18 July, 2024
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L’opera del grande maestro spagnolo Francisco Goya arriva in Sardegna. Sabato 17 luglio, alle 19.00, nel Museo Magmma di Villacidro sarà inaugurata Los proverbios, 18 incisioni originali in un’edizione del 1891 della  Real Academia de San Fernando di Madrid, ora appartenenti alla collezione Ceribelli di Bergamo.

Dopo l’esposizione delle incisioni di Rembrandt, nel 2018, e di quelle di Manet, nel 2019, con Goya ora il Magmma riprende l’importante ciclo “I grandi incisori”, interrotto lo scorso anno a causa della pandemia.

Los proverbios (Proverbi) o Sueños (Sogni) sono una serie di stampe in acquaforte e acquatinta, con ritocchi a puntasecca e incisione, realizzate dal pittore e incisore tra il 1815 e il 1823.

Goya si dedicò alla serie mentre viveva nella sua casa di campagna vicino a Manzanares (Quinta del Sordo) sulle cui pareti dipinse i famosi Black Paintings, immagini angoscianti tra cui il famoso “Saturno che divora i suoi figli”.

Sabato 17 luglio, in concomitanza con l’apertura della mostra dedicata al maestro spagnolo, saranno anche annunciati i vincitori della sesta edizione del Premio Marchionni, dedicato al grande incisore urbinate che nel 1957 si stabilì a Villacidro.

Quest’anno sono state presentate al concorso 551 opere, in arrivo da tutto il mondo.

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Il metodo utilizzato in questi giorni per la presentazione di nuovi scenari sul futuro energetico della Sardegna e le affermazioni di alcuni attori della partita transizione energetica, sembrano ricordare il vecchio adagio di Jannacci «…per vedere di nascosto l’effetto che fa…».

E’ stucchevole la leggerezza con la quale si compiono fughe in avanti, rilasciano dichiarazioni e si recita il “de profundis” del gas sardo, con la conseguenza di alzare ancor di più il livello di tensione sociale in territori come quello del Sulcis.

Il “gioco” sembra esser giunto al momento della conta di chi sta da una parte e chi sta dall’altra…

Ma tra questi dubbi ed ipotesi, si fa finta, in particolare per il Sulcis, di non conoscere i numeri dei lavoratori da ricollocare dopo la transizione, quelli che ancora oggi sono fuori dalle produzioni in ammortizzatori sociali senza fine, quelli che non sono mai entrati nel mondo del lavoro e sperano nella ripresa economica per avere la propria chance.

Si fa finta di ignorare gli effetti domino di certe decisioni sulla globalità del tessuto economico e sociale del territorio.

Si parla di “solidarietà e resilienza” ma si è pronti a far pagare ai lavoratori gli errori di piani industriali, che oggi, dopo anni di attesa ed aspettative, paiono impercorribili. Ma per essere onesti intellettualmente dobbiamo ricordare il “placet” politico dato a tali progetti, e perché non ricordare il sostegno economico pubblico agli stessi.

Oggi serve coerenza e valutare quello che ulteriori errori comporterebbero per la pace collettiva di un territorio a rischio desertificazione economica e sociale.

E’ il momento di esplicitare per il Sulcis il progetto, organicamente inserito in quello regionale e nazionale, che coinvolga e detti il futuro di tutte le realtà economiche e produttive, cadenzando modi e tempi della transizione energetica ed un rilancio verso un’economia eco e socio sostenibile. Progetti reali, concreti, duraturi, che aprano scenari produttivi con basi di mercato solide, per intenderci, che non “vendano stufe in Africa o ghiaccioli in Alaska”, per il Sulcis è un film già visto.

Come CISL, siamo e saremo disponibili a discutere su ogni tavolo tutte le problematiche, con atteggiamento libero da ogni vincolo ideologico, se non quello che siamo e saremo intransigenti, fermi per la difesa e creazione di ogni singolo posto di lavoro, pronti ad utilizzare tutti gli strumenti democratici per far valere le ragioni dei lavoratori.

