5 September, 2024
Home2021 (Page 187)

E’ ufficiale: Marco Mariotti non è più l’allenatore del Carbonia. Alcuni minuti fa il tecnico veneto ha presentato le dimissioni irrevocabili dall’incarico di allenatore della prima squadra.

“Il sottoscritto Mariotti Marco, nato a Treviso il 24/10/61, in qualità di allenatore della prima squadra di codesta Società, intende con la presente rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica di allenatore, con effetto immediato. Dopo aver raggiunto gli obiettivi iniziali prefissati con la società stessa, non sussistono più le condizioni per il proseguimento del rapporto di collaborazione. Auguro al Carbonia Calcio le migliori fortune e saluto affettuosamente la città ed i tifosi, che mi sono sempre stati vicini fin dal primo giorno.”

Le dimissioni di Marco Mariotti arrivano a sorpresa, a poche ore dalla sconfitta subita dalla squadra a Formia, per 4 a 0. 12 giorni fa, vincendo il recupero con il Team Nuova Florida, la squadra aveva raggiunto quota 40 punti, al sesto posto, centrando il traguardo della salvezza con sette giornate di anticipo sulla conclusione del campionato.

Giampaolo Cirronis

Svolta clamorosa al Carbonia dopo il ko di Formia: Marco Mariotti è ad un passo dalle dimissioni. E’ stato lo stesso tecnico a preannunciare le sue intenzioni nella tarda mattinata, senza entrare nei particolari delle motivazioni che lo hanno portato ad assumere questa determinazione, a sei giornate dalla conclusione del campionato.

A soli 11 giorni dalla vittoria casalinga nel recupero con il Team Nuova Florida che ha portato la squadra al sesto posto, con 40 punti, virtualmente salva con sette giornate di anticipo, un risultato straordinario per quelli che erano i programmi iniziali, proiettati alla salvezza, le mille traversie affrontate e superate nel corso della stagione, tra l’emergenza sanitaria, la mancata disponibilità dello stadio “Carlo Zoboli” ed il continuo pellegrinaggio per i campi del Sulcis, ieri è maturata una pesante sconfitta a Formia: 4 a 0.

La decisione di Marco Mariotti, se venisse confermata, farebbe sicuramente discutere, perché assolutamente inattesa.

Giampaolo Cirronis

Larga sconfitta del Carbonia sul campo dell’Insieme Formia, 4 a 0, due goal per tempo. Arrivata in terra laziale dopo i festeggiamenti per la salvezza anticipata, la squadra di Marco Mariotti è andata sotto di un goal già dopo 2′, autore Massimo Camilli.

La reazione biancoblù ha prodotto una grande occasione al 25′, con il bomber Roberto Cappai che ha colpito un palo a portiere battuto, ma al 32′ è arrivato il raddoppio del bomber Victor Gomez che ha raggiunto Roberto Cappai a quota 14 in testa alla classifica dei marcatori.

Nel finale del tempo l’Insieme Formia ha sfiorato il terzo goal e le squadre sono andate al riposo sul 2 a 0 per l’Insieme Formia.

In avvio di ripresa Marco Mariotti ha cambiato mezza squadra, inserendo prima Valerio Bigotti per Marco Manis, Emmanuel Odianose per Ador Gjuci e Moussa Soumare per Gabriele Piras, poi Daniele Cannas per Fabio Fredrich e Joseph Tetteh per Lorenzo Isaia, ed ha cercato di rientrare in partita.

Gli sforzi dei biancoblù hanno prodotto modesti risultati, pochi i pericoli per la difesa laziale.

Nel finale l’Insieme Formia ha arrotondato il risultato, prima con il 21enne Simone Del Prete all’87’, poi con Babacar Tounkara al 93′.

E’ finita 4 a 0 e con i 3 punti l’Insieme Formia ha agganciato il Carbonia in classifica, a quota 40, al settimo posto, dietro il Muravera che superando 2 a 0 la vicecapolista Vis Artena è salita a quota 42, con una partita ancora da recuperare, sul campo del Latina.

Domenica prossima il Carbonia ospiterà l’Arzachena.

