6 September, 2024
Home2021 (Page 119)

Il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, ha inviato una nota al ministro per la transizione energetica, Roberto Cingolani, e all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili e, per conoscenza, al sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, sulle problematiche dell’Area industriale di Portovesme, con specifico riferimento alle politiche energetiche ed allo sviluppo territoriale.

«Giunge a questa Associazione la posizione del comune di Portoscuso sui progetti dell’area industriale di Portovesme in merito ai processi della cosiddetta “transizione ecologica”scrive Emiliano Deiana -. In particolare, il Comune pone l’attenzione come alcune iniziative in itinere che prevedrebbero il posizionamento di una nave gasiera FSRU di oltre 100.000 mc all’interno del porto industriale adiacente il centro abitato, contrastino con lo sviluppo futuro del porto industriale, limitandone fortemente la fruibilità non solo alle aziende esistenti ma anche a nuove iniziative che potrebbero invece limitare o assorbire le maestranze che perderebbero il posto di lavoro a causa della transizione energetica.»

«Senza entrare nel merito delle politiche energetiche che meriterebbero ben altri approfondimenti e terreni di confronto e dialogo fra Governo, Regione e rappresentanze delle comunità locali, finora pressoché inesistentiaggiunge Emiliano Deiana qui preme sottolineare il fatto che esiste una contrarietà della municipalità di Portoscuso rispetto alle iniziative che si intenderebbero adottare sull’area di Portovesme e sul suo porto. Solo con una mediazione fra programmi nazionali, strategie regionali e locali si possono prospettare soluzioni durature e di prospettiva. Anci Sardegna chiede, pertanto, al Ministero e alla Regione Sardegna – conclude il presidente di Anci Sardegnail pieno coinvolgimento del comune di Portoscuso nella definizione delle strategie generali calate in ambito locale, di accettare il confronto e di valutare soluzioni alternative, predisponendosi al dialogo e all’ascolto delle comunità locali.»

Questa mattina la sala riunioni del Consorzio Industriale Provinciale di Portovesme, ha ospitato l’Assemblea Unitaria di tutti i quadri e delegati del Polo Industriale, organizzata dalle segreterie territoriali di CGIL CISL e UIL, per discutere del futuro energetico della Sardegna e della ripresa delle attività e del rilancio del polo stesso.

Nei numerosi interventi dei quadri e delegati è emersa la preoccupazione di lavoratrici e lavoratori sui tempi e modi per l’arrivo del gas metano necessario come combustibile di transizione indispensabile per la ripresa delle attività già da troppo tempo ferme e l’avvio delle nuove intraprese che possano garantire vecchia e nuova occupazione.

«E’ necessario che anche la Regione Sardegna diventi parte attiva nella definizione di progetti di rilancio dell’intero polo industrialesostengono i segretari Antonello Congiu (CGIL), Salvatore Vincis (CISL) ed Andrea Lai (UIL) -. Progetti e prese di posizione che siano compatibili con le tempistiche previste per il rilancio delle attività produttive che attendono da troppo tempo e delle aprioristiche possibilità previste dagli appositi finanziamenti europei per la ripresa e resilienza piuttosto che per la transizione energetica ed occupazionale.»

L’Assemblea ha dato mandato alle Segreterie Territoriali Confederali perché organizzino una manifestazione con sit-in statico da tenersi presso la sede istituzionale della Regione Sardegna, a Cagliari, venerdì 6 agosto 2021, a partire dalle ore 10.00. Verranno impegnate, a tal proposito, tutte le strutture di CGIL CISL e UIL, perché adottino tutti i provvedimenti necessari ad agevolare lo svolgimento della manifestazione alla quale, stante il carattere di istanza dell’intero territorio provinciale, con il coinvolgimento di tutti i sindaci dei Comuni del territorio.

Sono 178 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 6.947 test eseguiti (2,56%). Salgono a 62.543 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.

Si registrano 2 decessi: 1 uomo di 54 anni, marittimo, sbarcato da una nave e 1 uomo di 84 anni residente nella Città metropolitana di Cagliari. (1.504 in totale). I ricoveri ospedalieri sono 77 in area medica (+3 rispetto al report precedente) e 19 in terapia intensiva (+2).

