Emiliano Deiana (Anci Sardegna) scrive al ministro Cingolani e all’assessore regionale Pili: «Si coinvolga il comune di Portoscuso sulle strategie per la transizione energetica»
Il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, ha inviato una nota al ministro per la transizione energetica, Roberto Cingolani, e all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili e, per conoscenza, al sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, sulle problematiche dell’Area industriale di Portovesme, con specifico riferimento alle politiche energetiche ed allo sviluppo territoriale.
«Giunge a questa Associazione la posizione del comune di Portoscuso sui progetti dell’area industriale di Portovesme in merito ai processi della cosiddetta “transizione ecologica” – scrive Emiliano Deiana -. In particolare, il Comune pone l’attenzione come alcune iniziative in itinere che prevedrebbero il posizionamento di una nave gasiera FSRU di oltre 100.000 mc all’interno del porto industriale adiacente il centro abitato, contrastino con lo sviluppo futuro del porto industriale, limitandone fortemente la fruibilità non solo alle aziende esistenti ma anche a nuove iniziative che potrebbero invece limitare o assorbire le maestranze che perderebbero il posto di lavoro a causa della transizione energetica.»
«Senza entrare nel merito delle politiche energetiche che meriterebbero ben altri approfondimenti e terreni di confronto e dialogo fra Governo, Regione e rappresentanze delle comunità locali, finora pressoché inesistenti – aggiunge Emiliano Deiana – qui preme sottolineare il fatto che esiste una contrarietà della municipalità di Portoscuso rispetto alle iniziative che si intenderebbero adottare sull’area di Portovesme e sul suo porto. Solo con una mediazione fra programmi nazionali, strategie regionali e locali si possono prospettare soluzioni durature e di prospettiva. Anci Sardegna chiede, pertanto, al Ministero e alla Regione Sardegna – conclude il presidente di Anci Sardegna – il pieno coinvolgimento del comune di Portoscuso nella definizione delle strategie generali calate in ambito locale, di accettare il confronto e di valutare soluzioni alternative, predisponendosi al dialogo e all’ascolto delle comunità locali.»
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