. Questa situazione è inaccettabile, oltre a richiamare il Presidente al senso di responsabilità ed al rispetto degli impegni assunti verso le lavoratrici e i lavoratori.

Lanciamo un appello alla conferenza capigruppo che avevano manifestato attenzione ed interesse verso la società.

Emanuele Madeddu (FILCTEM-CGIL Sardegna Sud Occidentale)

Gianrico Cuboni (FLAEI-CISL Sardegna)

Pierluigi Loi (UILTEC-UIL Sardegna)

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Ieri mattina si è svolto un incontro in videoconferenza alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde e dell’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, il responsabile del ministero del lavoro, le organizzazioni sindacali, l’azienda e Invitalia, per discutere degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa. Nel corso dell’incontro, è stato evidenziato il problema relativo al pagamento della mobilità in deroga per i lavoratori per il 2021 e, preso atto della volontà del Governo di riconfermare anche per tutto l’anno appena iniziato l’ammortizzatore sociale, rimangono da definire i tempi ed il quantum per i lavoratori interessati. E’ stato avviato inoltre un consulto tecnico con l’Inps e con il ministero del lavoro per verificare la fattibilità della modifica della norma sugli ammortizzatori sociali in deroga per modificare l’importo e permettere la continuità del pagamento senza dover attendere tanti mesi come successo negli anni passati

Dalla prossima settimana si dovrebbe conoscere il parere dell’Inps, per verificare la fattibilità di quanto proposto.

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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha riferito nella Sesta commissione del Consiglio regionale, presieduta da Domenico Gallus (Udc), sulle decisioni assunte dal ministero della Salute il 22 gennaio scorso e che hanno portato la Sardegna in zona arancione, con le conseguenti restrizioni in termini di spostamenti tra i Comuni e per ciò che attiene le limitazioni delle attività dei bar e dei ristoranti. Nella sostanza l’assessore ha ribadito il superamento, fin dall’indomani della firma dell’ordinanza ministeriale del 22 gennaio, delle criticità che hanno portato alla nuova e più penalizzante classificazione, determinata dal rapporto stilato dall’Istituto superiore di sanità e da cui discende la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni in base a 21 differenti indicatori di rischio.

«La Sardegnaha detto Mario Niedduè passata da zona gialla a zona arancione, perché il 19 gennaio ha registrato un aumento di focolai nelle Rsa e negli ospedali, a cui si sono aggiunti due ricoveri in più nei reparti di terapia intensiva (da 51 a 53) che hanno fatto superare il limite massimo del 30 per cento di occupazione dei letti con il respiratore.»

«Il giorno successivo alla firma del decreto Speranzaha aggiunto il responsabile della Sanitàabbiamo attivato, come da programma, i trenta posti della terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari e si è rientrati dunque ampiamente entro il tetto massimo di occupazione.»

L’assessore ha inoltre contestato le rigidità e l’automatismo con i quali si procede per l’attribuzione delle zone di rischio alle Regioni («fino al 12 gennaio scattavano le prescrizioni ora si va direttamente alle chiusure») ed ha ribadito la richiesta affinché siano modificate le decisioni che riguardano la Sardegna, riportando così l’Isola in zona gialla, senza attendete i 14 giorni di vigenza del decreto del 22 gennaio.

«Rilevo inoltreha concluso l’assessore della Sanità che una certa elasticità nel valutare le aree di rischio è stata riservata invece ad alcune Regioni, come la Basilicata e il Molise, che sono rimaste in zona gialla pur registrando un indice di contagio (Rt) di molto superiore rispetto a quello della Sardegna.»

Nel corso del dibattito non sono mancate alcune sottolineature polemiche da parte dei consiglieri della minoranza che hanno evidenziato la correttezza dell’operato del ministro della Salute, Roberto Speranza, ed hanno lamentato i ritardi con i quali l’amministrazione regionale ha provveduto alla trasmissione dei dati relativi all’emergenza Covid, nonché una generale sottovalutazione dei limiti di occupazione dei reparti della terapia intensiva e dei posti letto in genere.

Francesco Agus (Progressisti) non ha nascosto i timori perché l’Isola possa restare in zona arancione per più di 14 giorni («bisogna capire se abbiamo il personale necessario per far funzionare le terapie intensive») ed Eugenio Lai (Leu) ha invece chiesto lumi sull’operato del “bed manager” e domandato copia della documentazione inoltrata all’assessorato sull’occupazione dei posti letto. Di una generale sottovalutazione dei rischi, ha parlato Gianfranco Ganau (Pd), che ha insistito anche sulla attendibilità scientifica dei 21 criteri dell’Iss per la classificazione dei rischi.