 

Sono 54 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 2.201 test eseguiti (2,45%). Salgono a 55.651 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.214.532 tamponi.
Si registrano 2 nuovi decessi (1.416 in tutto). Sono 295 (-15) le persone attualmente ricoverate in ospedale in reparti non intensivi, 40 (+1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.325 e i guariti sono complessivamente 38.575 (+135).
Sul territorio, dei 55.651 casi positivi complessivamente accertati, 14.555 (+24) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.422 (+5) nel Sud Sardegna, 5.010 (+7) a Oristano, 10.740 (+4) a Nuoro, 16.924 (+14) a Sassari.

 

Sono ben 25 i calciatori convocati dal tecnico del Carbonia Marco Mariotti per la partita in programma questo pomeriggio al campo Comunale Washington Parisi di Formia, con l’Insieme Formia, valido per l’11ª giornata dl ritorno del girone G del campionato di serie D (dirige Cristian Robilotta di Sala Consilina, assistenti di linea Giuseppe Rizzi di Barletta e Dario Maione di Nola, fischio d’inizio alle ore 15.00).

La partita del girone di andata, inizialmente in programma il 2 dicembre 2020 e rinviata a causa di casi di positività al Covid-19 accertati tra i calciatori della squadra laziale, venne recuperata il 17 febbraio al campo Is Collus di Santa e terminò 2 a 2, con un finale carico di emozioni, con il goal del vantaggio laziale  per 2 a 1 all’88’ e pareggio definitivo del Carbonia con un calcio di rigore di Roberto Cappai al 97′.

Il Carbonia arriva all’impegno odierno forte della tranquillità raggiunta 11 giorni fa con la vittoria sul Team Nuova Florida che l’ha portata al sesto posto, a quota 40 punti, virtualmente salva. L’Insieme Formia è nona con 37 punti.

I 25 convocati del Carbonia.

Portieri: Bigotti e Manis.

Difensori: Fredrich, Cestaro, Salvaterra, Berman, Soumare, Piras, Mura, Costa.

Centrocampisti: Russu, Piredda, Tetteh, Stivaletta, Ghisu, Basciu, Isaia, Odianose, Moro, Fidanza.

Attaccanti: Cappai, Pischedda, Cannas, Gjuci, Muscas.

Assenti: Carboni, Bagaglini, Mastino, Serra, Agostinelli e Palombi.

 

E’ durissima la replica del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, al commissario ATS Massimo Temussi: «SARDI (del sud ovest) INSICURI».
Collaborazione istituzionale e vicinanza alla cittadinanza sembrano essere due concetti sconosciuti all’Alto Manager Ats Temussi, che venerdì scorso 7 maggio indirizza ai sindaci una Comunicato Stampa che ha tutto il sapore di una reprimenda.
Viene ricordato ai sindaci, come fossero degli studentelli impreparati a cui tirare le orecchie, che spetta a loro la competenza e il potere di chiudere o meno gli Istituti Scolastici; mentre al Servizio Sanitario – da lui diretto agli alti vertici -, spetta solo la competenza a dare “consigli prudenziali”.
Peccato che per quelle valutazioni a sostegno delle proprie ordinanze, i sindaci abbiano bisogno di quei dati, sul perimetro del contagi, che solo il Servizio Igiene Pubblica è competente a fare e a fornire.
A meno di ritenere che i sindaci dei due più grandi Comuni con una popolazione studentesca di circa 4.000/5.000 studenti e con istituti di ogni ordine e grado (solo esclusa la Università) possano sostituire quella attività tecnico professionale di tracciamento con delle personali interviste a Dirigenti scolastici e alle famiglie degli studenti, per giunta nel breve tempo dettato dall’urgenza del provvedere, come consigliato dallo stesso Servizio di Igiene Pubblica.
Viene fatta passare come una “strumentalizzazione” delle difficoltà del Servizio Igiene pubblica quello che è un accorato appello dei sindaci di potenziarne l’organico. Ancora oggi sono solo cinque gli operatori che fanno fronte ad un bacino d’utenza di circa 120.000 persone per tutte le attività di: tracciamento, caricamento dati, certificazione e da un mese anche di vaccinazione.
Vengono addirittura attribuite alla sottoscritta affermazioni mai fatte, come quella per cui le mie perplessità sulla campagna di screening “Sardi e Sicuri” sarebbero motivate dalla mia presunta convinzione di avere un Comune con pochi casi di positività.
Evidentemente il manager Temussi tiene molto alla sua creatura “Sardi e Sicuri”, se si spinge fino ad affermare il falso. Quello che ho detto è che oggi manca totalmente un’attività di tracciamento ordinario tempestivo ed efficace e che abbiamo una vaccinazione che va troppo a rilento. Perché almeno un quinto di quelle enormi risorse di mezzi e personale investito in “SARDI E SICURI” non è stato messo a correre in via ordinaria per mettere in sicurezza il nostro Sulcis? Non sarà lo screening di un fine settimana a rendere questi SARDI (del sud ovest) SICURI.
Paola Massidda
Sindaco di Carbonia

