18 July, 2024
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Sono 103 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna su 2.491 test eseguiti (4,13%). Salgono a 42.361 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 842.079 tamponi.
Si registrano 3 nuovi decessi (1.195 in tutto). Sono 173 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (-4), 26 (+4) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.590. I guariti sono complessivamente 28.192 (+71), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 185.
Sul territorio, dei 42.361 casi positivi complessivamente accertati, 10.331 (+27) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.744 (+21) nel Sud Sardegna, 3.516 (+3) a Oristano, 8.350 (+24) a Nuoro, 13.420 (+28) a Sassari.

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Martedì 16 marzo, a Nebida, dalle 8.30 alle 16.30 verrà interrotta l’erogazione idrica per la realizzazione di un intervento, dei tecnici di Abbanoa, di manutenzione programmata sulla rete idrica in Corso pan di Zucchero

Per consentire l’esecuzione dell’intervento, dalle ore 08.30 alle ore 16.30, sarà necessario sospendere l’erogazione alle utenze ubicate nelle vie:
– Via Pertini
– Via Santa Maria
– Via Monte Carroccia
– Via Corallo
– Via Fontana Chessa
– Via Lamarmora
– Via Portu Nebida
– Via Portu Banda
– Via Porto Flavia
– Corso Pan di Zucchero

Il servizio verrà ripristinato anticipatamente nel caso gli interventi venissero completati in tempi minori rispetto a quelli previsti.
Viene comunicato inoltre che, in seguito ai lavori, potrebbero verificarsi temporanei inconvenienti di torbidità in fase di ripristino del servizio. In tal caso, Abbanoa procederà ad operazioni di spurgo della rete.

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E’ stato ritrovato sano e salvo, l’altra sera, intorno alle 22.30, l’86enne disperso nelle campagne di Domusnovas, dopo essersi allontanato per fare una passeggiata con il suo cagnolino. All’imbrunire, non vedendolo rientrare, i familiari hanno allertato le forze dell’ordine per attivare i soccorsi.
Alle 19.00 circa, la centrale del Soccorso Alpino e Speleologico ha risposto alla chiamata dei carabinieri di Iglesias che comunicavano il mancato rientro dell’uomo. I tecnici delle stazioni alpine e speleologiche di Cagliari, Iglesias e Medio Campidano, sono partiti immediatamente e hanno, in brevissimo tempo, raggiunto l’area di intervento.
Insieme ai vigili del fuoco e ai volontari, hanno iniziato la perlustrazione della collina dove l’uomo era solito passeggiare col proprio cagnolino. L’uomo, dopo qualche ora, è stato finalmente individuato, sia da una squadra che dal drone del Soccorso Alpino fornito di termocamera.
Una volta raggiunto il malcapitato, infreddolito e spaventato, è stato stabilizzato. Poiché provato dall’accaduto, aveva difficoltà a camminare ed è stato imbarellato e trasportato, mediante la tecnica della portantina, sino all’ambulanza base fuoristrada e, successivamente, affidato alle cure della medicalizzata del 118 giunta da Iglesias.
Sul posto, oltre ai tecnici del CNSAS anche i volontari dell’AVAD di Domusnovas che hanno fornito un importante supporto durante le fasi di trasposto, i vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias ed i carabinieri della stazione di Domusnovas e del Comando di Iglesias.

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Ieri, a Nuxis, i carabinieri della locale Stazione hanno denunciato a piede libero per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti un quasi 19enne, studente incensurato di Santadi. Il ragazzo, perquisito dai carabinieri, è stato trovato in possesso di un pacchetto contenente 24 grammi di marijuana e 13 grammi di hashish. La successiva perquisizione domiciliare a casa sua,ha permesso di rinvenire ulteriori 1,10 grammi di marijuana e due trinciaerba metallici, utili per ridurre la sostanza in piccoli frammenti da fumare con artigianali sigarette. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, assunto in carico e custodito presso idoneo locale, in attesa di essere inviato presso i laboratori del RIS di Cagliari per le analisi di laboratorio.

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Un 59enne è stato denunciato a piede libero dai carabinieri di Santadi, al termine di un controllo notturno su strada, per guida sotto l’influenza dell’alcool, un 59enne muratore del luogo. Intorno alla mezzanotte, l’uomo è stato fermato nella via Nazionale di Villaperuccio, alla guida della sua auto. Sottoposto ad accertamento etilometrico, è risultato trovarsi alla guida con un tasso alcolemico pari a 1,30 g/l alla prima prova e 1,07 g/l alla seconda. Il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo per 30 giorni, mentre il documento di guida è stato ritirato.

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I carabinieri di Carbonia hanno denunciato a piede libero un 47enne per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie 39enne. L’uomo, dal mese di dicembre 2018, ha pedinato, insultato, offeso e minacciato di morte la propria ex moglie, ingenerando in lei uno stato di ansia, agitazione e stress psicologico, tale da renderle impossibile la vita. La donna è stata informata della possibilità di accedere ad un rifugio protetto per vittime di violenza di genere. L’uomo è stato ammonito a cessare le proprie condotte, a scanso di provvedimenti cautelari sempre più invasivi della sua libertà personale, previsti dalla legislazione vigente, sino alla carcerazione.