Attualmente in Sardegna i positivi sono 5.291, 5.195 le persone in isolamento domiciliare.

 

Al via, a Sant’Antioco, la gara d’appalto per i lavori di sistemazione della voragine di piazza De Gasperi, sono attesi da quasi 30 anni.

Era l’ottobre del 2017 quando l’Amministrazione comunale guidata da Ignazio Locci muoveva i primi ma decisivi passi verso la soluzione della ferita di piazza De Gasperi, nota come il “buco” o la “voragine”. Erano trascorsi pochi mesi dal suo insediamento e la Giunta approvava il progetto per gli “interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’area prospiciente piazza De Gasperi”, adottando specifica variante al PUC ed apponendo il vincolo preordinato all’esproprio delle aree private interessate dal progetto di recupero. Da quel momento, dopo la successiva approvazione in Consiglio comunale, prese avvio un procedimento amministrativo lungo e articolato segnato dal coinvolgimento di svariati enti, compresa la Soprintendenza, giacché su quelle aree sono presenti alcune evidenze archeologiche. A distanza di quasi quattro anni dai primi atti, oggi arriva la svolta con l’indizione della gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori: e così, al posto della “voragine”, sorgerà una nuova piazza che eliminerà una volta per tutte quello sfregio nel cuore del centro storico.

«Dopo il grandissimo lavoro fatto dai nostri uffici commenta il Sindaco Ignazio Locci siamo riusciti a bandire la gara d’appalto per porre fine a questa ferita che sanguina da quasi trent’anni nel cuore pulsante del centro storico di Sant’Antioco: si tratta di lavori per 380 mila euro. Sono sicuro che quello raggiunto sia un grande traguardo ma ancora più grande sarà quello che tutta la città raggiungerà quando i lavori saranno finiti, quando la piazza avrà una nuova vita e una nuova luce.»

Il “buco” altro non è che uno squarcio a due passi dalla Basilica di Sant’Antioco Martire, sorto a causa dallo smantellamento di un edificio disposto per motivi di sicurezza nel lontano 1994. Durante i lavori emerse un’area di interesse storico (sono evidenti tombe puniche riutilizzate in età Romana, già indagate da un punto di vista archeologico).

L’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica, Francesco Garau, spiega il progetto: «Dal punto di vista urbanistico l’aspetto più importante è quello di ricostruire uno spazio continuo tra la Basilica e tutti i lati della piazza, compreso quello compromesso dal “buco“. La soluzione architettonica prevede la ricopertura totale con piastre in calcestruzzo che, attraverso uno scorcio vetrato, consentiranno di vedere al di sotto, ovvero il punto in cui sono presenti i retaggi archeologici. Al di sopra, invece, arredo urbano coerente con i luoghi mentre l’unica parete della nuova piazza riprenderà tutte le essenze arboree tipiche del nostro paese mediterraneo».

Dopo 23 anni sono state riaperte al pubblico le aree archeologiche della Necropoli Punica e dell’Acropoli, due siti di straordinaria importanza che arricchiscono il patrimonio culturale di Sant’Antioco. Un’attesa durata oltre due decenni, per le due perle incastonate nel cuore del centro storico e archeologico antiochense, da venerdì 30 luglio fruibili in forma permanente, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Per l’inaugurazione, presso la Necropoli (settore Nord) si sono tenuti il consueto taglio del nastro e una conferenza stampa di presentazione dei siti archeologici, alla presenza della rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, la dott.ssa Giovanna Pietra, il sindaco Ignazio Locci, la consigliera comunale delegata alla Cultura, Rosalba Cossu, la direttrice del Parco archeologico, l’archeologa Sara Muscuso, e  una rappresentanza del partner di gestione del Parco, la Cooperativa Archeotur, che si occuperà della fruizione del sito.

