L’emergenza Coronavirus non è finita, accorata denuncia-appello della moglie di un malato tumorale
L’emergenza Coronavirus non è ancora finita. Negli ultimi giorni i numeri dei contagi hanno ripreso a salire e anche se non si sono fin qui tradotti – e si spera non accada – in nuovi ricoveri e conseguente pressione sugli ospedali, richiedono il mantenimento della massima prudenza e del rigoroso rispetto delle misure di contrasto e prevenzione che ben conosciamo, a tutti noi familiari ormai da 16 mesi.
Questa prudenza ed il rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, purtroppo, non vengono rispettati da tutti, come denuncia una lettrice, in un messaggio che ci ha inviato questa mattina, carico di delusione e sconforto per un sistema sanitario pubblico che non riesce a dare risposte a tante persone che hanno urgente bisogno di cure.
«Ritengo giusto dire ai signori che ci governano che nei voli c’è una schifezza, tutti appiccicati, senza controllo. Ma di che cosa vogliamo parlare, poi ci vorrebbero fare la terza dose… non ci penso nemmeno. Dovrebbero farsi vaccinare loro, per fare le cose per il popolo… ho dovuto viaggiare non per piacere ma per andare a fare una visita di controllo, perché a Carbonia non c’era posto fino all’11 ottobre e mio marito è un malato tumorale invalido al 100 per 100, con una misera pensione di 950 euro dopo 46 anni di contributi… E’ un sistema vergognoso, a lui non spetta la pensione d’invalidità…
Mi scusi per lo sfogo ma bisogna far conoscere le situazioni vergognose che si verificano nel quotidiano… all’ospedale di Carbonia c’è solo confusione, un’anziana di 84 anni andata per il femore, lucida, è rimasta 3 giorni senza mangiare. Adesso riceve il nutrimento e ai parenti dicevano che mangiava. Ma posso citare altri casi vergognosi, con la pandemia si sono dimenticati di tutti gli altri problemi, vergogna nella vergogna, mi scusi dello sfogo, buongiorno e… grazie se leggerà questo malessere.»
N.B. Messaggio firmato
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