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«Riverso Spa è una vera e propria attività industriale: lavoriamo nel pieno rispetto delle norme ambientali e siamo in possesso di tutte le autorizzazioni, anche quelle integrate.» Raffaele Garau, amministratore delegato della società che gestisce la discarica di “Sierra Scirieddus”, ha incontrato questa mattina i sindaci di Gonnesa e Iglesias, i giornalisti e rappresentanti di associazioni ambientaliste, per illustrare le procedure di lavoro e smaltimento dei rifiuti, i verbali di controllo degli enti preposti e la documentazione e i contratti che regolamentano tutte le attività.

«Le autorizzazioni in nostro possesso – ha spiegato Raffaele Garau – ci consentono di riempire una volumetria complessiva di 1 milione 500 ila metri cubi circa nel nostro impianto, oltre ad una cella esterna per lane minerali aggiuntive di circa 45mila metri cubi. Finché non occuperemo questi spazi agiremo sotto l’egida delle autorizzazioni del 2011 e 2016 che non pongono alcuna limitazione sui rifiuti da trattare. Per l’ampliamento della discarica si vedrà in futuro. L’ultimo controllo ai nostri impianti è stato effettuato dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, soltanto pochi giorni fa, e se avessero riscontrato irregolarità ci avrebbero immediatamente chiusi. Insomma, se la nostra attività prosegue è evidente che siamo in regola.»

«In base alle autorizzazioni e alle norme nazionali ed europee possiamo trattare tutti i rifiuti speciali, che siano sardi o nazionali, e la normativa di settore è chiarissima in questo punto, con tanto di sentenze della Corte costituzionaleha aggiunto Raffaele Garaui rifiuti speciali, considerati come vere e proprie merci, possono circolare in tutta l’Unione europea anche se la Regione, finora, aveva faticato a recepirlo. Siamo in possesso di tutte le autorizzazioni Aia e su queste ci basiamo. Il Tar non ha ancora deciso ma si è riservato di farlo a ottobre.»

Raffaele Garau si è soffermato sul precedente Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e, in particolare, della parte che prevede «autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio degli impianti di stoccaggio definitivo, sia di nuova realizzazione che in ampliamento di impianti esistenti, destinate solo al conferimento di rifiuti prodotti nel territorio regionale», sottolineando che «questo contenuto, ancorché rappresenti un ‘indirizzo’ e non una ‘norma’, risulta palesemente in contrasto con le leggi nazionali vigenti e in particolare con le pronunce della Corte costituzionale l’8 gennaio 2021, inoltre, la stessa Regione ha deliberato il nuovo Piano recependo le normative nazionali ed europee permettendo, quindi, la libera circolazione dei rifiuti. Ma a novembre la Regione non aveva già pronto il piano? Perché allora quella delibera che ci limitava ai rifiuti regionali?».

Al centro delle polemiche c’è lo smaltimento dell’amianto, sul quale Raffaele Garau ha sottolineato che l’amianto in polvere sul territorio nazionale si può smaltire soltanto in un impianto che opera a Torino e Riverso «smaltisce solo due tipologie di rifiuti speciali pericolosi di questo tipo: terre contaminate da eternit, quindi inerti, e massicciate ferroviarie: ossia il pietrisco presente nelle rotaie che contiene naturalmente tracce di amianto. Questi materiali, in partenza, inoltre, hanno l’avallo della Asl perché trattati per non far uscire le fibre. Infatti, l’amianto è pericoloso se in fibre libere e se viene inalato – continua – in tema di rifiuti speciali, inoltre, conta la specializzazione e non la prossimità e questo lo certificano le stesse sentenze della Corte costituzionale, ed ecco perché c’è la libera circolazione dei rifiuti in tutta l’Unione europea».

«Dal 2002 ad oggi delle 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi stabili non reattivi, smaltiti da noi, solo 400mila arrivano da fuori regioneha aggiunto Raffaele Garau e fino a novembre 2017 non abbiamo mai smaltito rifiuti provenienti da fuori regione. Questo perché dal 2002 al 2011 riuscivamo a smaltire tranquillamente il quantitativo necessario per sopravvivere” Poi, a causa delle crisi industriali, lo smaltimento è crollato a 10-20 mila metri cubi all’anno rispetto ai 50-60mila sino al 2013 e da qui, dopo un primo periodo di difficoltà nel quale comunque non abbiamo mai licenziato nessuno, dal 2017 per insipienza e cecità dal fronte nazionale dove si sono esaurite tutte le discariche nazionali abbiamo avuto una ripresa prendendo rifiuti extraregionali autorizzati dalla normativa vigente. E non essendoci più la possibilità di smaltire nella Penisola, siamo tornati commercialmente competitivi. Per assenza di concorrenti. Anche perché se ci fosse concorrenza, nessuno dalla Penisola smaltirebbe in Sardegna a causa dei costi di trasporto.»

