Sabato e domenica, a Sant’Antioco, la XXV edizione di Monumenti aperti
La XXV edizione di Monumenti Aperti, curata e coordinata dall’associazione Imago Mundi OdV, per il suo settimo fine settimana sabato 4 e domenica 5 dicembre arriva a SANT’ANTIOCO e per la sua edizione numero 17, grazie alla volontà e l’impegno dell’amministrazione comunale e alla passione dei volontari, si potranno visitare 4 monumenti: il Villaggio Ipogeo, il Tofet, il Museo Archeologico Barreca e l’Acropoli ed esplorare la città attraverso 4 itinerari.
Nello stesso fine settimana in Sardegna saranno aperti i monumenti ad Alghero, Castelsardo, Muravera, Ossi, Padria, Selargius, Tissi ed Uta, mentre nella penisola a Cantù, Como e Montorfano.
«Anche quest’anno aderiamo a Monumenti Aperti, manifestazione di grande interesse culturale, straordinaria occasione di narrazione, conoscenza e valorizzazione della nostra storia e delle sue preziose testimonianze – ha detto la delegata della Cultura del comune di Sant’Antioco Rosalba Cossu -. Avremmo voluto festosamente spalancare le porte del nostro patrimonio culturale, accogliere numerosi visitatori, turisti e cittadini, per leggere insieme le tracce, i segni del nostro plurimillenario passato, per capire sempre di più le nostre radici, per rafforzare l’identità cittadina. Le oggettive difficoltà del momento non ci permettono di vivere, se non limitatamente, questo evento con le modalità tradizionali, ma grazie all’impegno generoso e indispensabile di studenti, sotto la preziosa e insostituibile guida dei docenti, confidiamo che la scuola sia sempre protagonista attiva con nuove modalità in forma digitale.»
Questi i 4 monumenti aperti: il Villaggio Ipogeo che comprende una serie di tombe puniche e riadattate come abitazione in epoca successiva dalle classi più povere della comunità locale, conosciute con il nome di Is gruttas; il Tofet, una particolare tipologia di santuario cittadino di matrice culturale fenicia dove venivano deposte le urne contenenti le ceneri di bambini mai nati o deceduti prematuramente, i quali venivano cremati e spesso accompagnati da un’offerta funeraria; il Museo Archeologico Barreca che espone un’ampia gamma di reperti provenienti dall’isola di Sant’Antioco; e l’Acropoli che è uno spazio ai margini della città antica, occupata da un complesso nuragico fra l’Età del Bronzo ed il primo Ferro, e che verrà destinata ad uso funerario nel periodo punico. Tra l’età romana repubblicana e la prima età imperiale l’area è interessata dalla presenza di un luogo di culto.
Sono poi previsti 4 itinerari: Ponente – Necropoli; Maestrale – Su Magasinu ‘e Su Binu; Scirocco – Forte Sabaudo e Archivio Storico Comunale e infine Levante – MUMA Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia.
Nei giorni della manifestazione, nel rispetto delle norme anti-Covid, si terrà “Memorie del Soprasuolo”. Opere pubbliche a Sant’Antioco dal 1864 al 1943, una mostra documentaria e fotografica che presenta la storia della comunità antiochense attraverso le trasformazioni del tessuto urbano. La mostra sarà visitabile nei locali dell’Archivio Storico Comunale e nella sala mostre del Palazzo del Capitolo.
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