Necropoli punica e Acropoli di età romana sono due aree che, inserite nel fulcro del centro storico antiochense, hanno consentito all’archeologia sulcitana di  ricostruire importanti momenti storici e sviluppi diacronici dell’insediamento dell’antica Sulky. Indagate dagli anni 50 del secolo scorso, le due aree sono state oggetto di interventi recenti. Il settore  nord della Necropoli, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna, è stato dotato di un punto ristoro e di nuovi e moderni supporti didattici. E ancora si è provveduto a creare un impianto di illuminazione esterna e interna alle tombe, unitamente ai percorsi dei camminamenti  esterni totalmente reversibili e autoportanti che condurranno i visitatori al tragitto sotterraneo. Ma cosa vedranno i visitatori? Sarà possibile accedere al settore della Necropoli punica utilizzato con la medesima funzione fin dall’epoca romana e nell’età tardo antica con il collegamento di diverse tombe contigue per la costruzione di un piccolo  complesso catacombale. All’interno, un arcosolio di pregio e ulteriori testimonianze di rilievo. Attraverso i cantieri archeologici del Cammino minerario di Santa Barbara è stato invece possibile valorizzare l’adiacente area dell’Acropoli romana, luogo che almeno a partire dal II sec. a.C. ospita un importante tempio di tipo italico della prima città romana. Anche in questo caso i lavori hanno riguardato un sistema di illuminazione notturna, i camminamenti del percorso di visita, i supporti didattici e il restauro di antiche pavimentazioni.

«Queste due aree archeologiche commenta la direttrice del Parco Archeologico Sara Muscusoconfermano come l’antico e il contemporaneo possano coesistere e compenetrarsi in un interessante esempio di archeologia urbana che dalla Piazza De Gasperi, cuore pulsante del centro storico, si articola in un vero Parco archeologico urbano con ben sette siti visitabili: luoghi ricchi di storia, cultura, tradizioni, per concludersi più a nord con il tofet e il Museo archeologico Ferruccio Barreca.»

«Siamo felicissimicommenta il sindaco Ignazio Locci abbiamo creduto alle intuizioni della dottoressa Sara Muscuso, che aveva proposto di investire il finanziamento della Fondazione di Sardegna in un progetto teso alla riapertura della Necropoli, e oggi possiamo dire di averci visto giusto. Grazie anche al lavoro del Cammino minerario di Santa Barbara che ha consentito la realizzazione di alcuni lavori all’interno dell’Acropoli romana.»

 

Si allungano sempre più i tempi per la soluzione della vertenza Sider-Alloys. Non sono positive le novità emerse nell’ultimo incontro svoltosi a Cagliari qualche giorno fa che ha visto la partecipazione delle rappresentanze sindacali.
Lunedì pomeriggio l’Azienda avrà un nuovo incontro con i Sindacati per fare il punto della situazione.
Da fonti aziendali trapelano notizie su possibile ricorso  alla Cassa integrazione guadagni.
Armando Cusa

Sono 314 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 3.722 test eseguiti (8,44%). Salgono a 62.365 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.

Non si registrano decessi (1.502 in totale). I ricoveri ospedalieri sono 74 in area medica (-1 rispetto al report precedente) e 17 in terapia intensiva (+4).

Attualmente in Sardegna sono 5.120 le persone in isolamento domiciliare.

Sul territorio, 17.797 (+179) casi sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 9.704 nel Sud Sardegna (+34), 5.440 a Oristano (+11), 11.122 a Nuoro (+3), 18.109 (+87) a Sassari, 14 fuori Regione.

Sabato 31 luglio, nel corso della Santa Messa delle ore 19.00, don Giulio Demontis, alla presenza della comunità e delle autorità, ha benedetto l’opera donata dalla pittrice locale Alessia Sirigu alla Parrocchia Vergine D’Itria, nella quale è rappresentato il miracolo della predica ai pesci, fatta da Sant’Antonio di Padova, patrono dei tonnarotti e della pesca. Il dipinto, realizzato con colori acrilico e materiale di compensato multistrato di cm 200 per 130, ritrae proprio la scena del miracolo. Si narra che un giorno il Santo si trovava in una località piena di eretici, Sant’Antonio iniziò la sua predica, ma nessuno lo prese in considerazione, ma addirittura iniziarono a prenderlo in giro. Allora con un gesto esemplare, si diresse verso la riva del mare dicendo: «Poiché vi dimostrate indegni della Parola del Signore, ecco, io mi rivolgerò ai pesci, in modo da evidenziare ancora di più la vostra mancanza di fede».

