27 November, 2024
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Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, Wwf e Legambiente della Sardegna condividono la proposta avanzata dal Comitato Porto Solki per il finanziamento tramite il Just Transition Fund dell’intervento per l’Interramento dell’elettrodotto a 150Kv che attraversa il SIC ITB042223 “stagno di Santa Caterina” e la laguna di Sant’Antioco, significativa IBA (Important Bird Area).
Le scriventi Associazioni già a dicembre del 2017 hanno presentato alla Regione Sardegna, alla società Terna spa e ad altri enti una segnalazione per evidenziare i danni causati dalle linee di alta tensione agli uccelli che popolano e percorrono gli stagni e le lagune del sud-ovest sardo. Nella stessa nota le Associazioni ambientaliste della Sardegna hanno avanzato una analoga proposta chiedendo che l’opera venisse finanziata attraverso i fondi Fsc del Patto per la Sardegna di 20 milioni di euro previsti per le zone umide.
Graziano Bullegas, Francesco Guillot, Carmelo Spada ed Annalisa Colombu, in rappresentanza delle proprie Associazioni, auspicano che l’iniziativa del Comitato Porto Solki serva da stimolo alle amministrazioni pubbliche affinché predispongano progetti di interesse ambientale e naturalistico. Chiedono che la proposta venga accolta e che i tralicci e l’elettrodotto, veri e propri corpi estranei in un’area di rilevante interesse naturalistico, vengano al più presto rimossi, per lasciare spazio ad attività compatibili con la sensibilità dell’area e rispettose dell’avifauna che la popola.
Tale opera servirebbe ad adeguare l’elettrodotto alle «linee guida ISPRA per la mitigazione dell’impatto delle Linee Elettriche sull’avifauna (maggio 2008)” che indicano tra le soluzioni possibili e risolutive»… l’interramento delle linee AT che attraversano o sono limitrofe a siti inclusi in rete Natura 2000 dove è segnalata la presenza di specie ornitiche minacciate.

Graziano Bullegas – Italia Nostra Sardegna

Francesco Guillot – Sardegna LIPU

Carmelo Spada – WWF Sardegna

Annalisa Colombu – Legambiente Sardegna

Il Comitato Cittadino Porto Solky di Sant’Antioco, da anni impegnato per la ripresa socio economica del Sulcis, ha proposto l’eliminazione degli enormi tralicci che oggi attraversano lo stagno di Santa Caterina e la Laguna di Sant’Antioco tramite l’interramento della linea con un tracciato esterno alle zone sensibili. Si propone di finanziare la stessa tipologia di intervento realizzata nel 2007 nello stagno di Molentargius.

Il Just Transition Fund (JTF) dovrebbe finanziare il Sulcis Iglesiente con circa 500 milioni di euro per supportare la transizione verso modelli economici più sostenibili. Per beneficiare delle ingenti risorse occorrerà dotarsi di un Piano Territoriale per una Transizione Giusta elaborato sulla base di progetti o idee da presentare entro la fine di aprile.

L’eliminazione dei 16 tralicci richiede l’interramento di circa 5,6 km di elettrodotto che partendo dalla zona retrostante la ex centrale di Santa Caterina, attraversa la zona SIC Stagno di Santa Caterina e parte della laguna di Sant’Antioco per poi attestarsi alla Cabina Primaria di Sant’Antioco. Il costo stimato per l’intervento è di 10 milioni di euro.

La proposta mira soprattutto a salvaguardare l’aspetto paesaggistico e la sopravvivenza della colonia stanziale del fenicottero rosa e dell’avifauna che popola abitualmente l’area SIC di Santa Caterina in quanto, nonostante gli interventi attuati per limitare la collisione e la folgorazione degli uccelli, ad oggi si continuano a trovare carcasse di volatili spesso sotto i cavi e talvolta anche appese ai conduttori proprio in prossimità dei dissuasori ottici a spirale.

