2 September, 2024
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Il “Rogo di Norfieddu”, a Iglesias, ritorna in una manifestazione simbolica e senza pubblico. In ottemperanza alle disposizioni in materia di prevenzione e contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19, le manifestazioni del Carnevale Iglesiente quest’anno non si terranno.

Al fine di mantenere viva la tradizione, pur evitando assembramenti di pubblico, sabato 20 febbraio, alle ore 18.30, nel piazzale dell’Ex Mattatoio in via Crocifisso, il Gruppo Folkloristico Città di Iglesias allestirà il “Rogo di Norfieddu”, alla sola presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e del direttivo del Gruppo folkloristico, da anni impegnato nella preparazione e nella realizzazione della manifestazione.

«Ringrazio il Gruppo Folkloristico per l’iniziativa e per aver mantenuto in vita la tradizione spiega l’assessore della Cultura Claudia Sannacon l’auspicio che il rogo di Norfieddu idealmente porti via le cose negative dell’anno passato, in primis il Covid, con tutte le sue ricadute sul lavoro, sul turismo e sulla cultura, arrivate a cascata anche nella nostra Città.»

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«Un grande progetto in linea con le direttive comunitarie sulla transizione energetica, in grado di affrontare gli effetti sociali, economici ed ambientali della transizione verso un’economia climaticamente neutra. Questa è il risultato al quale stiamo puntando per la riconversione del sito industriale di Carbosulcis.»
Sono le parole dell’assessora regionale dell’Industria Anita Pili, in seguito all’incontro avuto nei giorni scorsi con la governance aziendale, e si riferiscono alla soluzione che la Giunta regionale sta verificando per puntare al «dopo Piano di chiusura della miniera, concordato con la Commissione europea nel 2014, che su proposta di Carbosulcis ha visto la Giunta Regionale deliberare nei mesi scorsi il mandato esplorativo per la possibile creazione del primo Hub energetico di proprietà regionale».
«Un area complessiva di oltre 200 ettari in superficie più le decine di chilometri di gallerie in sottosuolo capace di poter ospitare il più grande laboratorio italiano sul paradigma di economia circolare – sostiene l’Amministratore Unico di Carbosulcis, Francesco Lippi -: dal modello criogenico del progetto ARIA passando per la produzione di alga spirulina e ammendanti derivanti dal recupero degli scarti di lavorazione del carbone e compost proveniente dalla lavorazione dei rifiuti urbani di Tecnocasic, fino alla realizzazione di un modello di Hub energetico con la produzione in superficie da fonti rinnovabili di 35 MWp (fotovoltaico e eolico), un potenziale stoccaggio in sottosuolo di almeno altrettanta potenza e la gestione intelligente per smart greed, guardando alle potenzialità aggiuntive sulla produzione di idrogeno verde.»
Sulla base delle indicazioni ricevute dalla Giunta regionale la Carbosulcis sta concludendo la fase di scrittura del Business Plan e effettuando le ultime valutazioni sulle normative nazionali, per valutare in ultimo la possibilità di sostenere attività ed investimenti modulari e progressivi a lungo termine, che prevedano il reimpiego del patrimonio immobiliare e umano della Società.
«Ai primi di marzo presenteremo ai sindacati le risultanze del lavoro effettuato in maniera da poter avere una condivisione sulle effettive potenzialità del progettoafferma l’assessore dell’Industria Anita Pili -, progetto che pensiamo possa trovare a pieno titolo una sua giusta collocazione all’interno delle misure finanziate dalla commissione europea quali il JTF e il Piano Nazionale di ripresa e resilienza.»

