7 September, 2024
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A causa del mancato approvvigionamento di una parte di dosi vaccinali previste e necessarie, la ASSL di Carbonia Iglesias è stata costretta ad annullare le vaccinazioni previste per i giorni 21, 22 e 23 giugno nei punti vaccinali di Carbonia e San Giovanni Suergiu; pertanto, tutti i prenotati nelle sedi e nelle date citate NON dovranno presentarsi all’appuntamento. I nuovi appuntamenti verranno fissati quanto prima possibile.

Sono 8 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 2.231 test eseguiti (0,36%).

Salgono a 57.096 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Degli 8 nuovi casi, 2 sono stati rilevati nella provincia di Sassari, 4 nella Città Metropolitana di Cagliari, 1 nella provincia di Nuoro e 1 nella provincia del Sud Sardegna.

Non si registrano nuovi decessi (1.485 in tutto). Sono 70 (-2) le persone attualmente ricoverate in ospedale in area medica, 5 (-1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.531 e i guariti sono complessivamente 44.005 (+45).

Il Partito democratico di Iglesias stamane lancia un grido d’allarme: “Vogliono chiudere l’ospedale CTO”.

Di seguito il documento stampa integrale appena diffuso.

“Siamo alla follia, per mancanza di personale medico si sta procedendo alla chiusura

di tutte le sale operatorie del PO CTO di Iglesias!

Il Partito Democratico di Iglesias paventa la chiusura di tutte le sale operatorie, dei reparti ospedalieri e del
pronto soccorso dell’Ospedale CTO di Iglesias a causa del reiterato atteggiamento di noncuranza e lassismo
da parte di chi oggi amministra la Sanità regionale.
L’intera ASSL Carbonia e soprattutto il CTO di Iglesias vivono un momento drammatico a seguito dei
reiterati tagli subiti e che purtroppo continuano a subire più di prima, tagli che determinano il
rallentamento delle attività ospedaliere tanto che alcune sono a rischio di chiusura immediata.
I tagli riguardano l’attività delle sale operatorie, i posti letto, i servizi, le maestranze lavorative mediche,
paramediche, amministrative e tecniche, e ad oggi non è possibile garantire un servizio sanitario pubblico
efficiente e usufruibile da tutti i cittadini, non solo di Iglesias ma di tutto il territorio.
In particolare, nella nostra ASSL le carenze in organico si sono amplificate a seguito dei numerosi
pensionamenti a cui a tutt’oggi non è corrisposto un piano di assunzioni effettivo ed esecutivo per colmare i
vuoti in organico, se non attraverso l’utilizzo di alcune fattispecie contrattuali, precarie e a tempo
determinato, di lavoro subordinato. La mancata assunzione di personale ha avuto pesanti ricadute
sull’organizzazione dei servizi, accentuati dall’emergenza Covid, mettendo a nudo la disorganizzazione del
sistema sanitario regionale e al rallentamento o al blocco quasi totale dei servizi sanitari con reparti ormai
vuoti. In questi ultimi anni abbiamo visto di tutto e il contrario di tutto ma appare singolare deliberare un
impegno da profondere sul territorio e poi perseguire altri indirizzi estranei alle scelte contenute nelle
direttive e leggi regionali approvate. Pertanto, appare assurdo stravolgere l’organizzazione approvata che
bilanciava tra Iglesias e Carbonia il carico del DEA di 1 Livello che prevedeva ad Iglesias i ricoveri
programmati e a Carbonia Emergenza-Urgenza. Attualmente il ricovero programmato non viene fatto
presso il P.O. CTO di Iglesias, se non in minima parte, ma quasi totalmente al P.O. Sirai di Carbonia, che in
questa situazione si presenta come un ospedale attivo e con una percentuale di posti letto occupati anche
superiore al 100% considerato che anche gli ingressi in emergenza e urgenza rimangono di suo esclusivo
appannaggio.
Non vuole assolutamente essere una lotta di campanile, ma è da evidenziare che non si può giustificare
l’inattività del PO CTO di Iglesias come una responsabilità dell’ospedale poco attrattivo e valido se non
vengono forniti gli elettromedicali necessari e i reparti risultano sguarniti a causa della grave insufficienza
del personale medico e paramedico.
L’assemblea cittadina del Partito Democratico di Iglesias si è interrogata sulla grave situazione e sono
venute in mente diverse domande:
1. La Regione Sardegna e nello specifico il dott. Temussi e l’assessore Nieddu hanno mai pensato che
con un adeguato progetto di riqualificazione e riorganizzazione di questa struttura è possibile non
solo ridurre i costi ma fornire dei veri servizi ai cittadini?
2. Hanno mai pensato che gli spazi del CTO potrebbero accogliere non solo i cittadini dell’iglesiente
ma anche buona parte di altri utenti provenienti dall’hinterland cagliaritano, aumentando l’attività
ospedaliera e decongestionando le enormi liste d’attesa regionali?
3. Il dottor Temussi e il dottor Nieddu sono a conoscenza che non essendoci gli elettromedicali
necessari si costringono i pazienti a spostamenti in ambulanza verso altre strutture distanti

