«L’approvazione della proposta di legge n. 276 che porta a 200 le borse di specializzazione per i medici e a 62 quelle di area non medica è un risultato importante che consentirà nel triennio la formazione di 600 medici, con un finanziamento di 30 milioni di euro, in un momento di grande difficoltà per la carenza di medici in tutti gli ospedali, in particolare in quelli delle aree rurali.»
Lo ha affermato Giorgio Oppi (Udc – Cambiamo – Italia Viva), primo firmatario della proposta di legge, approvata oggi dall’Aula all’unanimità, che aumenta il numero di borse di specializzazione già previste nella legge n. 6 del 2020.
«Un ringraziamento va a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, che hanno consentito di portare il testo subito in aula, utilizzando l’articolo 102 del Regolamento, vista anche la scadenza del 20 luglio per le selezioni nazionali – ha aggiunto Giorgio Oppi -. Una condivisione che poi si è espressa nell’approvazione del testo all’unanimità.»
Per Giorgio Oppi si tratta di un risultato importante perché consente di programmare la formazione per un triennio, offrendo così più opportunità ai giovani sardi che desiderano specializzarsi e lavorare in Sardegna.
«Per accedere alle borse di specializzazione, infatti – ha proseguito il primo firmatario del testo – bisogna essere residenti nell’Isola da almeno cinque anni e garantire, nei tre anni successivi la specializzazione, la disponibilità a lavorare nelle strutture ospedaliere della regione”.
«Questa legge prevede di poter rimodulare le borse per dare spazio alla formazione di personale non medico. Al riguardo – ha concluso Giorgio Oppi – è stato, infatti, approvato anche un ordine del giorno unitario che impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale ad inserire un numero di borse di studio per le specializzazioni non mediche in maniera congrua e proporzionale alle richieste degli specializzandi, anche con il reperimento di nuove risorse straordinarie, e ad assumere tutte le iniziative necessarie affinché la regione Sardegna non sia penalizzata nel sistema di accreditamento.»