Mentre parlava dell’amore di Dio a quelle creature che vivono nel mare, un branco di pesci si avvicinò alla riva e, sporgendo le loro teste dall’acqua in segno di ascolto verso il santo, li benedisse ed essi si dispersero. Nel frattempo questo “spettacolo” aveva lasciato un forte segno sulle persone presenti, molte corsero verso la città per chiamare i propri concittadini ad assistere al prodigio, altre invece scoppiarono in lacrime e chiesero perdono. Presto una moltitudine di persone si raccolse attorno al Santo, che le esaltò di tornare sulle vie del Signore. Quindi, grazie a questo miracolo, i cittadini abbandonarono l’eresia. L’opera realizzata dalla pittrice locale Alessia Sirigu è ambientata a Portoscuso, impreziosita da una cornice molto caratteristica. Essendo realizzata nel periodo del lockdown del 2020, l’artista ha voluto mettere in risalto alcuni personaggi con indosso la mascherina per evidenziare proprio il periodo nel quale il dipinto ha preso forma. L’opera verrà collocata nella Chiesa dedicata al santo all’interno di Su Pranu e sarà un ulteriore pezzo di storia che andrà ad arricchire il patrimonio della cittadina, dove cultura, fede, devozione e tradizione, ancora una volta vanno ad unirsi. Altro scopo della realizzazione di quest’opera, è fare chiarezza ai tanti turisti che ogni anno visitano la suggestiva Chiesa, sul perché Sant’Antonio sia il patrono dei tonnarotti e della pesca, quest’opera aiuterà a capirlo meglio e a dare la risposta.

“La predica ai pesci di Sant’Antonio”
Tecnica: acrilico su legno
Anno: 2020
Ho voluto raffigurare questa scena, una delle meno conosciute dei miracoli del santo, inserendola in un contesto e luogo unico che ci rappresenta: la tonnara di Portoscuso.
Sant’Antonio da Padova è legato alla nostra storia, essendo da tempi antichi, il santo protettore della tonnara e della chiesetta a lui dedicata, all’interno de “Su Pranu”. Tradizionalmente, i pescatori, prima di ogni mattanza, si raccoglievano in preghiera presso la cappella ,per chiedere il favore divino affinché la pesca fosse abbondante. “La predica ai pesci” rappresenta iconograficamente l’opera di apostolato del Santo (simile alla “predica agli uccelli” di San Francesco) che secondo i racconti, si trovava in quei tempi a predicare invano nelle terre degli eretici e, visto che nessun uomo gli prestava attenzione, un giorno, trovandosi nei pressi della costa, decise di rivolgersi al mare ed è lì che avvenne il miracolo affascinante dei pesci. Molte creature marine, pesci di ogni tipo e grandezza, cominciarono ad affiorare dall’acqua e ad avvicinarsi alla riva attratti dalle parole del santo. Questo prodigio, a poco a poco, attirò la curiosità di alcuni uomini vicino, fino a far accorrere e convincere il popolo, che da quel momento cominciò ad ascoltare e credere Sant’Antonio…
Quando mi è stato proposto di dipingere quest’opera (febbraio dell’anno scorso, più o meno) ho accettato con qualche dubbio, non sapendo da dove iniziare, non conoscendo il tema e non avendo mai dipinto niente di simile. Ho pensato che oltre ad avere una bella responsabilità, si trattava di un impegno artistico molto impegnativo che mi avrebbe messo alla prova. Poi è arrivata la pandemia, il Covid che ha bloccato e piegato il mondo intero. A marzo del 2020, mentre iniziavo a lavorare a questo progetto, e subito dopo il blocco di alcuni mesi, ho avuto modo di riflettere anche su quello che stava accadendo attorno a noi. Quando ho ripreso a dipingere, inevitabilmente ho trasferito parte di quello che stavamo vivendo, in questo quadro, rendendolo attuale con elementi che, purtroppo, ancora oggi simboleggiano la situazione in cui stiamo.
Ho immaginato Sant’Antonio che prova a metterci in guardia, sui mali che l’uomo sta causando a se stesso e alla natura (il virus ne è in gran parte il risultato). La natura, simboleggiata dai pesci, sente questi mali e comincia ad alzare la testa; gli uomini (i pescatori) sono presi dalle loro faccende, dai loro interessi, non si rendono conto di ciò che accadde, di ciò che stanno provocando, ciascuno preso dal loro vivere egoistico…eppure i segnali arrivano e l’uomo, con le sue false convinzioni, è artefice e vittima di tutto questo.