La Segreteria della UST CISL Sulcis Iglesiente

Salvatore Vincis – Gloria Dessì – Antonello Saba

Sono passati anni di mobilitazioni, lotte e iniziative sindacali, ma il Polo Industriale di Portovesme permane ancora in una condizione di crisi e difficoltà. Le principali vertenze sono ancora in fase di risoluzione, e in particolare quella ex Alcoa/Sider Alloys, riguardante centinaia di famiglie, attende risposte definitive dalla politica sulle autorizzazioni ambientali per la partenza del revamping degli impianti, sul riconoscimento della strategicità nazionale della filiera dell’alluminio e in generale sul futuro di molti lavoratori con problematiche di salute e di età avanzata, difficilmente ricollocabili.
Per sostenere questi obiettivi, per accompagnare la vertenza verso una completa risoluzione, per sostenere le ragioni dei lavoratori e, una volta rilasciate le autorizzazioni, per richiedere alla Sider Alloys, contestualmente all’avvio dei corsi di formazione professionale, il varo di un piano occupazionale che dia maggiori certezze sulla ricollocazione progressiva di tutti i lavoratori, riprende forma, dopo due anni dalla sua nascita e temporanea sospensione, il Comitato dei lavoratori ex Alcoa. Ne fanno parte un centinaio di ex dipendenti iscritti alle svariate sigle sindacali operanti nel territorio, che oltre all’adesione al sindacato tradizionale, hanno deciso di portare avanti anche l’adesione al Comitato per sostenere meglio gli sforzi politico-sociali in atto per risolvere positivamente la vertenza. Tra i rappresentanti ci sono lavoratori come Massimo Cara, già sindacalista di lungo corso, leader delle lotte operaie, delegato RSU e segretario sindacale, e Marco Loi, organizzatore (negli anni passati) della mobilitazione sui lavori usuranti.
Comitato dei lavoratori ex Alcoa/Sider Alloys

L’associazione Diabete Sulcis Iglesiente Odv ha organizzato, in collaborazione con l’assessorato delle Politiche sociali del comune di Iglesias ed il sostegno della Fondazione di Sardegna, la prima edizione di Diabete: oltre il limite Scaliamo insieme il faraglione del “Pan di Zucchero, in programma sabato 17 luglio, a partire dalle ore 7.00. La manifestazione verrà presentata venerdì 16 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Riunioni del Centro Direzionale del comune di Iglesias, in via Isonzo n. 7.
L’esercizio fisico è uno straordinario strumento di promozione del benessere individuale e sociale, inteso come salute, equilibrio psico-fisico, momento d’inclusione-integrazione. In questa cornice di principi e obiettivi si inserisce la scalata del faraglione di Pan di Zucchero, proposta come un vero momento educativo/valoriale e come un’importate strumento di cura, nella sua duplice accezione di “terapia” e “attenzione” verso la persona con diabete nella sua globalità.
La pratica sportiva contribuisce non solo al mantenimento della forma fisica ma determina un effetto in prevenzione delle malattie croniche, diventando parte integrante della terapia nel diabete di tipo II.
Un “farmaco” assolutamente green, secondo le indicazioni dell’Agenda ONU 2030: rispettoso dell’ambiente, economicamente sostenibile, amato e accessibile a tutti.
L’iniziativa proposta vuole essere un’occasione di sensibilizzazione per cogliere la dimensione sociale della malattia diabetica e comprendere l’importanza dello sport come strumento terapeutico in una regione come la Sardegna che registra tassi di incidenza e prevalenza di diabete drammatici, soprattutto nella fascia giovanile.
L’associazione Diabete Sulcis Iglesiente Ets-Odv vuole rimarcare come la promozione della salute sia possibile grazie alla collaborazione integrata di risorse e soggetti operanti nel territorio, secondo una logica di sussidiarietà orizzontale nella programmazione degli interventi a favore della comunità, contribuendo all’attivazione di processi di conoscenza e consapevolezza intorno al tema del diabete, affinché i soggetti coinvolti nella malattia, dai pazienti agli operatori sanitari ed alle Istituzioni Socio-Sanitarie possano sviluppare un senso di responsabilità condivisa nel percorso di cura.

«Una singolare convergenza lega l’imponente faraglione calcareo del Pan di Zucchero, l’esperienza dell’arrampicata e la quotidiana ricerca di un baricentro che scandisce la vita delle persone con diabete.
Affrontare la parete rocciosa non è semplicemente metafora della sfida per il raggiungimento della meta.
L’arrampicata è pratica di equilibrio, bilanciamento di forze, selezione ragionata di supporti e appigli che sostengono la spinta del corpo verso l’alto.
Come nell’arrampicata, il diabete diventa la parete da abbracciare, in un rovesciamento straordinario di luoghi comuni sull’origine della forza capace di dare un assetto armonico all’ascesa del corpo verso il benessere.
Un corpo sentito, un baricentro ritrovato, combinazione di metodo, ragione e di un cuore sospinto in… verticale.»