dall’ospedale CTO obbligando e impegnando diverso personale medico e paramedico per il
trasferimento degli stessi?
4. Non è per loro un controsenso “sprecare” il prezioso orario di servizio di queste “rare figure in
organico” per degli inutili spostamenti in ambulanza?

Sembra assurdo ma come già evidenziato in precedenti ns comunicati stampa c’è qualche “luminare
regionale” che vorrebbe giustificare possibili depotenziamenti o addirittura chiusure di interi servizi o
ospedali nascondendo i veri motivi dei disservizi e inoperosità che oramai invece sono chiari a tutti: rottura
o mancata sostituzione di apparecchiature elettromedicali e carenza cronica di personale, che visto l’esiguo
numero non permette di aprire in sicurezza reparti o servizi ospedalieri e territoriali. Qualcuno forse si è
dimenticato dei pneumologi in assunzione ad Iglesias e spostati a Cagliari e anestesisti trasferiti
momentaneamente e mai più rientrati nella loro sede iglesiente? E vogliamo parlare del Reparto Dialisi e
delle condizioni da terzo mondo in cui versa?
Noi non ci siamo dimenticati!
Siamo davvero stufi di questo atteggiamento e pertanto il Partito Democratico di Iglesias intende portare la
questione in evidenza non solo alla Regione Sardegna ma anche al Ministro Speranza e in contemporanea
aprire una segnalazione alla Corte dei conti per la spesa di oltre 20 milioni in ristrutturazioni e nuove
costruzioni di reparti all’interno del plesso del CTO di Iglesias che ad oggi stanno portando al naufragio
dell’opera e al conseguente spreco del denaro pubblico impiegato per finanziarla.
Lungi da noi voler sottolineare inefficienze o scelte migliorabili, non è questo il senso di questo documento.
Purtroppo, il vero rischio è che la nostra Sanità imploda decretando la morte dei nostri ospedali grazie
all’arroganza di chi oggi l’amministra ed è incapace di attuare un dialogo con il territorio e sulle reali sue
esigenze. In questo scenario è del tutto evidente lo scoramento e la rassegnazione dei cittadini nel chiedere
e ottenere il diritto alla salute come dichiarato dall’art. 32 della nostra Costituzione “La Repubblica tutela
la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite
agli indigenti”.
Seppure prima del Covid-19 la situazione della Sanità del nostro territorio non fosse eccellente, anzi per
alcuni versi disastrosa, la pandemia ha di fatto ulteriormente peggiorato tutta l’assistenza sanitaria pubblica
perché è stata bloccata tutta l’attività programmata, mascherando le chiusure con la motivazione che le
restrizioni covid non permettevano le visite, mentre qualsiasi struttura privata era ben lieta – a pagamento
– di garantire lo stesso servizio.
Appare evidente il tentativo di depotenziare la ns Sanità perché l’unica cosa che si sta continuando ad
implementare è la mobilita passiva e il costo della Sanità stessa del nostro territorio, costringendo fiumane
di persone, in prevalenza anziane, a viaggi della salute verso altri territori e diverse strutture sanitarie
private. Appaiono ormai troppo lontani i fasti di una Sanità di eccellenza che andava a rappresentare il Polo
Ospedaliero di Iglesias (ortopedia, chirurgia, medicina, chirurgia pediatrica, pneumologia, Trasfusionale,
Laboratorio Analisi, etc.

Per le ragioni esposte, il Partito Democratico

denuncia

▪ La mancata assunzione del personale per il potenziamento dei reparti e servizi.
Attualmente nella ASSL Carbonia mancano dai 50 ai 60 Medici, dai 60 ai 70 infermieri, dalle 6 alle 12
ostetriche, dai 9 ai 12 tecnici di laboratorio, dai 6 ai 9 tecnici di radiologia, e oltre a questo personale non
meno di 100 unità lavorative – amministrativi e tecnici non sanitari – che attualmente in parte vengono

