24 November, 2024
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La Consulta Anziani di Iglesias ha aderito alla Marcia della Salute organizzata dai sindacati SPI-CGIL FNP-CISL UIL-Pensionati

La Consulta Anziani di Iglesias ha aderito alla Marcia della Salute organizzata dai sindacati SPI-CGIL FNP-CISL UIL-Pensionati che si è tenuta oggi ad Iglesias e condivide gli obiettivi e i contenuti della protesta.
Ancora una volta dobbiamo scendere in piazza nel nostro territorio per rivendicare una migliore sanità.
Sono più di venti anni che si procede solamente con i tagli dei posti letto, del personale e dei servizi.
Gli anziani hanno subito le maggiori difficoltà e i disagi causati della gravi inefficienze della sanità del Sulcis Iglesiente e hanno pagato il prezzo più alto per contagi, ricoveri in terapia intensiva e decessi dovuti alla pandemia.
Il covid ha aggravato la già critica situazione e ha bloccato gran parte dell’attività sanitaria, visite, esami e interventi per quasi due anni.
Sono rimasti sulla carta i progetti per la realizzazione dei reparti per la lungodegenza e la riabilitazione e gli annunci sul reparto di terapia intensiva per il Covid sono lettera morta, solo spot pubblicitari.
In molti servizi sono saltati gli standard previsti per garantire efficienza e qualità.
Sono ancora inadeguati il servizio di assistenza domiciliare integrata per gli anziani e le attività multidisciplinari in particolare per i disturbi cognitivi e per le demenze.
Come in altre parti d’Italia il sistema sanitario basato esclusivamente sulla centralità dell’ospedale e in modo particolare nel nostro territorio dove persistono gravi carenze organizzative e strutturali è stato messo in ginocchio dalla pandemia. Serve, adesso, oltre alla soluzione degli interventi più urgenti per dare piena operatività e funzionalità agli ospedali, un ripensamento complessivo sul sistema sanitario del territorio che sia modellato su una elevata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali.
L’occasione, per non restare come adesso con tutte le criticità dei servizi e delle prestazioni socio sanitarie del territorio e per fare un salto di qualità decisivo può arrivare con i fondi previsti per la sanità dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, circa 30 miliari. Sono investimenti che dovranno essere utilizzati per ridurre le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi in termini di protezione prevenzione e assistenza, per ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni, per migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, per lo sviluppo della telemedicina, per rafforzare le Case della Comunità, per migliorare i Livelli Essenziali di Assistenza e per adeguare le piante organiche e rafforzare le competenze del personale sanitario.
Questa è una partita decisiva che potrà cambiare il futuro della sanità in Sardegna e nel nostro territorio, resta tuttavia l’incognita sulle capacità di questa Giunta regionale se è all’altezza del gravoso compito e se sarà in grado di rafforzare le strutture e allineare i servizi ai bisogni delle comunità e dei pazienti.
Per queste motivi la giornata di protesta di oggi è molto importante per lanciare un forte appello e un monito alla Regione che deve cambiare totalmente rotta e ascoltare le istanze sociali e territoriali. Questa mobilitazione deve essere un nuovo inizio di una battaglia unitaria delle Organizzazioni Sindacali, Istituzioni, Associazioni e cittadini del territorio. Pertanto, è necessario che si assuma l’impegno e si stabilisca un’intesa per andare avanti insieme fino a quando non verranno risolti i problemi della sanità del Sulcis Iglesiente. Ora, è necessario, più che mai, costituire un Coordinamento fra le forze sociali e le istituzioni che mantenga sempre vivo il dibattito e organizzi periodicamente incontri, iniziative e manifestazioni in tutto il territorio per coinvolgere e informare i cittadini, per monitorare l’evolversi della situazione e per incalzare costantemente la Giunta regionale e inchiodarla alla sue responsabilità.

Cambiare il paradigma della Sanità del Sulcis Iglesiente per non restare come adesso.

Consulta Anziani di Iglesias

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