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Portoscuso è tornato Comune Covid-free. Si sono negativizzati gli ultimi 6 positivi, nessun nuovo caso.
«Con tanta felicità e soddisfazione, s informano i cittadini che l aggiornamento odierno da parte di ATS evidenzia nella nostra cittadina ZERO casi di positività al virus – ha annunciato con gioia il sindaco, Giorgio Alimonda –. Ciò significa che gli ultimi 6 casi che residuavano dai focolai di gennaio ancora attivi, si sono TUTTI negativizzati. Pertanto, da questo momento, Portoscuso torna ufficialmente Covid-free. Abbiamo in carico solo 1 caso di quarantena obbligatoria che si esaurirà, speriamo, senza positivizzazione, nei prossimi giorni.»
«Abbiamo fortemente perseguito tutti insieme questo risultato che è da preservare assolutamente in attesa che inizi rapidamente la campagna vaccinale per gli over 80 e categorie a rischioha aggiunto Giorgio Alimonda -. Poiché non può esserci certezza che non ci siano casi asintomatici sempre possibili in una situazione di libertà di contatto seppur limitata, occorre sempre continuare ad adottare le uniche misure che ci possono preservare in tema di distanziamento, utilizzo della mascherina e lavaggio frequente della mani e superfici.»
«Proprio per preservare questa situazione più sicura per tutti noi, le Forze dell’Ordine continueranno a mantenere un livello più elevato dei controlli per il rispetto delle norme comportamentali in materie di prevenzione epidemiologica, ma anche le sanzioni in caso di ripetuto comportamento non consonoha concluso il sindaco di Portoscuso -. Tantissimi auguri alle persone guarite e a quella ancora in quarantena.»

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L’azione promozionale intende favorire la fruizione integrata di tutti i siti riuniti attraverso uno sconto per i visitatori che scelgano di visitarne più di uno nella stessa annualità 2021. Ciascun biglietto di ingresso consentirà di ottenere uno sconto per visitare gli altri siti. L’azione di rete, oltre proporre al visitatore un’offerta unitaria, grazie alla comunicazione integrata consentirà di amplificare la visibilità di ciascun sito.

I siti protagonisti dell’iniziativa, promossa dai soggetti gestori col benestare delle rispettive amministrazioni comunali, sono i seguenti:

  • Santadi (Sémata soc. coop.): Sistema Museale (Area archeologica di Pani Loriga, Museo Civico archeologico, Museo etnografico “Sa Domu Antiga”
  • Gonnesa (Ass. Villa Conesa): Nuraghe Seruci
  • Flumimaggiore (Start Uno soc. coop.): Tempio di Antas e Museo etnografico “Il Mulino”
  • Siliqua (Antarias soc. coop.):  Castello di Acquafredda

Nel complesso l’offerta culturale risulta molto variegata, atta a soddisfare le esigenze di un pubblico ampio e diversificato. Ricopre un arco temporale molto ampio, offrendo al visitatore uno spaccato completo della storia millenaria del territorio. Anche le modalità di fruizione sono varie, per le diverse caratteristiche dei siti, che vanno dai monumenti archeologici, alle aree archeologiche, ai musei archeologici ed etnografici.

I siti aderenti

Il Sistema Museale di Santadi riunisce il Museo Civico Archeologico, il Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” e l’Area archeologica di Pani Loriga, interessati da una gestione unitaria a cura di Sémata soc. coop. che ne garantisce comuni standard qualitativi, espositivi, divulgativi e promozionali. L’offerta culturale abbraccia un ampio arco cronologico, dalle fase neolitiche di frequentazione del sito alle forme di vita tradizionali rappresentate nel museo etnografico, passando attraverso i documenti materiali del museo archeologico. Quest’ultimo, concepito come ‘Museo del territorio’, custodisce i reperti provenienti dai principali siti archeologici del basso Sulcis. Il sito di Pani Loriga presenta una vasta collina ricoperta di olivastri secolari che racconta cinquemila anni di storia sarda, dalla necropoli a “domus de janas” al nuraghe Diana, per arrivare alle oltre 150 sepolture fenicie indagate e alla necropoli e all’architettura urbana straordinariamente conservata della fase punica. Infine, il museo etnografico, ospitato in un edificio nel centro del paese risalente agli inizi del Novecento, che rispecchia per caratteristiche tipologiche e strutturali la casa contadina tradizionale del Basso Sulcis. Gli arredi e gli oggetti, organizzati secondo percorsi tematici, documentano l’economia e i modi di vita tradizionali, permettendo di approfondire l’identità culturale locale e del territorio.

