22 November, 2024
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La presidenza del Parco Geominerario sull’ipotesi commissariamento: «Non è questa la soluzione per i problemi dell’Ente»

La presidenza del Parco Geomineario Storico Ambientale della Sardegna interviene oggi sull’ipotesi commissariamento dell’Ente al centro ieri di un question time in Consiglio regionale.

Diu seguito l’intervento integrale.

«Nel Question Time di ieri in Consiglio regionale sul tema del Parco Geominerario e dell’annunciato commissariamento, ma anche nei diversi commenti impropri affidati ai social, rileviamo il ripetersi, come un mantra, della frase che richiama le osservazioni dell’ispezione MEF, relative a “Gravi carenze gestionali e programmatiche, nonché alcune violazioni amministrative e certificata l’inerzia sulla programmazione”, sulle quali sono stati dati i dovuti riscontri al ministero vigilante e, sui quali è necessario informarsi prima di rilasciare qualsivoglia dichiarazione. Frase posta anche alla base del procedimento dell’avvio di commissariamento, annunciato con nota del Ministro della transizione ecologica del 28 maggio 2021 a tutti pervenuta, meno che al Parco.
In data 30 giugno scorso abbiamo chiesto lumi al Ministro su queste notizie e, il 2 luglio abbiamo sottolineato alcuni primi aspetti, perché crediamo sia questa una decisione – sul commissariamento – maturata più dalla non condivisibile interrogazione presentata dal parlamentare Cappellacci, che non dalle risultanze della Relazione Ispettiva del MEF e di quella della Corte dei Conti, presentata ai due rami del Parlamento, per la prima volta in venti anni!
Nella lettera al Ministro si è manifestato stupore, in particolare sulla denunzia di carenze gestionali visto che tutti i ministeri vigilanti hanno approvato i rendiconti degli ultimi anni, compresi i bilanci del 2018, 2019 e 2020, gestiti dall’attuale Consiglio.
Un Consiglio Direttivo (presidente e componenti) insediatosi a metà maggio del 2018 che si è fatto carico dei ritardi delle istituzioni di controllo e che ha operato per rilanciare il Parco – avendo a monte, carenze di personale e organi assenti (Consiglio dei Revisori scaduto a marzo del 2019 e nominato con un anno di ritardo) – ed ha dovuto al contempo e in queste condizioni, garantire il reinserimento lavorativo di 100 lavoratori ex Ati-Ifras, promosso dalla Regione Sardegna.
Ancora il Parco ha concorso alla nascita del Distretto Agroalimentare di Qualità della Sardegna, che ha avuto l’apprezzamento, da The European House – Ambrosetti, consentendo ad un centinaio di imprenditori agricoli del Parco di partecipare ai finanziamenti europei.
Cosi come ha promosso la partecipazione pubblico privata ai bandi di Invitalia, per lo sviluppo del Sud, partecipando con il progetto dal titolo TouRemin, con investimenti pari a 67.462.500,00 di euro. Mentre sono state 34 le proposte dei privati, per investimenti pari a 61. 019.00 di euro.
Non ultimo, la partecipazione al fondo europeo Just Transition Fund con un progetto che verte su infrastrutture, industrializzazione, per creare le condizioni, con principi di economia circolare, dello sfruttamento degli scarti delle miniere e sull’imprenditorialità, per favorire lo sviluppo di imprese in linea con il Green Deal europeo.

Pur in presenza delle carenze ben note alle Istituzioni vigilanti – più volte sollecitate per necessari ed urgenti interventi normativi quali il completamento della pianta organica – ha dato avvio ad una programmazione di ampio respiro, proprio in questi giorni stava avviando il secondo ed importante obiettivo programmatico, con i progetti di recupero di importanti strutture minerarie, come le direzioni e le foresterie ex minerarie, per realizzarvi le Foresterie del Parco, con i centri visita, spazi espositivi e culturali e servizi di accoglienza del Parco. Molto dipenderà dalla disponibilità del personale che potrà essere integrato con interventi del ministero vigilante e della Regione Sardegna.
Nel contempo, con accordi già in essere con i comuni di Guspini, Arbus, Villasalto, Gadoni, Orani e Lula, sono avviate le procedure per la gestione turistica dei siti, in parte già attivi ed in parte da attivare, entro la prossima primavera.
Se porre ordine all’istituzione del Parco, così come si evince dalle parole del Ministro, vuole dire “mandare a casa Consiglio e Presidente” e non sostenere, condividere, vigilare l’azione propulsiva del Parco, allora riteniamo che non sia questa la soluzione per l’Ente così come abbiamo scritto al Ministro e che ben altri siano gli obiettivi che muovono la decisione di procedere al commissariamento del Parco Geominerario.»

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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