E’ molto critico il giudizio della segreteria SPI-CGIL Lega di Carbonia sulla gestione dell’emergenza Covid da parte della Regione
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E’ molto critico il giudizio della segreteria SPI-CGIL Lega di Carbonia sulla gestione dell’emergenza Covid da parte della Regione.
La segreteria SPI CGIL lega di Carbonia interviene oggi sulle problematiche legate all’emergenza Covid, dopo l’incontro tenutosi il 2 febbraio scorso, tra la CGIL Sarda, unitamente alle categorie della Funzione Pubblica e dello SPI (sindacato pensionati), con il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità.
«Il Direttore Generale dell’assessorato della Sanità – si legge in una nota – ha fornito pochi dati sulla campagna vaccinazioni e sull’attività delle USCA (unità speciali continuità assistenziale). Manca un confronto diretto con l’assessore Mario Nieddu che non si è mai reso disponibile. Dai pochi dati forniti è emerso che al 1° febbraio sono state vaccinate 42.685 persone di cui 16.085 hanno ricevuto anche la seconda dose è fra questi 557 nelle RSA (ma solo 158 anziani ospiti), certamente piccoli numeri. È evidente, quindi, che sulla campagna vaccinale ci siano delle preoccupanti lentezze e la mancanza di una organizzazione sulla equa distribuzione territoriale dei vaccini.»
«Per quanto riguarda le USCA, ad oggi sono attive 24 dove lavorano 152 medici (tre quarti a tempo pieno gli altri, specializzandi, a tempo parziale) e 21 infermieri che si fanno carico di 1.264 pazienti – rimarca ancora la segreteria SPI CGIL lega Carbonia -. È stato inoltre evidenziato che per le liste d’attesa, problema molto sentito dai cittadini, è stato redatto il piano di smaltimento lo scorso dicembre e nei prossimi giorni le aziende sanitarie lo presenteranno. Sul Recovery Plan ha risposto che i dieci progetti elaborati verranno resi noti solo se approvati dal governo (in barba alla trasparenza), su l’edilizia sanitaria ha citato gli interventi, di cui si parla da anni, che riguardano gli ospedali di San Gavino Monreale e l’ospedale Santa Barbara di Iglesias, e la messa in sicurezza anti-Covid dei pronto soccorso e l’incremento dei posti in terapie intensiva.»
«Infine, sull’assistenza territoriale – sottolinea ancora la segreteria SPI CGIL lega Carbonia –, ha comunicato che una struttura tecnica dell’assessorato sta lavorando a un piano, ancora in fase embrionale, da presentare all’Assessore e per ciò che riguarda il personale c’è la disponibilità di 2 milioni di euro per incentivare i medici sulla campagna vaccini.»
«Noi pensionati della lega SPI CGIL di Carbonia, non possiamo stare inermi di fronte ad una marcata incompetenza e all’assoluta mancanza di responsabilità dell’assessore regionale della Sanità. Pertanto, siamo pronti ad intervenire con iniziative forti e mirate e pronti a coinvolgere, dove ci fosse la necessità, la popolazione a difesa dei nostri diritti – conclude la segreteria SPI CGIL lega Carbonia -. Non permetteremo ad alcuno di barattare la nostra salute, d’ora in poi chi non è in grado di agire per il bene collettivo, chiederemmo che si faccia da parte.»
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