“La predica ai pesci di Sant’Antonio”, l’opera donata dalla pittrice Alessia Sirigu alla Parrocchia Vergine D’Itria di Portoscuso
Sabato 31 luglio, nel corso della Santa Messa delle ore 19.00, don Giulio Demontis, alla presenza della comunità e delle autorità, ha benedetto l’opera donata dalla pittrice locale Alessia Sirigu alla Parrocchia Vergine D’Itria, nella quale è rappresentato il miracolo della predica ai pesci, fatta da Sant’Antonio di Padova, patrono dei tonnarotti e della pesca. Il dipinto, realizzato con colori acrilico e materiale di compensato multistrato di cm 200 per 130, ritrae proprio la scena del miracolo. Si narra che un giorno il Santo si trovava in una località piena di eretici, Sant’Antonio iniziò la sua predica, ma nessuno lo prese in considerazione, ma addirittura iniziarono a prenderlo in giro. Allora con un gesto esemplare, si diresse verso la riva del mare dicendo: «Poiché vi dimostrate indegni della Parola del Signore, ecco, io mi rivolgerò ai pesci, in modo da evidenziare ancora di più la vostra mancanza di fede».
Mentre parlava dell’amore di Dio a quelle creature che vivono nel mare, un branco di pesci si avvicinò alla riva e, sporgendo le loro teste dall’acqua in segno di ascolto verso il santo, li benedisse ed essi si dispersero. Nel frattempo questo “spettacolo” aveva lasciato un forte segno sulle persone presenti, molte corsero verso la città per chiamare i propri concittadini ad assistere al prodigio, altre invece scoppiarono in lacrime e chiesero perdono. Presto una moltitudine di persone si raccolse attorno al Santo, che le esaltò di tornare sulle vie del Signore. Quindi, grazie a questo miracolo, i cittadini abbandonarono l’eresia. L’opera realizzata dalla pittrice locale Alessia Sirigu è ambientata a Portoscuso, impreziosita da una cornice molto caratteristica. Essendo realizzata nel periodo del lockdown del 2020, l’artista ha voluto mettere in risalto alcuni personaggi con indosso la mascherina per evidenziare proprio il periodo nel quale il dipinto ha preso forma. L’opera verrà collocata nella Chiesa dedicata al santo all’interno di Su Pranu e sarà un ulteriore pezzo di storia che andrà ad arricchire il patrimonio della cittadina, dove cultura, fede, devozione e tradizione, ancora una volta vanno ad unirsi. Altro scopo della realizzazione di quest’opera, è fare chiarezza ai tanti turisti che ogni anno visitano la suggestiva Chiesa, sul perché Sant’Antonio sia il patrono dei tonnarotti e della pesca, quest’opera aiuterà a capirlo meglio e a dare la risposta.
“La predica ai pesci di Sant’Antonio”
Tecnica: acrilico su legno
Anno: 2020
Ho voluto raffigurare questa scena, una delle meno conosciute dei miracoli del santo, inserendola in un contesto e luogo unico che ci rappresenta: la tonnara di Portoscuso.
Sant’Antonio da Padova è legato alla nostra storia, essendo da tempi antichi, il santo protettore della tonnara e della chiesetta a lui dedicata, all’interno de “Su Pranu”. Tradizionalmente, i pescatori, prima di ogni mattanza, si raccoglievano in preghiera presso la cappella ,per chiedere il favore divino affinché la pesca fosse abbondante. “La predica ai pesci” rappresenta iconograficamente l’opera di apostolato del Santo (simile alla “predica agli uccelli” di San Francesco) che secondo i racconti, si trovava in quei tempi a predicare invano nelle terre degli eretici e, visto che nessun uomo gli prestava attenzione, un giorno, trovandosi nei pressi della costa, decise di rivolgersi al mare ed è lì che avvenne il miracolo affascinante dei pesci. Molte creature marine, pesci di ogni tipo e grandezza, cominciarono ad affiorare dall’acqua e ad avvicinarsi alla riva attratti dalle parole del santo. Questo prodigio, a poco a poco, attirò la curiosità di alcuni uomini vicino, fino a far accorrere e convincere il popolo, che da quel momento cominciò ad ascoltare e credere Sant’Antonio…
Quando mi è stato proposto di dipingere quest’opera (febbraio dell’anno scorso, più o meno) ho accettato con qualche dubbio, non sapendo da dove iniziare, non conoscendo il tema e non avendo mai dipinto niente di simile. Ho pensato che oltre ad avere una bella responsabilità, si trattava di un impegno artistico molto impegnativo che mi avrebbe messo alla prova. Poi è arrivata la pandemia, il Covid che ha bloccato e piegato il mondo intero. A marzo del 2020, mentre iniziavo a lavorare a questo progetto, e subito dopo il blocco di alcuni mesi, ho avuto modo di riflettere anche su quello che stava accadendo attorno a noi. Quando ho ripreso a dipingere, inevitabilmente ho trasferito parte di quello che stavamo vivendo, in questo quadro, rendendolo attuale con elementi che, purtroppo, ancora oggi simboleggiano la situazione in cui stiamo.
Ho immaginato Sant’Antonio che prova a metterci in guardia, sui mali che l’uomo sta causando a se stesso e alla natura (il virus ne è in gran parte il risultato). La natura, simboleggiata dai pesci, sente questi mali e comincia ad alzare la testa; gli uomini (i pescatori) sono presi dalle loro faccende, dai loro interessi, non si rendono conto di ciò che accadde, di ciò che stanno provocando, ciascuno preso dal loro vivere egoistico…eppure i segnali arrivano e l’uomo, con le sue false convinzioni, è artefice e vittima di tutto questo.
Alessia Sirigu
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