«Da sempre siamo oggetto di controlli sull’attività e da quando siamo aperti le ispezioni ufficiali sono state 26 – ricorda – sono pervenute dai vari enti di controllo, tra cui Arpas, Asl, Provincia, Regionale, Noe e Guardia costiera. In questi controlli non è mai stata rilevata alcuna criticità ambientaleha rimarcato l’amministratore delegato di Riverso -. Tra maggio e agosto 2020, inoltre , non c’è stato nemmeno percolato (acqua piovana che si mischia con rifiuti) da portare agli impianti di depurazione esterni – continua – inoltre nessun rifiuto può entrare da noi se non rientra in precisi codici autorizzati e non può entrare se non ha subito una certificazione analitica di smaltimento in discarica. Presumibilmente, entro settembre, termineremo la volumetria autorizzata senza limiti. Poi dovremo attendere l’autorizzazione dell’ampliamento. Non sappiamo cosa faranno Provincia e Tar ma se ipoteticamente ci daranno un’autorizzazione limitata a soli rifiuti regionali, stimiamo di passare da 200mila tonnellate a circa 50mila all’anno. Questo vorrebbe dire necessariamente ridimensionare con tutti i rischi anche sul fronte occupazionale per i 60 dipendenti. Speriamo che questo non accada.»

«Abbiamo presentato un’interrogazione al sindaco chiedendo che rendano pubbliche per tutti i cittadini le analisi periodiche che la Riverso fa ogni mese nel suo impianto e che comunicano ai Comuni», ha detto Emanuela Serra, consigliere comunale di opposizione del Movimento 5 Stelle al comune di Gonnesa. La richiesta è stata  raccolta dal sindaco Hansel Cristian Cabiddu. «Ci siamo attivati subito e abbiamo portato il Consiglio comunale qui per vedere l’impianto – ha detto il primo cittadino del Comune più vicino alla discarica, anche se la stessa ricade nel territorio del comune di Carboniaabbiamo voluto sentire le posizioni della Riverso in contraddittorio con le accuse. Appoggiamo la richiesta sulla possibilità di avere analisi che tranquillizzino la popolazione, oggi preoccupata da quello che si legge fare chiarezza è per tutti la cosa più importante.»

L’amministratore della Riverso, Raffaele Garau, che, pubblicamente, ha dato la disponibilità dell’azienda a comunicare alle amministrazioni locali i risultati delle analisi mensili.

«È vergognoso che il comune di Carbonia oggi non sia presente, eppure la discarica è nel suo territorioha detto Angelo Cremone, rappresentante di Sardegna Pulita la settimana scorsa, quando abbiamo letto sul giornale delle denunce sull’arrivo dell’amianto a Carbonia, ci siamo rivolti alla Forestale per far bloccare immediatamente l’eventuale traffico. Ma le nostre sollecitazioni non hanno sortito alcun effetto. Mi viene da pensare che non ci siano i presupposti per sospendere l’attività della discarica.»

 

 

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Sin da piccolo, Maurizio si divertiva a giocare con le costruzioni ma… col tempo, divenne adolescente e le mise da parte, per iniziare a giocare a calcio sino a quando, giorno dopo giorno, passarono diversi anni e divenne un uomo… un agente di commercio. Quando ormai la sua esistenza sembrava volta all’abbandono del gioco per una vita “seria”, ritrova un vecchio fustino di detersivo pieno di piccoli mattoncini. Il viso gli si illumina e dall’uomo “salta fuori” il bambino che c’è in lui… E’ ormai da tre anni che Maurizio Lampis ha ripreso a giocare con le costruzioni… solo che stavolta lo fa seriamente. Nell’intervista che segue sentirete sino a che punto…
Nadia Pische

 

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«Nel nostro territorio comunale ci sono 4 nuove positività al Covid-19. Ho immediatamente contattato i nostri concittadini che sono in quarantena e stanno bene. A loro l’augurio di negativizzarsi al più presto e di tornare ai ritmi della quotidianità lavorativa e sociale.»

Lo ha annunciato via Facebook la sindaca Elvira Usai, sottolineando che si tratta dei primi casi dopo 30 giorni. «Ci troviamo a riflettere ancora una volta sul fatto che il virus è subdolo e non arresta il suo propagarsiha sottolineato Elvira Usai -. Dopo una significativa campagna di screening della popolazione che sta interessando 700 persone con il test sierologico e ieri ha coinvolto 135 persone con tamponi rapidi antigenici, registriamo, dunque, nuovi casi. Non dobbiamo abbassare la guardia e rispettiamo scrupolosamente le regole sanitarie basilari ha concluso la sindaca di San Giovanni Suergiu -: igienizzare le mani, distanziamento sociale ed utilizzo costante della mascherina.»

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I tamponi molecolari hanno confermato la positività al Covid-19 dei 5 cittadini di Carloforte che erano risultati già positivi al test antigenico rapido. Lo ha annunciato questa sera, via Facebook, il sindaco Salvatore Puggioni. I positivi al virus nell’Isola sono ora 8 ed altre 7 persone si trovano in quarantena. I test antigenici rapidi effettuati fino ad oggi sono 360.