19 November, 2024
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Gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Carbonia, ieri sera hanno arrestato un 23enne di origini nigeriane per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I poliziotti, intorno a mezzanotte, in pieno orario di coprifuoco, hanno notato un individuo che transitava a piedi in via Ospedale. Alla vista degli agenti, il ragazzo ha lanciato un involucro di plastica sull’erba posta a bordo della strada, cercando di darsi alla fuga.

Gli agenti sono riusciti subito a raggiungere l’uomo e a bloccarlo, recuperando anche quello di cui si era liberato poco prima: un guanto in lattice dove all’interno vi erano quattro ovuli contenenti 40 grammi di cocaina ed eroina.

L’Anas ha aggiunto un nuovo tassello per il completamento della strada statale 195 “Sulcitana”, compresa tra i territori comunali di Sarroch e Pula. La società del Gruppo FS Italiane ha reso di aver concluso gli interventi di installazione degli impianti di illuminazione a Led e dei portali di segnaletica nel nuovo tratto a 4 corsie.
«Gli interventisottolineano dall’Anas che sta anche intervenendo nella strada statale 131 all’altezza di Siligo, e tra Marrubiu e Uras, per il ripristino della pavimentazione stradale ormai deterioratasono stati eseguiti nell’ambito dei lavori di completamento del lotto 3, già aperto al traffico.»
Antonio Caria

La Sardegna pare destinata a tornare in zona arancione. Sulla base del Monitoraggio settimanale Covid-19, report 8-14 marzo 2021, che riporta un indice Rt all’1,02, l’Isola perderebbe il “privilegio” faticosamente raggiunto dal 1 marzo scorso e scivolerebbe in zona arancione, con tutte le conseguenze che sono ormai note. In serata è attesa l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che dovrebbe entrare in vigore lunedì 22 marzo.

Alleghiamo le tabelle del monitoraggio settimanale.

Si sta concludendo l’iter di collaudo propedeutico alla restituzione della pineta di Portixeddu in agro di Buggerru. I terreni, per un’estensione di 220 ettari, sono totalmente di proprietà privata ed hanno un elevato pregio naturalistico in quanto ubicati all’interno di un SIC.

L’area, che rappresenta un unicum per le specie arboree presenti, è stata inserita all’interno del piano delle acquisizioni della regione Sardegna con delibera della giunta del 2019.

«L’Amministrazione comunale spiega il sindaco Laura Cappelli -, è fortemente preoccupata in quanto i terreni, una volta abbandonati dal cantiere Forestas attualmente in forze, con circa 20 operai, non avrà più presidio, così come è stato negli ultimi 30-40 anni. La restituzione al privato non ne garantisce le manutenzioni né tantomeno il presidio soprattutto nel periodo estivo, quando il fenomeno degli incendi è sempre in agguato.»

La medesima preoccupazione è stata manifestata dagli operai Forestas che attualmente si occupano dell’area.

«La soluzione migliore conclude Laura Cappelli sarebbe l’acquisto da parte della regione in modo che possa essere garantita la tutela di un’area così importante dal punto di vista naturalistico e patrimonio del territorio.»

Sono 134 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna su 4.166 test eseguiti (3,22%). Salgono a 42.979 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 893.924 tamponi,.

Si registrano 2 nuovi decessi (1.203 in tutto). Sono 176 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+6), 25 (-3) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.666. I guariti sono complessivamente 28.724 (+78), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 185.

Sul territorio, dei 42.979 casi positivi complessivamente accertati, 10.571 (+33) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.822 (+15) nel Sud Sardegna, 3.540 (+4) a Oristano, 8.473 (+37) a Nuoro, 13.573 (+45) a Sassari.

Dopo un lungo iter durato circa dieci anni, segnato da alterne vicissitudini, oggi, a Sant’Antioco, sono state consegnate le chiavi dei 14 appartamenti a canone agevolato di via San Paolo (ex mattatoio) ad altrettante famiglie antiochensi. Il progetto esecutivo di recupero del patrimonio pubblico per la realizzazione di alloggi a canone sociale nell’ex mattatoio ed ex officina comunale, avviato dalla precedente amministrazione e approvato nel lontano 2012, aveva infatti subito diversi rallentamenti a causa di intoppi burocratici e mancanza di risorse. Nel 2018, per portare a compimento i lavori, l’attuale amministrazione ha infatti dovuto reperire ulteriori fondi (400mila euro) ed indire una nuova gara per l’affidamento del completamento. E si arriva così alla data odierna, 19/03/2021, con la consegna degli appartamenti (suddivisi su due palazzine) alle famiglie che ne hanno legittimamente diritto. Consegna che si somma a quella delle abitazioni di via Trilussa, avvenuta circa due anni fa, i cui lavori erano iniziati insieme all’ex Mattatoio, entrambi inseriti nell’ambito dei progetti di edilizia popolare ed entrambi finiti nel tritacarne della burocrazia e della penuria di risorse.