Alessia Sirigu

Si è tenuta ieri ad Oristano la conferenza organizzativa di Articolo Uno Sardegna, alla presenza del coordinatore nazionale Arturo Scotto. Il segretario regionale Luca Pizzuto ha introdotto i lavori sottolineando la necessità di salvaguardare la comunità politica regionale di Articolo Uno, attraverso una configurazione organizzativa che consenta di fornire strumenti concreti per incidere sulla vita dei sardi: «Il nostro sistema è caratterizzato da profonde disuguaglianze e un collasso ambientale è alle porte. Dopo la pandemia tutto è drammaticamente peggiorato. Ci ritroviamo in una situazione in cui l’ultima frontiera del capitalismo governa le nostre vite trasformandole in merce da vendere. I partiti della sinistra di oggi devono uscire dall’idea che siano sufficienti comunicati stampa e documenti: bisogna agire nella società per essere produttori di cambiamento».

La risposta alla grave situazione economica e sociale della Sardegna – secondo Articolo Uno – non possono essere i tavoli del pranzo di Sardara.

«Non accetteremo compromessi in cui l’unico obiettivo sia quello del potere per il potere. Vorremmo chiarezza anche da parte dei nostri alleati. Ci lasciano spiazzati scelte nelle alleanze nei territori.»

Il tema è stato ripreso da Arturo Scotto, che ha concluso i lavori: «Le alleanze si fondano sul rispetto reciproco. Lo dico pensando, soprattutto, al comune di Carbonia, il Comune del nostro segretario regionale. Abbiamo lavorato per l’alleanza, ma una coalizione si costruisce insieme, soprattutto quando i numeri di Articolo Uno non sono irrilevanti. La destra non la smontiamo se approviamo i trasformismi e facciamo un appello al PD perché scelga l’alleanza di centrosinistra».

Arturo Scotto si è soffermato poi sulla necessità di difendere il reddito di cittadinanza e il reddito di emergenza e sul fatto che esiste uno spazio di egemonia culturale che si può occupare per spostare l’asse politico del Paese: «E’ giunto il tempo di una legge sulla rappresentanza dei lavoratori e di una proposta sul fisco: dobbiamo dire che c’è bisogno di un prelievo sui grandi patrimoni, di un abbassamento del carico fiscale sul lavoro e della lotta all’evasione fiscale».
Con la giornata di ieri Articolo Uno Sardegna, attraverso l’elaborazione di un proprio statuto, ha proposto un patto per essere riconosciuta come organizzazione federata a quella nazionale.
Durante la conferenza, diversi gruppi di lavoro si sono occupati di lavorare sugli aspetti della comunicazione, sulla costruzione di una rete tra amministratori locali, sulla cultura e sull’istruzione, sull’apertura di sportelli di segretariato sociale a disposizione delle nostre comunità.
Un momento, infine, è stato dedicato dall’assemblea ai recenti drammi dovuti agli incendi nell’Oristanese e in tutto il territorio sardo. Alle popolazioni colpite va tutta la nostra solidarietà ed il nostro impegno in tutte le sedi istituzionali in cui siamo presenti, a partire dal Consiglio regionale.

Vanno avanti i lavori di completamento del lotto 1 della nuova statale 195 “Sulcitana”, tra i territori di Capoterra e Sarroch.

Già riaperta al traffico la rampa di collegamento in località Su Loi, in direzione Cagliari tra il tratto a 4 corsie in gestione Cacip e il vecchio tracciato della statale 195. È quindi stato rimosso il doppio senso di marcia precedentemente istituito nella rampa in direzione Pula ed il traffico è stato ripristinato secondo la configurazione originale. 

Antonio Caria