L’intervento proposto migliorerebbe la resilienza della rete elettrica e, fattore molto gradito alle comunità da questa servite, la continuità di servizio. Inoltre ridurrebbe, quasi azzerandole, le periodiche attività manutentive che necessita l’attuale elettrodotto esposto ai forti venti e all’inquinamento di tipo salino. Proprio in questi giorni l’ente gestore sta provvedendo alla sostituzione dei conduttori. Inoltre L’eliminazione dei tralicci consentirebbe l’accesso alla laguna di Sant’Antioco ad un numero maggiore di barche a vela. Ricordiamo che negli scorsi anni diverse imbarcazioni hanno urtato i conduttori in tensione con i loro alberi.

L’intervento è funzionale anche al progetto di recupero e riqualificazione della centrale elettrica di Santa Caterina, monumento di archeologia industriale, una delle testimonianze più significative di quello che fu l’industrializzazione in Sardegna nei primi del Novecento che attualmente versa in stato di abbandono e degrado.

La proposta del Comitato Porto Solky si sviluppa nelle tre dimensioni della sostenibilità poiché garantisce non solo uno sviluppo di tutela ambientale, ma soprattutto uno sviluppo sociale ed economico poiché favorirà il rilancio turistico del territorio grazie alla nuova vista dell’intero comparto paesaggistico formato dallo stagno, in cui vivono e nidificano i fenicotteri, dalla laguna e dal waterfront di Sant’Antioco; un intervento auspicato ed ampiamente gradito sia dalla popolazione, dagli imprenditori turistici, dal mondo della nautica nonché dalle amministrazioni locali.

Il Comitato vorrebbe stimolare l’intero territorio alla presentazione di altre idee di sviluppo sostenibile.

Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau

Portavoce del Comitato Porto Solky

A pochi giorni dal termine per la presentazione delle schede di raccolta dei contributi, si attende ancora di conoscere dalla Regione Sardegna quali siano le reali linee guida del Piano Territoriale di Transizione per il Sulcis Iglesiente, che deve essere alla base per l’utilizzo dei fondi previsti dal JTF, fondo pensato per attenuare l’impatto socio economico nel passaggio ad un’economia climaticamente neutra.
Un’opportunità cruciale per lo sviluppo del territorio, e nel processo di transizione economica. Pensiamo che al di là dei progetti e della possibilità di realizzare nella provincia del Sulcis Iglesiente un incubatore di nuove attività green e di un’economia ecosostenibile, il compito che ci poniamo come organizzazione sindacale è quello di tenere sempre l’obiettivo puntato sul lavoro e l’impatto che l’abbandono dell’energia di natura fossile avrà sul piano occupazionale.
Occorre fare una concreta analisi dei posti di lavoro che verranno a mancare e che sarà necessario ricreare nelle nuove iniziative. Non possiamo pensare ad uno sviluppo futuro del territorio se non si mette alla base il lavoro e se non ragioniamo in termini di progetti di orizzonte durevole.
Progetti ed attività, capaci di riassorbire i lavoratori che si troveranno fuori dalle attuali attività produttive, ma anche di dare prospettive ai giovani disoccupati e inoccupati del territorio.
Giusto e bene l’avvio di attività di riqualificazione e bonifica delle aree ferite dalle precedenti attività industriali, ma è necessario che da subito si pensi ad un riutilizzo delle aree per nuove attività, industriali, così come turistico-paesaggistiche e agro-alimentari, che siano garanzia di continuità occupazionale e che non durino quanto la “stagione” dei finanziamenti per poi farci riprecipitare nei problemi attuali.
I piani di riqualificazione professionale, questa volta, dovranno essere assolutamente mirati alle concrete nuove attività destinate a sorgere, o che si svilupperanno all’interno del tessuto industriale già presente.
Si dia spazio e incentivo a quelle realtà di studio e ricerca presenti nel territorio capaci di dare un apporto nel percorso verso gli obiettivi posti dalla comunità Europea.
E’ necessario un coinvolgimento che non sia solo marginale delle parti sociali, cosa fino ad oggi avvenuta.
La Regione è necessario si faccia carico del coordinamento, con un coinvolgimento di tutti gli assessorati interessati per sfruttare il massimo delle competenze nella stesura del piano.
Le esperienze passate dimostrano che per progetti e piani straordinari come questo, gli strumenti di gestione ordinari sono insufficienti, inadeguati, dilatano i tempi di realizzazione fino a farli naufragare.
Regione Sardegna e Ministeri competenti devono dotare il piano di procedure snelle – chiare – rapide, eccezionali nell’eccezionalità del JTP e di tutto il processo.
E’ strategico avere una visione d’insieme del territorio, che nel suo complesso soffre dell’attuale crisi e che solo unitariamente potrà raccogliere la sfida della ripresa, nel rispetto delle prerogative delle singole comunità, ed inserito organicamente nel più ampio scenario dell’economia della Sardegna.
Per questo si deve pensare al coordinamento con gli altri progetti e quello complessivo di tutte le fonti finanziarie previste per il periodo 2021-2027, quali il Fondo Sviluppo e Coesione, il PNRR, ecc.
E’, infine, fondamentale e non più derogabile lo sblocco dei piani industriali in attesa di ripartenza, che rappresentano il primo passo verso l’abbandono del carbone e sono indispensabili per consentire il riavvio di attività da troppo tempo ferme al palo che, sole, sono in grado di dare fin da subito segnali di ripartenza dell’economia del territorio e di segnare finalmente la conclusione della stagione degli ammortizzatori sociali.