«Diamo una risposta concreta all’emergenza abitativa divenuta negli anni sempre più pressantecommenta Mario Esu, assessore del Patrimoniola storia dello stabile di via San Paolo ha origini lontane, a partire dallo sgombero dell’ex Mattatoio, nel quale alloggiavano abusivamente alcune famiglie divenute contestualmente assegnatarie delle cosiddette “case parcheggio” di via Logudoro (moduli abitativi temporanei acquistati all’epoca dal Comune per sopperire all’emergenza), fino all’avvio dei lavori del primo lotto di opere, promossi dalla precedente amministrazione. Al nostro insediamento, nell’estate del 2017, abbiamo preso in mano la situazione di stallo, sia dell’immobile di via San Paolo, sia di quello di via Trilussa e, grazie all’impegno del Sindaco, dell’assessore dei Lavori pubblici e degli uffici competenti, siamo riusciti a chiudere il cerchio. Circa due anni fa abbiamo consegnato gli appartamenti di via Trilussa e oggi procediamo con quelli di via San Paolo. Gestire la domanda di “case comunali” non è sempliceconclude Mario Esu -, ma lo stiamo facendo affidandoci a procedure certe, nonché a regolari graduatorie di assegnazione.»

Domenica 21 marzo un nuovo appuntamento dedicato al trekking e alla scoperta della storia e del patrimonio naturalistico del territorio, organizzato da Iglesias Turismo.
Le guide ambientali, lungo un percorso ad anello di circa 12 km, accompagneranno i partecipanti nella frazione di San Benedetto, nata e sviluppatasi ai piedi del Marganai, in prossimità di una delle più antiche concessioni minerarie piombozincifere.
Partenza alle ore 9, con il ritrovo dei partecipanti nella piazzetta di San Benedetto. La durata del trekking sarà di circa 6 ore, pause comprese, e la prenotazione è obbligatoria al fine di garantire le misure di sicurezza in materia di prevenzione anti Covid-19.
Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare l’Ufficio del Turismo di Iglesias al numero 0781/274507, l’Ufficio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15,30 alle 18,30.
«Un nuovo appuntamento, nel pieno rispetto delle prescrizioni anti Covid, alla scoperta della storia e delle meraviglie del nostro territorio ha sottolineato il sindaco Mauro Usai grazie al lavoro dell’Ufficio Turistico e delle guide che hanno permesso di ampliare l’offerta ai visitatori, ben oltre i tradizionali mesi estivi e malgrado le limitazioni causate dall’emergenza sanitaria.»

L’Amministrazione comunale di Iglesias, ha incontrato i responsabili dell’Ente Acque della Sardegna, al fine di monitorare la situazione della diga di Punta Gennarta e garantire l’afflusso delle quantità di acqua necessarie alle esigenze della città anche nei periodi estivi o in caso di minore apporto idrico.
«Dopo il limitato apporto idrico delle scorse settimane, causato da un inconveniente tecnico, ENAS ha confermato la ripresa del pompaggio dall’impianto di sollevamento in località Cuccuru Murtasha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Vito Didacied inoltre si è deciso di utilizzare parte delle acque provenienti dal bacino di Monte Intru, per fare in modo di garantire una maggiore fornitura alla diga. Da Monte Intru si potrebbe ottenere una portata compresa tra i 500.000 e 1.000.000 di m³ d’acqua all’anno, e da ENAS è arrivata la conferma che il progetto per la sostituzione delle conduttore obsolete è in fase attuativa.»
«Un incontro proficuoha concluso l’assessore dei Lavori pubblici ed un accordo importante che permetterà di avere l’acqua a disposizione sia per le utenze cittadine che per le aree rurali anche nei periodi di maggiore siccità.»

