Si è conclusa l’esperienza di Andrea Colombino da DS del Carbonia Calcio. «E’ stata un’esperienza unica che mi ha cambiato, mi ha reso migliore. Grazie Carbonia»
La notizia era nell’aria ormai da alcune settimane e l’ha resa ufficiale un post pubblicato questa mattina su Facebook: si è conclusa l’esperienza di Andrea Colombino da direttore sportivo del Carbonia Calcio. Un’esperienza breve, durata una sola stagione sportiva, ma carica di mille emozioni, forti, uniche, forse irripetibili.
Questo il suo messaggio di saluto alla squadra e alla città di Carbonia.
«Le vite di tutti noi sono caratterizzate da incontri, di arrivederci, di transiti, di addii.
Certe emozioni però, sono destinate a rimanere in eterno. Ed è questo che porterò dentro di me, ricordi indelebili, persone, sguardi e parole, affetto.
Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno accolto e fatto sentire a casa.
Non vi dimenticherò mai.
E’ stata un’esperienza unica che mi ha cambiato, mi ha reso migliore.
Questo grazie a voi.
Grazie Carbonia.»
Per capire quella che è stata la breve ma intensa esperienza di Andrea Colombino a Carbonia, riporto qui i contenuti di un articolo pubblicato lo scorso 1 giugno, a tre giornate dalla conclusione del campionato, nel quale ho ripercorso il “viaggio” iniziato in una calda giornata estiva di inizio luglio 2020, caratterizzato da mille problemi ma anche da altrettante soddisfazioni e risultati andati al di là di ogni più ottimistica previsione.
«Costruire una buona squadra in serie D con un portafoglio pieno, è facile anche se l’esperienza insegna che spesso i risultati non sono conseguenti.
Per costruire una buona squadra in serie D con risorse contenute, forse le più contenute tra le 18 società del girone, bisogna fare ricorso ad altre armi: serietà, competenza, conoscenza del panorama calcistico e capacità manageriali.
La scorsa estate, subito dopo aver ricevuto l’ufficialità della promozione (arrivata a tavolino dopo l’interruzione del campionato per la pandemia alla 23ª giornata ma ampiamente meritata per una stagione in Eccellenza assolutamente straordinaria premiata anche dalla conquista della Coppa Italia), il Carbonia Calcio, allora guidato dal presidente Carlo Foti, ha affidato il compito di costruire il progetto tecnico per il ritorno in serie D dopo 30 anni, ad un giovane 39enne con alle spalle esperienze da osservatore al Genoa e al Cagliari, e da direttore sportivo alla Torres, all’Atletico Uri e al Latte Dolce.
La prima mossa del direttore sportivo Andrea Colombino, laurea in Economia e Gestione aziendale, è stata la scelta del tecnico, Marco Mariotti, fatta d’intesa con la società. Subito dopo è iniziata la selezione della rosa, nuova al 95% rispetto a quella che era stata protagonista della straordinaria stagione in Eccellenza.
In un paio di settimane sono arrivati a Carbonia una ventina di calciatori, in larga misura giovani fuoriquota e sconosciuti ai più, con alcuni calciatori di provata esperienza ma in qualche caso reduci da stagioni non esaltanti e in cerca di rilancio: Matteo Bagaglini, Marco Russu, Werther Carboni, Cristian Stivaletta, Marco Piredda e Roberto Cappai.
La storia della stagione, ormai prossima alla conclusione, è sotto gli occhi di tutti, con i mille problemi che l’hanno resa una vera e propria corsa ad ostacoli: gli stadi chiusi per la pandemia; il “Carlo Zoboli” chiuso a seguito del noto contenzioso con l’Amministrazione comunale; il continuo pellegrinaggio per i campi della Provincia, fermatosi all’inizio del 2021 a Santadi; le difficoltà economiche, determinate in buona parte proprio dall’indisponibilità del “Carlo Zoboli” e dal forzato svolgimento delle partite a porte chiuse che ha fatto venire meno gli incassi al botteghino.
Tra tutti questi problemi, spicca una gemma che ha impreziosito una stagione che resterà indimenticabile nella storia del Carbonia Calcio: i risultati della squadra, arrivata al traguardo della salvezza con sette giornate di anticipo sulla conclusione del campionato.
Sono poi arrivate le dimissioni di Marco Mariotti, protagonista sul campo della splendida stagione per 28 giornate, l’arrivo al suo posto di David Suazo, due pareggi ed un’amara sconfitta nel derby di Muravera nelle prime tre partite della nuova gestione tecnica, Ora mancano tre partite alla fine, contro le prime tre della classifica: domenica 6 giugno a Latina, mercoledì 9 giugno a Villacidro (a porte aperte con ingresso contingentato al 25% della capienza) con la Vis Artena, domenica 13 giugno a Monterosi, contro la capolista già promossa in LegaPro, sconfitta fino ad oggi una sola volta…a Santadi dal Carbonia…
Fin qui quanto scrissi il 1° giugno… Sono poi arrivate le ultime tre partite, altre piccole grandi soddisfazioni, l’immeritata sconfitta di Latina, la vittoria sulla Vis Artena a Villacidro, il pirotecnico pareggio finale per 3 a 3 sul campo della capolista Monterosi nel giorno della sua festa per la straordinaria promozione il Lega Pro, ed il nono posto finale.
Il 13 giugno è calato il sipario sul campionato e, purtroppo, le incertezze sul futuro del Carbonia Calcio, non hanno creato certamente i presupposti necessari per gettare le basi per una prosecuzione del rapporto tra Andrea Colombino ed il Carbonia Calcio guidato dal presidente Stefano Canu. Ora, le strade, come ha scritto Andrea Colombino in poche righe cariche di emozioni, si dividono ma chi vive il calcio da tanti anni, sa bene che, un giorno, forse neppure lontano, potrebbero reincontrarsi.
Oggi, non resta che ricambiare ad Andrea Colombino il grazie che lui ha rivolto al Carbonia Calcio e alla città di Carbonia, perché quando in un percorso professionale e di vita si incontrano persone come Andrea Colombino, non si può che rendere loro merito per il lavoro svolto, per i risultati raggiunti e per il contributo dato perché si vivessero emozioni forti, uniche, probabilmente irripetibili.
Giampaolo Cirronis
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