Il Coordinamento Industria La Segreteria della UST CISL
CISL Sulcis Iglesiente Sulcis Iglesiente
Dessì – Vincis – Saba

Sono 254 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 3.477 test eseguiti (7,3%). Salgono a 53.165 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.164.436 tamponi.
Si registrano 4 nuovi decessi (1.347 in tutto). Sono 378 (+10) le persone attualmente ricoverate in ospedale in reparti non intensivi, 51 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 17.334 e i guariti sono complessivamente 34.055 (+288).
Sul territorio, dei 53.165 casi positivi complessivamente accertati, 13.797 (+44) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.035 (+23) nel Sud Sardegna, 4.672 (+71) a Oristano, 10.457 (+59) a Nuoro, 16.204 (+57) a Sassari.

I carabinieri di Villacidro ieri pomeriggio sono intervenuti per accertare se fosse vera la segnalazione di un anonimo che aveva richiesto di verificare le condizioni di un cane legato a un albero in località “Riu Peis” in quel Comune. I militari sono immediatamente intervenuti per ricercare l’animale in quelle campagne. Dopo un paio d’ore hanno rintracciato un meticcio di media taglia, sprovvisto di microchip, legato ad un albero con una catena corta, in grave stato di denutrizione e con vistose ferite al collo e alle orecchie. Il meticcio rinominato Pluto dai carabinieri, in quelle condizioni, non aveva nemmeno la possibilità di trovare un riparo durante le piogge battenti dei giorni scorsi o di accucciarsi in un luogo più caldo nelle ore più fredde della notte. L’animale, dopo essere stato visitato dal veterinario di turno dell’Assl di Sanluri, è stato sottoposto a sequestro è affidato in custodia ad un canile, in attesa di un’adozione.

Il meticcio ha un carattere splendido nonostante le sofferenze patite, è molto affettuoso e può rappresentare certamente un’ottima compagnia ad esempio per una persona sola. Il proprietario del terreno, un operaio 44enne del luogo, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, per maltrattamenti di animali e per l’abbandono dell’animale.

E’ stato inaugurato, oggi a Pula, il nuovo centro di vaccinazione allestito nel Teatro comunale “Maria Carta”. La struttura si inserisce nell’ambito degli accordi tra la Regione, i Comuni dell’Isola, l’Ats e i medici di famiglia per il potenziamento della campagna di vaccinazione attraverso l’impiego di punti di somministrazione che siano complementari agli hub dei grandi centri urbani. La struttura è gestita in autonomia dai medici di famiglia dell’area, che vaccineranno i propri assistiti con l’aiuto del personale infermieristico e del 118, nonché la collaborazione dei farmacisti e il supporto tecnico e organizzativo dell’Ats. Tra oggi e domani, sono programmate circa 700 somministrazioni ai cittadini ultraottantenni e ai soggetti fragili. Il centro di vaccinazione, che opererà esclusivamente nei weekend, sarà il punto di riferimento per la popolazione di Pula e Villa San Pietro.

