Interrogazione dell’on. Fabio Usai (PSd’Az) all’assessore della Sanità Mario Nieddu: «Cosa sta facendo la Giunta per superare l’emergenza Sanità nel Sulcis Iglesiente?»
Il sistema sanitario pubblico nel Sulcis Iglesiente vive una crisi crescente, cresciuta nell’ultimo anno e mezzo a causa della pandemia, come emerge dalla cronache quotidiane. Il centrosinistra ha perso le ultime elezioni regionali, soprattutto, sui temi legati alle varie emergenze sanitarie ed i sardi si aspettavano molto dalla nuova maggioranza di centrodestra ma oggi, superata la boa di metà legislatura, il bilancio non è certamente positivo.
La critiche all’operato della maggioranza che sostiene la Giunta Solinas in campo sanitario, non arriva soltanto – com’è nel gioco delle parti – dalle opposizioni di centrosinistra, come emerge dall’interrogazione presentata oggi da Fabio Usai, consigliere regionale di maggioranza, del gruppo sardista, all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.
«La sanità del Sulcis Iglesiente è allo stremo: mancano medici, infermieri e tecnici; impossibile garantire la funzionalità in molti reparti salvavita e tempo-dipendenti quali, ad esempio, Nefrologia-Dialisi, Medicina interna, Emodinamica e Pronto Soccorso, ma anche di altri come la chirurgia la cui operatività è messa in forte discussione», denuncia nell’interrogazione Fabio Usai.
Fabio Usai pone l’accento sulla condizione sempre più drammatica delle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente: «L’annosa carenza negli organici del personale medico-tecnico-infermieristico dei presidi ospedalieri Sirai e CTO, generatasi a partire dalla scorsa legislatura regionale in conseguenza di un’inadeguata programmazione, della riforma dei servizi ospedalieri, del blocco del turn over e successivamente all’introduzione in ambito nazionale della cosiddetta “quota 100”, ed aggravatasi ulteriormente nell’attuale periodo pandemico, sta sortendo, l’effetto di mettere a serio rischio la funzionalità di importanti reparti salvavita e tempo-dipendenti».
«La ridotta, ridimensionata o mancata funzionalità di questi servizi – aggiunge il consigliere regionale sardista -, rappresenta un gravissimo pericolo per la salute dei pazienti e in generale per quella “pubblica” degli abitanti del territorio, sempre più spesso costretti a rinunciare alle cure (emblematico in tal senso il caso dei pazienti dializzati dell’ospedale Sirai di Carbonia obbligati a rinunciare al proprio trattamento nelle settimane scorse), con drammatici contraccolpi in termini di qualità e speranza di vita, o obbligati a recarsi altrove con indicibili disagi di carattere economico e personale, per vedersi riconosciuto il diritto alla salute.»
«Una situazione drammatica, ha sottolineato l’esponente politico, caratterizzata dall’assenza di almeno 100 unità lavorative, tra medici, infermieri e tecnici, che è stata più volte rappresentata dai rappresentanti istituzionali del Sulcis Iglesiente in occasione delle ripetute conferenze socio-sanitarie organizzate sull’argomento; nonché denunciata a mezzo stampa e in diverse altre modalità dagli ordini professionali, dalle associazioni dei pazienti e dalle associazioni sindacali di categoria e confederali. Ma sempre senza ottenere adeguate risposte. Più volte, infatti, la dirigenza ATS così come l’assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, interrogati sul tema – sottolinea ancora Fabio Usai -, hanno preso impegni per individuare soluzioni onde evitare che il personale reclutato dalle graduatorie negli ultimi anni fosse arruolato prevalentemente nelle strutture sanitarie dei grandi centri di Sassari e Cagliari, a grave nocumento di quelle del Sulcis Iglesiente. E in diverse occasioni avevano assicurato interventi celeri per la ricerca di soluzioni tampone allo scopo di garantire, anche con l’ausilio di personale reclutato tramite le agenzie di lavoro somministrato – e la mobilità di altro già adeguatamente formato per i suddetti scopi, la funzionalità dei reparti e il proseguimento dei servizi. Ma a oggi, nessuno di questi impegni è stato mantenuto.»
«Se non si interverrà presto, la situazione non solo non migliorerà ma si prevede peggiorerà ancora nel 2022 con la collocazione in quiescenza di ulteriore personale oggi occupato. Pertanto – conclude nell’interrogazione Fabio Usai -, illustri quali siano le azioni messe (e da mettere) in campo dal suo Assessorato e in generale dalla Giunta regionale per affrontare e risolvere nell’immediato le problematiche sopracitate e garantire alle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente un’adeguata pianta organica per il proseguimento dei servizi e la preservazione della funzionalità dei reparti. Altrimenti la mobilitazione politica e sociale ad ogni livello sarà inevitabile.»
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