rimpiazzati con contratti precari o con l’ausilio di personale in utilizzo a tempo determinato proveniente da
altri progetti regionali. Il 65% – 70% di tale personale dovrebbe essere assunto presso Il CTO di Iglesias.
▪ La mancata attivazione del Reparto Covid, già finanziato e mai attivato;
▪ La mancata riparazione o sostituzione della strumentazione di radiodiagnostica: a solo titolo di
esempio citiamo la Risonanza Magnetica e la Moc non riparabili e la Tac obsoleta;
▪ La mancata e corretta suddivisione dell’attività elettiva e di urgenza tra il CTO di Iglesias e il PO Sirai
di Carbonia;
▪ Il ritardo dell’attivazione della parto-analgesia per carenza di organico e mancata formazione
specifica dello stesso.
▪ L’irrisorio tasso di occupazione dei posti letto del CTO di Iglesias a causa dei motivi espressi in
premessa.
▪ Lo stato di degrado del Reparto Dialisi per il quale è stato stanziato un milione di euro nel febbraio
2019, risorsa finora inutilizzata.

chiede

▪ Di garantire il proseguo dell’attività delle sale operatorie del presidio ospedaliero CTO
▪ Ripristino del reparto di Chirurgia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Ripristino del reparto di Ortopedia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Ripristino del reparto di ORL presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Ripristino del reparto di Oculistica presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Ripristino del reparto di Chirurgia Pediatrica presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Ripristino del reparto di Pneumologia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h
▪ Acquisire una nuova risonanza magnetica per il presidio ospedaliero CTO
▪ Aprire il nuovo laboratorio analisi presso il presidio ospedaliero CTO come già previsto.

Pretendiamo rispetto per tutti i cittadini iglesienti e del territorio, chiediamo il ripristino della pianta
organica del personale e la fornitura completa degli elettromedicali, al fine di garantire tutte le attività
ospedaliere che i nostri ospedali possono offrire.”

Il Partito Democratico di Iglesias

Alla fine del mese di maggio, le organizzazioni sindacali dei pensionati del Sulcis e della Sardegna Sud Occidentale, hanno terminato il lungo e proficuo viaggio, attraverso tutti i Comuni del territorio dove hanno incontrato gli amministratori con i quali hanno affrontato in modo costruttivo i problemi della sanità nel nostro territorio evidenziando le seguenti necessità:
• Potenziamento e adeguamento dei presidi ospedalieri, CTO, Sirai e Santa Barbara, per renderli più rispondenti alle esigenze di tutti i cittadini;
• Promuovere l’adeguamento e il potenziamento dei presidi sanitari territoriali dei distretti di Carbonia, Iglesias e delle Isole, realizzando una rete di servizi, con altre strutture, capace di coinvolgere una pluralità di soggetti socio sanitari in grado di offrire una serie di servizi alla comunità locale e soddisfare l’esigenza dell’assistenza domiciliare;
• Adeguare e potenziare la medicina territoriale nel rispetto del DGR n°9/15 del 5/03/2020, recependo altresì la deliberazione della Giunta regionale n° 57/14 del 18/11/2020, la
deliberazione della GRS n° 46/47 del 22/11/2020 sulle liste di attesa, nonché le missioni 5 e 6 del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Tutti i Sindaci hanno firmato il “Patto per la salute”, hanno espresso nel merito apprezzamento e condivisione, nella forma e nella sostanza, per l’iniziativa portata avanti dai sindacati dei pensionati e si sono impegnati a portare avanti, unitariamente alle forze sociali, il progetto d’intervento verso l’Azienda sanitaria locale, la Giunta regionale e l’ATS/ARES, che in questi anni hanno dimostrato scarsa attenzione e inerzia nei confronti dei bisogni delle popolazioni del Sulcis e non solo.

CGIL SPI SSO CISL FNP UIL UILP
R. Fadda, T. Arca, A. Caria, G. Speziga, G. Virdis