«Il Centro di Pula ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi ha inaugurato la struttura insieme alla vicepresidente della Giunta, Alessandra Zedda si aggiunge alla già numerosa schiera di punti vaccinali che, a oggi, siamo stati in grado di aprire grazie alla fattiva collaborazione dei sindaci, che continuano a dare un contributo importante nella lotta al virus sul territorio.»

Da lunedì alla giornata di ieri sono state oltre 53mila le inoculazioni nell’Isola, che oggi supera l’85% delle dosi somministrate su quelle ricevute. «Abbiamo dato una forte accelerazione alla campagna vaccinale. La nostra capacità di vaccinazione è superiore ai quantitativi attualmente a nostra disposizione. Stiamo rispettando gli impegni. Nella giornata di lunedì siamo persino arrivati a terminare tutte le dosi a disposizione, salvo quelle necessarie per le seconde inoculazioniha concluso l’assessore regionale della Sanità -. Servono indubbiamente più vaccini e siamo pronti ad aumentare ulteriormente il passo qualora arrivassero più scorte.»

 

La Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente (RUAS) e la sezione Anpi di Carbonia avrebbero voluto vivere la Festa della Liberazione con l’iniziativa “Ieri Partigian*, Oggi Antifascist*,” ideata da RUAS e realizzata dal 2017 a Carbonia.

La situazione sanitaria ha impedito la realizzazione dell’evento per questo 25 aprile. Per questo, domenica, RUAS e ANPI Carbonia realizzeranno un’iniziativa simbolica: porteranno un fiore per le strade e le piazze in ricordo dei/delle tanti/tante partigiani/e e degli/delle antifascisti/e dei nostri giorni.

A livello nazionale l’iniziativa è promossa dall’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Nieddu, nella quale chiedono di attivarsi per bandire, nel più breve tempo possibile, una nuova gara d’appalto per l’assegnazione della gestione della Casa famiglia “Il Girasole” di Fluminimaggiore,  in cui l’importo a base di gara sia adeguato alle specifiche prestazioni richieste.

«I lavori di ristrutturazione della struttura sono terminati nel settembre 2019, tuttavia, le porte della Casa Famiglia di Fluminimaggiore “Il Girasole” sono ancora sbarrate per assenza di servizisostiene Desirè Manca -. L’affidamento del servizio risulta impossibile, infatti, date le condizioni delle relative gare d’appalto bandite sinora, dalle  condizioni economiche assolutamente inadeguate alle specifiche prestazioni richieste.»

«Cosìaggiunge Desirè Manca il centro dedicato alla riabilitazione psichiatrica, nonché punto di riferimento per i pazienti provenienti dal bacino del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano, è ancora chiuso, con conseguenze pesantissime per gli stessi pazienti e le rispettive famiglie, costrette a rivolgersi a strutture private con notevole dispendio di denaro e energie.»

«Lo stesso appalto, già andato deserto conclude Desirè Manca è stato riproposto con durata semestrale e prevede un importo di gara di 135.360 euro, con un notevole ribasso rispetto all’ultimo appalto assegnato dieci anni or sono, non giustificato da una riduzione di oneri o prestazioni. In questo difficile periodo di emergenza sanitaria, inoltre, la chiusura della Casa Famiglia in località Perd’e Fogu, oltre a generare una pericolosa perdita di posti di lavoro e professionalità, è dimostrazione della tendenza al depotenziamento delle strutture di assistenza territoriale in un momento storico in cui queste dovrebbero piuttosto essere tutelate e rafforzate.»

