Anita Pili: «L’Hub energetico Carbosulcis è un passaggio importante per la riconversione e nuove strategie legate alle rinnovabili»
«Con la presa d’atto assunta dalla Giunta Regionale sul progetto “HUB Energetico Carbosulcis” si fissa un ulteriore passaggio importante non solo per l’auspicata riconversione del sito ex carbonifero, ma anche per una nuova possibile strategia della Regione legata alla produzione e stoccaggio di energia da fonti rinnovabili.»
Così l’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, commenta la conclusione della fase che ha portato all’individuazione e allo studio di soluzioni tecniche legate in questa prima fase alla realizzazione di impianti di produzione per complessivi 35 MWp (20 MWp solari e 15 eolici) e 10 MWh di accumulo con batterie tradizionali, distribuiti su circa 30 ettari di proprietà regionale e inseriti, come previsione d’investimento, sia nel PNRR nazionale che nella misura del Just Transition Fund.
«Con la recente approvazione del documento sulla Strategia Energetica Nazionale – prosegue l’assessora dell’Industria – l’obiettivo è quello di arrivare a una revisione del sistema di produzione e di distribuzione energetico regionale nel momento in cui verrà a mancare l’apporto dei sistemi di produzione di energia elettrica da fonti combustibili tradizionali. È quindi importante affrontare il tema sui processi di accumulo e della gestione stabile ed affidabile dell’energia, cosa che Carbosulcis sta portando avanti grazie al rapporto di collaborazione che la lega ai dipartimenti di Meccanica e di Energia dell’Università di Cagliari, cosi come concorrere, anche in forma diretta, alla produzione di energia da fonti rinnovabili tale da poter consentire un abbattimento del costo energetico sulla bolletta della regione.»
L’iniziativa della Carbosulcis è in linea con le raccomandazioni già previste all’interno del Piano di chiusura sull’attivazione di iniziative volte ad attenuare l’impatto ambientale del carbone attraverso investimenti da attivare nel settore delle energie rinnovabili, dello stoccaggio del carbonio e della desolforazione del carbone, per altro la mancata realizzazione degli interventi potrebbe condurre, a seguito di controlli da parte della Commissione Europea, a rilievi circa la legittimità degli aiuti erogati negli ultimi anni a copertura delle perdite della produzione oramai definitivamente conclusa.
L’iniziativa dell’HUB energetico, fermo restando il pieno rispetto dei contenuti previsti nel Piano di chiusura, si inserisce in un quadro più generale di iniziative presentate sugli interventi Sulcis Iglesiente – JTF, attraverso i quali si ipotizza il pieno rilancio dell’area ex mineraria attraverso la realizzazione dei progetti ARIA (installazione criogenica per la lavorazione dei gas naturali), FEDE (fertilizzanti da rifiuti di lavorazione mineraria) e Spirulina Noa (coltivazione pregiata dell’alga spirulina).
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