Comitato Cittadino Porto Solky di Sant’Antioco: «Per il Just Transition Fund, occorrono idee di sviluppo»
Il Comitato Cittadino Porto Solky di Sant’Antioco, da anni impegnato per la ripresa socio economica del Sulcis, ha proposto l’eliminazione degli enormi tralicci che oggi attraversano lo stagno di Santa Caterina e la Laguna di Sant’Antioco tramite l’interramento della linea con un tracciato esterno alle zone sensibili. Si propone di finanziare la stessa tipologia di intervento realizzata nel 2007 nello stagno di Molentargius.
Il Just Transition Fund (JTF) dovrebbe finanziare il Sulcis Iglesiente con circa 500 milioni di euro per supportare la transizione verso modelli economici più sostenibili. Per beneficiare delle ingenti risorse occorrerà dotarsi di un Piano Territoriale per una Transizione Giusta elaborato sulla base di progetti o idee da presentare entro la fine di aprile.
L’eliminazione dei 16 tralicci richiede l’interramento di circa 5,6 km di elettrodotto che partendo dalla zona retrostante la ex centrale di Santa Caterina, attraversa la zona SIC Stagno di Santa Caterina e parte della laguna di Sant’Antioco per poi attestarsi alla Cabina Primaria di Sant’Antioco. Il costo stimato per l’intervento è di 10 milioni di euro.
La proposta mira soprattutto a salvaguardare l’aspetto paesaggistico e la sopravvivenza della colonia stanziale del fenicottero rosa e dell’avifauna che popola abitualmente l’area SIC di Santa Caterina in quanto, nonostante gli interventi attuati per limitare la collisione e la folgorazione degli uccelli, ad oggi si continuano a trovare carcasse di volatili spesso sotto i cavi e talvolta anche appese ai conduttori proprio in prossimità dei dissuasori ottici a spirale.
L’intervento proposto migliorerebbe la resilienza della rete elettrica e, fattore molto gradito alle comunità da questa servite, la continuità di servizio. Inoltre ridurrebbe, quasi azzerandole, le periodiche attività manutentive che necessita l’attuale elettrodotto esposto ai forti venti e all’inquinamento di tipo salino. Proprio in questi giorni l’ente gestore sta provvedendo alla sostituzione dei conduttori. Inoltre L’eliminazione dei tralicci consentirebbe l’accesso alla laguna di Sant’Antioco ad un numero maggiore di barche a vela. Ricordiamo che negli scorsi anni diverse imbarcazioni hanno urtato i conduttori in tensione con i loro alberi.
L’intervento è funzionale anche al progetto di recupero e riqualificazione della centrale elettrica di Santa Caterina, monumento di archeologia industriale, una delle testimonianze più significative di quello che fu l’industrializzazione in Sardegna nei primi del Novecento che attualmente versa in stato di abbandono e degrado.
La proposta del Comitato Porto Solky si sviluppa nelle tre dimensioni della sostenibilità poiché garantisce non solo uno sviluppo di tutela ambientale, ma soprattutto uno sviluppo sociale ed economico poiché favorirà il rilancio turistico del territorio grazie alla nuova vista dell’intero comparto paesaggistico formato dallo stagno, in cui vivono e nidificano i fenicotteri, dalla laguna e dal waterfront di Sant’Antioco; un intervento auspicato ed ampiamente gradito sia dalla popolazione, dagli imprenditori turistici, dal mondo della nautica nonché dalle amministrazioni locali.
Il Comitato vorrebbe stimolare l’intero territorio alla presentazione di altre idee di sviluppo sostenibile.
Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau
Portavoce del Comitato Porto Solky
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