«Totò avrebbe detto “ma ci faccia il piacere!” Ma non vogliamo essere irrispettosi. Quando si parla delle grandi questioni come il clima o l’energia occorre fare attenzione a non mettere tutto sullo stesso piano: tra le dichiarazioni di un ministro (tecnico) e quella del presidente di un’azienda come Enel che è quotata in borsa e deve fare utili, gli interessi manifesti sono assolutamente differenti. Qui non stiamo parlando dell’energia che serve per ricaricare i telefonini ma quella che serve per i servizi fondamentali e per mantenere l’idea di uno sviluppo che non si limiti solo al turismo.»

Interviene così, sulla questione energia, il presidente delle ACLI della Sardegna, Franco Marras.

«Le energie rinnovabili sono certamente il futuro e vanno assolutamente promesse e valorizzate ma vanno valutate per quello che nel 2021 e per i prossimi 30 anni possono dare realmente e l’idea dell’isola come una grande piattaforma delle rinnovabili ha molti punti che non convinconoaggiunge Franco Marras -. Non convince l’idea di un’isola che possa essere supportata solo da energie rinnovabili nei prossimi 30 anni, perché vorrebbe dire rinunciare da subito ad una prospettiva industriale ed accontentarsi di essere solo come un’isola caraibica che vive di turismo e folklore. In tutto il mondo si continua a sviluppare l’attività basata sul gas (persino il Tap in Puglia o la funzione dell’ENI in Egitto) e la Sardegna invece fa la mosca cocchiera del Green duro.

Non convince mandare a casa un numero elevatissimo di lavoratori, prospettando la chimera di 15mila nuovi posti che non si sa bene da quando potranno essere disponibili.

Non convince il cavo di Terna, un investimento di 5 miliardi che non serve alla Sardegna per i suoi consumi e le sue produzioni e invece viene fatto passare come un’opportunità per l’isola: meglio, al contrario, essere autosufficienti e non dipendere da un cordone ombelicale con la Sicilia.

Non convince l’idea che le batterie siano la forma di conservazione dell’energia in surplus delle rinnovabili pronta a sostituire la corrente che serve senza interruzione a tutti i servizi pubblici, scuole e ospedali, o all’industria e poi perché dietro le batterie ci sono questioni etiche sui materiali che le compongono, su come e dove vengono estratti e su come vengono smaltiti: meglio l’idrogeno allora che ha però bisogno di reti per essere stoccato e trasferito. Non convince l’idea di riempire l’isola di parchi eolici solo per l’energia che serve ai sardi, perché diventa evidente che sarà energia in surplus che riempirà le tasche dei padroni dei parchi non il nostro futuro», prosegue il leader delle ACLI sarde.

«Forse nel 2050 sarà possibile essere del tutto green quando le tecnologie lo permetteranno davvero ma nel frattempo non si può scegliere di rinunciare ad una generazione intera di sardi che fanno i poveri o vanno via perché rimettiamo in discussione scelte del piano energetico regionale e nazionale con una intervista del capo dell’Enel – sottolinea Franco Marras -. Le scelte presenti in quel piano, è giusto ribadirlo per chi lo avesse dimenticato, prevedono che i sardi possano finalmente essere dotati del metano ad un prezzo come quello di tutti gli italiani. Ma c’è di più: quella rete del metano è previsto che diventi parte integrante della rete europea, una struttura adeguata ad ospitare la conversione verso l’idrogeno che è più convincente come energia green, stabile e come accumulo, senza che i paesi del Sud America o dell’Africa vengano sventrati per i metalli preziosi delle batterie. Tutto questo non lo dico solo io, lo dice proprio il piano europeo per lo sviluppo.»

«Ecco, la nostra preghiera, al di là delle convinzioni personali, è che le istituzioni regionali non si prestino a nuove colonizzazioni e che sull’energia se si vuole cambiare la strada soffertamene costruita in questi anni si apra un dibattito pubblico, come quello regolato dalle leggi sulle grandi scelte: ne va del nostro futuroconclude il presidente delle ACLI, Franco Marras -. E sommessamente, sull’energia vogliamo ricordare che l’articolo 4 dello Statuto, visto in anticipo dai nostri padri costituenti dice che sull’energia la Sardegna ha voce possente e non secondaria e se si vuole, quello Statuto lo si può far valere.»

«Accogliamo con favore la volontà da parte di Anas di accelerare le manutenzioni sulla rete stradale sarda. Si tratta di una parte degli presi presi. Restiamo in attesa del piano di assunzioni che dovrà necessariamente essere avviato in Sardegna e sul quale abbiamo già trovato piena sintonia.»