Il Complesso nuragico di Seruci si estende per ben sei ettari nel territorio di Gonnesa, ed è costituito da nuraghe complesso, antemurale, esteso villaggio di capanne e una Tomba di Giganti. Era di certo un nuraghe complesso, penta o esalobato, la cui costruzione iniziò presumibilmente a fine XIV secolo a.C., nel Bronzo recente, e la cui vita si protrasse sino al X a.C., nel Bronzo finale. Il relativo villaggio, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi dell’intera Sardegna con oltre cento capanne circolari suddivise in sei isolati. È stato scavato e indagato un isolato costituto da 14 ambienti disposti attorno a un cortile centrale: si tratta della tipica struttura abitativa dell’ultima fase nuragica. Oltre la capanna delle riunioni, è presente il tempio, dove sono stati rinvenuti resti di sacrifici rituali, il focolare sacro e la ‘capanna delle terme’ con il bacile centrale pieno d’acqua, nel quale venivano immerse le pietre roventi per sprigionare il vapore. Arrampicata sulla collina prospiciente il complesso, vi è una Tomba di Giganti, luogo di sepoltura al servizio del villaggio.

Area archeologica di Antas. L’importanza del sito è data indubbiamente dalle vestigia del luogo di culto romano unico nel suo genere in Sardegna, ma ripercorrendone la storia ritroviamo le testimonianze della civiltà nuragica; furono loro a utilizzare per primi la valle come luogo sacro con le sepolture ad incinerazione, sono state rinvenute inoltre tre tombe a pozzetto dell’età del ferro (tardo periodo nuragico). Al di sotto della gradinata d’accesso al Tempio Romano sono visibili i resti del luogo di culto cartaginese (500 a.C.), innalzato in onore della divinità punica Sid Addir Babay. Il famoso Tempio romano, citato dal celebre geografo egiziano Tolomeo, risale al I secolo a.C., fu più volte rinnovato fino ad arrivare al grande restauro testimoniato dall’iscrizione situata sulla parte sommitale dell’edificio che conferma la collocazione cronologica al III secolo d.C. e l’adorazione del Dio Sardus Pater Babai.

Il Museo etnografico “Vecchio Mulino ad acqua Licheri”. Il museo etnografico è stato allestito all’interno dell’antico mulino ad acqua del ‘700, costruito sulla sponda del Rio Mannu, le cui acque venivano utilizzare per azionare la macina idraulica. La struttura conserva le caratteristiche delle tipiche abitazioni con i grossi muri in “ladiri” (mattoni di fango e paglia) e il tetto con le canne. Attualmente sono allestiti undici spazi espositivi comprendenti oltre al mulino e alla parte esterna, varie stanze che conservano oggetti legati alla pastorizia, agricoltura ed antichi mestieri come ad esempio il fabbro, il falegname e il ciabattino, ma la parte più significativa è incentrata sulle varie fasi della produzione e lavorazione del grano. Un viaggio a ritroso nel tempo con curiosità e storie che, renderanno più reali gli antichi mestieri ancor vivi e importanti nei ricordi dei nostri nonni.

Il Castello di Acquafredda è un’importante testimonianza di struttura fortificata di epoca medioevale, che si innalza su un colle di origine vulcanica sviluppandosi per un’altezza di 256 metri sul livello del mare. Il sito denominato “Domo Andesitico di Acquafredda”, è stato istituito a Monumento Naturale dalla Regione Sardegna. Dal ritrovamento di una bolla Papale datata 30 luglio 1238, si ritiene che il Castello esistesse già in quella data, ma è opinione diffusa attribuire la sua costruzione al celebre nobile pisano Ugolino Della Gherardesca conte di Donoratico sin dal 1257, anno in cui divenne Signore della Sardegna sud-occidentale dopo la caduta del Giudicato di Cagliari. Caduto in disgrazia, il conte fu imprigionato a Pisa nella torre dei Gualandi poi chiamata “Torre della Fame” dove morì nel 1288. Le vicende del conte Ugolino sono divenute illustri grazie ai versi di Dante Alighieri nella Divina Commedia: «La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator…» che troviamo nel XXXIII canto della Cantica dell’Inferno.