«Se la Regione non fa immediatamente chiarezza sul rilascio delle concessioni demaniali temporanee (quelle rilasciate agli alberghi e che vanno dal 1 maggio al 31 ottobre) si rischia di creare un ulteriore danno agli operatori, già gravemente colpiti dalle incertezze che derivano dalla pandemia.»
Michele Cossa e Sara Canu, rispettivamente consigliere e capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, hanno presentato un’interrogazione urgente all’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna.
L’entrata in vigore della l.r. 7 del 31 marzo 2021 ha infatti causato – nelle more del trasferimento delle pratiche alla Regione – l’interruzione delle istruttorie che i Comuni annualmente espletavano sulla base delle istanze degli operatori. Per lo stesso motivo è bloccato il temporaneo allargamento degli spazi tra gli ombrelloni, già accordato l’anno scorso per garantire le distanze anti Covid.
«Siamo già a metà maggioaggiungono i due esponenti dei Riformatori sardi -, e permane una situazione di stallo: i fascicoli consono ancora stati acquisiti dalla Regione, che non si è ancora organizzata per la bisogna, e perfino la modulistica Suap è ancora quella vecchia. Ciò rende virtualmente impossibile il rilascio in tempo utile dei provvedimenti, e decine e decine di operatori del turismo non sono messi in condizione di garantire i servizi in spiaggia ad inizio stagioneconcludono Michele Cossa e Sara Canu -. Ecco perché è necessario che la Regione adotti un provvedimento temporaneo che permetta ai comuni, sia pure sulla base di un’istruttoria sommaria, il rilascio delle concessioni temporanee perlomeno entro il mese di maggio.»

La comunicazione inviata ai sindaci nella giornata del 7 maggio, dall’ATS recante la “richiesta in via precauzionale di voler considerare la possibilità di chiusura” delle attività scolastiche e trasporti, riecheggia il suono di un’autodenuncia.
Ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, si continua a gestire le attività di tracciamento con modalità improvvisate ed emergenziali, senza programmazione né potenziamento del servizio, contando sulla dedizione e sull’impegno del personale, appena sufficiente in condizioni normali è del tutto sottorganico in una situazione come quella attuale.
Questa inadeguatezza organizzativa si ripercuote gravemente sulle attività didattiche del territorio: proprio nel momento in cui nel resto del Paese si aprono spiragli di ripresa, i nostri bambini, ragazzi e giovani dovranno attendere ulteriori 14 giorni prima della ripresa.
A ciò si aggiunga il grave disagio che si reca alle scuole paritarie e, ancora di più, a quelle private, che rendono alle famiglie un importante servizio complementare rispetto all’istituzione pubblica, ma il cui tessuto economico si regge in prevalenza sulla frequenza degli iscritti sostenitori di retta, incrementando così nel territorio il novero delle imprese già in grave sofferenza.
I provvedimenti dei sindaci sono, in questa situazione, dovuti e necessari, ma è ormai evidente che l’attuale gestione non riesca a far fronte alle accelerazioni dei contagi, col rischio di portare la situazione fuori controllo, estendendo i blocchi anche alle altre attività produttive.
Le stesse criticità si rilevano nella conduzione della campagna vaccinale, che continua a palesare grosse falle, con intere categorie di popolazione che sono state lasciate indietro.
È il caso delle persone “fragili” e dei familiari che si prendono cura di loro (caregiver), i quali attendono la convocazione a valere su liste specifiche a loro dedicate, ma che in realtà stanno subendo pesanti ritardi rispetto al resto dei cittadini, nonostante la loro condizione che meriterebbe maggiore tutela e attenzione.
Per questi soggetti è necessario attuare le buone pratiche già avviate in altri presidi e ASSL, consentendo di effettuare le vaccinazioni direttamente all’interno dei centri di cura.
Occorre inoltre, per una maggiore efficacia, valutare se tra il personale medico e paramedico ci siano disponibilità per ampliare il parterre degli addetti alle vaccinazioni e, in caso contrario, trovare ogni soluzione idonea a superare la situazione attuale, garantendo tempi certi.
Da ultimo, ricordando che con Circolare interministeriale del 12 aprile 2021 sono state trasmesse le “Indicazioni ad interim per la vaccinazione nei luoghi di lavoro”, si auspica un incremento delle dosi in arrivo, in maniera tale da poter attivare dei punti vaccinali territoriali destinati alle lavoratrici e ai lavoratori.
La Segreteria UST CISL Sulcis Iglesiente

