RWM Italia prepara l’appello al Consiglio di Stato contro il rigetto della richiesta di misura cautelare
«Il rigetto, da parte del TAR Lazio, dell’istanza di misura cautelare avanzata da RWM Italia non è affatto un GAME OVER. Il processo davanti al Tribunale amministrativo continua, mentre prepariamo l’appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza resa dal TAR in sede cautelare.»
Lo afferma l’amministratore delegato di RWM Italia, Fabio Sgarzi, dopo il primo atto del processo avviato dall’Azienda contro la revoca delle licenze di esportazione di bombe di aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, decisa dal ministero degli Affari Esteri.
«Avevamo chiesto ai giudici di considerare la misura cautelare più idonea: non si pretendeva l’immediata ripresa delle esportazioni, ma uno strumento che, in attesa della decisione finale, aiutasse l’azienda a evitare la cancellazione dei contratti. Invece il TAR ha scelto la via più semplice e veloce del rigetto – aggiunge Fabio Sgarzi -. Inoltre, le revoche decise a gennaio 2021, a Governo Conte 2 dimissionario, sono state motivate con documenti che il ministero degli Affari esteri si è rifiutato di mostrare e che il TAR non ha esaminato e ci ha negato di vedere.»
«Chiederemo subito al Consiglio di Stato che riveda le decisioni del TAR e, in particolare, intervenga contro il negato accesso agli atti del ministero degli Affari esteri, perché ci venga garantito il diritto di difenderci adeguatamente – prosegue l’amministratore delegato di RWM Italia -. Un autorevole articolo di stampa di questi giorni informa che, a causa delle revoche delle licenze di esportazione alla RWM Italia, gli Emirati Arabi uniti e l’Arabia Saudita stanno prendendo le distanze dall’industria italiana della Difesa, non dando seguito a importanti commesse in discussione con la nostra industria di Stato. La cosa non mi sorprende.»
«Nel 2019 qualcuno ha pensato che fare di RWM Italia il capro espiatorio dell’intero comparto, per mantenere attivo il resto delle esportazioni verso tutti i Paesi della coalizione occupata in Yemen a supporto del governo legittimo e per ricavarne ritorni di politica interna, non avrebbe avuto conseguenze. Con le revoche definitive di gennaio, il ministero degli Affari esteri ha di fatto intrinsecamente espresso anche un chiaro giudizio negativo nei confronti di Arabia Saudita e Emirati Arabi uniti, quasi fossero Stati canaglia. Quale reazione ci si poteva aspettare? Eppure, soluzioni alternative, capaci di conciliare tutti gli interessi, anche quelli contrapposti, sono sempre esistite, ma fino a oggi non si sono volute prendere in considerazione – conclude Fabio Sgarzi -. Noi non ci rassegniamo e non rinunciamo ad agire in difesa delle nostre posizioni. Siamo fiduciosi che il nostro Giudice a Berlino, ovvero il Consiglio di Stato, metterà la vicenda sotto lente d’ingrandimento e che dalla sua analisi potranno uscire ristabilite verità e giustizia.»
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