Così l’assessore dei Lavori pubblici Aldo Salaris ha commentato la pubblicazione dei nuovi bandi di gara Anas per l’esecuzione di lavori di manutenzione programmata della pavimentazione della rete stradale. Per la Sardegna si tratta di 35 milioni di euro di investimenti.

«Le nostre strade hanno urgente necessità di essere riportate entro i limiti della sicurezza. Non possiamo più accettare che oltre alla mancanza di collegamenti celeri manchino anche collegamenti sicuri»ha aggiunto l’assessore Aldo Salaris annunciando anche il ritorno in Sardegna, a breve, dell’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini. Per l’esponente della Giunta Solinas la «nuova stagione di collaborazione avviata con Anas nel corso della legislatura deve coincidere con un’azione forte e decisa di modernizzazione infrastrutturale della Sardegna. Non può esserci sviluppo economico senza puntare sulle infrastrutture, in primis su quelle stradali. I sardi – ha conclusoaspettano da troppo tempo di vedersi riconosciuto il diritto alla mobilità».

Chi attende il completamento dei lavori di un cantiere Anas, sono i sulcitani, per il rifacimento del ponte sulla SS 126, alle porte di Carbonia. Il cantiere, aperto a metà febbraio, prorogato a metà maggio, è privo ancora di una scadenza certa. Sono notevolissimi i disagi alla circolazione nell’intero Sulcis Iglesiente, acuitisi, come ampiamente previsto, con l’arrivo dell’estate e l’intensificazione del traffico, soprattutto nei fine settimana.

L’ufficio comunale Lavori pubblici ed Appalti del comune di Sant’Antioco ha affidato i lavori per il compimento dell’opera, dopo apposita procedura, a una società di Sant’Antioco. Sul piatto circa 100mila euro di investimento.

Il padel è uno sport in forte ascesa ed è annoverato tra i nuovi attrattori turistici: «Non a caso commenta il sindaco Ignazio Locci – da quando abbiamo comunicato l’avvio del procedimento per la realizzazione della struttura sportiva, sono giunte ai nostri recapiti diverse richieste di potenziali ospiti interessati a soggiornare nella nostra isola per poter usufruire anche dei campi da padel. Per ora, tuttavia, non siamo in grado di fornire tempi ben precisi, ma è evidente che gli uffici comunali stanno procedendo spediti e contiamo di poter inaugurare i due rettangoli di gioco entro l’anno. E siamo certi che gli antiochensi, oltre ai turisti, apprezzeranno questa nuova opportunità. Mi fa molto piacere, inoltre, che la costruzione sia stata affidata a una ditta antiochense».

Si tratta di uno sport in espansione, accessibile a tutti e tutti lo vogliono provare. La ragione del suo successo sta nel fatto che non servono grande esperienza, coordinazione impeccabile o una particolare sensibilità tecnica per imparare velocemente a giocare. Le dimensioni ridotte del campo, la racchetta maneggevole e senza corde, le palline più favorevoli al controllo rispetto al tennis rendono il padel un gioco semplice ed immediato.

Dopo un anno di pausa, dovuto alle problematiche organizzative connesse alla pandemia da Covid-19, ritorna a Carloforte “Velaforte”, progetto di velaterapia che vede coinvolti soggetti con difficoltà psichiche e relazionali, ma desiderosi di fare nuove esperienze edificanti e propositive, a contatto col mare e la pratica della vela.

L’iniziativa, giunta alla terza edizione dopo il positivo l’esordio del 2018, è finanziata dall’ATS Sardegna, attraverso il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della ASSL Carbonia, in collaborazione con la sezione di Carloforte della Lega Navale Italiana, l’Assessorato comunale ai Servizi Sociali di Carloforte e la Nautivela Carloforte società cooperativa arl.

«Così come sviluppate in altre realtà marinare italianeha detto Bernardo Camboni, presidente della sezione carlofortina della Lega Navale Italiana anche noi abbiamo abbracciato questa iniziativa di carattere sociale. Temi, appunto, come inclusione sociale, opportunità e supporto ai più fragili, sono fondamentali sia come interventi riabilitativi che per la diffusione della cultura del mare.»

Velaforte ha preso il via lo scorso 6 luglio, presso la sede della Nautivela al Giunco, con l’intento di indurre, in pazienti sofferenti di patologie mentali, un miglioramento del proprio stato di salute psicofisica, attraverso un’attività sportiva coinvolgente e socializzante, in grado di sfruttare pienamente i benefici del connubio sole-mare.