Cresce il malcontento nel mondo della scuola ancora una volta messo da parte da quella fetta di “potenti” che potrebbe cambiarne il destino. Docenti che non sono stati ancora vaccinati, esposti al rischio dei contagi da Covid-19 tutto il giorno. Docenti che formano i cittadini del domani in un quadro che non li considera operatori a rischio. Tante le testimonianze raccolte, il disappunto è forte, la protesta sale e l’indifferenza continua a circondarli. Maestra Francesca ha ben chiaro quel che accade e con parole forti, decise e corrette, lo racconta di seguito nella speranza che le sue frasi giungano a chi di dovere come invito ad un’attenta riflessione.

«A marzo del 2020, appena iniziata l’emergenza sanitaria, noi docenti, spinti dal nostro incondizionato senso civico, abbiamo affiancato immediatamente i nostri alunni e con loro le famiglie. Perché l’abbiamo fatto? Perché volevamo mantenere un legame virtuale, visto che in presenza non era più possibile. Ci siamo inventati un nuovo modo di fare scuola, dapprima le comunicazioni avvenivano con WhatsApp, poi attraverso la piattaforma, non ancora istituzionale ma organizzata da noi.

Abbiamo garantito che non si interrompesse il DIRITTO ALLO STUDIO; abbiamo contribuito a mantenere l’equilibrio delle famiglie e con esse dell’intera società. Io le mie colleghe eravamo a disposizione tutto il giorno per registrare spiegazioni con programmi che non conoscevamo fino a quel momento, dare lezioni individuali in videochiamata per gli alunni in difficoltà, correggere compiti ogni giorno e rinviarli corretti, affinché i bambini avessero sempre un feedback che a distanza è molto difficile dare,

Ci siamo dovute documentare, l’abbiamo fatto perché spinte dall’amore per il nostro lavoro. E così abbiamo continuato quest’anno, in presenza finalmente, ma con tutti i limiti dovuti ai dispositivi di protezione e tutte le regole connesse al piano di emergenza sanitaria per le scuole.

Perché racconto tutto questo? Perché ci ritroviamo a maggio senza uno straccio di vaccino che ci protegga, in un momento in cui nella nostra città, Carbonia, ci sono diversi casi, proprio tra i giovanissimi. Le scuole sono chiuse, ma a breve riapriranno.

Con quale spirito rientreremo a scuola? Tanti di noi hanno più di cinquant’anni, con patologie anche importanti che non vengono riconosciute per essere considerati fragili, ma fragili in realtà lo siamo; spesso abbiamo a che fare con le nostre madri anziane, tutto ciò ci fa rientrare a scuola con la paura e anche con la convinzione che ci sia una mancanza di attenzione e riguardo per la nostra categoria che ormai non viene più considerata a rischio. Ci sentiamo l’ultima ruota dell’ultimo carro visto e considerato che non solo nelle altre regioni, ma anche nelle altre province della Sardegna i docenti sono stati vaccinati. Vaccinarci non sembra un’impresa titanica, visto che siamo rimasti solo noi.