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Il Carbonia è alla vigilia di un ciclo terribile nel campionato di serie D. In due settimane la squadra di Marco Mariotti scenderà in campo ben 5 volte, con Monterosi, Insieme Formia, Torres, Lanusei e Gladiator. Ai quattro impegni già calendarizzati per domenica prossima 14 febbraio a Santadi con il Monterosi (squadra che ieri ha pareggiato 0 a 0 nel primo dei sei recuperi che è chiamato ad affrontare, a Formia), domenica 21 a Sassari con la Torres per la prima giornata del girone di ritorno; mercoledì a Santadi il derby casalingo con il Lanusei; e domenica 28 febbraio a Santa Maria Capua Vetere con il Gladiator; si è aggiunto mercoledì 17 febbraio il recupero casalingo con l’Insieme Formia.

Un ciclo durissimo che rappresenta anche una sorta di esame di maturità per una squadra cresciuta molto rispetto ad inizio stagione, una delle più belle rivelazioni del girone G.

Mercoledì 17 febbraio verranno disputati anche altri due recuperi: Latina-Arzachena e Monterosi-Afragolese.

Domenica, contro il Monterosi, Marco Mariotti dovrà fare a meno del capitano Matteo Bagaglini e di Emmanuel Odianose, squalificati per una giornata per recidività in ammonizioni e riavrà a disposizione Marco Piredda e Riccardo Cestaro che hanno scontato una giornata di squalifica domenica scorsa ad Artena.

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Il comune di Sant’Antioco seleziona 14 disoccupati da assumere nei diversi cantieri rientranti nel progetto “LavoRas”. Le domande, esclusivamente in modalità telematica, vanno presentate entro il 23 febbraio compreso

I posti disponibili riguardano 4 addetti ad archivi e schedari (per i quali è richiesto il diploma di scuola media superiore, l’assunzione avrà una durata di otto mesi, per 20 ore settimanali), 2 operatori alla motosega (nessun titolo di studio richiesto, patente o abilitazione, assunzione per 8 mesi, 22,5 ore settimanali), 6 operai idraulici forestali (nessun titolo di studio richiesto, patente o abilitazione, assunzione per 8 mesi, 22,5 ore settimanali), 2 muratori (nessun titolo di studio, patente o abilitazione, assunzione per 8 mesi, 22,5 ore settimanali).

Per tutti i requisiti di partecipazione, si prega di prendere visione dell’avviso pubblico.

Il form di domanda dovrà essere compilato on line dal candidato in tutte le sue parti, convalidato attraverso il codice temporaneo d’accesso (OTP) ed inviato on line entro il 23 febbraio.

AI fine dell’attribuzione dello specifico punteggio, il cittadino dovrà dichiarare, nell’apposito campo del form di domanda, l’indicatore ISEE in corso di validità e il relativo numero di protocollo ISEE.

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Sono 125 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.415 i test eseguiti. Salgono a 39.950 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.. In totale sono stati eseguiti 646.950 tamponi. Il rapporto casi positivi-tamponi eseguiti segna per l’Isola un tasso di positività del 3,6%.

Si registrano 10 decessi (1.046 in tutto). Sono 358 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (-7 rispetto al dato di ieri), 33 (+1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 13.800. I guariti sono complessivamente 24.487 (+240), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 226.

Sul territorio, dei 39.950 casi positivi complessivamente accertati, 9.271 (+62) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.417 (+32) nel Sud Sardegna, 3.402 (+11) a Oristano, 7.969 (+6) a Nuoro, 12.891 (+14) a Sassari.

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Il 1° marzo ripartirà l’attività di produzione alla RWM di Domusnovas, per alcuni mesi, per soddisfare alcune commesse urgenti di un paese europeo. Questa mattina la RWM Italia, durante una riunione in Confindustria, ha comunicato alle Parti Sociali che sospenderà nei prossimi giorni il ricorso agli ammortizzatori sociali per gli 80 lavoratori dello stabilimento di Domusnovas in Cassa Integrazione da settembre 2020.