Il consigliere regionale Aldo Salaris, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, ha rilevato l’eredità del compianto Roberto Frongia alla guida dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici.
A 70 giorni dal suo insediamento, abbiamo rivolto alcune domande al neo assessore.
Quali le priorità dei Lavori pubblici in Sardegna?
«La rete viaria della Sardegna è certamente la priorità da affrontare. Dobbiamo garantire ai sardi di potersi muovere in sicurezza e agevolmente. La stagione invernale appena trascorsa ha creato gravi problemi che mi hanno toccato da vicino, e mi riferisco al tratto di SS 131 franato in prossimità di Bonorva. Stiamo lavorando per risolvere e a supporto di ciò, abbiamo da poco incontrato l’amministratore delegato di Anas, al quale ho chiesto di accelerare sull’esecuzione dei lavori, ed abbiamo fatto il punto della situazione.»
Quanto la pandemia sta condizionando il lavoro?
«La Sardegna, forse più di altre regioni italiane, sta soffrendo la crisi. Le aziende turistiche, più delle altre, hanno avuto grossi cali di fatturato, andando ad incidere, a catena, sui problemi dei lavoratori diretti e sull’indotto. Ad ogni modo, grazie al comportamento responsabile dei sardi, siamo riusciti a fronteggiare l’epidemia ed ora siamo pronti per la stagione turistica. Il protocollo “Sardegna Sicura” portato avanti dalla Giunta regionale ha garantito e sta garantendo ingressi controllati nell’Isola e contiamo di essere una destinazione scelta anche per questo motivo. Se lo scorso anno il Governo ci avesse ascoltato quando il presidente Christian Solinas aveva proposto il passaporto sanitario, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ora bisogna pensare a lavorare.»
Le risorse a disposizione sono sufficienti?
«No, abbiamo bisogno di nuove risorse. Per questo, come Riformatori sardi, portiamo avanti quella che è la nostra grande battaglia sul riconoscimento dello stato di insularità. Non vogliamo elemosine, ma pari diritti e pari dignità.»
Recovery Plan: per la Sardegna, che possibilità concrete di sviluppo possono arrivare da questo strumento?
«È nostra volontà far ripartire la Sardegna. Tra i principali obiettivi la transizione energetica e la sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, ai trasporti sostenibili con il completamento della rete ferroviaria. Il potenziamento della rete dei porti turistici e lo sviluppo della portualità commerciale, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, con diffusione delle competenze digitali e completamento della rete in fibra ottica, sostegno alla competitività delle nostre filiere strategiche (agroalimentare, industria, patrimonio culturale, turistico e paesaggistico), formazione, ricerca e politiche attive del lavoro. Il tutto, con una particolare attenzione per giovani, donne e persone con disabilità.»
Quali sono le priorità del vostro gruppo politico?
«Abbiamo un patrimonio archeologico unico al mondo da valorizzare e far conoscere attraverso una forte azione di marketing capillare, e diffuso ancor di più nel momento in cui il patrimonio nuragico otterrà, come auspichiamo, il riconoscimento Unesco. Questa è la via maestra: identità e sviluppo della Sardegna all’unisono.»
Armando Cusa

L’Agenzia delle entrate ha annunciato di voler chiudere alcune sedi in Sardegna, tra le quali vi sono quelle di Alghero, Isili e Carbonia. Ad Alghero, contro il piano di tagli dell’Agenzia delle entrate ha preso una ferma posizione il sindaco Mario Conoci, per contrastare la chiusura della sede di Carbonia, questa sera ha preso posizione il consigliere regionale sardista Fabio Usai.

«Una decisione che preoccupa e lascia perplessi, e allo stesso tempo conferma un disegno politico ben preciso, poiché si inserisce in quella deleteria tendenza che oramai da molto tempo attraversa il nostro territorio e provoca il depotenziamento progressivo e generalizzato dei serviziscrive in una nota Fabio Usai -. In particolare sul fronte dello Stato centrale che progressivamente, nel tempo, si è DISIMPEGNATO dalla città di Carbonia e dal Sulcis Iglesiente: “indebolendo” e “smantellando” importanti presidi. L’Agenzia delle entrate è, a pieno titolo, uno di essi. Questo atteggiamento menefreghista e superficiale dello Stato, peraltro riscontrato anche in diversi altri ambiti come quelli economico-produttivi (vedasi Polo industriale di Portovesme), è una concausa reale della gravissime crisi sociale-demografica del nostro territorio. Dove le uniche opportunità rimaste per migliaia di giovani sono quelle dell’assistenzialismo fine a se stesso o dell’emigrazione.»

«Colgo, perciò, con positività l’appello degli amministratori e delle parti sociali a fare fronte comune per scongiurare questa e altre analoghe nefaste decisioniaggiunge Fabio Usai -. Ad esso voglio aggiungere il mio personale invito ai numerosi Parlamentari eletti in Sardegna (alcuni coi voti del nostro collegio), la maggioranza dei quali impegnata nel sostegno all’attuale Governo Draghi, affinché diano un segno tangibile della propria intraprendenza e si uniscano a questa sacrosanta rivendicazione. Soprattutto i deputati e senatori hanno, infatti, per ovvii motivi, la possibilità di interagire direttamente con il Governo nazionale e chiedere un energico intervento al Ministro titolare della materia, teso a scongiurare l’ennesimo smantellamento di importanti servizi nel nostro territorio e a garantirgli una maggiore attenzione.»

