Christian Solinas: «Stop al numero chiuso in Medicina. Paghiamo i danni dei tagli indiscriminati del passato»
«La Sardegna è costretta oggi a pagare il prezzo di scelte profondamente sbagliate compiute in passato, ad iniziare dai tagli indiscriminati alla sanità pubblica e al blocco del turn over, che ha determinato una gravissima carenza di personale. Porre rimedio è impresa difficile, anche in considerazione della scelta, anch’essa sbagliata, del numero chiuso nella Facoltà di medicina.»
A dirlo è il presidente della Regione Christian Solinas.
«Chiediamo al Governo – aggiunge il presidente della Regione -, l’immediata sospensione del numero chiuso in Medicina per poter programmare immediatamente l’incremento dei medici, che è estremamente urgente. Se oggi non abbiamo un numero sufficiente di sanitari, prosegue, è perché il sistema universitario non ne ha messo in campo quanto era necessario. E’ chiaro, prosegue il Presidente Solinas, che questa competenza è in capo allo Stato, e non delle Regioni, che poi sono chiamate a gestire i disagi e le giuste rivendicazioni dei cittadini in materia di salute. Per troppi anni si è tagliato sulla sanità, inseguendo traguardi di economicità che non si conciliano con una gestione efficiente del sistema e con servizi di alto livello offerti ai cittadini, men che meno in un periodo di emergenza quale quello attuale. Oggi paghiamo il conto.»
«La Regione è dalla stessa parte dei cittadini e dei territori, e con loro chiede a gran voce strumenti straordinari per l’emergenza. Sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formati – rimarca Christian Solinas -. Abbiamo già previsto incentivi per il personale medico sanitario che lavora in sedi disagiate.»
«Occorre inoltre – conclude il presidente Christian Solinas -, un bando internazionale per attrarre nel SSR professionalità che consentano di colmare le carenze organiche in via straordinaria, per combattere l’emergenza attuale e programmare il futuro garantendo ai cittadini un servizio sanitario pienamente efficiente e vicino alle loro esigenze e, soprattutto, ai loro diritti.»
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