Annalisa Mele (Lega) ha difeso l’operato dell’assessore e riaffermato «il superamento delle criticità che hanno determinato il passaggio della Sardegna in zona arancione», mentre Rossella Pinna (Pd) ha ricordato «che il declassamento della Regione era annunciato» ed ha precisato che dei trenta posti della terapia intensiva inaugurati lo scorso sabato a Sassari, in realtà soltanto 14 risulterebbero di nuova attivazione. Antonello Peru (Udc-Cambiamo) si è soffermato sulle penalizzazioni che la zona arancione comporta per i baristi ed i ristoratori ed ha invitato l’assessore a garantire «maggiore attenzione ai numeri e ai parametri che determinano le decisioni del ministero».

Pierluigi Saiu (Lega) ha definito “statici” i criteri utilizzati a Roma ed ha bollato come “assurda” la scelta del Governo di non tener conto del miglioramento di tutti gli indicatori riferiti alla situazione Covid in Sardegna.

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«Grazie al proficuo lavoro svolto dagli Uffici, siamo riusciti ad anticipare la pubblicazione dell’Avviso a sportello per la concessione di sovvenzioni a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, perfezionando il bando che consente la partecipazione ad una più ampia platea di destinatari.»

L’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha annunciato così l’anticipazione della pubblicazione del bando (R)esisto, rispetto ai termini prefissati del giorno 27 gennaio 2021. Tra le modifiche apportate viene evidenziato il contributo parametrato al costo del lavoro annuo, fino ad un massimo del 30 per cento, a condizione che sia mantenuto alla data del 30 giugno 2020, almeno il 40 per cento, e non più il 50 per cento, degli addetti e degli effettivi in servizio rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019.

Obiettivo specifico, favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi attraverso l’erogazione di sovvenzioni a Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), Grandi imprese, Lavoratori e lavoratrici titolari di Partita IVA residenti in Sardegna senza dipendenti, particolarmente colpiti dalla pandemia. La presentazione delle domande dovrà essere effettuata esclusivamente utilizzando l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione all’interno del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 2 febbraio 2021 e fino alle ore 23.59 del 12 febbraio 2021. Farà fede la data di invio telematico certificata dal SIL. Sarà inoltre possibile consultare le FAQ presentate dagli aventi diritto

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Il piano assunzioni di Lidl, multinazionale della grande distribuzione, prevede l’assunzione di oltre 200 diplomati e laureati, che saranno inseriti presso gli oltre 600 punti vendita presenti sul territorio nazionale. Le figure maggiormente ricercate da Lidl sono: Addetti alla Vendita, che dovranno gestire tutte le attività di cassa, collaborare con il team per una gestione ottimale del punto vendita, rifornire i prodotti sui bancali, sistemare e tenere puliti i locali e preparare i nuovi articoli in promozione; Operatori di Filiale, i quali dovranno occuparsi dei clienti rendendo la loro spesa più piacevole, preparare e gestire i nuovi articoli in promozione, ordinare i prodotti sugli scaffali e assicurare la pulizia all’interno ed all’esterno della filiale. Le altre figure ricercate riguardano Commessi Specializzati, che dovranno dare assistenza ai clienti, definire i turni del personale, verificare i prezzi e l’assortimento dei prodotti esposti, curare l’aspetto del punto vendita e garantire il rispetto delle normative di legge sulla sicurezza del personale; Operatori di Magazzino, che dovranno separare, suddividere e smistare all’interno del magazzino i vuoti e i mezzi ausiliari provenienti dalle filiali o dalle altre piattaforme logistiche, svolgere le attività necessarie al mantenimento dell’ordine e della pulizia degli strumenti e del luogo di lavoro, svuotare i contenitori di rifiuti presenti in magazzino e gestire il flusso delle merci. L’azienda ricerca persone affidabili, flessibili, motivate, dinamiche, precise, con spiccate capacità organizzative, attitudine al lavoro di squadra e al problem solving, attenzione al dettaglio, orientamento al cliente e capacità decisionali.

Per verificare tutte le posizioni aperte…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_lidl_1_21.html.

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Ieri a Giba, a conclusione di accertamenti investigativi, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un 22enne disoccupato di Carbonia, indiziato del reato di possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Il giovane, fermato dai militari durante un posto di controllo, a Carbonia, in via Roma, mentre viaggiava sulla propria auto con due amici e sottoposto a successiva perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico che occultava nella manica. 

Il coltello è stato sottoposto a sequestro, assunto in carico e custodito in idoneo locale, in attesa di essere depositato presso l’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Cagliari.

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Sono 138 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 4.343 i test eseguiti. Salgono a 37.394 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Il rapporto casi positivi-numero dei tamponi eseguiti segna per l’Isola un tasso di positività del 3,1%.

Si registrano 3 decessi (955 in tutto). Sono 468 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (-4 rispetto al dato di ieri), 44 (-4) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.286. I guariti sono complessivamente 19.185 (+329), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 458.

Sul territorio, dei 37.396 casi positivi complessivamente accertati, 8.595 (+28) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.158 (+12) nel Sud Sardegna, 3.047 (+7) a Oristano, 7.524 (+38) a Nuoro, 12.072 (+53) a Sassari.