«Serve una legge per tutelare i caregiver». A dirlo è Carla Cuccu, consigliera regionale e segretaria della Commissione Sanità e Politiche sociali.

«Sono storie particolari e commoventi quelli dei cosiddetti caregiver, persone che sono costrette ad accudire i genitori malati e che, di conseguenza, devono trascurare il loro lavoro oppure lo studiosostiene Carla Cuccu -. Di recente, su alcuni organi di stampa, è apparsa la storia di Antonio Demarcus di Pattada che ogni giorno accudisce sua madre, costretta a letto da problemi di salute, ma che non vuole rinunciare al suo sogno di conseguire la laurea.»
«Una vicenda, quella di Antonio, che mi ha colpito moltoaggiunge Carla Cuccu -. Sono del parere che chi si occupa dei genitori malati debba essere agevolato dallo Stato in ogni modo.»
«Mi farò promotrice presso gli organi competenti affinché venga promossa una legge che vada a tutela dei caregiverconclude Carla Cuccu -. Dobbiamo fare in modo che queste persone possano sia aiutare i loro genitori malati, ma nello stesso tempo dare loro modo di poter continuare la loro attività lavorativa o di studio, per poter realizzare i loro sogni.»

Spettacoli, laboratori e incontri animeranno la stagione primaverile ed estiva di “Spazi di Frontiera”, organizzata da La Cernita Teatro insieme al gruppo teatro Albeschida in collaborazione con i centri di salute mentale di Sanluri e San Gavino, Carbonia, Iglesias. Il calendario, parte in streaming e parte in presenza, prevede venticinque appuntamenti tra spettacoli, performance, letture, presentazioni di libri, laboratori e residenze artistiche tra aprile e agosto nel Sulcis, tra Bacu Abis, Carbonia e Sant’Antioco, e il Medio Campidano,

Il primo appuntamento è in programma sabato 24 aprile in streaming dalle 18.00 sulla pagina Facebook La Cernita Teatro: “Riccino e Riccetta”, fiabe di Antonio Gramsci per bambini di e con Rita Atzeri della compagnia Il Crogiuolo e con Marta Gessa e Antonio Luciano; interventi di Riccardo Cardia, presidente dell’Anpi Carbonia, e Laura Pilloni per la libreria Lilith di Carbonia.

Ancora in streaming, in attesa degli appuntamenti dal vivo, venerdì 30 aprile La Cernità presenterà “Le madri”, un omaggio alle Madri costituenti di e con Monica Porcedda e musiche dal vivo di Francesco Manca.

Tra maggio e agosto via ai Cantieri creativi con Marco Nateri, costumista e scenografo, Maria Giulia Cirronis, psicologa e psicoterapeuta di Sant’Antioco e Monica Porcedda, e andranno in scena spettacoli, presentazioni di libri, incontri. Tra questi la presentazione di “Nessun destino è segnato”, libro di Luca Mirarchi che racconta il grande lavoro di Casa Emmaus di Iglesias (venerdì 7 maggio a Bacu Abis), lo spettacolo di Albeschida “Rimedius” sul tema della cura nella malattia mentale e a seguire “Il racconto e la vita” di Antonio Cesare Gerini, psicoterapeuta e medico psichiatra a Carbonia, con Monica Porcedda, (venerdì 11 giugno a Sanluri e poi in replica a Portoscuso, Curcuris, Guasila, Fluminimaggiore).

Il cuore di Spazi di Frontiera è Bacu Abis, piccolo centro del Sulcis in una zona ad alto rischio di marginalità per crisi economica, bassa scolarità, disoccupazione e povertà: è qui che La Cernita ha avviato da anni progetti di Teatro sociale per promuovere  esperienze artistiche ed educative destinate prevalentemente a bambini, anziani, persone in condizioni di difficoltà. Accanto a La Cernita c’è il lavoro di Albeschida, gruppo nato dentro il Centro di Salute Mentale di Carbonia con l’obiettivo di creare percorsi di inclusione e abbattere lo stigma legato al disturbo mentale.