Con il contributo dei referenti di progetto Giuseppe Cannas e Federico Dessì, nonché degli istruttori Fiv Antonello Cambedda e Alberto Serventi, a cadenza settimanale il gruppo, costituito da 8 persone, seguirà lezioni teoriche e pratiche di navigazione a vela, cimentandosi con windsurf, sup e voga, ma anche azioni complementari, come piccole attività di rimessaggio, utili a comprendere l’importanza del prendersi cura di cose altrui, oltre alle proprie. Durante “Velaforte”, che terminerà nel 2022, è prevista la partecipazione ad eventi collaterali, organizzati in collaborazione con l’amministrazione comunale e la sezione della Lega Navale Italiana di Carloforte.

Come accaduto nelle precedenti annualità, uscita dopo uscita, fra rotte, manovre e giochi di ruolo, i responsabili auspicano di monitorare i progressi della terapia sui pazienti, in termini di apprendimento, integrazione, responsabilità ed attenzione, nonché sulle capacità di far gruppo e socializzare, peraltro fattori determinanti anche quando si va per mare o in barca a vela. Per l’occasione, la società Delcomar ha offerto ai partecipanti il passaggio gratuito in traghetto.

 

Lunedì 12 luglio il Consiglio comunale di Carbonia ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e la civica benemerenza a Modesto Melis. Erano presenti nella sala polifunzionale di piazza Roma, alunni, docenti, la dirigente scolastica, rappresentanti di ANPI, ANMIG e i parenti di Modesto Melis.

«Mi sono emozionata – ha commentato la presidente del Consiglio comunale Daniela Marras -. È stato bellissimo ascoltare le parole dei giovanissimi che ci hanno permesso di vedere e ascoltare il loro pensiero in merito a un periodo triste e buio della nostra storia. Docenti stupende con tanto cuore e passione.»

«Un ringraziamento a tutto il Consiglio comunale – ha concluso Daniela Marrasperché nell’occasione non erano presenti la Maggioranza e la Minoranza ma l’intero Consiglio comunale, senza colori politici, uniti per lanciare un messaggio di uguaglianza e fratellanza.»

Modesto Melis era nato a Gairo l’11 aprile 1920, è morto a Carbonia il 9 gennaio 2017, negli ultimi anni della sua vita terrena, tra i tanti sogni, ne ha coltivato due che è riuscito a realizzare…

Il primo, il 14 settembre 2014, quando, 69 anni dopo, è tornato a Mauthausen e Gusen, in Austria, in due degli oltre 42.000 campi di concentramento creati dai Nazisti e dai loro Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, i luoghi che hanno segnato così profondamente gli anni della sua giovinezza, dai quali è riuscito a tornare miracolosamente vivo…

Il secondo, l’11 aprile 2015, il giorno del suo 95° compleanno, quando si è lanciato con il paracadute nel cielo di Serdiana, da 4.500 d’altezza, rivivendo in una manciata di minuti le fortissime emozioni di quando era giovane paracadutista…

Le emozioni che Modesto Melis ha saputo trasmettere, prima e dopo quei due eventi, ai suoi cari e a chi ha avuto la fortuna di stargli vicino, resteranno incancellabili, insegnamenti di vita straordinari per le presenti e future generazioni…

Nel 2014, alla vigilia del suo 94° compleanno, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito a Modesto Melis, l’onorificenza di Cavaliere.

Sono tra quanti, negli ultimi anni della sua vita, hanno avuto la fortuna di stare vicino a Modesto Melis e, con il fondamentale apporto dell’autore Giuseppe Mura, ho avuto il privilegio di pubblicare il libro che racconta la sua storia: “L’animo degli offesi”.

Giampaolo Cirronis

Nuova impennata dei contagi da Covid-19, 135, nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 2.622 test eseguiti (5,15%).

Sono 57.801 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.422.433 tamponi.

Si registra 1 nuovo decesso (1.493 in totale). I ricoveri ospedalieri: 48 pazienti in area medica (+6 rispetto al report precedente) e 1 in terapia intensiva.

Attualmente in Sardegna sono 2.632 le persone in isolamento domiciliare e 53.627 (+15) i guariti. Sul territorio, dei 57.801 casi positivi complessivamente accertati, 15.287 (+70) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.793 (+42) nel Sud Sardegna, 5.204 (+10) a Oristano, 10.975 a Nuoro, 17.528 (+13) a Sassari.