Ad Oristano è arrivata la prima nave gasiera in Italia. Christian Solinas: «Si apre una nuova prospettiva di sviluppo per la Sardegna»
«Un momento importante non solo per la Sardegna, ma anche nella storia dei traffici commerciali che solcano da millenni il Mare Nostrum. Si tratta di una tappa fondamentale per la realizzazione del processo di transizione ecologica della Sardegna.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha presieduto la cerimonia di ormeggio della prima nave carica di gnl, nel porto di Oristano.
«L’approdo del Tanker è il primo tangibile passo della strategia di sviluppo energetico della giunta regionale, che ha un duplice obiettivo: abbassare le tariffe energetiche dei sardi e colmare il gap infrastrutturale in ottica pienamente green», ha detto il presidente Christian Solinas.
«Questa giornata – ha sottolineato Christian Solinas -, segna l’avvio della realizzazione concreta di uno dei miei principali obiettivi, primo tangibile passo del progetto di sviluppo energetico sostenibile per colmare il gap infrastrutturale che separa la Sardegna dal resto del Paese e restituire alla nostra Isola una competitività energetica pari a quella delle regioni continentali. Il progetto è parte della strategia energetica della Regione, che ha l’obiettivo di porre la Sardegna sulla strada della neutralità climatica e conseguentemente della totale decarbonizzazione entro il 2050. È il frutto di un accordo con la società Britannica Avenir LNG per la fornitura di Gas GNL per mezzo del terminale navale di rigassificazione “Avenir Accolade” che, di fatto, fungerà da rigassificatore offshore.»
La nave gasiera ha consegnato oggi il primo carico di GNL al terminale HIGAS al porto di Oristano, con un volume del carico di circa 7.000 metri cubi. Il GNL ha caratteristiche di economicità nei costi, potere calorifico con ridotto impatto ambientale e versatilità nei molteplici utilizzi: si presta all’uso industriale e all’autotrazione, ma è adattabile anche agli impianti domestici. Inoltre, è fondamentale per la capacità di riduzione media del 25 % delle emissioni di Co2 in atmosfera rispetto ai combustibili tradizionali derivati dal petrolio; pertanto si ha un sensibile abbattimento di polveri sottili e di altre sostanze nocive o inquinanti dell’aria.
«La Sardegna – ha sottolineato il presidente Christian Solinas – sta attraversando una fase di sviluppo energetico particolarmente delicata. Il Piano di metanizzazione della Regione si inserisce tra gli obiettivi primari del programma di questa Giunta. Fin dal nostro insediamento, ha detto, abbiamo lavorato all’implementazione delle infrastrutture energetiche dell’Isola a favore di una progressiva decarbonizzazione del territorio. Non guardiamo al gas solo come obiettivo, ma anche come forma di transizione verso l’idrogeno. Non si può più tollerare una discriminazione che porta i Sardi a pagare l’energia il 30-35 per cento in più. Oggi la Sardegna ha fatto un effettivo passo in avanti verso la decarbonizzazione dell’isola entro i termini prestabiliti al 2050, – ha detto ancora il presidente Christian Solinas – creando un virtuale ma consistente ponte di transizione verso lo stop definitivo all’utilizzo del carbone, in perfetta armonia con i principali obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di transizione ecologica.»
Nonostante la nostra Isola sconti la presenza sul proprio territorio di 2 delle prime 3 aziende “energivore” del Paese, nei settori petrolchimico e metallurgico, il processo di metanizzazione impatterà in maniera significativa sul piano industriale delle grandi industrie. È un passo verso il superamento di varie circostanze che in passato hanno determinato la chiusura di poli industriali per via di costi energetici non più sostenibili.
«Anche il deposito costiero di Gnl di Santa Giusta – ha concluso il presidente Christian Solinas -, entra sul mercato dopo un mese dall’avvio dell’esercizio provvisorio, durante il quale sono stati condotti gli ultimi test.»
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