Sabato 31 luglio, dalle 10.30, la Biblioteca comunale di Calasetta, ospiterà la tavola rotonda “In che acque navighiamo?”, organizzata in collaborazione con il comune di Calasetta – nell’ambito del progetto Cul-TURE d’@amare con: Piero Addis, professore di ecologia, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente presso l’Università di Cagliari, esperto in biologia marina dell’arcipelago del Sulcis; Francesco Nacinovich, comandante di Progetto Mediterranea, spedizione nautica, scientifica, sociale e culturale ideata da Simone Perotti che ha già percorso 20mila miglia e coinvolto 16 Paesi – da quest’anno in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) – che farà tappa a Calasetta sabato 31 luglio; Susanna Lavazza, giornalista e scrittrice, presidente della Libera Università di Carloforte; Roberto Sinzu, vicesindaco e assessore dell’Ambiente e della Cultura del comune di Calasetta.
Progetto Mediterranea, in collaborazione con università e centri di ricerca, italiani e internazionali, dal 2014 svolge attività di monitoraggio e documentazione dello “stato del mare” sia dal punto di vista ambientale che culturale e scientifico. Dalla mappatura del plancton e delle microplastiche allo studio sull’alimentazione mediterranea fino all’osservazione astronomica.
Progetto Mediterranea è una sorta di laboratorio galleggiante per la Scienza e una spedizione per la tutela del nostro mare.
Il Mediterraneo, il Mare Nostrum, ospita un’area ambientale con un’incredibile diversità biologica (l’8% della flora mondiale, l’8% della biodiversità marina mondiale, il 28% di specie endemiche), eppure è continuamente minacciata dall’uomo, inquinata e sfruttata oltre misura. Il consumo del suolo, la perdita di habitat, la desertificazione, la pesca eccessiva e l’inquinamento nelle sue molteplici forme sono fattori capaci di innescare impatti diretti e indiretti sulla biodiversità, amplificati a loro volta dai cambiamenti climatici.
Mediterranea è il braccio operativo: la barca per la Ricerca, per studiare i cambiamenti climatici, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la biologia marina, le correnti e tutto quanto possa ritenersi utile per preservare l’integrità ecologica del Mediterraneo.
Durante la Rotta 2021, che vede Mediterranea navigare intorno alla Sardegna, alcuni ragazzi con varie disabilità e i loro gli accompagnatori saranno a bordo, con imbarco a Oristano e Calasetta. Tra le finalità sociali di Progetto Mediterranea c’è quello di organizzare altri due incontri/festa con tutto il gruppo degli Equilibristi, le famiglie e i volontari dell’associazione realizzando proiezione di videoclip, interviste, racconti e relazioni.
Gli Equilibristi, con sede a San Giovanni Suergiu, è un’associazione di volontariato nata nel 2015 dall’idea di alcuni giovani desiderosi di creare nuove opportunità di aggregazione, di divertimento e di promozione sociale in favore di persone portatrici di disabilità sia fisiche che intellettive che variano dalla sindrome di Down, all’autismo ai ritardi intellettivi medio/gravi, comprese patologie di natura genetica (da 3 a 62 anni).
La presidente dell’associazione, Nadia Massaiu, 40 anni, è laureata in scienze motorie, educatore professionale area disabilità, european social sport coach, psicomotricista-pedagogica, applicatore del metodo Feuerstein per il potenziamento cognitivo, attualmente iscritta al master in disturbi specifici dell’apprendimento. Si utilizza lo sport – in questo caso la vela – come azione di sviluppo, pace, educazione, cambiamento sociale, migliorando al contempo le abilità e l’integrazione sociale.
La tavola rotonda verrà preceduta dalla presentazione del libro “Siamo stati naviganti”: i diari di bordo e le straordinarie vite di sette anziani marittimi carlofortini narrati da sette scrittori della Libera Università di Carloforte.
Per la prima volta si raccontano come un coro le vite emozionanti e avventurose di tabarchini che hanno fatto del mare la loro scelta umana e professionale. Le storie di sette marittimi dell’isola di San Pietro, nel Sud Sardegna. Nonni, padri, fratelli, mariti, fidanzati, amici a volte rimanevano a bordo anche 18 mesi, e in un certo senso naviganti erano anche quelli che li aspettavano a terra, come raccontano sette scrittori della Libera Università di Carloforte che hanno raccolto le loro testimonianze. Ancora oggi tra i marittimi carlofortini è forte il senso di solidarietà, il grande amore per il mare, l’alternarsi di arrivi e partenze, il brivido di una vita tra le onde.
Cul-TURE d’@mare è un progetto della Cooperativa Millepiedi, finanziato dalla Regione Sardegna, in continuità con Raixe, spazi digitali per la cultura tabarchina (www.raixe.it)