«Nondimeno, come sempre, per tutto ciò che potrò fareconclude Fabio Usai -, mi attiverò in ambito regionale per intraprendere e sostenere qualsiasi iniziativa utile per modificare questa situazione. E se fosse necessario, anche per andare direttamente a Roma, dove vengono concepite queste scellerate decisioni.»

Lunedì pomeriggio, a Carbonia, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa dai rappresentanti delle Università di Milano BICOCCA e IULM e TOR VERGATA di Roma, dal comune di Iglesias, dal comune di Carbonia, dalla Società Umanitaria, dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna e dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, previsto per la realizzazione di un progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale triennale (2020-2023), finalizzato a ricostruire la genesi e lo sviluppo del “discorso ambientalista” in Italia veicolato dai media visuali, nella convinzione che le rappresentazioni visive rivestano un’importanza cruciale in una prospettiva storica e nell’articolata influenza sulle pratiche contemporanee di educazione e prassi sostenibili.

Il progetto troverà il suo output principale nella configurazione di un cd “Atlante digitale” ambientale interattivo della transizione paesaggistica di diversi territori italiani tra i quali è stato inserito il territorio attraversato dal Cammino Minerario di Santa Barbara.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha accolto molto favorevolmente la richiesta di collaborazione delle tre Università e intende sostenere il progetto al fine della valorizzazione gli aspetti storici, culturale, ambientale, paesaggistico e religioso del suo itinerario. Con le stesse finalità hanno deciso di sostenere il progetto il comune di Iglesias, il comune di Carbonia, la Società Umanitaria e La Soprintendenza archivistica della Sardegna.

L’accoglienza dei docenti universitari e la presentazione del progetto si è svolta simbolicamente nell’ex “Centro di Accoglienza delle maestranze”, conosciuto anche come Ostello della gioventù e/o museo multimediale delle zone umide, recentemente affidato dalla Provincia alla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara che ha già avviato gli interventi per l’allestimento della Posada di Carbonia, nella quale verranno ospitati i pellegrini/escursionisti del Cammino Minerario di Santa Barbara e per riattivare lo stesso museo multimediale delle zone umide.

Al termine, ho intervistato Giampiero Pinna, presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa

Barbara.

      

A poco meno di quattro mesi dalle elezioni amministrative, inizialmente in programma ad inizio giugno e rinviate a causa della pandemia da Coronavirus, partiti e movimenti civici sono al lavoro per preparare liste ed alleanze in 9 Comuni del Sulcis Iglesiente, 34 della provincia del Sud Sardegna, 102 dell’intera Sardegna.

A Carbonia, uno dei Comuni dove è più grande l’attesa, il Movimento 5 Stelle, al governo della città negli ultimi  cinque anni, ha rotto gli indugi ed ha annunciato il proprio candidato alla carica di sindaco, Gian Luca Lai, 49 anni, attualmente vicesindaco ed assessore dei Lavori pubblici e dell’Ambiente nella Giunta guidata da Paola Massidda che, da parte sua, ha deciso di non ricandidarsi.

Vediamo l’intervista con Gian Luca Lai.

«Leggiamo fantasiose ipotesi di nuove maggioranze in Consiglio regionale. Da queste ricostruzioni apprendiamo che il Pd potrebbe andare a sostenere l’esecutivo che  ha sempre contestato. Se queste ricostruzioni fossero vere il tutto sarebbe davvero inaccettabile. Però, e con grande delusione per chi grida già all’inciucio, siamo ben distanti dalla realtà. Al massimo possiamo collocare questo scenario e queste ricostruzioni in un contesto da favole estive da alternare a partite di calcetto e racconti sulle scie chimiche sotto pergole o ombrelloni. Leggerezze, appunto.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Comunque, e a scanso di equivoci ribadiamo il concetto che il Partito democratico non ha in programma alcuna alleanza o accordo con il presidente della Regione Solinasconclude Emanuele Cani e non fa parte di alcun disegno per modificare la maggioranza che lo sostiene.»

 

«Se davvero il presidente Solinas si è avventurato ad immaginare scenari fantastici con il Pd che entra nella sua maggioranza e siede nella sua Giunta, meglio torni alla realtà e si metta il cuore in pace. Senza timore di smentita, posso assicurargli che il Pd sardo non condividerà con lui il governo della Sardegna, si tenga onori, oneri ed alleati. Noi siamo all’opposizione di questa Giunta in toto, siamo stati e restiamo alternativi a Solinas e a questa maggioranza a trazione leghista che sta ‘sgovernando’ la Sardegna e moltiplicando le poltrone.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), in merito a retroscena politici, in base ai quali, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, starebbe pensando a un cambio di maggioranza, sostituendo la Lega con il Pd.