L’amministratore delegato di Riverso Spa, ing. Raffaele Garau, ha tenuto ieri una seconda conferenza stampa, a distanza di 6 giorni dalla prima, per replicare alle accuse sulla gestione dell’impianto di “Serra Scirieddus”, in territorio del comune di Carbonia.
«Le relazioni annuali che ogni aprile la Riverso presenta agli enti competenti in cui si specificano i monitoraggi ambientali effettuati (acque, aria e territorio) non registrano nessuno sforamento dell’indice tabellareha detto Raffaele Garau nell’incontro pubblico che ha visto anche la partecipazione di amministratori locali e rappresentanti di diverse associazioni -. Siamo in regola con tutti i controlli dai documenti, pubblici e tutti visionabili, si può constatare come tutti i risultati dei controlli effettuati dai laboratori esterni e verificati dagli enti appositi siano a norma. Dal 2002 a oggi le ispezioni ufficiali sono state 26, oltre alle altre visite degli organismi di controllo. In nessuna circostanza è stata constatata infrazione o rilevata alcuna criticità ambientale. I controlli sulle falde e sull’acqua sono effettuati costantemente a monte e a valle e non c’è stato mai nessuno sforamento a parte condizioni endemiche del territorio ricco di manganese. Tra l’altro, non c’è alcun documento secretato: la discarica è controllata a monte e a valle da appositi dispositivi e in tutti gli anni di attività non c’è stato sforamento di alcun marker.»

Raffaele Garau ha spiegato la posizione dell’azienda sul fronte fideiussioni contratte per coprire i costi della «copertura finale della discarica» una volta dismessa, e quello di «gestione del sito dopo la chiusura» della durata di 30 anni, così come imposto dalle attuali normative.

«Per calcolare questi costi la Regione Sardegna ha previsto due algoritmi matematici legati alla superficie occupata dalla discarica e alla sua volumetriaha detto Raffaele Garau – ma parliamo di due algoritmi assolutamente errati che comportano per la Riverso una somma di 20 milioni di euro da garantire. Si tratta di una cifre assurda non corrispondenti ai veri costi che i titolari dovranno sopportare al termine dell’attività. Abbiamo più volte chiesto all’assessorato regionale dell’Ambiente di cambiare gli algoritmi ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E’ difficilissimo concedere una fideiussione di 20 milioni di euro a una società che ne fattura altrettanti. A fronte di costi reali da sopportare, certificati da una primaria società internazionale di ingegneria (la Golder) in circa 8,3 milioni di euro, già raccolti dalla Riverso grazie a un parziale accantonamento annuale per la cifra siamo stati costretti a raccogliere un massimale superiore di oltre il doppio. Non è, dunque, la nostra società a volersi aggirare tra i Paesi balcanici alla disperata ricerca di una compagnia compiacente, ma l’assurdità di un algoritmo matematico inventato dalla Regione che comporta massimali impossibili da raggiungere attraverso le compagnie assicuratrici tradizionali e costringere così società come la Riverso a trovare per forza una compagnia disposta a garantire questi massimali, per di più per avere garantita la copertura di un costo a cui Riverso ha già provveduto per suo conto.»
«Gli eventuali danni ambientali non vengono coperti dalle fideiussioni ma da assicurazioni ha aggiunto Raffaele Garauper questo la Riverso ha la copertura per oltre 5 milioni da una primaria compagnia assicurativa.»

«Presumibilmente entro ottobre 2021 termineremo le volumetrie attuali legate alle normative su cui stiamo operando e che ci consentono di smaltire rifiuti regionali ed extra regionali. Qualora la prossima autorizzazione integrata ambientale segua la ‘Via’ (Verifica impatto ambientale) della Regione che abbiamo impugnato (il Tar dovrebbe pronunciarsi a ottobre 2021, ndr) e che prevede per l’ampliamento la limitazione ai soli rifiuti regionali andremo ad avere un calo da 200 mila tonnellate a circa 50mila. In quel caso la nostra attività sarà decisamente ridimensionata perché da 20 milioni di fatturato si rischia di passare a 5ha concluso l’amministratore delegato di Riverso Spa -. Oggi non c’è alcun timore, salvo che non ci facciano chiudere certo è che in caso di ridimensionamento a causa di come andrà la questione sull’ampliamento, è normale che si dovrà rivedere l’organizzazione del lavoro: se dovessimo smaltire un quarto o un punto dell’attuale produzione, ovviamente anche le unità lavorative dovranno essere bilanciate sul lavoro che andremo a svolgere. Alcuni giorni fa l’istituto di credito dove la Riverso ha il conto corrente bancario mi ha invitato a chiuderlo spiegandomi che il motivo è dovuto alla campagna stampa in corso contro la nostra società: questa è stata la loro spiegazione. Insomma, oltre a tutto il resto, questi attacchi ci stanno costringendo ad affrontare anche gravi problemi gestionali.»