Qualcuno che ha lavorato male nell’organizzazione delle vaccinazioni c’è senz’altro, altrimenti non ci troveremmo nella situazione di elemosinare il vaccino.»

Anche maestra Nicoletta si esprime, non certo per polemizzare ma per far presente una realtà vissuta in prima linea tutto l’anno scolastico… nessuna tutela, classi numerose, nessun distanziamento, igienizzazione non adeguata, banchi che “attentano” alle gambe dei docenti. E la fragilità e la psiche dei bambini? Ah, quelle vengono tirate fuori dal cilindro solo quando fa comodo! E che dire dei vaccini? I docenti che decidono di farsi vaccinare, in una situazione simile, è giusto che vengano “accontentati”!

Anche maestra Michela non è da meno e dichiara «noi chiediamo da tempo oramai risposte certe e concrete ai troppi problemi mai risolti in questo anno e mezzo di pandemia: riduzione degli alunni per classe, un protocollo serio sulla sicurezza all’interno dei vari spazi, un’adeguata e puntuale sanificazione, l’acquisto di dispositivi sicuri al fine di garantire la massima sicurezza a tutti».

Maestra Lucia, docente vicaria, esprime disappunto e dispiacere per la non “attenta considerazione” della categoria dei docenti, che non sono stati classificati tra i soggetti più a rischio in questa pandemia. La categoria degli insegnanti dovrebbe essere tutelata maggiormente. I docenti chiedono a gran voce di essere vaccinati. E’ necessario tutelare i docenti, gli alunni e le famiglie di entrambi.

Maestra Marta fa presente che tutti i docenti devono essere vaccinati, una categoria a rischio come quella degli insegnanti va tutelata. Dal mese di settembre siamo esposti al pericolo covid: entriamo ed usciamo dalle quarantene. Mancano informazioni chiare e precise, non ci sono notizie immediate, a volte arrivano per vie traverse, non si conoscono i tempi della quarantena né i risultati del tampone in tempo utile. Quello che disorienta più di tutto è la mancanza di chiarezza.

Queste sono solo alcune testimonianze che dimostrano quanto sia psicologicamente fuorviante lavorare sotto pressione, senza mai staccare la spina, continuando a preoccuparsi del come poter far arrivare a tutti gli alunni “le stesse opportunità”, come poterli rasserenare, come poterli aiutare a capire che si tratta di un momento di transizione e che se «le regole verranno rispettate» presto si potrà tornare alla normalità. Una normalità che attendiamo da tempo, nella quale non si menzionino più zone rosse, arancioni, gialle, gialle rinforzate… una normalità nella quale ognuno di noi possa recuperare la propria libertà, in quanto diritto inviolabile.
Ancora un po’ di pazienza, di attenzione, di collaborazione…se questo sarà l’impegno di tutti, presto torneremo a sorridere senza le mascherine.
Nadia Pische
nadiapische@tiscali.it

Gli studenti del corso per “Tecnico dei servizi di Sala e Bar” dell’Istituto II.RR. Salotto e Fiorito di Rivoli, in provincia di Torino, hanno realizzato un lavoro, per la valorizzazione dei prodotti dell’enogastronomia locale.

In coppia tra di loro, i ragazzi hanno approfondito la conoscenza del Cammino Minerario di Santa Barbara e per le diverse tappe (vedi esempio della tappa 19) hanno sviluppato un’offerta turistica enogastronomica legata alle produzioni locali.

Dopo la videoconferenza di presentazione, ora, con il supporto della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e degli operatori locali, le proposte verranno perfezionate e, appena possibile, testate sul territorio dagli stessi studenti.

Il presidente, Giampiero Pinna, ha rivolto un sentito ringraziamento agli studenti, ai loro docenti e all’Istituto per la bella, efficace e spontanea promozione del Cammino Minerario di Santa Barbara.