«L’acquisizione tra dicembre e gennaio di alcune commesse urgenti da parte di un Paese europeo – ha dichiarato l’amministratore delegato di RWM Italia, l’ing. Fabio Sgarziconsentirà qualche mese di continuità lavorativa a tutti i lavoratori dello stabilimento di Domusnovas. È tuttavia evidente che non basta una rondine a fare primavera: la ripresa, purtroppo, è solo temporanea. Siamo ben lontani dai volumi produttivi e dal numero di lavoratori di due anni fa e, soprattutto, dalle previsioni di crescita, della produzione e dell’occupazione, collegate alle autorizzazioni prima concesse e ora revocate.»  
«Chi ha gridato al ricatto occupazionale. licenziamenti in caso di cancellazione delle licenze di esportazione. dovrebbe ricredersi. La RWM Italia non pratica questo genere di condotte; al contrario, dove ci sono occasioni di business le coglie, anche a beneficio dei lavoratori e del territorio. Come è normale che sia. Ora lo Stato, il Governo e la Regione devono fare la loro parte, dopo 18 mesi di incomprensibile immobilismoaggiunge Fabio Sgarzise oggi è giusto essere soddisfatti per chi torna al lavoro, è altrettanto giusto non dimenticare chi rimarrà, comunque, senza lavoro in conseguenza di una decisione dello Stato.»
«I lavoratori senza occupazione a causa della revoca delle licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti non sono diversi da quelli di altre aziende italiane per le quali lo Stato si è prodigato, a fronte, peraltro, di problemi causati da cattiva gestione o distorte logiche di profitto. Nel nostro caso, al contrario, i problemi nascono da scelte governative non ponderate e, dunque, è doveroso, adesso, l’impegno anche dello Stato nella ricerca di soluzioni. Lo Stato, se vuole, può farlo. RWM Italia farà tutto il possibile per restare in Italia e restare a fianco dei lavoratori, ma non vuole e non può galleggiare.»

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Nell’ambito delle misure di solidarietà, previste nel decreto legge n. 154 del 23 novembre 2020 e nell’Ordinanza n. 658/2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, al fine di contrastare le ricadute socio-economiche dell’emergenza sanitaria in corso, tra i residenti nel comune di Iglesias, sono state accolte 340 domande, per un importo complessivo erogato di oltre 73.000,00 euro.
«Sono numeri importantiha commentato il sindaco Mauro Usai grazie al grande lavoro degli Uffici è stato possibile rispondere in maniera tempestiva alle esigenze di 340 nuclei familiari ed assegnare le risorse ai beneficiari.»
La stessa valutazione è stata condivisa dall’assessore delle Politiche sociali, Angela Scarpa: «Nonostante il periodo difficile, gli Uffici si stanno adoperando per individuare strumenti sempre più efficaci per venire incontro alle esigenze delle tante persone colpite dall’emergenza Covid. Si sta inoltre valutando la riapertura dei termini per la presentazione di ulteriori domande, in quanto sono ancora disponibili delle risorse, e stiamo cercando di accompagnare i cittadini nel disbrigo delle domande online, con guide e tutorial, per favorire la loro autonomia nell’utilizzo degli strumenti digitali».

«La definitiva revoca delle licenze legate alle esportazioni di missili e bombe da aereo verso l’Arabia Saudita è un atto dovuto nel rispetto della legge 185 del 1990 e della Costituzione Italiana. Diversi partiti presenti in Parlamento (tra cui Lega, M5S, PD e FdI), nel corso degli ultimi mesi e anni, hanno proposto provvedimenti per bloccare queste esportazioni, nonostante alcune di queste forze politiche “rivoltino la frittata”, strumentalizzando le preoccupazioni dei lavoratori per scopi elettoralistici.»
La Federazione PCI Sulcis Iglesiente ha sempre espresso parere contrario alla presenza della fabbrica di produzioni belliche nel territorio e fa propria la posizione espressa in questi anni dalla CGIL Nazionale e della Rete Italiana per il Disarmo in materia di riconversione delle industrie militari presenti in Italia.

«Le produzioni belliche non generano lavoro utile a soddisfare bisogni umani: le produzioni belliche sono solo utili alla guerra e alla distruzione – conclude la Federazione PCI Sulcis Iglesiente -. Siamo vicini ai lavoratori e alle lavoratrici, il cui bisogno è avere la garanzia del salario, ma è lontana e contraria alle produzioni belliche. Pertanto, riprendendo la recente intervista della Camusso, ex-segretaria generale della CGIL, respingiamo ogni tentativo di legare il diritto al Lavoro agli interessi di investimento della RWM o di qualsiasi altra industria bellica.»