Sant’Antioco festeggia, per la 662ª volta, Sant’Antioco Martire, tra fede e devozione
Si rinnova l’atteso appuntamento con “Sa Festa Manna” che, come ogni anno, quindici giorni dopo Pasqua, richiama la comunità di Sant’Antioco e della Sardegna tutta a stringersi attorno al Martire Sant’Antioco, medico e guaritore, patrono di Sant’Antioco e della Sardegna. Ma anche quest’anno, così come l’anno scorso, le misure di contenimento del virus Covid-19 impongono celebrazioni sobrie, nel rispetto della normativa attualmente in vigore, che ci vede “confinati” nella cosiddetta “zona rossa”. Dunque niente sfilata della statua del Santo e delle sue reliquie per le vie della città, accompagnati da “traccas”, cavalieri e amazzoni, suonatori di launeddas e gruppi folkoristici provenienti da ogni angolo dell’isola. E non si terranno nemmeno le varie manifestazioni religiose e laiche che annualmente si svolgono in occasione della Festa in onore del Patrono.
Ma nulla impedirà agli antiochensi (e non soltanto) di stringersi in un abbraccio collettivo, in un momento di preghiera corale. Lunedì 19 aprile, infatti, “Festa Manna”, la Santa Messa (ore 18.00) concelebrata dal Vescovo della Diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, e dal rettore della Basilica di Sant’Antioco, don Mario Riu, verrà trasmessa in diretta TV sulle emittenti Videolina e TCS (previste anche le repliche). Anche quest’anno, inoltre, grazie al supporto di Protezione civile, Compagnia barracellare ed Associazione Nazionale Carabinieri, a tutte le famiglie di Sant’Antioco verrà recapitato in casa un “coccoi” benedetto, tra i simboli che accompagnano la Festa di Sant’Antioco, insieme a un pieghevole celebrativo contenente la preghiera per il Santo e alcuni cenni storici di rilievo.
«Per il secondo anno consecutivo – commenta il sindaco Ignazio Locci – la pandemia ci costringe ad onorare il nostro amato Antioco in modo sobrio, senza i fasti e le cerimonie che spettano al patrono di tutta la Sardegna. Ma è proprio in questo momento di difficoltà che, ancora una volta, animati dalla nostra sconfinata fiducia nei confronti del Santo Martire, dobbiamo rivolgerci a Lui in un abbraccio collettivo che ci unisca in nome della Fede. Siamo giunti alla 662ª Festa di Sant’Antioco Martire stanchi e fiaccati da un anno di lotta, di sofferenza. Questo non ci impedirà di credere in un futuro prospero, senza la pandemia, senza più restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Sono certo, infatti, che presto torneremo a festeggiare Antioco con le celebrazioni che da sempre rendono omaggio allo splendore del nostro venerato Patrono.»
L’assessore del Turismo e dello Spettacolo, Roberta Serrenti, amareggiata per l’impossibilità anche per la 662ª edizione di poter onorare come si conviene il patrono della Sardegna, rimarca l’importanza della scelta di distribuire il pane benedetto e un pieghevole celebrativo: «Avevamo lavorato per allestire un programma di celebrazioni ed eventi degni del Santo, nella speranza che il virus fosse clemente. Invece la “zona rossa” ha, purtroppo, ridimensionato i nostri progetti. Tuttavia, questo non impedirà alla comunità antiochense di sentirsi vicina al Santo e, nel contempo, di manifestargli la sua vicinanza. La Santa Messa trasmessa in diretta TV, nonché la condivisione del pane benedetto, ci consentiranno di vivere la Festa di Sant’Antioco, ancora una volta, tra fede e devozione».
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